Ciao,
eccomi di nuovo!
Questa
volta la fic non è per niente allegra, ma racconta
del ritrovamento dei corpi di Lily e James da parte di Sirius. Non so se è completamente
attinente a quella che dovrebbe essere. Spero che riuscirà ad
emozionarvi. Leggete e commentate, se vi va! Kisses
Godric’s
Hollow
Per la
prima volta nella sua vita, guidare la moto gli sembrava quasi impossibile.
Il cielo
scuro pareva limpido in confronto a come si sentiva lui.
Sperava,
continuava a dirsi che non era ancora detta l’ultima
parola, ma Peter non era nel suo nascondiglio, e
questo poteva solo essere un brutto segno.
La rabbia
iniziava ad offuscargli i sensi, rabbia mista a
rassegnazione, e dolore, forte, come di qualcosa che lo attanagliava pian piano
e gli impediva di respirare.
Poi la
vide.
Neanche
per un momento aveva creduto che potesse essere stata diversa la vista che gli
si sarebbe presentata, ma averla realmente davanti, era qualcosa a cui non si
era preparato.
Scese
bruscamente dalla moto, abbandonandola in un angolo, e corse verso la casa.
O
meglio, corse verso quello che ne restava.
Si
avvicinò piano, tremando di più ad ogni passo.
Si dava
dello stupido, e sentiva le gambe cedere.
Un omone
grosso gli si avvicinò. Riconobbe Hagrid, e vide che aveva qualcosa di infagottato tra le braccia, ma senza realmente notarlo,
perché era accecato da sentimenti troppo intensi.
Il corpo
di James si era improvvisamente stagliato nella sua
mente tra tutti i detriti impolverati.
Gli occhi
spalancati, non aveva avuto paura. La sua espressione era quasi una muta
rassegnazione all’inevitabile, ma Sirius riusciva a
leggerci anche un immenso dispiacere. Cadde a terra, troppo esausto, straziato
dalla ferita che gli lacerava l’anima.
Si
disperò, e pianse, pianse come non aveva mai fatto
prima.
Subito
dopo si accorse delle ciocche di lucenti capelli rossi che spuntavano da sotto
altre macerie.
Si alzò,
arrabbiato, e liberò il corpo di Lily, graffiandosi, con le mani che
sanguinavano e la polvere dappertutto.
La prese in braccio, esaminò il suo viso.
Neanche
sul volto della giovane donna c’erano segni di paura.
Notò con
sgomento che, forse in ultimo gesto di disperazione, con le unghie si era
ferita in più punti. Respirò a fondo, ancora piangendo, e la stese accanto a james. Intrecciò le loro mani, sembrava un pazzo, ma ne aveva bisogno. Aveva bisogno di credere che tutto era ancora normale, che si trattava solo di un brutto
incubo.
Si rese
conto che, nella sua vita, non aveva mai preso sul serio la realtà. Era stato
tutto, sempre, uno stupido gioco.
Ricadde
sui corpi dei suoi amici, e per la prima volta nella sua esistenza tutto quello
che voleva fare, l’unica cosa che poteva farlo sentire
meglio, era uccidere.
Uccidere
chi aveva provocato quella strage, farlo a pezzi, per cercare di infliggergli
almeno un terzo del dolore che stava provando.
Poi si
ricordò di Harry.
Si sentì
in colpa per non averci pensato prima, e prese a guardarsi freneticamente
intorno.
Certo,
sarebbe stato difficile trovare il corpo di un neonato in tutto quel disordine.
Bastò
questo pensiero a procurargli una crescente nausea. Appoggiò il viso tra l mani, cercando di stare calmo.
In quel
momento rivide Hagrid, vicino a lui.
-Sirius,
forse è meglio che ti allontani, eh?-
La voce
del guardiacaccia voleva sembrare sicura, ma non riuscì a nascondere una nota
di disperazione.
-Non
doveva andare così.-
-Lo, Sirius, sicuro che lo so, ma ora vieni via...-
-Loro... LORO NON LO MERITAVANO! COME E’ POTUTO ACCADERE?-
Sapeva
tutte le risposte, ma gridare lo faceva sentire meglio, come se stesso
realmente facendo qualcosa, come se non fosse morto anche lui insieme al suo
migliore amico.
-Non lo
so, Sirius...ma...-
-NO! COSA FARO’, ADESSO? E’ TUTTA COLPA MIA! HO UCCISO LE UNICHE
DUE PERSONE CHE MI ABBIANO MAI AMATO!-
-Ma certo
che no, non dire sciocchezze...-
-E
HARRY? SOLO IL PENSIERO DI DOVERLO CERCARE
TRA LE MACERIE MI UCCIDE!-
-Oh no,
non devi cercarlo...Sirius, Harry è ancora vivo.-
-Che vuol dire che è ancora vivo? Hagrid, spero che tu non mi stia prendendo
in giro.-
Ma in
quel momento Hagrid scostò appena il fagotto che aveva tra le braccia, e lo
avvicinò a Sirius.
Lui si
sentì impazzire, un dolore misto a muta rassegnazione, e qualcosa di
lontanamente simile alla gioia si affacciavano ai suoi sensi, Guardò il
bambino. Non si fece domande, né pensò affatto.
Semplicemente,
la voce roca dal pianto, il volto ancora bagnato di lacrime, disse piano:
-Dammelo,
Hagrid. Sono il suo padrino. Deve stare con me.-
Hagrid
sembrò essere un po’ a disagio, e scosse la testa.
Sirius
ricadde a terra, continuando a piangere silenziosamente.
-Silente
mi ha detto di portarlo da lui. E io faccio quello che
mi dice. Dopo decide, Sir. Magari Lo puoi tenere tu,
dopo.-
Non rispose.
Semplicemente, fissava il suolo, ancora stranamente incredulo
di quanto fosse accaduto quella notte.
Non
riusciva a ricordare quali erano state le ultime parole che aveva detto al suo
migliore amico, né se aveva salutato Lily l’ultima voltaiche
era stato da loro.
Non riusciva più neanche a piangere, dava pugni a terra,
impazzito, si era scordato di Harry, di Hagrid, del dolore fisico. Si stava
scordando di esistere.
Improvvisamente,
Hagrid lo afferrò e lo sollevò.
Lo
abbracciò, mentre Sirius era scosso da grandi tremiti.
-Io... io
non me lo perdonerò mai, Hagrid. Prendi pure la mia moto se...
se devi andare da Silente. A me non serve più. Lasciami però salutare Har...Harry.- E così dicendo accarezzò
il bambino.
Tornò dai
corpi dei suoi amici. Non vide e non sentì Hagrid andare via, semplicemente rimase
fisso a guardare James, e poi Lily, finchè i suoi
occhi non si persero completamente, e non vide più nulla se non un muto vuoto,
e qualche ricordo che passava qua e là per la sua testa, frammentato delle
immagini di quello che restava dei suoi amici.
Esausto,
capì che anche lui era morto quella notte, o almeno una parte
di lui loera.
E
decise che c’era una sola cosa possibile da fare.
Vendicarsi.
Me lo
lasciate un commentino? (sguardo supplicante...) Kisses