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Autore: larz    11/07/2007    4 recensioni
Durante una notte insonne, Kakashi ripensa alla sua vita. E se si rendesse conto che c'è qualcuno che può di nuovo stargli accanto dopo aver fatto degli incubi? Una Shonen-ai su una coppia che ormai mi sta piacendo troppo, ovvero Kakashi e Gai!
Genere: Generale, Comico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Altri, Kakashi Hatake
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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È solo un brutto sogno, stai tranquillo

È solo un brutto sogno, stai tranquillo. Adesso chiudi gli occhi e dormi.

Quante volte avevo sentito quelle parole da piccolo? Tante.

Mi ricordo che mi svegliavo in piena notte, tutto sudato ed affannato. Poi sentivo quelle parole e una mano che dolcemente mi accarezzava i capelli e mi tranquillizzava. Mio padre!

Ogni volta che avevo un incubo lui era vicino a me e pensavo che lo sarebbe stato per tutta la vita.

C’era sempre quando io avevo bisogno di lui. Ma adesso non c’è più!

Se n’è andato all’improvviso, senza dire una parola a nessuno. Ora al posto della sua voce che mi consola c’è solo un assordante silenzio.

È passato molto tempo, ma dentro mi sento ancora come quando vidi il suo corpo fermo e immobile, pieno di sangue.

Quando mi resi conto, di essere rimasto solo, il dolore aumentò.

Mio padre si era appena ucciso ed io non avevo più nessuno. Mi sentivo vuoto, come se avessero portato via tutta la mia vita.

Non avevo più sogni, non credevo più a niente. Volevo solo sentirmi dire quelle parole e svegliarmi da quell’incubo.

Invece quella era la realtà!

Poi ho conosciuto Obito. Per la prima volta non mi sentivo più tanto solo.

Mi fece capire che non esistevano solo regole, ma anche i sentimenti.

Gli unici che conoscevo erano dolore, solitudine e rancore. Per questo volevo seguire le regole e non provare più sentimenti. In fondo mio padre si era ucciso perchè non le aveva seguite.

A dire il vero qualche altro sentimento lo provavo. Per questo portavo sempre con me la spada che mio padre mi aveva lasciato.

Obito fu l’unico che riuscì a farmi capire che l’amicizia è un valore importante. Sacrificarsi per qualcuno non è una cosa di cui vergognarsi.

Finalmente avevo capito di non essere solo. Finalmente eravamo diventati amici!

Ho perso un occhio per salvarlo, il sinistro. Avevamo liberato Rin ed era finalmente riuscito ad attivare lo Sharingan. Poi però, per salvarmi, finì sotto ad una frana al posto mio.

Decise di darmi il suo occhio, quello era il suo regalo per me.

Da quel giorno cambiai. Avevo capito il valore dell’amicizia e che significava proteggere le persone care.

Non ero più solo. Anche se non c’era più, io sentivo Obito vicino a me, ogni giorno. Andavo ogni mattina alla sua tomba, a volte ci passavo intere giornate. Diventai ritardatario, solo per ricordarlo.

Poi se ne andò Rin e con lei anche la promessa fatta ad Obito.

Mi sentivo in colpa, non avevo mantenuto la promessa che avevo fatto.

Quando ci fu il Kyubi se ne andò anche il mio sensei.

Ero rimasto di nuovo solo. Non avevo più nessuno che mi capiva.

Quante volte in quel periodo mi svegliavo di nuovo in piena notte? A dire il vero anche prima facevo degli incubi. Non avevo paura degli incubi, ma di quando mi svegliavo.

Mi rendevo conto che non avevo nessuno accanto che mi tranquillizzasse.

Allora cominciavo a piangere. Poi uscivo di casa e andavo alla tomba di Obito per cercare un po’ di conforto.

Infine Sasuke. Lui così simile a me per carattere e per talento, così solitario e silenzioso, non ha mai capito che cosa fosse l’amicizia. Forse si, ma per lui la vendetta era più importante. Ha abbondato la sua casa, i suoi amici, tutto quello che aveva per ottenere il potere.

Perchè non riesco a proteggere le persone a cui tengo di più?

Perchè devo sempre sentire questa sensazione di solitudine che non mi abbandona?

Perchè non c’è nessuno che mi svegli dall’incubo della mia vita?

Continuo a ripetermi queste domande, senza riuscire a trovare una soluzione.

Ogni giorno faccio finta di niente. È l’unica cosa che non è mai cambiata, forse perchè è la cosa che mi riesce meglio.

Ormai si è fatto tardi. Mi sdraio sul letto e cerco di dormire.

Mi sveglio. Ancora una volta di colpo e sudato. Non ce la faccio a dormire.

Vado nell’unico posto dove so che c’è qualcuno che mi ascolterà.

Per strada non c’è nessuno. Solo i lampioni illuminano le vie buie del villaggio.

Forse una passeggiata mi farà bene.

Faccio un giro più lungo. Passo per i campi di allenamento.

C’è qualcosa per terra. Veramente è qualcuno.

Mi avvicino. Mi sembra di riconoscere i suoi vestiti. Già, solo lui li indossa!

È steso per terra, sta dormendo. Deve essersi addormentato dopo qualche allenamento strano.

Gli do un calcio. Si sveglia di colpo.

“Scusa non ti avevo visto!”

“BUGIARDO!” mi punta un dito contro. Ha ragione! Ormai mi conosce bene.

“Si può sapere che ci fai qui?”

“Mi stavo allenando, solo che ero stanco e mi sono addormentato. Tu, piuttosto, che ci fai qui?”

“Stavo facendo una passeggiata.”

“Stavi andando alla tomba di Obito?”

“Forse...”

“È inutile che fingi con me! Ti conosco bene!”

“Vuoi venire a dormire da me?”

“COSAAAAAA?”

“Andiamo! Casa mia è più vicina! Sei troppo stanco per fare tutta quella strada!”

Umh... se la metti in questo modo...”

Non voglio dormire da solo. Sono stanco. Forse se c’è lui con me, non farò tutti quegli incubi!

“Purtroppo ho un letto solo...”

COSA? E va bene, sono così stanco che mi addormenterei dappertutto!”

Si sdraia lentamente sul letto. Sembra un po’ spaesato e intimidito. È così goffo! Mi fa ridere.

Forse è quello che da sempre mi ha più colpito di lui.

A volte sembra un bambino!

Mi sdraio vicino a lui. Lo guardo e gli sorrido. Lui imbarazzato si gira dall’altra parte. È così prevedibile!

Non sono passati nemmeno 5 minuti che già dorme. Beato lui! Non so perchè, ma non sento quella sensazione di solitudine che avvertivo prima.

Perchè mi ero scordato di lui prima? Anche se siamo rivali ci siamo aiutati parecchio in tutti questi anni, senza darlo troppo a vedere.

Ormai non riesco più a tenere gli occhi aperti e lentamente mi lascio trasportare dal sonno.

Un sonno breve e pieno d’immagini troppo dolorose per non stare di nuovo male.

Mi sveglio di colpo. Ancora una volta sudato. Mi tolgo la maschera, faccio fatica a respirare.

È solo un brutto sogno, stai tranquillo. Adesso chiudi gli occhi e dormi.”

Anche se non è una voce dolce ma piuttosto scocciata, anche se non mi accarezza dolcemente la testa ma vedo solo la sua schiena, quelle parole mi tranquillizzano.

Finalmente c’è qualcuno accanto a me.

Qualcuno da proteggere. Qualcuno che mi fa capire di non essere solo. Qualcuno che forse mi aiuterà a svegliarmi da quest’incubo.

“Grazie, Gai.” Sussurro al suo orecchio.

Si gira e mi guarda sorpreso. Forse anche perchè si è accorto che non ho più la maschera.

Io gli sorrido come faccio sempre. Ma questa volta è un sorriso sincero che viene dal mio cuore.

Forse non può capire, ma quelle parole per me sono state molto importanti.

Già lo so che non glielo dirò mai. Obito non mi ha cambiato abbastanza.

P-prego!” balbetta senza sapere cosa dire esattamente.

Mi giro dall’altra parte. Adesso non ho più paura di fare degli incubi. Forse perchè so che per un po’ di tempo non ne farò.

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Eccomi con una nuova fic! L’altra la continuerò non appena avrò delle idee. Spero che vi sia piaciuta e mi raccomando, andateci piano con i commenti negativi ^__^

Spero soprattutto che sia piaciuta a Narufan e alla mia socia Marichetta! Fatemi sapere che ne pensate! Non mi offendo! Ciao e al prossimo capitolo (che tra l’altro ho già scritto!). Ciaooooooooooo!!!

  
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