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Autore: pumpinblood    24/12/2012    7 recensioni
Un Harry Styles ubriaco e completamente rincretinito provava a reggersi al muro per non cadere a terra come una pera quando Louis si affrettò per prenderlo ed evitare che qualcuno si facesse male.
«Perchè non mi molli? Va' da Eleanor e sparisci! » urlava ubriaco il piccolo Edward che,ormai, aveva perso il lume della ragione.
«Che stai dicendo? Harry!»
«Va' via!»
«Sei diventato completamente scemo? Io non ti lascio così!»
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I didn't even say goodbye è ispirata a questo video di cui io NON sono l'autrice. (copyright Bernie Sunshine e Gossipsmile (per quello giù) su youtube) 


Vi consiglio di guardare anche il video alla fine della fic. Un saluto a @fraalways che mi ha aiutato con i codici perchè sono impedita e a @simokilljoys perchè boh. 
 
Harry Styles, una maglietta a maniche corte bianca e molto grande -che aderisce perfettamente al petto muscoloso - e il suo cappellino di lana grigio, sono nel bel mezzo di Londra, tra centinaia di persone che passeggiano. Molti, guardandolo, si chiedevano perchè il 20 dicembre un ragazzo così famoso indossasse sempre la stessa maglietta leggera; altri chiedevano foto, autografi o semplicemente una parola mentre altri ancora lo snobbavano come se non fosse nessuno, passando avanti e guardandolo con aria di superiorità. Lui era abituato a tutto questo sebbene gli fosse stato categoricamente vietato uscire senza una guardia del corpo alta due metri e, con il tempo, ha imparato a sopportare tutte quelle attenzioni. Era fermo su un marciapiede con il suo ''adorato'' iphone nuovo, completamente spaccato e, con un'espressione del tutto inacidita, non riusciva a distogliere lo sguardo dallo schermo di quell'oggetto prezioso, leggendo più e più volte la stessa frase da qualche account di update: «Eleanor e Louis hanno trascorso tutta la mattinata insieme!»
 Eleanor e Louis.
Il semplice accostamento di quei due nomi, uno vicino all'altro, riusciva a cambiare la giornata del ragazzo con la stessa velocità con cui si spegne la luce. Avrebbe voluto buttare l'iphone contro la vetrina di ''Zara'', il negozio proprio accanto a lui, ma si rese conto che quel cellulare era già abbastanza rotto e anche se i soldi per comprarne uno nuovo non mancavano, il tempo non bastava: già da dieci minuti doveva essere in studio di registrazione per mettere apposto le ultime cose nell'album di Natale ed era in ritardo. Decise di andare a piedi perchè quando i pensieri non lasciavano in pace la sua mente riusciva a distrarsi ma soprattutto perchè lo studio non distava molto da casa sua, o meglio, casa di Harry e Louis. Perchè i due abitavano insieme e uno era completamente innamorato. L'altro,invece, non aveva la minima idea di quello che l'amico provasse: l'intensità dei suoi sentimenti erano paragonabili alla distruzione.


 
«Manca qualcuno?» chiese Zayn comodamente seduto su un divanone di pelle nero mentre gli altri erano già intenti a lavorare prima che il gruppo si fosse completato: Liam faceva finta di suonare il pianoforte, Niall si dedicava alla sua nuova chitarra elettrica e Harry provava alcuni pezzi dell'ultima canzone che dovevano registrare.
«Louis deve ancora arrivare» rispose proprio il ragazzo riccio mentre si mordeva le labbra come un cucciolo innocente: purtroppo, sapeva il motivo del suo ritardo. Tutti lo sapevano.
Passarono i secondi, i minuti e le ore: erano le quattro del pomeriggio e dopo un bel po' di lavoro Liam, Zayn e Niall tornarono a casa preoccupati per i due amici. Louis, come un perfetto cretino, non si presentò e non avvisò nessuno del fatto che non sarebbe potuto andare. Harry, invece, si innervosì e andò via improvvisamente sbattendo la porta. Tutti e tre sapevano il motivo del suo malessere ma anche se ci provavano, non riuscivano ad aiutare l'amico in nessun modo: era perso, ormai viveva nel suo mondo e solo la persona che causava quel dolore avrebbe potuto salvarlo. 
Il più grande dei cinque si degnò finalmente di chiamare Niall mentre del più piccolo non si sapeva niente: era mezzanotte, il suo cellulare era spento e di lui ancora non c'era traccia. Mancava davvero poco che Tomlinson, impanicato, non chiamasse la polizia ma la paura passò quando sentì le chiavi di casa infilarsi nella porta per farla aprire.
Un Harry Styles ubriaco e completamente rincretinito provava a reggersi al muro per non cadere a terra come una pera quando Louis si affrettò per prenderlo ed evitare che qualcuno si facesse male.
«Perchè non mi molli? Va' da Eleanor e sparisci! » urlava ubriaco il piccolo Edward che,ormai, aveva perso il lume della ragione.
«Che stai dicendo? Harry!»
«Va' via!»
«Sei diventato completamente scemo? Io non ti lascio così!»
«Da quanto sei diventato così checca?» rispose Harry passando da un estremo all'altro, dal disperato alla risata isterica. 
«E da quando tu torni a casa con le camicie sporche di rossetto?»
«Non deve interessarti»
Louis, con aria di sfida non rispose e provò a prenderlo in braccio o meglio, gli mise una mano intorno alla sua spalla e lo trascinò fino alla camera da letto di Harry. Era così arrabbiato che non si accorse nemmeno del suo attacco di gelosia riguardo alla camicia sporca: nel giro di cinque minuti, forse anche troppo, riuscì a posarlo sul letto ma Harry ormai dormiva. Provare a discutere con una persona ubriaca e arrabbiata non sarebbe stato molto intelligente.
Non riuscì a fare altro che guardarlo con un'espressione intenerita per poi finire, senza accorgersene, a dormire fra le sue braccia con il respiro del ''piccolo'' che gli riscaldava la fronte.



 
Nessuno ha mai saputo molto sul conto di Eleanor Calder, le più informate al massimo sapevano che era una grande appassionata di moda, che probabilmente il padre aveva contatti con Simon, che studiava all'università e che nelle vene scorreva più starbucks che sangue ma alla fine, chi la conosceva?
Le ragazze che le dedicavano account twitter o interi fanclub conoscevano il suo carattere? Era una ragazza perennemente  arrabbiata? Era dolce? La bontà fatta a persona? La vanità che camminava? E come aveva conosciuto realmente Louis? Lui la amava veramente? E lei?
Nessuno riusciva a dare una risposta a queste domande apparte due persone sulla faccia della terra: Louis Tomlinson e Harry Styles.
Harry non ha mai avuto contatti con la ragazza, forse una parola ogni tanto e apparentemente era anche simpatica ma  si basava su quello che il cuore e la testa comandavano: non la odiava ma non la tollerava. Non ha mai realmente creduto che lei fosse innamorata del suo William, come ideale di compagna per Louis non vedeva nessuno. Voleva che al suo fianco, come fidanzato/compagno/migliore amico, ci fosse solo lui.
Harry Styles non era una persona cattiva. Harry Styles, forse, era una delle persone più buone del mondo. Harry Styles ha sempre tempo per le fan, le abbraccia forte per farle sentire al sicuro, ama sua madre da morire, fa regali ai bambini poveri e tiene alla piccola Lux più di quanto possa tenere a sè stesso.
Harry Styles ha il sorriso più bello del mondo, quando uno dei suoi amici è in difficoltà è il primo a dare una mano.
Harry Styles è il ragazzo che con tutti i soldi che ha potrebbe snobbare tutto ma invece passa il tempo con le sue vecchie amiche e si mette perfino a lavare i piatti.
Harry Styles è in gamba, umile e bravo ma purtroppo l'unico difetto che forse aveva era quello che dava più fastidio: amava troppo.
E questo Eleanor lo sapeva benissimo, tutti lo sapevano: non c'era una persona che riuscisse ad odiarlo e per quanto negli ultimi tempi fosse triste e arrabbiato, tutti sapevano che Harry Styles in realtà non era così.
Ed è proprio questo che fece preoccupare Louis e Eleanor.
Erano in uno dei negozi più alla moda di Londra, entrambi avevano nuovamente il pomeriggio libero e si dedicarono alle compere come facevano sempre. Louis era appoggiato al muro di un camerino mentre accanto a lui c'era la fidanzata occupata nella scelta del colore di una maglietta così stretta che probabilmente, se l'avesse comprata, appena indossata non l'avrebbe fatta più respirare.
«Ma che ha Harry ultimamente? Lo vedo strano»
«Non lo so, ieri è tornato a casa ubriaco e ha iniziato a dire cose senza senso»
«Del tipo?»
«Voleva che venissi da te e lo lasciassi in pace, una roba assurda»
«E tu?»
«Non sapevo che fare, l'ho portato a letto e poi si è addormentato. Vederlo così mi ha fatto sentire malissimo, te lo giuro. Non so cos'abbia, so solo che avrei fatto di tutto per aiutarlo »
E mentre la ragazza continuava a gironzolare vicino a quei vestiti strettissimi, disse la cosa che Louis meno si aspettava e che forse, nel profondo, più voleva. «Lou, solo tu non ti accorgi di quello che provate l'uno per l'altro. Me ne sono accorta perfino io! » Ma il ragazzo non rispose, non aveva parole, aveva capito quello che da mesi negava a sè stesso e si sentiva troppo confuso per rispondere. «Ah, comunque domani è il tuo compleanno! E' arrivato troppo in fretta! E i preparativi per la festa sono quasi finiti, domani alle 8 al Funky Buddha!» continuò la ragazza cambiando completamente discorso.
 
 
Una camicia viola, quasi nera e dei jeans scuri coprivano il corpo di Louis che in quel momento non reagiva. Erano le sette e tre quarti, a momenti Zayn sarebbe passato a prenderlo per andare alla sua festa di compleanno.
21 anni.
Non avrebbe mai pensato di crescere così tanto, gli sembrava ieri il giorno del provino di X-factor.
 
Stava andando in uno dei bagni di quel grandissimo edificio, a pochi metri da lui c'erano giudici importantissimi che avrebbero decretato il suo futuro. Si stava quasi per perdere ma alla fine riuscì ad arrivare a destinazione. Tremava, aveva la mente annebbiata e voleva che quell'incubo finisse. Non aveva mai imparato a reggere l'ansia, aveva paura perfino di un'interrogazione, figuriamoci in quel momento. 
Aperta la porta del bagno era convinto che non ci fosse stato nessuno al suo interno ma dovette ricredersi quando un ragazzino con una maglia verde e un cappellino di lana era davanti ai lavandini che si guardava allo specchio e respirava nel modo in cui una persona respira per calmarsi. Louis andava di fretta e per sbaglio gli andò contro, scusandosi.
Quel ragazzo era Harry Styles e nessuno avrebbe saputo che in pochi giorni quei giudici avrebbero deciso di farlo entrare nella sua vita.
 
Iniziò a ricordare momenti con Harry per lui importantissimi a cui non aveva mai dato importanza o meglio, aveva fatto credere alle persone che per lui non fossero importanti.
 
Un giornalista chiamò Harry al telefono per una breve intervista e alla domanda ''Sei geloso di Eleanor?'' lui rispose secco ''Non voglio parlarne per essere onesto'' 
Quando Louis chiese il motivo di quella risposta Harry si limitò a dire ''Ero nervoso, non ti preoccupare,tutto qui''
 
Era la Vigilia di Natale, nonchè compleanno di Tomlinson quando Harry fece una twitcam per le fan: provò a chiamare Louis e tutto felice mostrava il regalo che gli avrebbe fatto, quel regalo che tanto desiderava. Quando Lou non rispose al telefono disse ''Sono stato rifiutato alla vigilia di Natale!'' e un sorriso bellissimo ricopriva il suo volto.
 
Dopo una delle più celebri premiazioni americane litigarono per un attacco di gelosia di Louis, apparentemente infondato, nei confronti di Nick -amico stretto di Harry-.
Louis ricorda bene le parole di quella discussione. ''Da quando in qua tu decidi chi devo frequentare?'' chiedeva Harry. E Louis veramente, non sapeva rispondere. Non sapeva il perchè delle sue azioni. L'aveva capito solo ora, a distanza di due anni.
 
Quando gli intervistatori facevano i simpatici con Louis, Harry si metteva in punta di guerra e senza accorgersene faceva capire alle telecamere che quel ragazzo con le magliette a righe era suo e di nessun'altro.
 
Era sorpreso di come la situazione in quei mesi fosse cambiata e non riusciva a capire se la colpa fosse sua: Harry gli mancava,voleva averlo di nuovo al suo fianco come agli inizi però, ora, doveva dirgli tutta la verità.
Intanto il suo Iphone squillava, segno che qualcuno l'aveva menzionato su twitter. La persona che meno si aspettava - e quella di cui aveva più bisogno - gli fece gli auguri.
Non ebbe il tempo di rispondere che qualcuno suonò il campanello: Zayn era arrivato. 
Erano in macchina, ascoltavano canzoni random girando continuamente stazione e il cuore di Louis batteva più forte di quel giorno ad XFactor.
«Zayn, ma Harry è già al locale?»
«Sì, ci sono solo lui e Liam. Stanno sistemando le ultime cose »
«Puoi andare un po' più veloce? Sei una lumaca! Devo parlare con Harry! »
«Mi hanno dato precisi ordini, se arriviamo e loro non hanno finito di preparare sarà tutta colpa mia!»
«Va bene però la musica la scelgo io, dammi quel telecomando!»
Iniziò ad andare con il braccio contro la faccia di Zayn, ridendo,per prendere il piccolo telecomandino che serviva per cambiare stazione alla radio. L'amico, però, non cedeva e così Louis si ritrovò costretto ad insistere: nell'arco di dieci secondi, però, la musica non si sentiva più. La macchina era rigirata in mezzo alla strada e l'unica cosa che si sentiva era la sirena dell'ambulanza.
 
 
Gli One Direction, band e crew compresa, erano nell'ospedale più vicino al locale. Alcuni erano abbracciati per darsi conforto, altri volevano stare da soli. Erano in'attesa di una buona notizia e contemporanemente avevano il terrore che potesse succedere qualcosa di brutto a Louis. Ormai erano ore che stavano seduti su quelle sedioline blu, difronte alla stanza del ragazzo, ma del suo stato ancora non sapevano niente. Si sentirono meglio solo quando un uomo alto con i capelli bianchi si diresse verso di loro e annunciò che Zayn era fuori pericolo. Ci voleva pazienza e tanta speranza ma purtroppo nessuno, in quel momento, senza una conferma, riusciva ad essere positivo.
 
 
Erano le cinque del mattino quando lo stesso dottore che annunciò la buona notizia di Zayn chiamò Liam Payne in privato.
Louis non ce l'aveva fatta.
Louis non avrebbe più cantato, abbracciato qualcuno o detto una stronzata insieme ai suoi compagni di vita.
Louis ora era sereno ma non con loro.
Gli altri, ancora seduti, capirono l'accaduto dopo aver visto il viso di Liam riempirsi di lacrime. Erano troppo scioccati per accorgersi dell'assenza di Harry: solo Eleanor ci fece caso che, con gli occhi rossi e gonfi andò subito a cercare il ragazzo, impaurita per quello che sarebbe potuto succedere.
Harry Styles era la persona più buona del mondo. Harry Styles non sapeva essere forte, soprattutto in un momento del genere. La persona che più amava, ormai, era morta. Si appoggiò al muro del bagno e ne aderì completamente, fino a scivolare lentamente per sedersi a terra. Dentro di sè c'era un vortice di emozioni troppo forti da descrivere, avrebbe voluto fare qualcosa per raggiungere Louis ma infondo sapeva, sapeva che non poteva. Di fretta, con il fiatone, Eleanor entrò nel bagno e vide Harry in quelle condizioni.
«Vattene, VATTENE!» continuava ad urlare ma la ragazza lo ignorò completamente, si sedette vicino a lui e lo strinse più forte che poteva. La testa era rivolta in alto, gli occhi erano chiusi e le sue braccia cingevano il collo di Harry. ''Andrà tutto bene, andrà tutto bene'' continuava a ripetere. ''Lui ti amava, Harry, lui ti ha sempre amato'' diceva con la voce stanca e un po' roca a causa della nottata.
«Tu non sai quello che dici!»
«Non sto scherzando Harry, lui ti amava»
«E tu da quanto lo sai?»
«Io l'ho sempre saputo»
E fu allora che il ragazzo riuscì a ricambiare l'abbraccio stringendola ancora di più: entrambi avevano bisogno di aiuto e quello era il momento adatto per farle capire che lui non la odiava,lui non aveva niente contro di lei, lui amava soltanto Louis Tomlinson.
 
 
Passarono giorni dalla morte di Louis. Harry era nel letto del suo William e stringeva forte i cuscini mentre le lacrime scendevano: si sarebbe calmato, tutto sarebbe passato, lo sapeva, ma l'avrebbe sempre amato. Sapeva di non essere solo. I suoi occhi erano chiusi e sentì qualcosa toccare la sua guancia: una mano. L'odore di Louis era così forte che gli entrò nel cervello e dopo aver preso coraggio si toccò la guancia. Non c'era niente, ma lui lo sapeva, Louis era lì e finalmente era pronto ad amarlo.
 
   
 
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