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Autore: nobodyishopeless    26/12/2012    8 recensioni
Rose è una ragazza di 16 anni abusata da 7 dallo zio Heron, a scuola è la sfigata perchè non parla con nessuno e i 5 ragazzi più fighi della scuola la sfottono, secondo lei non sono questi i problemi della vita e invidia quei ragazzi che come preoccupazioni hanno solo la scuola e la vita sociale. Ce la farà il ragazzo dagli occhi blu a capire i suoi demoni e tirarla fuori dalla fossa?
Genere: Drammatico, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Ferite da curare.

ROSE.
Ci fecero aspettare una mezzora, mi sentivo a disagio volevano farmi vedere da un medico e fare delle foto ai miei lividi, era davvero una cosa atroce, in ogni livido vedevo le torture, il dolore, le lacrime e il sangue versato nei numerosi anni di violenze. Temevo per cosa avrebbero pensato di me, magari pensavano che fossi una puttana. Un agente venne a chiamarmi, mi resi conto che non avevo ancora lasciato la mano di Louis, sobbalzai, entrai nella stanza, sembrava una specie di infermeria, c’era un dottore, Louis entrò con me –Lei è?- chiese il dottore, bella domanda, Lou non sapeva cosa rispondere –Il mio salvatore!- esclamai io sorprendendo me stessa, il dottore sorride, anche Louis lo fa e arrossisce lievemente, dopo quando sarà finito forse per me e lui sarà finalmente possibile vivere questi sentimenti così confusi, ma mi faceva paura il tempo che sarebbe trascorso nel frattempo. I nostri sentimenti sarebbero sopravvissuti agli avvenimenti stressanti che si sarebbero d’ora in avanti susseguiti? –Signorina la dovremo spogliare e fotografate i suoi lividi, so che è difficile ma sono delle prove importanti!- mi spiegò il medico, io annuii –Però vorrei Louis con me se posso!- gli dissi mentre una lacrima di vergogna solcava il mio volto, il medico annuì e mi fece stendere sul lettino, cominciarono dal collo a fotografare i segni recenti e antichi che mi aveva provocato il mostro, poi passarono alle orecchie che avevano dei lividi rossi e recenti, da poco aveva acquisito la fissa di massacrarmi le orecchie mentre mi scopava. Ogni volta che il dottore si avvicinava avevo una stretta di terrore alla bocca dello stomaco e stringevo forte la mano di Louis, non riuscivo ancora a crederci che lui mi amasse, prima pensavo di non meritare amore, anzi lo penso anche adesso, ma mi sto ricredendo perché la presenza di Louis è reale e non è scappato dopo che ha scoperto il mio terribile segreto, lui se ne stava lì a guardare i miei occhi, tenendo la mia mano e distraendomi dal fatto che degli estranei mi stessero facendo un tampone vaginale, e mi stessero fotografando le lesioni che avevo riportato all’inizio del mio sesso, Louis non guardava le cicatrici, mi guardava negli occhi, tremavo e lui mi sorrideva incoraggiante –Andrà tutto bene!- mi ripeteva rassicurandomi, le sue parole avevano un potente impatto su di me, ci volle più di un’ora perché finissero di toccarmi e di fotografarmi, ogni scatto era come rivivere il dolore di ogni singola cicatrice, quando finirono, mi rimisi i jeans rabbrividendo dal freddo e dalla paura di ciò che sarebbe successo ora. Louis mi strinse a sé, mi aggrappai alle sue spalle –Mi dispiace per questo..- mi confidò –Non è colpa tua!- dissi io senza smettere di abbracciarlo –Lo so ma ci soffro a vederti stare male!- mi disse staccandosi un attimo e puntando gli occhi blu sui miei, feci un timido sorriso :-Grazie di avermi salvato!- gli dissi. Louis sorrise e mi prese il viso tra le mani e sperai in un bacio, in modo da chiarire i nostri sentimenti, ma Louis spostò lo sguardo sull’ ingresso e cambiò espressione di colpo, seguii il suo sguardo, e vidi Heron con le manette scortato da due agenti, rabbrividii e di istinto mi strinsi a Louis e cercai di non mostrare i miei occhi lucidi, Louis mi tenne tra le sue braccia e poi fece un passo in avanti come se volesse farmi scudo col suo corpo, mi nascosi dietro le sue spalle, non volevo guardare Heron, avevo preso una decisione per me stessa, volevo essere normale, avere un ragazzo e vivere i drammi adolescenziali, ma non sapevo che ci sarebbe voluto tempo e tanta fatica.







LOUIS.
Era stata una tortura, ero felice di stare accanto a Rose e di aiutarla, ma avevo l’istinto di prendere la cosa nelle mie mani e andare a massacrare tutto ciò che quel bastardo le aveva fatto, la sua mente era rovinata per colpa sua, lei se non fosse per lui sarebbe la mia ragazza, sarebbe felice, io cercherò di renderla felice, so che non sarà facile. Mentre le facevano le foto sulle cicatrici avevo dovuto soffocare un moto di rabbia, come può un uomo fare questo ad una ragazzina? Come può essere considerato un uomo? Per me è solo un vigliacco. La cosa peggiore è che riusciva a nascondere benissimo la sua vera natura, io lo avevo scoperto solo perché mi ero interessato alla vita di Rose, perché la amo. Quando uscimmo dall’infermeria, vidi entrare Heron con due agenti, aveva le manette, inizialmente provai un senso trionfante di soddisfazione, ma poi si fece largo la rabbia in me, mi misi davanti a Rose, non volevo che lo vedesse, ma non era possibile impedirlo, dato che ci passarono davanti, poi Rose vide i suoi genitori che parlavano con i poliziotti, mi guardò sconvolta, avvertii il suo respiro accorciarsi e vidi gli occhi riempirsi di angoscia, poi loro la videro e le corsero incontro abbracciandola, mi allontanai guardando la scena esternamente e mi sembrava strano che i genitori non si fossero accorti di come quell’animale stesse rovinando la loro unica figlia, almeno credevo che fosse figlia unica, non mi aveva mai parlato di fratelli o sorelle. Vidi Rose perdonare i genitori, vidi i genitori chiederle perdono e piangere, il padre si avvicinò a me e mi abbracciò (?) mi ringraziò per aver salvato sua figlia:-La amo signore, non avrei potuto farne a meno..- gli confessai, lui mi sorrise e mi tirò una pacca sulla spalla. Poi un agente chiamò in ufficio Rose, lei mi guardò –Vieni con me?- mi chiede timorosa, sembra una bambina che dal medico chiede rassicurazione, non riesco a dirle di no, le cingo le spalle con un braccio, le bacio la testa e la accompagno dentro. L’agente ci scorta dal commissario O’hara un uomo sulla sessantina che dopo aver acceso il registratore comincia a fare domande.
-Signorina Thooren, sappiamo quanto sia difficile per lei, sono poche le ragazze che denunciano questo tipo di reato, vorremo fare qualche domanda e registrare le sue risposte in caso non se la sentisse di venire a testimoniare in tribunale…- spiegò il commissario, Rose annuì facendo cominciare le domande.
-A quanti anni ha subito il primo abuso sessuale?
-Avevo 8 anni..- rispose con voce tremante ma comunque alta, la vedevo sollevata, la vedevo felice che finalmente Heron l’avrebbe lasciata stare.
-Sa chi è l’uomo che le ha fatto del male?
-Sì l’uomo che mi ha fatto del male è Heron Mallow, amico di mio padre , lo conosco da quando ero bambina..
-Fino a quando ha abusato di lei?
-Fino a poche ore fa
-Sa dirmi all’incirca a che ora ha subito la violenza?
Rose pianse, le strinsi la mano e poi le cinsi le spalle col mio braccio –Va tutto bene tesoro, è finita..- le sussurrai cercando di calmarla, con mia grande sorpresa ci riuscii.
-Alle quattro di oggi pomeriggio!- rispose con la voce spezzata dai singulti
-Signorina è tutto, la chiameremo a testimoniare. Inoltre le abbiamo fissato una visita dalla psicoterapeuta Johanna Sims che collabora spesso con noi di Scotland Yard, le consiglio caldamente di andarci, in questo modo le sue ferite potranno essere curate e non parlo di quelle visibili.- ci congedò il commissario con fare paterno, lo ringraziai, gli strinsi la mano e uscimmo. La vidi respirare a fatica, faceva lunghi e profondi respiri. La abbracciai, si strinse a me, sentivo che dovevo aiutarla, dovevo proteggerla, poi il suo cellulare vibrò, lesse il messaggio e sbiancò di colpo, sembrava aver visto un fantasma, fece cadere a terra il cellulare e lo seguì con le ginocchia sul pavimento cominciando a singhiozzare, mi accuccia accanto a lei:- Rose, ehi.. cosa succede?- le chiesi, lei non mi rispose ma indicò semplicemente il cellulare, lo raccolsi e lessi il messaggio. Sentii la rabbia crescermi dentro come un’ onda di calore intenso, che andò ad ammucchiarsi a quella di prima e mi fece esplodere, a lunghe falcate andai all’ufficio del commissario e spalancai la porta senza bussare, lo trovai con lo sguardo indignato ma sorpreso, non me ne curai e sbattei il cellulare di Rose sulla sua scrivania :-Dovete fare qualcosa!- tuonai arrabbiato
- “Questa me la paghi ragazzina!”- lesse ad alta voce il messaggio. Io non avrei mai permesso che le accadesse qualcosa, lo giuro su Dio che se avesse anche solo provato ad avvicinarsi l’avrei fermato, il dovevo proteggerla. È il dovere di un uomo proteggere la donna che ama, anche a costo della mia vita l’avrei protetta sempre.
Uscii dalla stanza del commissario, ma appena mi affacciai in corridoio vidi Rose che cercava di nascondersi dietro una colonna dell’atrio del commissariato, mi avvicinai :-Rose che succede?- domandai –Ci sono giornalisti che vogliono parlarmi! Lo sapranno tutti!- mi disse con voce disperata e atterrita. Quanti scogli ci sarebbero stati ancora per poter far diventare questo rapporto febbrile d’amore ad una storia vera e felice?







Eccomi qua vi ho fatto attendere ma spero che ne sia valsa la pena:)
Aspetto le vostre recensioni con ansia :) Qualcuno mi aveva chiesto se la storia sta giungendo al termine
ma tranquille iamo circa a metà ora c'è la parte di recupero psicologico, non sarà facile per niente per i due
innamorati. A presto baci mar <3

  
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