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Autore: CinderNella    24/12/2012    2 recensioni
"Davvero perfetto. La sua auto nemmeno partiva. Probabilmente la batteria s’era scaricata e lei avrebbe dovuto passare la nottata lì, perché il meccanico che aveva chiamato le aveva fatto chiaramente capire che non sarebbe potuto andare ad aiutarla. Uscì dall’auto sbattendo la portiera e lanciando un urlo liberatorio. Quella giornata proprio non andava. Come doveva fare, ora?
L’aria fresca del tardo pomeriggio era quasi benefica, riusciva a ridarle un po’ di speranza. Forse.
«Hai… bisogno di una mano?» Joseph la guardava, incuriosito. Si era addirittura fermato per osservarla, e lei di tutta risposta aveva continuato a guardare i corti riccioli color miele e gli occhi chiari."

[Seguito di "Help me, I'm alive" - Coppia Candice Accola X Joseph Morgan]
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Candice Accola, Ian Somerhalder, Joseph Morgan, Joseph Morgan, Michael Trevino, Nina Dobrev
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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E vi faccio il regalo di Natale, care lettrici! Un capitolo anticipato *-* spero vi piacerà, commentate commentate commentate, e Buon Natale! <3


3. You came on your own, that’s how you leave. With hope in your hands.

Stranamente si alzò in orario, non appena suonò la sveglia. Trovando Nina al bancone della cucina a mangiare cereali e latte.
«Buongiorno! Dormito bene?» la ragazza era già bell’e pronta, con i capelli liscissimi e maglioni e maglioncini addosso. Era metà ottobre e faceva freddissimo, lo poteva notare già dal fatto che si era ghiacciata appena era uscita dal letto. Annuì all’amica e si trascinò nel bagno, con lentezza impressionante.
S’infilò nella doccia senza molte cerimonie, pensando cosa avrebbe dovuto fare quel giorno: non molto, in realtà. Mentre negli episodi dei fantasmi aveva piena azione, ora che si iniziava a spiegare la storia degli originali, non ne aveva quasi per niente. Bé, si sarebbe potuta godere il paesaggio, la città… bé no, in realtà forse avrebbe dovuto recitare qualche scena della settima puntata. Forse. Avrebbe assistito alla città infestata… ooooh. Però era giorno. Bé le avrebbero trovato qualcosa da fare, sicuramente. In caso contrario, sarebbe andata in palestra, lì non l’avrebbe disturbata nessuno. Sicuramente si sarebbe dovuta incontrare con Joseph, il poverino era in crisi con Emily che sembrava di nuovo scostante e aveva provato a lasciarlo già due volte. Si chiese davvero come qualcuno potesse essere così crudele… era così dolce quando parlava di lei. E quella voleva lasciarlo, mah.
Sentì la porta del bagno aprirsi e osservò attraverso i vetri opachi della doccia i capelli di Nina che si muovevano: «Ehi Nina, i tuoi capelli fanno swiiiishh!»
«No! Sono quelli di Elijah a fare swiiish. A proposito, lo sai che Daniel è sul set? Per la puntata degli Originali… ha fatto capolino! Tra lui e Matt ci sarà da ridere!»
«Sei malata per Twitter. Lo sai vero? Seguendoli su Twitter loro danno sfogo di tutta la loro pazzia e tu sembri un’inquietante stalker.»
«Dai! Sei solo tu che non lo usi assiduamente e ci torni una volta al mese!»
Candice versò il bagnoschiuma in una mano e poi riprese a parlare: «Comunque… Joseph non me l’aveva accennato, quindi non lo sapevo. E nemmeno qualcun altro. Va bé.»
«Parlando di Joseph… È un ragazzo tanto carino, siete affiatati, sta per lasciarsi con la ragazza… Si sa, chiodo schiaccia chiodo, no?» da dove aveva iniziato il discorso, Candice sapeva già dove l’amica volesse andare a parare. Così fece sbucare la testa fuori dalla doccia e guardò male Nina: «Non si sta per lasciare con la ragazza, è Emily che è stronza e lo vuole lasciare per non si sa quale motivo. E siamo solo amici. E non potrebbe mai essere solo un “chiodo”, lui.» terminata la frase, ritornò nella doccia e riprese a massaggiarsi la testa con lo shampoo, mentre Nina osservava la doccia chiusa con un sorrisino malizioso che, se la coinquilina l’avesse vista, avrebbe incominciato a urlare per la casa “oh mio dio, oh mio dio sei Katherine!”.
«Okay, se siete solo amici, allora…»
«Nina. Lo siamo.»
«Lo sai, le tue ultime amicizie maschili non è che siano andate proprio a buon fine… e c’è sempre stato del sesso di mezzo…»
«Sta’ zitta!» esclamò la ragazza alzando la voce, con l’intonazione di chi stava per lamentarsi «E non è così. Lui è solo Joseph e non sono innamorata di lui. Okay?»
«D’accordo. Senti, io vado, tu fai anche con comodo, tanto mi ha appena mandato un messaggio Julie per dirti che girerai verso mezzogiorno…»
«Tanto vi raggiungerò comunque prima. Ci vediamo dopo, bacio!»
Nina schioccò un bacio in aria e chiuse la porta del bagno, lasciandola sola in mezzo ai suoi pensieri. Che per colpa sua vertevano sulla vita sentimentale di Joseph e la turbavano riguardo la sua, inesistente.
Raggiunse il set alle otto e, come previsto, non aveva nulla da fare. Allora seguì il filo logico dei pensieri di quella mattina e finì con la tuta in palestra. Tanti addominali, cyclette e tapis-roulant l’avrebbero attesa.
Lasciò il suo tappetino preferito ad un lato del tapis-roulant ed iniziò a camminare a velocità sostenuta, fin quando non entrò nella palestra precedentemente vuota un Zach visibilmente scosso: «Ehi, buongiorno! Come va?»
Il ragazzo sembrò non volerle rispondere subito, come se stesse cercando le parole adatte. Candice continuava a guardarlo in viso in attesa di una risposta, mentre aumentava la velocità del tapis-roulant.
«Hai declinato il mio invito settimane fa. E poi sei uscita con Joseph. Come dovrei interpretarlo?» era per caso geloso? Candice si fermò improvvisamente, rischiando di finire a terra trascinata dal tapis-roulant: riprese a correre e lo guardò incuriosita «Noi… siamo amici. Joseph è mio amico, e avevo, ho tuttora bisogno di un amico. Uno vero, non come i precedenti.»
«Quindi è un buon motivo per evitarmi? Cosa diavolo avevi quel giorno? E i successivi?»
Candice rischiò di nuovo di cadere dal tapis-roulant, allora incastrò i piedi ai lati, rimanendo ferma: «Ero soltanto… non sono stata molto in vena di vedere altra gente.»
«A parte Nina, Ian e Joseph.» era quasi tagliente. Ma cosa diavolo andava rivendicando?
«Ascoltami bene, non so cosa tu voglia provare, ma sinceramente non riesco a capire…»
«Mi piaci. E ti avevo chiesto di uscire già prima di tutta la faccenda di Michael, e già lì mi avevi rifiutato. Lo stesso settimane fa, e sei uscita con Joseph. Devo prenotare una cena con te tramite il tuo agente?»
«Okay.»
«Okay cosa?»
«Esco con te. Stasera?»
«Sì… magari. Ci vediamo allora.» le sorrise sinceramente e se ne andò, lasciandola sola con i suoi pensieri in palestra. Ma chi si credeva di essere?

Avrebbe voluto dirlo a Nina ma non la trovava da nessuna parte: sicuramente stava recitando in qualche casa. Allora si ritrovò automaticamente a cercare Joseph, trovandolo nei camerini con un’inquietante lunga parrucca bionda assieme a Claire, entrambi vestiti in abiti davvero tanto, troppo antichi.
«Cosa cav—ah, l’episodio mitologico sugli Originali. Giusto.» si ricordò subito dopo, brandendo un dito in aria, mentre sia Claire che Joseph si accorgevano di lei e la salutavano.
«Ehilà! Come va?» Claire era gioviale, come sempre. Joseph invece sembrava non molto a suo agio, doveva avere qualcosa che non andava.
«Joe? Cosa accade?»
«Ho torcicollo e lo pseudo-massaggio della mia sorellina l’ha peggiorato.» commentò sarcasticamente, guardando Claire di sbieco, che riprese a parlare: «Ehi, cosa vuoi! Io non sono mica una fisioterapista! E sono cintura nera di taekwondo, io al massimo spezzo le ossa, non aggiusto niente!»
«Infatti, hai due mani delicate come tavolette di legno!»
Claire lo guardò male mentre Candice osservava entrambi battibeccare: poi guardo Joseph e alzò le mani «Posso provarci?»
Il ragazzo sembrò titubante, ma poi accettò: «Oh mio dio. Che bello. È stupendo!»
«Gesù, dai versi che fai sembra un porno. Me ne vado che è meglio» Claire sparì dietro l’angolo e non sembrava esserci nessuno nel camerino.
«Okay, sai la notizia nuova?»
«Tutto quello che vuoi, dopo che mi hai sbloccato il collo. Oddio continua, ti prego!» Candice scoppiò a ridere, mentre Joseph la implorava con uno sguardo simile a quello di un cerbiatto: si abbassò per baciargli la fronte e continuò a massaggiargli la base del collo «Comunque stamattina ero in palestra, tranquilla, a farmi una corsetta sul tapis-roulant…»
«…E uno zombie ti ha attaccato alle spalle.» continuò lui, senza darle la possibilità di finire la frase.
Candice lo guardò malissimo: «Metterai gli zombie in ogni frase finché non vedremo Walking Dead?»
Il ragazzo annuì e lei alzò gli occhi al cielo: «Bé, più o meno. È venuto Zach tutto incazzato perché settimane fa ho rifiutato il suo invito per accettare il tuo. E mi ha rinfacciato anche dopo di stare sempre con te, Nina e Ian. E dopo mi ha chiesto di uscire.»
Joseph guardò in alto verso di lei con un sopracciglio alzato: «Sul serio? È geloso? E tu che hai detto?»
«Sì, ovviamente. Per farlo stare zitto e scappare via. Così potevo continuare la ginnastica.»
«Dio, sei pessima. Guarda come tratti i ragazzi, accetti di uscire con loro solo per toglierteli davanti…» iniziò a commentare lui, incurante delle dita affusolate della ragazza ancora sul suo collo, che attenuavano molto del suo dolore «Ricordami di non innamorarmi mai di te. Potresti accettare di fidanzarti perché ti dava fastidio la domanda.»
Candice fermò le mani e per un millesimo di secondo Joseph si girò per capire cosa fosse successo: «No, ti prego no! Ti amerò, farò tutto quello che vorrai ma non lasciare il mio collo…» la ragazza lo guardò malissimo e ricominciò a massaggiarlo, mentre lui riprendeva con i versi compiaciuti «Sembra davvero un porno, dovresti smetterla»
«E di cosa hai paura, che ci ricattino?»
«Sta’ zitto!» gli spintonò una spalla e lui rispose tirando indietro l’altra e rischiando di chiuderle la mano tra quella e la sedia: «Ehi!»
Si voltò immediatamente, serio: «Ti ho fatto male?»
«No. Allora, perché fai finta di esser così contento?» si sedette di fronte a lui, con calma. Gli posò una mano su un ginocchio e lo guardò negli occhi.
«Penso che Emily mi abbia lasciato.»
Candice rimase un po’ scossa, ma era certo che prima o poi sarebbe accaduto: «In che senso “pensi”?»
Lui fece spallucce: «Non ci sentiamo da giorni e l’ultima volta che ci siamo sentiti ha chiesto la pausa di riflessione. Io le ho chiesto cosa ci fosse di così importante su cui riflettere e le mi ha risposto che non si sentiva più sicura dei suoi sentimenti e cavolate del genere.»
Candice gli carezzò una spalla, con un’espressione triste in viso: «E ora?»
Joseph sollevò le spalle: «Non ne ho la più pallida idea. Ma dovrei richiamarla? Cioè insomma, io odio non sapere cosa sta accadendo, questo limbo è orribile, ma mi farà davvero bene chiamarla e chiederglielo? Mentre magari lei se la starà spassando con il suo Josh?»
Candice alzò entrambe le sopracciglia, ritirando le mani dalla sua spalla: «Josh?»
«Il ventitreenne con cui recita. Ventitreenne. Anche più piccolo di lei!» Joseph si poggiò una mano sulla testa, con fare nervoso.
«Bé si sa che le donne deboli che hanno bisogno di sentirsi più giovani si prendono quelli più piccoli di loro.» commentò dopo un po’ lei, con un’alzata di spalle. Joseph ridacchiò per poi guardarla negli occhi: «Grazie per la solidarietà, ma vorrei e devo ancora capire se la donna debole è la mia ragazza. E nel caso in cui lo sia ancora non potrei proprio permetterti di dire una cosa del genere, vero?» che voce profonda. Non fosse stata sua amica sarebbe morta ad ogni frase che pronunciava.
«Sarebbe la donna più forte del mondo, lo diventerebbe subito in quel caso!» le sorrise e lei si alzò «Ora mi tocca proprio andare. Buon divertimento a far finta di stare indietro di duemila anni, capellone
«Sta’ zitta, Barbie vampiro!» ribatté lui, guardandola lasciare la stanza per poi risedersi a riflettere.

Finì le riprese appena in tempo per cambiarsi e raggiungere Nina per dirle che faceva più tardi per tornare a casa: «Ti vedi con Joseph?»
«No, Zach mi ha chiesto di uscire.» Nina parve sorpresa: poi alzò le sopracciglia maliziosamente «Suppongo che il chiodo della situazione non sia Joseph, allora.» Candice rispose con un sorriso più che altro di circostanza, visto che non sapeva proprio cosa dire. L’unica cosa che voleva quella sera era davvero solo andare a letto a guardare la televisione.
«Bé, allora io spero che non torni proprio e ti diverta esageratamente con Mr Roerig, ciao ciao!»
«Io spero di tornare, e presto, invece! Bacio!» Nina rispose con uno schiocco di labbra e la lasciò macchinare con la sua borsa.
Trovò le chiavi dell’auto dopo qualche imprecazione ed uscì dal camerino, dirigendosi all’auto. «Vai all’appuntamento, Barbie vampiro?» sbuffò lievemente e si voltò a guardare Joseph, che stava uscendo in quel momento.
«Sì, vampiro sanguinario. E tu?»
«All’auto. Dove ti porta Zach?»
Candice si ravviò i capelli, pensandoci: « Non ricordo. Mi pare avesse detto qualcosa come “Bella Italia”, o comunque una cavolata del genere col nome Italia di mezzo!»
Lo sguardo di Joseph era imperscrutabile: «Sei davvero interessata all’appuntamento, devo dire! Comunque è vicino a dove ho lasciato la macchina, accompagnami»
«E se non volessi?» rispose lei, guardandolo di sottecchi.
«Non ti accompagnerei e tornerei in auto a piedi» fece spallucce, mentre Candice apriva la macchina e la portiera per farlo entrare «Che gentildonna! Ma normalmente funziona al contrario»
«La macchina è mia, decido io le regole al suo interno! O al suo esterno! O in sua prossimità!» lo raggiunse nell’abitacolo ed inserì la chiave, per accenderla.
«Mi sento in dovere di dirti che è un locale elegante, e dalle aspettative di Zach lo sarà anche lui.»
«Fa nulla. Io ora vorrei solo un letto eppure sto andando a quella dannata cena. Si chiamano compromessi.» rispose lei, facendo manovra ed immettendosi nel traffico, mentre Joseph ridacchiava: «Vorrei vedere la sua faccia quando ti vedrà arrivare in jeans e maglione.»
«Perché, vampiro ibrido, tu come ti vestiresti se fossi al posto mio al primo appuntamento?»
«Così, ma non sono te, e tu normalmente non faresti così, e non lo so solo io.»
«…Mi pare giusta la tua obiezione.» commentò dopo un po’ la ragazza, trovando parcheggio un isolato più avanti proprio davanti al ristorante in questione «E grazie per avermi indicato il ristorante.»
«Niente di che, grazie per il passaggio. Ci sentiamo dopo?» chiese lui, prima di chiudere la portiera.
«Forse.» lo disse con l’intonazione che lui chiamava “alla Caroline” e ridacchiò: «Ciao, buona serata!» la ragazza gli sorrise, uscì dall’auto e lo guardò entrare nella sua macchina. Era carino, nei suoi confronti. Davvero carino.
Si ravviò nuovamente i capelli ed entrò nel ristorante, guardandosi intorno: si liberò della giacca di pelle e si accorse di essere terribilmente fuori luogo con i suoi jeans e il suo maglione verde. Decisamente fuori luogo.
Individuò Zach in fondo alla sala: aveva l’espressione di uno che aveva appena visto un gorilla in una cristalleria, ma le sorrise subito dopo. Doveva essere uno di quei ragazzi a cui non importava come la sua ragazza si vestisse, o almeno non sempre. Un po’ come Joseph.
Cancellò l’ultima frase dalla mente, per non dirla anche ad alta voce – e quello, Zach non gliel’avrebbe perdonato. Lo raggiunse e si sedette: «Come va?» gli sorrise.
«Tutto bene. Tu? Come sono andate oggi le riprese?»
«Bene! È un po’ difficile stare in pantaloncini e canotta col freddo glaciale, ma si fa di tutto per lavorare di questi tempi!»
«Vero! Hai visto le scene spettacolari che hanno girato sugli originali oggi pomeriggio? Fantastiche…»
Alla fine la sua compagnia era piacevole. Lo era sempre stata, però non abbastanza da distrarla da Michael. E così, per un istante ci ricadde: sicuramente in quel momento era volato a LA dalla sua amata Jenna. Non doveva pensarci, le avrebbe rovinato l’appuntamento di sicuro.
«Candice? Allora, cosa ne pensi?» Zach e il mâitre la osservavano in attesa di una risposta, e lei annuì: «Va benissimo!»
«Cosa, signorina?» chiese il pinguino.
Ecco. Le avrebbe rovinato anche l’appuntamento con Zach ora! «Bé… quello di cui parlavamo!» gli lanciò un sorriso d’incoraggiamento, mentre Zach sceglieva per entrambi – e di questo si sentì parecchio amareggiata, ma era in torto, invece di dar loro ascolto aveva passato il tempo a pensare a Michael.

Tornò a casa per le undici, aveva passato una serata carina ma in quel momento desiderava solo un letto. Trovò Nina e Ian sul divano a guardare la TV: «’Sera!»
«Ehi! Ti avevo detto di non tornare!»
«L’appuntamento è stato un fallimento totale che sei tornata così presto?» s’intromise il ragazzo, e lei si trascinò fino alla camera: «Buonanotte, scopate quanto volete, quello non è un problema, tanto starò dormendo.» si chiuse dietro la porta e si gettò sul letto.
L’appuntamento non era stato male, aveva passato una serata tranquilla, piacevole. Ripensando a quello che era accaduto, non si accorse del rumore del cellulare, solo quando lo tirò fuori dalla borsa per metterlo sotto carica sul comodino e cambiarsi, si accorse che lampeggiava.
Aprì il messaggio e lesse il mittente: Joseph.
“Salva a casa? J x” sorrise a vuoto e digitò la risposta “Tutto bene. Il letto mi aspetta.”
“Contento per te. Io mi sto rivedendo la prima serie di Walking dead. Te la somministrerò prima o poi :) ‘Notte. J x” sorrise nuovamente e lasciò il telefono sul comodino.
Il letto era davvero così comodo, era una delle cose che preferiva di quella casa.
  
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