Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Sara83    11/07/2007    12 recensioni
- Ti dispiace? - Ron prese il mio libro, lo scaraventò in modo brusco sul tavolo della cucina e mi prese non troppo delicatamente sulle spalle.
- Ron che fai? Mettimi giù. Mettimi giù ho detto! - scalciai più che potei, ma Ron era alto e più forte di me. Sapevo di non avere nessuna possibilità contro di lui ma ci provai lo stesso.  
- Smettila di fare la guastafeste Hermione, non siamo a scuola, non puoi sempre studiare - mi disse con voce disgustata.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Seamus Finnigan | Coppie: Bill/Fleur, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
7                                            LAPIDEM


Regina Reginella, ecco i passi che occorre fare:
sette da formica, sei da canguro,
cinque da coguaro, quattro da struzzo,
tre da gambero, due da elefante".

E la ragazzina comincia ad avanzare…




****************************************************************



                                                                                                                      sette anni dopo




-
E questo è tutto, Verity - concludo dolcemente chiudendo il libro. Sono seduta sul letto di mia figlia come ogni sera a raccontargli una favola per farla addormentare.
- Mamma, ancora. E dopo cosa è successo? - mi implora curiosa mia figlia.
- Piccola, devi andare a dormire. Se vai a dormire presto, domani mattina arriverà ancora più velocemente e così potrai riabbracciare il tuo papà - le sussurro dandole un casto bacio sulla guancia.
- Voglio aspettare sveglia papà con te - mi chiede speranzosa. La vedo sbadigliare e vedo anche che ha provato a camuffarlo nascondendo la bocca sotto le coperte ma che non è riuscita a nasconderlo del tutto.
- Papà farà ancora un pò tardi, ma ti prometto che domani mattina lui ci sarà. Ti verrò a svegliare e ti porterò nel lettone con noi e ci faremo tante coccole - faccio per farle il solletico. Adoro vederla sorridere, e mi piace fare finta di farle il solletico perchè si mette subito a ridere come se fosse la cosa più bella di questo mondo e nello stesso tempo la tortura più dolce.
La guardo persa in quei suoi immensi occhioni blu, tali e quali a suo padre. Penso che al mondo non c'è niente di più bello che guardare i propri figli, non c'è soddisfazione più grande che vederli sorridere felici, e di sicuro non c'è gioia più grande che amarli e sentirti amata.
Mia figlia. La mia ragione di vita. La mia vita.
- Mamma, tu vuoi bene a papà? - mi chiede seria come solo una bambina di quattro anni poteva fare. 
- Perchè mi fai questa domanda, Verity? - gli rispondo preoccupata.
- A volte vi sento litigare. La mia amica Diana mi ha detto che i suoi genitori si sono lasciati perchè litigavano sempre - mi dice con gli occhi diventati improvvisamente lucidi.
- Amore, no. Io e il tuo papà non ci lasceremo mai. Noi litighiamo perchè a volte non siamo sempre d'accordo su quello che facciamo, ma ci amiamo tantissimo. E amiamo tantissimo te - cerco di rassicurarla. In realtà mi ha molto agitata la sua domanda. Penso a tutte le volte in cui lei poteva averci sentito litigare. Beh, possono essere tante quelle volte, in fondo litighiamo spesso. Ma poi facciamo pace. E' sempre stato così, da quando ci conosciamo.
- Adesso, dormi. Domani mattina ti verrò a svegliare e ti porterò nel lettone con noi, ok? - aggiungo con voce ferma e decisa per farla desistere dall'insistere di nuovo a rimanere sveglia.
- Ok - mi sussurra sbadigliando ancora.
Mi alzo dal letto, le sistemo meglio le coperte e le do un bacio sulla guancia. Abbasso la luce dell'abat-jour in modo tale da non lasciarla completamente al buio. Mi avvio verso la porta. Sto per uscire dalla sua camera e augurarle la buonanotte quando mi sento chiamare piano:
- Mamma -
- Si, Verity -
- Anche io da grande voglio una favola come la tua - mi dice candidamente.
Sorrido al solo pensiero. Sorrido per via della storia che gli avevo appena raccontato. Sorrido per via di tutto quello che avevamo passato dopo.
- Te lo auguro con tutto il cuore, tesoro. Ti auguro di trovare qualcuno che ti ami come il tuo papà ama me - gli butto un bacio con la mano. Lei ricambia. E' la nostra buonanotte. 

Con passo silenzioso vado nel nostro salotto, quello comprato cinque anni fa. Non voglio andare a dormire, so che stai per tornare dalla tua missione. Un mese. Merlino, è un mese che manchi da casa...
Ho ancora in mano il libro delle favole che Verity mi aveva chiesto di leggerle. Lo guardo incuriosita. Sette anni. E' rimasto chiuso in quel comodino per ben lunghissimi sette anni. Non volevo che qualcuno me lo portasse via o che qualcuno potesse rovinarmelo.
Sorrido. Mia figlia, invece, curiosa come un Weasley, ha aperto quel cassetto stasera e l' ha tirato fuori. Penso alla mia debolezza di quel momento, penso al fatto che non sono riuscita a resistere ai suoi bellissimi occhioni blu quando dolcemente mi ha chiesto se potevo leggergli una favola di quel libro.
Mi ricordo di aver preso il libro con mani tremanti, di averti accompagnata nel tuo letto e di essermi seduta accanto a te.
Mi dispiace, Verity. Ti ho mentito. Con rimorso per quella piccola bugia penso a quando ho iniziato a sfogliare le pagine, quando ho deciso di non leggerti nessuna favola.
Alla fine te ne ho raccontata un'altra. Una storia vera, una storia che veniva direttamente dal mio cuore.
Mi siedo sul divano. Vedo l'album delle foto del nostro matrimonio, ancora aperto, che avevamo visto io e Ginny quella sera assieme. Aveva cenato da me, insieme al mio nipotino James. Anche lei aspettava impaziente il ritorno di Harry, suo marito.
Harry e Ron. Come dodici anni fa. Sempre insieme. A scuola, nello sport, nella guerra e nel lavoro.
Era destino che sarebbero diventanti due bravissimi Auror, soprattutto dopo aver sconfitto Voldemort a soli diciasette anni. Ho sempre pensato però che il nostro fosse stato un destino crudele, forse segnato un pò troppo presto da morti e sventure.

Sfoglio nuovamente l'album. Le foto del nostro matrimonio. Cinque anni fa. Così giovani, così inesperti, ma così innamorati.
Prendo in mano una foto. Al centro ci siamo io e te, Ron, alla tua sinistra c'è Ginny, di fianco a lei un meraviglioso Harry. Vicino a me c'è Dean che ha un braccio intorno alle spalle della persona che mai avrei pensato che avrebbe sposato. Luna. Chi l'avrebbe mai detto? Alla fine hanno vinto loro, ha vinto il loro amore. Stesi per terra ci sono Neville e Seam, sorridenti e felici. Povero Neville! Quanti pianti, quante serate a parlare, quanti bicchieri di Burrobirra ci sono stati dopo che aveva scoperto che la persona di cui era innamorato si era messa con un suo amico. Ma poi l'aveva accettato e come solo lui poteva fare è stato felice per loro. Ma nella foto c'era qualcun altro. Un bambino. Piccolo. Di un anno. Mio nipote.
Chiudo gli occhi cercando di ricordare quella giornata, quando io, Ron ed Harry eravamo tornati vittoriosi dalla guerra. Tu, Ginny, era lì, sotto il portico, con le lacrime agli occhi, pronta ad abbracciarci e con un segreto, un grosso segreto.
Penso di non avere mai subìto uno shoc così grande nella mia vita come quella volta, quando noi tre stavamo correndo verso di te, per quanto le nostre gambe potevano ancora tenerci su, e ti abbiamo vista. Dopo tre mesi ti abbiamo vista. Con il pancione. Merlino, Ginny. Eri incinta. Mi ricordo di aver quasi rischiato di cadere svenuta, se non fosse stato per Ron. Ed Harry. Oh, Harry! Lo vedo ancora rimanere immobile a guardarti con la bocca spalancata per la sorpresa. Lo vedo ancora avvicinarsi piano a te con le lacrime agli occhi.
Accarezzo la foto proprio nel punto dove c'è il piccolo James.

Prendo un'altra foto. Sono in camera mia, circondata da moltissime persone. Ci sei te, Ginny, che mi tieni la mano mentre parrucchieri professionisti ed esperti mi stavano acconciando i capelli ribelli.
Con un leggero sorriso sulle labbra ricordo la tensione di quella mattina, la paura di non riuscire ad arrivare alla fine della giornata, il timore che fosse tutto un sogno.
Ecco, vedo una foto adesso di me e di mia suocera che ci abbracciamo piangendo. Mi ricordo le lacrime della signora Weasley quando mi ha vista scendere dalle scale con il vestito da sposa. Che stupida! Mi ero rovinata il trucco e non me n'ero neanche accorta...
Penso di non aver mai lottato così tanto per avere quel vestito. Mi era piaciuto subito, semplice, classico, di satin color avorio. Con quello addosso mi ero sentita bellissima, elegante senza tempo e poi mi si adattava alla perfezione. Povera, mamma. Quante corse, quanta pazienza hai avuto con me....
Ecco, questa foto non me la ricordo. Beh, forse perchè non ero ancora arrivata in chiesa. Questa qui sì, invece. Vedo me davanti al portone d'ingresso, con mio padre di fianco che ci incamminiamo lungo la navata.
Quanto ho odiato quella navata. Così lunga ed interminabile. Se chiudo gli occhi e mi concentro posso ancora sentire l'organo precedermi con la marcia nuziale. Per arrivare da te.
Vedo una foto tua. Sei lì sull'altare. Accanto a te c'è il tuo amico di sempre, raggiante anche lui nel ruolo di testimone dello sposo.
Mai come in quel momento mi sono sentita così innamorata, così felice. Eri stupendo, bellissimo. Mi ricordo di essere rimasta incantata a guardare i tuoi occhi azzurri che brillavano d'amore per me e che parevano incoraggiarmi a raggiungerti senza timore di incidenti. Mi ricordo di non avere avuto neanche un attimo di esitazione quando il pastore, un uomo di mezza età con gli occhiali dalla montatura in tartaruga, mi aveva chiesto se volevo diventare tua moglie.
Hermione Weasley.

Eppure più del nostro matrimonio mi ricordo Parigi. A quel meraviglioso week-end a Parigi. E al nostro primo bacio, naturalmente.
Sorrido quando penso ad Harry correrci incontro impazzito ad abbracciarci quando ci vide tornare quella fantastica sera mano nella mano e felici.
Mi imbarazzo ancora quando penso all'immenso mazzo di rose che mi hai fatto arrivare il giorno dopo nella camera del nostro albergo.
Quel giorno mi hai sorpreso. Mi hai amato, mi hai reso felice. E soprattutto mi hai portato al Louvre, convincendo anche tutti gli altri.
Merlino...
Vedo un'altra foto di tua madre. Mi ricordo che dopo essere tornati alla Tana avevamo deciso insieme di aspettare la fine della guerra per confessare ai tuoi genitori il nostro amore. Ma tua mamma lo sapeva, l'aveva capito subito. E sicuramente non ha potuto equivocare il nostro abbraccio quella sera dopo il matrimonio di Bill e Fleur sotto il portico alla Tana.
Quante lacrime, quanti pianti subito dopo....

In questo album manca una persona, il nostro angelo nato solo quattro anni fa. Penso a quei lunghissimi nove mesi, alle tue attenzioni e alle tue preoccupazioni. Eri così dolce e spaventato. Ho ancora impressa nella mia mente la tua faccia quando hai preso in braccio per la prima volta nostra figlia. Sembravi sul punto di scoppiare dalla felicità.
Oh, amore, non vedo l'ora che torni per poterti dire quello che ho scoperto oggi.

Si è fatto molto tardi. Dovresti essere qui a momenti. Chiudo l'album. Decido di mettermi in pigiama e di aspettarti nel nostro letto.
Dieci minuti dopo appoggio la schiena sulla sponda dalla tua parte del letto. Faccio sempre così quando non ci sei. Ho paura a dormire da sola, e dormire dalla tua parte mi infonde un pò di sicurezza. Avevo ancora quel libro fra le mani. Chiuso. Non ne avevo mai letto una storia.
Dopo qualche minuto di profondo silenzio sento con un tocco leggero la porta di casa aprirsi. So che non ami materializzarti in casa di notte per paura di spaventare me e Verity.
Sento che appoggi il mantello sulla sedia in salotto. Sento i tuoi passi frettolosi nel corridoio. Sento che apri la porta della camera di nostra figlia, sicuramente per controllare come sta e per dargli il bacio della buonanotte.
Poi sento aprire la porta della nostra camera e ti vedo.
Rimaniamo così, a fissarci per dieci interminabili secondi. Poi ti fai coraggio e ti avvicini.
- Hermione... - era una mese che non sentivo la tua voce. Mi vengono le lacrime agli occhi al pensiero di quanto sono stata male da sola senza di te.
- Ron... - mi abbracci senza dire altre parole.
Non ce n'è bisogno. Non ce n'era mai stato bisogno. Sento l'urgenza di sentire la tua pelle contro la mia salirmi lungo tutto il corpo. Ti impadronisci della mia bocca con passione in un bacio lungo e tenerissimo, ma soprattutto carico di promesse. Mi sciogli la cintura del mio pigiama lasciando cadere i pantaloni per terra. Il tuo tocco è come fuoco sulla mia pelle, mi stordisce e mi rende completamente impotente.
Ti sento gemere mentre mi baci il collo e poi l'incavo della mia spalla. Comincio ad armeggiare goffamente con i bottoni della camicia fino a quando tu decidi di aiutarmi, impaziente, con uno strappo deciso. Poggio le mani sul tuo petto, lo accarezzo eccitata. Le tue mani diventano sempre più esigenti, i tuoi baci più infuocati, il tuo sguardo scorre frenetico su tutto il mio corpo. Con un lungo gemito mi abbandono tra le tue braccia, mi abbandono al desiderio immenso d'amore che non riesco più a controllare. Con un unico gesto mi sollevi e mi appoggi delicatamente sul nostro vecchio letto in noce, scivolando tra le mie ginocchia leggermente divaricate.
Guardo il tuo viso, i tuoi occhi, così languidi e pieni di desiderio mentre vagano sul mio corpo sottile e bruciante di passione per te.
- Mi sei mancata da morire, amore - mi dici attirandomi sopra di te. Lo divoro con lo sguardo. Così bello, così delicato e sicuro...
Decido di tormentarlo un pò. Gli metto le braccia sopra la testa, impedendogli, metaforicamente parlando, di muoversi. Con la bocca inizio a percorrere un lungo e lento percorso dal collo, fino alle spalle, al torace, sempre più in giù, inesorabile e tentatrice, assaporando ogni angolo e ogni centimentro della sua pelle.
- Hermione, ti prego... per favore... - ti sento ansimare rauco. Sorrido, rifaccio il percorso all'inverso fino a fermarmi contro le tue labbra morbide. Una volta libero, ti avvinghi a me e con una mossa fulminea mi metti sotto di te. Riprendi ad accarezzarmi, prima lentamente e poi sempre più in profondità.
E finalmente, dopo un interminabile mese, ritorniamo ad essere un unica entità, uniti in un rito antico quanto il mondo.
- Bentornato a casa, amore - dico mentre con un gemito silenzioso faccio scivolare le mani intorno alla tua nuca e ti bacio con tutta la passione che stava esplodendo dentro di me, stringendomi a te, sempre più forte, gloriandomi del brivido che afferra il tuo corpo. Allacciati l'uno nelle braccia dell'altra tremiamo mentre la bellezza selvaggia di quello che stavano facendo ci solleva in un mondo dove le emozioni regnavano incostratate, si amplificavano, si rincorrevano, si amavano.
Finalmente paghi, scossi e stremati ci abbracciamo, sussurrandoci tutto l'amore che avevano nel nostro cuore.
Ti sento tremare ancora leggermente, e aspetti. Quando anche quegli ultimi tremori finiscono ti vedo rotolare su un fianco senza lasciarmi, per darmi modo di appoggiare la mia guancia contro la tua spalla.
E nel silenzio, contro quel corpo così maschio e caldo mi rilasso, e mi addormento.

Mi sveglio la mattina dopo al calore dei suoi baci.
- Buongiorno, amore mio - mi sussurri in un orecchio.
- Ron, tesoro - mi stiro stancamente tra le sue braccia e gli offro le mie labbra per quello che era il nostro saluto di prima mattina da moltissimi anni.
- Com'è andata? - gli chiedo educatamente sistemandomi meglio sul suo petto.
- Ne parliamo dopo, con calma - mi dice accarezzandomi la schiena. - Comunque niente di preoccupante. Anche Harry sta bene. Siamo tornati tutti a casa sani e salvi - mi tranquillizza.
- Bene, sono contenta. Ginny ha cenato da me ieri sera. A nessuna delle due andava di stare da sole ieri sera - gli confesso.
- Come sta la mia sorellina? E il mio nipotino James? - 
- Stanno tutti bene, amore. Non vedono l'ora di riabbracciarti - gli dico con un sorriso appena accennato sulle labbra.
- Che c'è? Non stai bene? - mi chiede preoccupato.
- No, sono solo stanca. E' stata dura questo mese senza di te... - sento la gola chiudersi al solo parlare di quell'ultimo mese. Le giornate erano passate in fretta, tra il mio lavoro al San Mungo, la casa da portare avanti, e soprattutto mia figlia. Ma le notti.... le notti erano sembrate interminabili! 
- Lo so. Ma sono a casa adesso - mi dice dandomi un casto bacio sulle labbra.
E aggiunse:
- Di sfuggita ho visto il libro ieri sera. L'hai tirato fuori. Come mai? Non l'avevi mai fatto in questi anni! - 
- E' stata Verity - gli confido - Ha aperto il cassetto ieri sera e l'ha tirato fuori. Poi ha voluto che gli leggessi una storia di quel libro - rispondo increspando le labbra.
- Ma tu non hai mai voluto leggere quel libro! - mi dice serio.
- Infatti... - e aggiungo - Alla fine non gli ho letto una storia del libro. Gliene ho raccontata un'altra - 
- Ma Verity se n'è sarà accorta che leggevi da un altro libro, e non da quello che aveva scelto lei  - mi chiede curioso.
- No, lei mi vedeva sfogliare il libro ma io in realtà non lo stavo leggendo. Le ho raccontanto un'altra storia, una storia vera. Una bella favola - dico con voce piena e profonda.
- Ah sì? E di cosa parlava questa favola? - mi chiede prendendomi in giro come sempre.
- Parlava di una ragazza, di due amici. Parlava di una città, Parigi, di un parco dei divertimenti, di una fontana con quattro cavalli, di un museo... Parlava di un meraviglioso bacio atteso per sei lunghissimi anni. Parlava di questa ragazza che tanto aveva sognato di vivere anche lei una favola - gli dico sorridendo.
- E come è finita la favola? - mi chiede malizioso percorrendomi le labbra con il pollice.
- Aspettami qui - mi alzo di scatto dal letto. Indosso il pigiama e corro fuori dalla camera.
- Dove vai? - sento Ron chiamarmi ma io dovevo fare una cosa prima.
Dopo cinque minuti ritorno nella nostra camera con Verity in braccio.
- Papà - sento mia figlia scalpitare contenta per andare in braccio a suo padre. La poso teneramente sul letto.
- Tesoro, vieni. Quanto mi sei mancata! - si abbracciano tremanti di emozione. Padre e figlia. Entrambi due bellezze rosse con lucenti e meravigliosi occhi blu.
- Mamma ieri sera mi ha letto la vostra storia. Era scritta in un libro. Anche io da grande voglio questa favola. Posso, papà? - chiede ingenuamente nostra figlia.
Siamo tutti e tre abbracciati sul lettone di famiglia.
- Hai provato a chiederlo anche alla mamma? -
- Sì, ha detto di sì. Posso, papà? - insiste.
- Piccola, io non conosco neanche il finale di questa favola - dice sorridendo. - Prova a chiederglielo tu. Sei più convincente di me - gli sussurra scherzosamente all'orecchio per non farsi sentire da me.
- Mamma, come finisce la favola? - mi chiede mia figlia.
Io sorrido, prendo la mano di Ron e di Verity e le appoggio entrambe sul mio ventre. Vedo la faccia perplessa di mia figlia, probabilmente non aveva capito il mio gesto, ma quello che mi interessa è la faccia di Ron. Di mio marito. Ha il volto raggiante. Gli occhi splendenti. Sorride.
- Mi chiedi come finisce la favola, Verity? - dico sorridendo a mia volta a Ron.

Come può finire una favola? E' logico, e naturale.
E vissero tutti felici e contenti.



P.S. Auguro a tutte voi una favola come la nostra.
Baci
Hermione Weasley. 





******************************************************************************************************************************************************

Visita le Profondità della Terra, e rettificando troverai la Pietra Occulta.

*******************************************************************************************************************************************************





Ringraziamenti finali:




Joanna delle praterie:    Grazie... spero che ti sia piaciuto anche il finale....

carlottina:   ho provato a rendere il loro bacio emozionate.... non sai quante volte ho riletto quelle parole....

Ginny W:   mille mille grazie... mi imbarazzo quando mi fate tutti questi complimenti

simpa1212:   ho aggiornato ogni giorno..... ho passato quest'ultima settimana davanti al computer (e dire che devo anche studiare...)

Nana92:   un bacio immenso....... anche io adoro quel momento!!! Volevo renderlo memorabile e unico...

tarabe:   mmm... beh diciamo che forse ho dato per scontato che l'avesse comprato da solo!!! Non avrei saputo spiegarlo altrimenti....  e mi serviva quel libro!!!!!

Herm90:   anche a me dispiace per Neville. Ma in fondo le persone non ricambiate ci sono anche nella realtà.... spero ti sia piaciuto anche questo capitolo....



Ecco, ho finito!!! Voglio ringrazirvi ancora una volta, per il supporto che mi avete dato questa settimana e per i suggerimenti (non se avete visto che ho corretto i primi cap.). E' stata una delle esperienze più interessanti della mia vita e mi ha fatto capire moltissime cose. Spero di avervi fatto leggere una bellissima storia e di avervi fatto emozionare come mi sono emozionata io scrivendola.
Davvero, grazie, grazie e grazie ancora....

Un bacione

Sara






 




















  
Leggi le 12 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Sara83