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Autore: Echo85    24/12/2012    3 recensioni
[Alcuni dialoghi e scene della 4x06: "A servant of two masters"]
Doveva però ammettere che comunque cercava di tenerlo sempre il più vicino possibile a se. Era lui la sua armatura. Ogni volta che c’era un pericolo in agguato, lo prendeva per la giacca e lo trascinava dietro al suo corpo o comunque verso il lato più sicuro. Oltre che proteggere Camelot, oltre a proteggere se stesso, il suo dovere era anche proteggere quel giovane uomo che non aveva mai esitato a buttarsi nell’inferno per salvare la sua vita.
Era per questo che si sentiva così responsabile, si disse ignorando la stretta al cuore che suggeriva che quello non fosse l’unico motivo per cui, quando erano in pericolo, la prima cosa a cui pensava, fosse assicurarsi che Merlin fosse al sicuro.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione, Contesto generale/vago
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Merlin stava ammirando quel panorama bellissimo nel quale scopriva ogni giorno un nuovo particolare. Era un po’ come l’amore tra lui e Arthur.
Si conoscevano da tanto tempo ormai, ma c’era sempre qualcosa di nuovo da scoprire, qualcosa che, se possibile, li faceva innamorare l’uno dell’altro un po’ di più.
Il suo cuore era pregno di gioia e quel cielo azzurro sembrava rispecchiare i suoi sentimenti.
Solo lui e Arthur potevano ammirarlo da quell’altezza perché nessun altro conosceva quel luogo.
Era il loro posto segreto dove potevano rifugiarsi e stare soli senza il rischio di essere disturbati. Rappresentava anche l'unico spazio in cui Merlin poteva tenere tutti gli scritti sulla magia, senza il rischio che potessero finire in mani sbagliate.
Ripensò alla miriade di meravigliosi momenti che avevano passato lì negli ultimi anni. Si sentiva così fortunato, il suo re lo aveva fatto sentire amato e speciale ogni giorno da quando si erano confessati i reciproci sentimenti.
Erano trascorsi quindici anni, ma si amavano come allora. Anzi, forse ancora di più.
Il loro amore ora era maturo, era vissuto, era divenuto ancora più forte e indistruttibile perché erano riusciti a conoscersi profondamente.
Era così felice. Da quel giorno la sua vita era diventata perfetta.
Arthur gli aveva dichiarato i suoi sentimenti, e una volta arrivati a Camelot, l’aveva nominato suo consigliere personale, cosa che aveva lasciato tutti gli altri meno sorpresi di quanto si aspettassero. Ma non era finita. Aveva reso la magia praticabile, e questa volta, sì che aveva sconvolto tutti.
E quando, dopo tempo, le persone avevano cominciato ad accettarla aveva detto ai cavalieri, e a tutte le persone a lui più vicine, che Merlin era un mago e che se non fosse stato per lui, a quell'ora, sarebbe morto.
Gli aveva dato tutto il valore che meritava e l’aveva fatto pubblicamente.
Quel giorno era diventato il secondo più bello della sua vita.
Da allora usava la sua magia liberamente e tutti lo rispettavano. Anche troppo per i suoi gusti, e per questo non permetteva a nessuno di mostrargli così tanta riverenza.
Lui si sentiva semplicemente Merlin, non un’entità potente e superiore.
Aveva anche voluto mantenere con i cavalieri lo stesso rapporto di prima. Questi, subito, erano rimasti stupefatti, ma poi avevano riflettuto e tante cose che non avevano mai trovato una spiegazione logica, erano finalmente diventate chiare e si erano resi conto di aver avuto la verità proprio davanti agli occhi per anni e anni. Lancelot e Gwaine erano infinitamente contenti per lui. Merlin si era fatto volere bene dal loro primo incontro, mostrandosi una persona generosa e altruista e poi era diventato un loro caro amico. Gli volevano davvero bene e sapevano di essere ricambiati.
Gaius era stato così orgoglioso di lui, così felice. Gli aveva detto che quando sarebbe venuta la sua ora, sarebbe morto in pace e soddisfatto.
E così aveva fatto. Quando cinque anni prima se n’era andato, sul letto di morte gli era parso davvero sereno.

“Mi sento onorato di aver conosciuto una persona speciale come te, Merlin”, gli aveva sussurrato.

“Grazie per tutto l'affetto che mi hai dato, grazie per essere stato il figlio che non ho mai avuto”, aveva aggiunto.

Merlin commosso, aveva stretto la sua mano tra le proprie e gli aveva detto che era lui che meritava la sua gratitudine visto tutto ciò che aveva fatto per lui dal primo momento in cui le loro strade si erano incrociate. E poi lo aveva ringraziato per avergli fatto da padre nel migliore dei modi possibili.

“Capisci quanto sei speciale?”, aveva chiesto il medico, sentendo le parole di Merlin.

“Però ora non piangere”, aveva continuato Gaius, scorgendo le lacrime scorrere veloci sul volto del mago.

 “Ho vissuto la mia vita, è ora che io vada e lo farò felice di aver visto tutto andare al proprio posto. Contento di vedere te felice come meriti. Ti voglio bene amico mio.”

“Ti voglio bene, amico mio”, gli aveva risposto lui, continuando a piangere.

Gaius gli aveva sorriso e aveva chiuso gli occhi perdendo i sensi. Poche ore dopo aveva esalato il suo ultimo respiro.
Merlin aveva sofferto tanto per la sua mancanza e Arthur gli era sempre stato vicino.
I suoi occhi si bagnarono pensando al medico che aveva davvero amato come se fosse suo padre. Lanciò un’occhiata al cielo e, sperando che lo stesse guardando, lo salutò, sorridendo nostalgicamente.
Tornò poi con i pensieri a quello che era accaduto durante quegli anni.
Lui e Arthur, insieme, avevano davvero reso Camelot un grande regno e ne erano profondamente orgogliosi, anche il popolo lo era e questo li appagava profondamente; il sapere che i cittadini erano contenti e che vivevano in pace, li rendeva felici.
All’improvviso sentì dei passi dietro di lui. Era arrivato finalmente.
Si voltò e vide il re.

“Sire”, lo chiamò.

 Il sovrano scoppiò in una fragorosa risata.

“Sire?? Hai nostalgia dei vecchi tempi?” gli chiese, avvicinandosi un po’ a lui.

“Hai smesso di chiamarmi così da tanto tempo. Precisamente dal giorno in cui sei diventato il mio consigliere personale, dal giorno in cui ci siamo detti quelle parole magiche”

“Parole magiche? Quali parole?” chiese Merlin, fingendo di non capire di che cosa stesse parlando.

“Il mio Mago, oggi è proprio in vena di scherzare, vero?”, continuò il re, mentre lentamente si avvicinava sempre più a lui incantandolo con il suo sguardo ammaliatore.

Arthur arrivò davanti a lui senza mai smettere di guardarlo e gli passò una mano sulla guancia, accarezzandolo dolcemente fino a scivolare giù fino alla spalla.
Merlin chiuse gli occhi abbandonandosi a quel tocco che, dopo tutto quel tempo, ancora gli toglieva il fiato. Li riaprì soltanto dopo qualche istante che quella mano aveva lasciato il suo corpo.
Si ritrovò così il viso del re a pochi centimetri dal suo, mentre quelle braccia robuste lo attiravano verso di sé.

“Ti amo”, sussurrò quest’ultimo sulle sue labbra, senza mai staccare i suoi occhi da quelle profonde iridi blu.

“Ti amo. Erano queste le famose parole magiche”, proseguì, mentre appoggiava delicatamente le labbra su quelle dell’altro, baciando quella bocca con interminabile lentezza, così teneramente che sembrava fosse una cosa preziosa che lui aveva timore di rompere.

Il bacio, dapprima delicato e leggero, si trasformò ben presto in un’unione profonda delle loro bocche, uno scambio di amore totale e intenso che lasciò entrambi senza fiato.
Si guardarono intensamente, ancora uniti in quel perfetto incastro e, senza proferire parola, lasciarono che a comunicare fossero i loro cuori. Mentre la fronte di uno andava ad appoggiarsi lentamente su quella dell’altro, chiusero gli occhi gustandosi quella beatitudine interiore che solo stando vicini erano in grado di provare.

“Stavo pensando proprio a quel giorno, quel bellissimo e indimenticabile giorno”, disse Merlin dopo qualche istante, con gli occhi che gli luccicavano.

“E’ stato il giorno più bello della mia vita”, gli rispose il re, fissandolo emozionato.

Sapere di essere così tanto amato faceva battere ancora il cuore di Merlin come quel lontano momento. Non si sarebbe mai abituato.

“Anche il mio, lo sai”

Arthur lo guardò continuando a tenerlo tra le braccia e ricordò gli anni splendidi che erano trascorsi da quel giorno. Non avrebbe mai creduto di poter essere così felice, non immaginava che l’amore gli avrebbe regalato così tanta serenità e pace.
Amava e stimava Merlin immensamente e faceva il possibile per dimostrarglielo in ogni momento.
Lo vedeva sereno e questo era la cosa più importante per lui, il suo scopo era proprio renderlo felice. Dargli felicità aumentava la felicità che il sentirsi amato profondamente da lui , gli donava.
Il suo amore lo aveva curato da tutta la sofferenza che persone a cui lui voleva bene, gli avevano procurato. Il suo amore era come linfa vitale per lui, lo sentiva scorrere nelle vene, esplodergli nel cuore.
Era come se innamorasse di quello splendido uomo ogni giorno, di nuovo. E questa era una sensazione meravigliosa che lo faceva sentire vivo.
Il drago aveva detto a Merlin che rappresentavano due facce della stessa medaglia.
Quanto aveva ragione, era proprio così che lui si sentiva. Si sentiva completo solo quando Merlin era accanto a lui, quando lui non c’era, era sempre come se gli mancasse qualcosa. Era il suo incastro perfetto, la sua esatta metà.
Si guardarono sorridendosi, mentre ognuno pensava a quanto amasse l’uomo che aveva davanti e a quanto si ritenesse fortunato di essere amato a sua volta così intensamente.
Si strinsero poi tra le braccia chiudendo gli occhi e unendo i loro corpi in un dolcissimo abbraccio.
Ogni parte vuota di uno andava a fondersi con ogni parte vuota dell’altro.
Il proprio battito del cuore andava a riempire la parte "senza cuore" dell'altro.
Il calore e l’energia che si trasmettevano a vicenda, stando così stretti, andava a nutrire le loro anime, arricchendoli e sprigionando tutto il loro smisurato amore.
Non c’era più bisogno di parole.
Erano nel posto in cui erano destinati a essere.
Nel posto in cui appartenevano.
Nel posto in cui sarebbero stati per il resto della loro vita, anzi delle loro vite. 

 
 
 
 

Fine

 


 
 

 

 
NOTE:
 
-Sono stata molto sdolcinata, ma è così che volevo la ff. Volevo raccontasse un amore intenso, dolcissimo e romantico al massimo, come, credo, non esista nella vita reale.
 
-Desideravo che Lancelot scoprisse la verità su Merlin quando lo hanno scoperto tutti gli altri, perché volevo che, chiaramente dopo Gaius, Arthur fosse il primo a saperlo.
 
-Ho inserito la parte su Gaius perché adoro lui e il rapporto che ha con Merlin, ci tenevo quindi a dedicargli un piccolo passaggio. Come ho fatto con Lancelot e Gwaine, che sono tra  i miei personaggi preferiti.
 
- I titoli dei capitoli (come della ff) sono ispirati a canzoni e appartengono al punto di vista che prevale in quel capitolo, quindi a volte quelle parole sono “dette” da Merlin, altre da Arthur, altre anche da entrambi.
 
-Grazie a chi ha seguito e commentato la mia storia.
E’ stata la mia prima ff, non avrei mai pensato di scriverne una e invece ho scoperto Merthur e, innamorandomi del loro legame, mi è venuta voglia di farlo.
Nonostante siamo alla fine dello show ( :((((( ) spero che questo fandom rimarrà attivo ancora per tanto tanto tempo e che ci siano sempre tante storie da leggere su questa coppia che ci ha conquistato profondamente.
Colgo anche l’occasione per farvi un un appello: scrivete, scrivete, scrivete su di loro, please! Grazie :) 

  
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