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Autore: AlyTheKitten    10/07/2007    3 recensioni
Dopo la morte di Sasori e prima dell'arrivo di Tobi, Deidara ha sempre lavorato da solo? Cosa succederebbe se incontrasse una giovane artista?
"C’era però qualcosa che non andava in quel paesaggio…quel cespuglio lontano sembrava giallo, giallo evidenziatore! Che esista una pianta di quel colore in natura? Bah…inutile porsi problemi, la ragazza incluse anche quella macchia gialla nel dipinto."
Genere: Romantico, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akatsuki, Altri, Deidara
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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teach me art2

 

Teach Me Art

 

 

 

Nel covo dei traditori. 

 

 

 

Era tutto buio.

La ragazza aprì faticosamente gli occhi, ma dove si trovava?

Si sedette e si toccò la nuca, non c’era sangue.

Studiò la stanza in cui si trovava, una stanza buia e umida, quasi completamente spoglia, se non fosse stato per i due letti e le varie statuine dalle più svariate forme che facevano sembrare la stanza una sala da museo.

 

“Ma dove diavolo sono?” La ninja portò una mano alla fronte, tentò di ricordare.

Tutto quello che le venne in mente fu lo “scontro” con Deidara, poi un colpo sordo e il buio.

“Se fossi morta…il paradiso avrebbe un aspetto molto strano…” ironizzò alzandosi.

 

Guardò una statuina da vicino, era di certo un opera del biondino, gli occhi cavi e vacui della scultura erano inconfondibili.

Ipotizzò di trovarsi alla base dell’Akatsuki.

Le ipotesi presero più credibilità quando sentì delle voci provenienti dal corridoio.

La porta era aperta, la giovane uscì.

 

“Credi che mi resteranno le cicatrici?” Deidara parlava ad uno strano individuo.

“Non lo credo…ne sono sicuro, Deidara.” Di quel tizio era possibile vedere solo gli occhi, il resto era coperto dalla tunica, da un copricapo e da una fascia sul viso.

“Mp…è così poco estetico…”

“Fattene una ragione, e ringrazia di avere ancora le braccia.”

Che differenza tra le due voci, quella di Deidara era molto più acuta ed espressiva, mentre l’altro uomo aveva una voce grave e cavernosa.

 

La ragazza stava spiando la scena da dietro la porta, quando lo strano uomo la vide.

Non disse nulla, passò ai fatti: dal suo braccio partirono dei fili che imprigionarono la giovane e la fecero penzolare sopra le teste dei due, mentre lei si dimenava inutilmente.

 

“Lasciami!!!” la giovane stillava e si dimenava.

“Hem…Kakuzu…lasciala” disse il biondo.

Kakuzu lasciò cadere la ninja.

Deidara la prese svelto per un braccio e la strattonò fino alla stanza di prima.

“Farai meglio a non fare sciocchezze, Deidara” lo ammonì l’uomo.

“Kakuzu, tu non hai visto niente!” strillò Deidara.

“Adesso porti al covo i ragazzini? Non sapevo che fossi gay!” rise Kakuzu.

“Cosaaa??!! Piantala cretino!!! E non farti strane idee! Io sono etero! Tks…”

La ninja assistì alla scena esterrefatta…quelli sarebbero mukenin di livello S?

 

“Gay ci sarai tu…” Deidara bofonchiò qualcosa chiudendo la porta e passandosi una mano tra i capelli.

Effettivamente aveva dei comportamenti un po’ equivoci.

 

“Passiamo a te.” esordì Deidara.

“Dimmi il tuo nome, ragazzo.” Continuò

“…”

“Avanti!”

“…Ragazzo?” ripetè la giovane.

“Il tuo nome, non mi sembra difficile!” strillò Deidara.

“IO SONO UNA RAGAZZA!!!” strillò di rimando lei.

“Ah…hem…scusa……sembravi un ragazzo…” disse lui sorridendo un po’ imbarazzato.

“Tks…solo per il taglio di capelli! I capelli lunghi impicciano!” spiegò lei.

“Beh…dalla fisionomia…” riprese lui.

“Dalla fisionomia cosa?!” strillò di nuovo lei.

“…”

“Sono solo i maschi a dover avere dei muscoli?”

“…No no…”

 

Effettivamente la ragazza non sembrava deboluccia, era magra ma non secca, aveva infatti braccia e gambe forti, non eccessivamente muscolose, ma nemmeno prive di forza, aveva una fisionomia molto simile ad un ragazzo.

 

“E allora? Cos’ è che ti lascia così allibito?” domandò stizzita lei.

“E’ che…sei un po’ piatta.” Disse lui abbassando lo sguardo.

La ragazza si guardò il petto, poi rivolse uno sguardo d’astio al biondo.

“Impicciano anche quelle” disse a denti stretti.

“Ahem, mi diresti comunque il tuo nome?” Deidara cercò di cambiare discorso.

“Nh…Alexi”

“Mi sembra un nome da masch…”

Deidara non fece in tempo a concludere la frase, infatti la ninja gli si era scagliata contro, il biondo bloccò però l’attacco.

 

“Non attaccare il tuo Sempai…” disse tenendole un braccio.

La ragazza saltò indietro.

“Sempai?” chiese.

“Credo sia l’unico modo…”

“L’unico modo per cosa?”

“Ci ho pensato a lungo…e l’unico modo è diventare mia allieva…” Spiegò.

“L’unico modo per…?” ripetè Alexi.

“Restare viva.” Chiarì lui.

Alexi stava per controbattere ma Deidara la bloccò con un cenno.

“Non tirare fuori cose strane come l’onore o quant’altro, non intendo ucciderti.”

“E perché no?” disse lei con impertinenza.

“Per il semplice fatto che tu sai creare…” il ragazzo si sedette sul letto, poi continuò.

“Sia tu che io abbiamo qualcosa in più, noi possiamo far nascere dal nulla opere d’arte. Non tutti possono, e da quel che vedo, chi può sono sempre di meno, gli artisti veri stanno scomparendo.”

 

Alexi era rapita da quelle parole, dette con così tanta convinzione e pronunciate con ardore, Deidara credeva veramente in ciò che diceva.

 

“Non intendo ucciderti per questo, non voglio essere la causa della scomparsa di un artista. In più vedo un gran potenziale in te.” concluse così la sua giustificazione.

 

Alexi notò l’enorme capacità di persuasione del biondo, non doveva cedere subito.

 

“Certo sei un grande oratore, ma chi ti dice che io voglia essere tua allieva?” domandò restando sulla difensiva.

“Oh lo farai… Non credo tu sia entusiasta all’idea di morire.”

“Nemmeno a quella di diventare una traditrice.”

“Ottima teoria, ma sei davvero disposta a perdere la vita?”

 

No che non lo era, dopotutto…in quelle condizioni, diventare allieva di Deidara era la scelta migliore.

 

“Accetto, ma bada, lo faccio solo per potenziarmi.” Disse alla fine.

“Oh si…ovvio” sorrise il biondo con aria beffarda.

“Aspetta un attimo…ma cosa ti fa credere che mi accetteranno qui?”

“Hem…beh…” Deidara restò spiazzato all’osservazione.

“Dimmi che hai qualcosa di strano, ti prego…” supplicò poi.

“Qua-qualcosa di strano?”

“Si! Hai qualche potere o abilità innata?”

 

A quella domanda Alexi rabbrividì.

 

“N-no…” abbassò lo sguardo.

“Non sembri molto convinta.” Osservò Deidara.

“Sono una persona normale! Sono come tutti gli altri!!!” strillò lei.

“Da come lo dici…”

“Non ho nulla di strano.” continuò stringendo i pugni e rabbrividendo leggermente.

“Nh…togliti i guanti.” Ordinò il mukenin.

“No!” disse con un insolito tremore nella voce.

“Ho detto di toglierli.”

“No! Lasciami!!!” gridò lei tentando di allontanare Deidara.

 

Dopo aver ricevuto un pugno ed un morso, il biondo riuscì a strapparle un guanto, così la ragazza serrò il pugno, sempre rabbrividendo.

 

“Non costringermi a farti del male, apri quella mano.”

La ragazza, rasseganta, aprì il pugno…

“Te lo dicevo che avevi un grande potenziale” disse soddisfatto Deidara.

 

Sul palmo della ragazza c’era una bocca uguale a quelle che aveva il mukenin sulle mani.

La ragazza prese svelta il guanto e lo rimise.

 

“Credevo di essere l’unico ad avere quest’abilità…sarà un qualcosa caratteristico di Iwa.”

“Tks…che fortuna, eh?” disse tristemente lei.

“Cos’ha che non va?” chiese poi alla ragazza.

“Non sai cosa vuol dire essere ripudiata da tutti! Essere pregiudicata solo per…” la ragazza si bloccò, vedendo l’espressione seria del ragazzo, si coglieva una punta di amarezza in quegli occhi color del cielo.

Poi capì.

“Ti sbagli, non sei l’unica.” Puntualizzo lui.

“Essere evitati, abbandonati, rifugiarsi in se stessi, è per questo che me ne sono andato.”

La ragazza si sentì in colpa.

“Scusa non volevo…”

“Figurati, credo sia lo stesso per te. Abbiamo qualcosa in comune.” Detto ciò le biede un buffetto sulla testa.

 

“Penso sarà facile convincere il capo a farti diventare mia allieva, dopotutto…l’abilità innata ti ha salvato, sbaglio?”

“No, non sbagli…” ammise lei.

“Ora riposati, domani ti presenterò al capo.”

“Tu dove vai?”

“Ho una riunione, a dopo.” Detto ciò il ragazzo uscì dalla stanza, lasciandola sola.

 

Cosa l’aspettava il giorno dopo?

Si guardò le mani.

Decise di togliere i guanti.

Si stava decisamente meglio così.

Diede l’ultimo sguardo alla porta, poi si addormentò.

 

 


 

Rieccomi!!!

X CHIHIRO & Kitty16: E chi non adora Deidara?! We all must love Dei-Chan!!!

X Azu: Non temere...! Vedrò di far apparire Sasori in qualche modo, hem...però farlo apparire temo comporterebbe l'arrivo dei Ghosts Busters...va bene se lo si nomina e basta? :D (non hai un buon rapporto con le parentesi! XD)

Ci rivediamo nel prossimo chapter!!!

Owari

*Aly*

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