"Ragazze,siete qui. Il tipo è arrivato?" disse mia zia,come se fosse spuntata dal nulla. In una mano aveva due frullati che faceva a fatica a portarli,e nell'altra le chiavi dell'auto. 
"Tenete,vi ho preso questi." disse dandoci i frullati.
"Non è arrivato,ha detto che lui mi avrebbe riconosciuto ma non c'è nessuna traccia di lui." dissi fissando un punto nel vuoto,mi sentivo così persa.
"Secondo me dovremmo farci aiutare da Niall,è una buona idea fidati."
"Madison,a me non serve l'aiuto di una celebrità montata di fama. Non m'interessa."
"I ragazzi sono tutti così,non fidatevi di loro neanche se hanno un ciuffo alto e incantevole così quanto i loro occhi." ed ecco che partono i discorsi metaforici di mia zia,detestavo quando parlava così con me. Lei aveva un aspetto dei ragazzi davvero strano,mi disse che da piccola le facevano paura perchè li vedeva strani ma poi inizi a crescere e loro sono l'unica cosa che desideri. Forse aveva ragione,è anche normale ma trovare un ragazzo che ti ami davvero per quello che sei è una missione quasi impossibile da portare a termine.
"Possiamo restare qui se volete e magari potrete vederlo in giro."
"Dai restiamo Hope,non sono mai stata a Londra."
"Fate come volete,per me è uguale."
"Avviso Tom che resteremo qui." disse mia zia. Tom era il suo fidanzato. Mia zia ha 27 anni ed è fidanzata con Tom da circa due anni,è un bravo ragazzo ed è molto simpatico. Aveva una casa a Londra perchè spesso stava lì per lavoro,ma lui è francese. A volte lo prendo in giro per il suo accento e lui mi dice "Guarda che anche tu hai un accento strano per me" ma lui è rimasto fedele alle tradizioni francesi.
Mi squillò il cellulare,era Stan finalmente si degnava di chiamarmi.
"Stan." lo salutai.
"Dove cavolo sei finita?" chiese. Si trovava in un posto affollato a giudicare da ciò che riuscivo a sentire di sottofondo,oltre alla sua voce.
"Io? Ti sto chiamando da questa mattina,mi sono svegliata e non c'eri."
"Ti ho chiesto dove sei,non cambiare discorso."
Mi allontanai da quel gradino,lasciando Madison finire il frullato. Mi avvicinai ad una cabina telefonica.
"Sono a Londra da zio Tom,con Madison."
"Non mi hai detto nulla,potevi avvisare." disse quasi preoccupato.
"Avresti potuto avvisare anche tu,così ho deciso di non avvisarti di conseguenza."
"Ti comporti come una bambina." 
"Resterò qui,non so per quanto." lo ignorai,cambiando discorso.
"Fai come vuoi,resta lì anche tutta la vita se ti va."
"Volentieri." stavo per esplodere,stavo per dirgli tutto quello che sentivo dentro da parecchio tempo.
"Trova qualcun'altra da portarti a letto." gli attaccai il telefono in faccia e uscii dalla cabina telefonica singhiozzando. Salii in macchina cercando di nascondere le lacrime,mi si era sciolto il mascara per l'ennesima volta. 
Partimmo,dirette verso casa di mio zio che probabilmente a quell'ora stava a lavoro. Guardavo fuori dal finestrino,sperando che il vento mi asciugasse il viso bagnato.
"Non devi piangere per quel cretino,non ne vale la pena." mi disse Madison,sorrisi senza risponderle. 
Notai in una macchina che passava di lì,il volto di Niall che mi vide piangere. Abbassò il volto e io mi voltai,sperando che il colore verde del semaforo scattasse in fretta. Presi il foglio che mi diede Niall,lo guardai rileggendo l'indirizzo di casa sua e il numero di cellulare,analizzando la sua calligrafia e ripensando a quando mi porse il foglietto come se io fossi in cerca di aiuto,di speranza e lui credeva di essere la risposta a tutte le mie domande,la soluzione di tutti i miei problemi.

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Arrivammo a casa di mio zio,non era grandissima ma per me restava la casa più bella che io abbia mai visto. Era riuscito a lavorare parecchio per permettersi quella casa ed era il risultato di tutti i suoi sacrifici e i suoi sforzi. Mia zia sistemò le borse in una specie di attaccapanni vicino al camino del salotto e ci accompagnò di sopra nella stanza mia e di Madison. C'era un letto matrimoniale e qualche quadro vecchio attaccato alla parete,un lampadario meraviglioso e una chitarra nell'angolo. Ai piedi del letto c'era un tappeto abbastanza moderno e non sapevo cosa c'entrava con l'arredamento della stanza. La cabina armadio era grande e c'erano già alcuni vestiti,li lasciai io qualche anno fa ma ormai solo pochi di quelli mi entravano ancora.
"Tieni,vedi se ti entrano." dissi a Madison,lasciandole i vestiti sul letto.
Mi avvicinai alla finestra del balcone controllando per l'ennesima volta il numero di Niall sul foglio di carta,afferrai coraggiosamente il telefono e iniziai a comporre il numero mentre Madison era scomparsa nella cabina armadio cercando di infilarsi i miei vestiti.
Il telefono squillava e stavo quasi per riattaccare,non volevo sembrare disperata o forse lo ero.
"Pronto?" mi rispose. La sua voce al telefono suonava così maledettamente sexy.
Non riuscivo a rispondere,muovevo le labbra cercando di dire qualcosa ma non sapevo cosa dire. Riattaccai.

-Spazio autrice:
Buona vigilia a tutti e auguri anche a Louis,ci tenevo a dirlo(?) Okay,quarto capitolo anche se non ve li cagate molto ma mi piace pubblicarli. Spero vi piaccia,buone feste :D