Teach Me Art
Nel covo dei traditori.
Era tutto
buio.
La ragazza aprì faticosamente
gli occhi, ma dove si trovava?
Si sedette e si toccò la nuca,
non c’era sangue.
Studiò la stanza in cui si
trovava, una stanza buia e umida, quasi completamente spoglia, se non fosse
stato per i due letti e le varie statuine dalle più svariate forme che facevano
sembrare la stanza una sala da museo.
“Ma dove diavolo sono?” La
ninja portò una mano alla fronte, tentò di
ricordare.
Tutto quello che le venne in
mente fu lo “scontro” con Deidara, poi un colpo sordo e il
buio.
“Se fossi morta…il paradiso
avrebbe un aspetto molto strano…” ironizzò
alzandosi.
Guardò una statuina da vicino,
era di certo un opera del biondino, gli occhi cavi e vacui della scultura erano
inconfondibili.
Ipotizzò di trovarsi alla base
dell’Akatsuki.
Le ipotesi presero più
credibilità quando sentì delle voci provenienti dal
corridoio.
La porta era aperta, la giovane
uscì.
“Credi che mi resteranno le
cicatrici?” Deidara parlava ad uno strano
individuo.
“Non lo credo…ne sono sicuro,
Deidara.” Di quel tizio era possibile vedere solo gli occhi, il resto era
coperto dalla tunica, da un copricapo e da una fascia sul
viso.
“Mp…è così poco estetico…”
“Fattene una ragione, e
ringrazia di avere ancora le braccia.”
Che differenza tra le due voci,
quella di Deidara era molto più acuta ed espressiva, mentre l’altro uomo aveva
una voce grave e cavernosa.
La ragazza stava spiando la
scena da dietro la porta, quando lo strano uomo la
vide.
Non disse nulla, passò ai
fatti: dal suo braccio partirono dei fili che imprigionarono la giovane e la
fecero penzolare sopra le teste dei due, mentre lei si dimenava
inutilmente.
“Lasciami!!!” la giovane
stillava e si dimenava.
“Hem…Kakuzu…lasciala” disse il
biondo.
Kakuzu lasciò cadere la
ninja.
Deidara la prese svelto per un
braccio e la strattonò fino alla stanza di prima.
“Farai meglio a non fare
sciocchezze, Deidara” lo ammonì l’uomo.
“Kakuzu, tu non hai visto
niente!” strillò Deidara.
“Adesso porti al covo i
ragazzini? Non sapevo che fossi gay!” rise Kakuzu.
“Cosaaa??!! Piantala cretino!!!
E non farti strane idee! Io sono etero! Tks…”
La ninja assistì alla scena
esterrefatta…quelli sarebbero mukenin di livello S?
“Gay ci sarai tu…” Deidara
bofonchiò qualcosa chiudendo la porta e passandosi una mano tra i
capelli.
Effettivamente aveva dei
comportamenti un po’ equivoci.
“Passiamo a te.” esordì
Deidara.
“Dimmi il tuo nome, ragazzo.”
Continuò
“…”
“Avanti!”
“…Ragazzo?” ripetè la
giovane.
“Il tuo nome, non mi sembra
difficile!” strillò Deidara.
“IO SONO UNA RAGAZZA!!!”
strillò di rimando lei.
“Ah…hem…scusa……sembravi un
ragazzo…” disse lui sorridendo un po’ imbarazzato.
“Tks…solo per il taglio di
capelli! I capelli lunghi impicciano!” spiegò lei.
“Beh…dalla fisionomia…” riprese
lui.
“Dalla fisionomia cosa?!”
strillò di nuovo lei.
“…”
“Sono solo i maschi a dover
avere dei muscoli?”
“…No
no…”
Effettivamente la ragazza non
sembrava deboluccia, era magra ma non secca, aveva infatti braccia e gambe
forti, non eccessivamente muscolose, ma nemmeno prive di forza, aveva una
fisionomia molto simile ad un ragazzo.
“E allora? Cos’ è che ti lascia
così allibito?” domandò stizzita lei.
“E’ che…sei un po’ piatta.”
Disse lui abbassando lo sguardo.
La ragazza si guardò il petto,
poi rivolse uno sguardo d’astio al biondo.
“Impicciano anche quelle” disse
a denti stretti.
“Ahem, mi diresti comunque il
tuo nome?” Deidara cercò di cambiare discorso.
“Nh…Alexi”
“Mi sembra un nome da
masch…”
Deidara non fece in tempo a
concludere la frase, infatti la ninja gli si era scagliata contro, il biondo
bloccò però l’attacco.
“Non attaccare il tuo Sempai…”
disse tenendole un braccio.
La ragazza saltò
indietro.
“Sempai?”
chiese.
“Credo sia l’unico modo…”
“L’unico modo per cosa?”
“Ci ho pensato a lungo…e
l’unico modo è diventare mia allieva…” Spiegò.
“L’unico modo per…?” ripetè
Alexi.
“Restare viva.” Chiarì
lui.
Alexi stava per controbattere
ma Deidara la bloccò con un cenno.
“Non tirare fuori cose strane
come l’onore o quant’altro, non intendo ucciderti.”
“E perché no?” disse lei con
impertinenza.
“Per il semplice fatto che tu
sai creare…” il ragazzo si sedette sul letto, poi
continuò.
“Sia tu che io abbiamo qualcosa
in più, noi possiamo far nascere dal nulla opere d’arte. Non tutti possono, e da
quel che vedo, chi può sono sempre di meno, gli artisti veri stanno
scomparendo.”
Alexi era rapita da quelle
parole, dette con così tanta convinzione e pronunciate con ardore, Deidara
credeva veramente in ciò che diceva.
“Non intendo ucciderti per
questo, non voglio essere la causa della scomparsa di un artista. In più vedo un
gran potenziale in te.” concluse così la sua
giustificazione.
Alexi notò l’enorme capacità di
persuasione del biondo, non doveva cedere subito.
“Certo sei un grande oratore,
ma chi ti dice che io voglia essere tua allieva?” domandò restando sulla
difensiva.
“Oh lo farai… Non credo tu sia
entusiasta all’idea di morire.”
“Nemmeno a quella di diventare
una traditrice.”
“Ottima teoria, ma sei davvero
disposta a perdere la vita?”
No che non lo era, dopotutto…in
quelle condizioni, diventare allieva di Deidara era la scelta
migliore.
“Accetto, ma bada, lo faccio
solo per potenziarmi.” Disse alla fine.
“Oh si…ovvio” sorrise il biondo
con aria beffarda.
“Aspetta un attimo…ma cosa ti
fa credere che mi accetteranno qui?”
“Hem…beh…” Deidara restò
spiazzato all’osservazione.
“Dimmi che hai qualcosa di
strano, ti prego…” supplicò poi.
“Qua-qualcosa di
strano?”
“Si! Hai qualche potere o
abilità innata?”
A quella domanda Alexi
rabbrividì.
“N-no…” abbassò lo
sguardo.
“Non sembri molto convinta.”
Osservò Deidara.
“Sono una persona normale! Sono
come tutti gli altri!!!” strillò lei.
“Da come lo
dici…”
“Non ho nulla di strano.”
continuò stringendo i pugni e rabbrividendo
leggermente.
“Nh…togliti i guanti.” Ordinò
il mukenin.
“No!” disse con un insolito
tremore nella voce.
“Ho detto di
toglierli.”
“No! Lasciami!!!” gridò lei
tentando di allontanare Deidara.
Dopo aver ricevuto un pugno ed
un morso, il biondo riuscì a strapparle un guanto, così la ragazza serrò il
pugno, sempre rabbrividendo.
“Non costringermi a farti del
male, apri quella mano.”
La ragazza, rasseganta, aprì il
pugno…
“Te lo dicevo che avevi un
grande potenziale” disse soddisfatto Deidara.
Sul palmo della ragazza c’era
una bocca uguale a quelle che aveva il mukenin sulle
mani.
La ragazza prese svelta il
guanto e lo rimise.
“Credevo di essere l’unico ad
avere quest’abilità…sarà un qualcosa caratteristico di
Iwa.”
“Tks…che fortuna, eh?” disse
tristemente lei.
“Cos’ha che non va?” chiese poi
alla ragazza.
“Non sai cosa vuol dire essere
ripudiata da tutti! Essere pregiudicata solo per…” la ragazza si bloccò, vedendo
l’espressione seria del ragazzo, si coglieva una punta di amarezza in quegli
occhi color del cielo.
Poi
capì.
“Ti sbagli, non sei l’unica.”
Puntualizzo lui.
“Essere evitati, abbandonati,
rifugiarsi in se stessi, è per questo che me ne sono
andato.”
La ragazza si sentì in
colpa.
“Scusa non
volevo…”
“Figurati, credo sia lo stesso
per te. Abbiamo qualcosa in comune.” Detto ciò le biede un buffetto sulla
testa.
“Penso sarà facile convincere
il capo a farti diventare mia allieva, dopotutto…l’abilità innata ti ha salvato,
sbaglio?”
“No, non sbagli…” ammise
lei.
“Ora riposati, domani ti
presenterò al capo.”
“Tu dove
vai?”
“Ho una riunione, a dopo.”
Detto ciò il ragazzo uscì dalla stanza, lasciandola
sola.
Cosa l’aspettava il giorno
dopo?
Si guardò le
mani.
Decise di togliere i
guanti.
Si stava decisamente meglio
così.
Diede l’ultimo sguardo alla
porta, poi si addormentò.
Rieccomi!!!
X CHIHIRO & Kitty16: E chi non adora Deidara?! We all must love Dei-Chan!!!
X Azu: Non temere...! Vedrò di far apparire Sasori in qualche modo, hem...però farlo apparire temo comporterebbe l'arrivo dei Ghosts Busters...va bene se lo si nomina e basta? :D (non hai un buon rapporto con le parentesi! XD)
Ci rivediamo nel prossimo chapter!!!
Owari
*Aly*
>>ArT iS a BaNg!<<