Quando il giovane si risvegliò vide accanto sopra di lui Roy che gli stava posando in fronte un fazzoletto di stoffa bagnato cercando di far scendere la febbre.

Quando finì il moro si accorse che Edward aveva aperto gli occhi.

-Ben svegliato-e gli sorrise.

L'altro non rispose.

Era ancora confuso da quella situazione.

Possibile che aveva dimenticato davvero tutto?

Senza dire nulla portò le coperte fin sopra il volto.

L'altro sospirò e si diresse verso l'uscita della stanza.

-Se hai bisogno di qualcosa chiamami-

-Aspetta...-disse Edward abbassando le coperte.

Roy si girò e lo guardò negli occhi. Il ragazzo fece cenno di sedersi accanto a lui e lo fece.

Si sedette accanto a lui sul letto.

-Scusi signore...-riuscì solo a dire.

-Non ti devi scusare Edward e poi...dammi del tu-

Il biondo arrossì leggermente e annuì.

-Lei..cioè volevo dire...tu mi conosci?-domandò un po' imbarazzato.

-Certo che ti conosco. Tu non ti ricordi di nulla vero?-

Fece cenno di sì con la testa.

-Mi chiedevo...se tu mi conosci, potresti parlarmi un po' del mio passato?-disse abbassando lo sguardo che si posò sul braccio destro.

-Certo...allora...-e iniziò a spiegare tutto il passato di Edward.

Del padre, della madre, del fratello, di ciò che accadde durante la trasmutazione umana che lui e Al fecero, di tutta la lunga avventura che lo aveva visto come protagonista...di certo però tralasciava qualche particolare altrimenti il giovane non avrebbe mai creduto a tutto quello.

Gli spiegò anche cosa accadde un anno prima. Lui era riuscito a tornare ma poi se ne era andato.

Edward rimase colpito da tutto quello che l'uomo gli stava raccontando.

Alla fine parlò.

-Ma tu...cioè noi siamo imparentati in qualche modo?-domandò abbastanza imbarazzato.

-No che non lo siamo. Non ti devi imbarazzare comunque.-disse poggiando una mano sulla guancia del ragazzo facendolo voltare.

-Perché me lo hai chiesto?-finì il moro.

Il biondo si perse nelle sue iridi.

Si sentiva legato a quell'uomo anche se non ne comprendeva il motivo.

-Ecco..perché sento qualcosa di strano per te. Cioè io non mi ricordo di te, ma sento di avere uno strano legame con te. Non capisco-

Il moro a quelle parole sorrise. Portò anche l'altra mano sul volto del ragazzo.

Quest'ultimo porse la sua sinistra sulla mano dell'altro e quella destra invece la portò vicino al suo volto spostandogli leggermente una ciocca di capelli dal viso per ammirarlo meglio.

Rimasero così un po' fino a quando Edward non starnutì e ruppe l'atmosfera creatasi.

-Forza devi riposarti-disse il moro alzandosi dal letto.

Edward rimase a fissare quell'uomo mentre stava uscendo dalla porta.

Prima che uscisse si alzò dal letto velocemente e lo abbracciò da dietro e pianse.

Il moro preoccupato si voltò.

-Cosa ti prende adesso?-domandò piano.

L'altro riusciva solo a singhiozzare.

-Edward? Calmati che c'è?-disse ora preoccupato.

-Io...non mi lasciare Roy- e scoppiò ancora a piangere.

-Ehi, piccolo stai calmo. Non ti lascio.-detto questo lo prese in braccio e lo portò sul letto.

-Devi riposare ora-affermò mentre lo appoggiava delicatamente sul materasso.

Il biondo però non lo lasciò.

Rimase con le braccia intorno al suo collo.

Così, per la sorpresa di quel gesto perse l'equilibrio e si ritrovò anch'egli sul letto, sopra di Edward.

Aprì gli occhi.

Senza pensarci due volte il biondo alzò leggermente la schiena in modo di poter baciare Roy.

Rimase un po' scioccato da quel gesto.

Il minore però continuava a rimanere in quella posizione.

Era un bacio casto.

Quando Roy riprese il controllo di se si staccò da lui e scese da quel letto.

-Non posso Edward-riuscì a dire dando le spalle all'altro.

-Scusa...era logico che non avrei avuto possibilità...-e delle lacrime cominciarono a scendere di nuovo dai suoi occhi.

Era seduto sul letto, con le ginocchia vicino al volto e le braccia le circondavano.

-Non è quello Edward-a quelle parole il biondo portò l'attenzione all'uomo, alle spalle di quell'uomo.

-Io sono sempre stato attratto da te, ma non posso ora...-

-Perché no?-domandò singhiozzando.

-Perché tu non ricordi nulla e non posso approfittare di te in questo modo. Il fatto che tu provi uno strano sentimento verso di me non si significa che tu mi ami sul serio-

Il minore affondò il proprio volto nelle ginocchia.

Non rispose.

Il maggiore si avvicinò a lui e lo abbracciò.

-Scusami...-gli disse sottovoce.

Il biondo alzò lo sguardo incrociando quello dell'altro.

-Ha ragione colonnello Mustang- disse mentre cercava di asciugarsi le lacrime.

Il moro rimase scioccato.

Come lo aveva chiamato?

Lui per prima cosa aveva tralasciato il fatto dell'esercito nel suo racconto, aveva semplicemente detto che ne facevano parte ma non gli aveva detto che era un colonnello a quel tempo. E poi...lo aveva chiamato Mustang? Prima gli era sfuggito Roy e ora ricordava anche il cognome?

-Edward...come mi hai chiamato?-

Fatto anche il quinto, spero possa piacere^^ baciottoli

baci liena

  

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