LA MAPPA MAGICA

“Credo che ci convenga iniziare dai sotterranei” disse Ambra, scendendo le scale.

“Lo credo anch'io, meglio partire dal basso per poi andare verso l'alto!!!” fece Sirius.

Scesero qualche rampa di scale fino a raggiungere un'ultima scalinata tetra, buia e piena di ragnatele: i sotterranei non venivano usati quasi mai.

Ambra accese un paio di fiaccole e le diede a Bellatrix (perché smettesse di parlare e lamentarsi) e ad Andromeda.

Scesero le scale molto lentamente e Ambra fece apparire un'altra fiaccola per guidare il gruppetto.

Arrivarono all'ultimo gradino e raggiunsero il corridoio principale; accesero altre fiaccole e le fecero volare intorno al corridoio buio.

“Aaaaaaaaaaaaaaaaah!!!!!!” qualcuno cacciò un urlo

“Che succede?!” si girò Ambra

“C'è u-u-u-un rr-r-rra-ragno s-sopra il m-m-mio n-naso!!!” sussurrò Narcissa in preda a una crisi di panico

“Oh, ma dai!!! Fammi un piacere!!” Ambra avrebbe tanto desiderato prendere a schiaffi quella stupida ragazza viziata ed egoista contro tutti.

“A-andiamo??” provò ad inserirsi Andromeda

“Chiudi quella bocca,stupida ragazza!!! Sei la vergogna dei Black!!! Non riesco a capire perché mamma e papà ti tengano ancora in casa!” la voce di Bellatrix era sprezzante

“Tu, brutta... non ti azzardare!!! è tua sorella, per tutti i boccini!!! Dovresti aiutarla, sostenerla, motivarla!!! Sembra il tuo zerbino!! Non ti permetto di parlarle così! Un'altra sillaba e finisci chiusa a chiave dentro una di queste segrete!!!” esplose Ambra, perdendo tutta la pazienza che era riuscita ad avere finora

“Come ti permetti?!! Bella ha ragione!!! Andromeda è la vergogna della nostra famiglia!!! E poi non oseresti rinchiudere Bella in una cella!!!” le fece Narcissa

“Vuoi scommettere?! Allora chiudo pure t nella segreta, contenta??” detto questo la porta di una prigione si aprì e le due sorelle ci vennero trascinate dentro.

“Aaaaaaaaaaaaaaaaaahh!!! Facci uscire, facci uscire brutta bastarda!!! Appena esco vedrai cosa ti succede piccola...” Bella

“Come hai osato??!! Vedrai cosa ti succederà quando lo verrà a sapere la mamma!!!” Narcissa

“Dai Ambra, non ne vale la pena, sprecare uno scherzo del genere con due stupide ibridi! Stai davvero cadendo in basso! Lasciale libere, non vale la pena prendere una punizione per due come loro!” Sirius

“Facciamo così, prima visitiamo questo postaccio, poi se sarò di buon umore passiamo a liberarle, che ne dici??” Ambra non era minimamente preoccupata

“Ammetto che l'idea mi alletta, e non poco, ma queste due ci muoiono sul colpo per un ragno!! Se ci muoiono qua poi dovremo passare un castigo e ci macchieremo la fedina penale, il che non mi pare il massimo a otto anni, non trovi??” le rispose Sirius, calmo e saggio, cosa piuttosto strana e inquietante

“Aaah, e va bene, le libero. E voi, siete avvertite, una sola lettera su qualcosa che qualcuno potrebbe non gradire, o una sola parola su quel che è successo e vi giuro, vi giuro sulla mia vita che vi pentirete di essere nate” la sua voce era bassa, stava quasi sussurrando, ma le due sorelle capivano ogni singola lettera di ciò che Ambra diceva.

Ambra aveva dei poteri che nessun Black o altro mago avesse mai avuto.

Riusciva a fare cose con la sola forza del pensiero, poteva anche torturare o uccidere, se lo voleva, sapeva controllare la magia involontaria meglio di ogni Black e lanciava incantesimi con le mani, le bacchette per lei non esistevano.

Narcissa e Bellatrix, impaurite, annuirono piano, e lei, come se non fosse successo nulla entrò in una delle tante celle accennando un “Venite, forza” al gruppetto.

Sirius aprì la porta, che cigolò paurosamente; la stanza era piuttosto piccola, le pareti di roccia, con alcuni graffiti qua e là, il pavimento sempre in roccia, che attutiva tutti i loro passi per via dello spesso strato di polvere presente.

C'erano un paio di fiaccole spente ai lati della stanza, una specie di tavolo in cui sopra c'era appoggiata una brocca arruginita e un pezzo di quello che doveva essere stato pane, un paio di brande ormai divorate dalle tarme e delle catene, il tutto decorato alla bell'è meglio con un bel po' di ragnatele

“Bleah!” sussurrò Sirius

“Ok, molto bene, dividiamoci per controllare se le altre prigioni sono uguali a questa. Io vado con Andromeda, tu Sirius, andrai con quelle due oche, fammi IL segnale se qualcosa non va” disse Ambra, per poi prendere la mano di Andromeda e poi trascinarla in un'altra segreta

“No, è uguale”

e un'altra

“Precisa identica”

e un'altra ancora

“Sembrano gemelle”

e così via fino all'ultima segreta.

Si ritrovarono tutti e cinque sul corridoio principale, davanti alla scalinata per andare al piano superiore.

“Ho aggiornato la mappa, inserendo anche tutti gli altri piani che già conosciamo, quindi tutti tranne la soffitta; ora non ci resta che fare un breve giro di controllo per vedere se ho sbagliato qualcosa.”

Andarono al secondo piano, le cucine e i “dormitori”, se così si potevano chiamare, degli elfi domestici;

al terzo, le tre sale per mangiare (colazione, pranzo e cena) e un salottino con l'arredamento tutto blu;

il quarto, ingresso e salottini vari, compreso quello di accoglienza, in cui i genitori stavano ancora parlando;

quinto piano, sale di tipo diverso, come ad esempio, sala di danza, sala da ballo, sala per la musica, un'aula utilizzata per tenere le lezioni,ecc......;

sesto piano,camere dei genitori

settimo, ancora salottini e sala da ballo ufficiale (quella col pavimento pieno di cera);

ottavo, camere per gli ospiti;

nono, stanze dei figli.

Ora mancava solo la soffitta.

Per accederci bisognava aprire una grossa botola arruginita, qui ci volle tutta la forza dei cinque per riuscire a sollevarla.

Quando furono entrati tutti, Sirius accese una torcia presa in camera sua poco prima, e la diede a Narcissa, mentre Ambra faceva un po' di spazio per vedere meglio quel posto.

La soffitta era molto ampia, il soffitto basso, e di legno non marcito probabilmente grazie alla magia, il pavimento, o quei piccoli metri quadrati di pavimento non occupati da qualcosa, era sempre in legno, e scricchiolava a ogni movimento dei ragazzi, le pareti si scorgevano appena, erano coperte da enormi armadi.

La stanza era piena di oggetti antichi e stravaganti, molto probabilmente appartenuti ai vecchi proprietari della villa; c'erano un paio di pianoforti a coda senza qualche tasto, un mucchio di scrittoi presi piuttosto male, dei cappelli pieni zeppi di piume colorate, qualche baule (che venne incantato da Ambra e si materializzò in camera sua) contenente dei vestiti medievali, qualche giradischi, di cui uno era ancora intatto, tanti bauletti (che furono portati tutti in camera di Ambra) pieni di penne e boccette d'inchiostro ancora utilizzabile e tanti mobili.

“Pop!!!”.

Il rumore fece sobbalzare i ragazzi

“Signore e signorine, la padrona vi attende in sala da cena per un banchetto in onore degli ospiti” squittì un elfo chiamato Speak

“...grazie Speak, ora arriviamo, e se la mamma te lo chiede eravamo in camera mia, puoi andare” disse Ambra, mentre Speak annuiva e si smaterializzava con un sonoro “Pop!!!”.

I ragazzi scesero in camera di Ambra, si diedero una bella ripulita e poi scesero a mangiare.

* * *

Note d'autore:

ciao a tutti!!

ringrazio tanto tutti quelli che mi seguono, e li prego di scusarmi per il ritardo ad aggiornare!!

In questo periodo avevo davvero poca ispirazione, spero sia venuto bene, ditemi cosa ne pensate,

un bacio,

OCCHIDAMBRA <3