ATTENZIONE! Questa fanfiction
non è stata scritta a scopo di lucro e non è
intenzione delle autrici recare
offesa a nessuno. Questo scritto non presenta comportamenti da imitare;
vuole
semplicemente essere una denuncia nei confronti dei problemi
adolescenziali
quali disordini alimentari, bullismo, droga e autolesionismo. Presenta
quindi temi
e argomenti forti trattati nei limiti del rating. Nel caso non vi
piacesse il
genere, vi prego, non leggete.
CAPITOLO II
And
if you think that I’m
wrong, this never meant nothing to you.
17
dicembre.
Caro
Diario,
oggi
l’ho fatto di nuovo.
Mi mancavano gli scuri tagli sul polso, e le cicatrici che essi
lasciavano dopo
qualche giorno. Non ce l’ho fatta. Non sono stata abbastanza
forte, di nuovo.
E’ strano. Quando mi taglio mi sembra
quasi di non soffrire. La mia
mente si concentra solo sulle ferite, solo su di loro,
e mi dimentico
del mondo esterno. Di Niall, Barbie. E della mia migliore amica, che
abita a
centinaia di kilometri da me.
Niall ha detto di riuscire a capirmi. Non può, non
l’ha mai provato.
Lui non ha mai avuto paura di risultare brutto, o paura
dell’opinione che gli
altri hanno su di lui. Semplicemente, non ha mai avuto paura.
E’ opprimente. È difficile
uscirne, per quanto tu ti possa sforzare.
Ieri, Niall mi ha detto “Non lasciarti rovinare la giornata
da degli idioti” e
mi ha aiutata a rialzarmi dopo che mi avevano pestato.
Poi è andato da Barbie, e ho sentito che gli ha chiesto
« Come mai hai aiutato
la sfigata? ».
Lui ha alzato le spalle « Così. Mi va di essere
gentile ».
Lei l’ha guardato, sospettosa « Non è
che ti piace, vero? ».
Lui sapeva che potevo udirli benissimo. Credo che Barbie gli
abbia posto
quelle domande apposta, per ferirmi nuovamente. Perché lei
ha sempre saputo che
l’opinione di Niall nei miei confronti mi importa
più di ogni altra cosa.
Avanti, Niall, rispondi.
« Te l’ho detto, Caroline. Mi andava di essere
gentile » ha detto, sforzandosi
palesemente di sorridere. La bionda ha sorriso e se ne sono andati
insieme.
Hai rimandato la risposta, Niall. L’hai solo
rimandata.
*
18
dicembre.
Caro Diario,
oggi
ho fatto una lista di tre motivi. Certo, ci sono miliardi di motivi
per cui Niall non potrebbe stare con una come me, ma per non buttarmi
giù
ulteriormente ho stilato solo i più importanti. Quelli che
contano veramente.
Niall non mi approva. Appaio agli occhi di tutti
come una sfigata,
un’autolesionista con problemi di ogni tipo.
Perché per lui dovrebbe essere
diverso? Perché dovrebbe guardarmi in un altro modo?
Niall sta con Barbie. Niall è stato con
un sacco di ragazze, anche più
belle di Caroline. Perché dovrebbe volere una ragazza
più brutta e problematica
che non è nemmeno capace di dargli quello che vuole?
Niall è popolare. Nelle scuole americane
i ragazzi più popolari — che di
solito sono capitani della squadra di basket o football della scuola
— stanno
insieme alle ragazze a loro volta più popolari, le Cheerleader.
Qui, in
Inghilterra, funziona più o meno allo stesso modo:
c’è chi è “in” e
c’è chi è
“out”. Non c’è nemmeno bisogno
di dire che io, presa continuamente di mira da
Barbie e le sue amiche, sono out.
Sono il tipo di
persona
che, quando a scuola va in bagno, si siede in un angolo e piange. E
quando
esco, mi sento come se mi fossi svuotata di tutto. Le parole degli
altri mi
scivolano addosso, le emozioni si annullano e il senso di solitudine
aumenta.
Mi sento sempre così debole.
Sono il tipo di persona che, quando a scuola va in bagno, sente sempre
cose che
non vuole sentire.
Jade e Caroline sono arrivate in bagno e hanno chiuso la porta a
chiave. Hanno
controllato che tutti bagni fossero vuoti — io mi ero messa
in piedi sulla
tazza del gabinetto per fare in modo che non vedessero i piedi dalla
fessura
della porta — e si sono appoggiate al lavandino, tirando
probabilmente fuori i
trucchi.
« Allora, Caroline, con Niall come va? » ha
cinguettato Jade. Potevo sentirle
aprire l’acqua e prendere dozzine di salviette dal
contenitore per lavare le
sbavature del trucco e rinfrescarlo.
« Alla grande » ha risposto Barbie «
è così bello. Così perfetto. Peccato
solo
per quella Joey ».
« Joey? » aveva domandato Jade « Joey chi?
»
Parlavano di me. Quanto avrei desiderato vederle in quel momento!
« Quella che ieri abbiamo pestato » compiaciuta,
Caroline ha chiuso l’acqua e
aveva cominciato a rovistare rumorosamente dentro alla sua borsa.
« Quella sfigata? ».
« Niall è sempre così gentile
con lei! Le parla, l’aiuta… »
« E allora? Carrie, Niall è un
maschio. Sappiamo tutti che quella Jay,
Jane o come si chiama non potrebbe mai dargli quello che gli dai tu
».
Caroline non accennava a replicare, e il silenzio si stava facendo
pesante.
« Jade, aiutami. Aiutami a liberarmi di lei. Non potrei
sopportare se Niall mi
lasciasse »
L’altra ha replicato « Come vuoi, Carrie. Anche se
secondo me non succederà
niente tra quei due. Sono troppo diversi ».
Così dicendo, sono uscite dal bagno.
*
19
dicembre.
Caro
Diario,
Sto
evitando Niall. Lo sto evitando e mi sento una merda.
Sono una merda.
Lui mi sorride, e il suo sorriso per me è la cosa
più bella al mondo. Lui mi
sorride e io cosa faccio? Lo ignoro. Guardo dritto davanti a me facendo
di
tutto per non incrociare il suo sguardo.
Durante la lezione mi ha inviato un bigliettino.
“Tutto okay?”, diceva,
accompagnato da una faccina sorridente. Mi sono
sentita morire.
Ho scritto velocemente un “Sì, grazie”
falso come i caffè che si
prendono nei bar per poter utilizzare un attimo il gabinetto proprio
mentre il
professore restituiva le verifiche di matematica.
Tre.
La mia media è più bassa del cavallo dei
pantaloni di Jade, l’amica di Barbie.
Avevo preso l’ennesimo tre proprio mentre Niall prendeva
l’ennesimo nove e
mezzo.
« Quasi un’eccellenza » ha detto il
professore sorridendo, e Niall gli ha
sorriso a sua volta.
Poi la lezione è proseguita e mi sono persa a fissare i
capelli di Niall, che
sedeva a due file di distanza da me.
Quando la lezione è finita sono scappata fuori, tanto ero
preoccupata di un
possibile incontro con Niall. Sfortunatamente avevo dimenticato la
giacca
dentro e lui è venuto a riportarmela di corsa prima che
varcassi il cancello
della scuola.
« Ehi, » ha esordito « sicura di stare
bene? » mi ha chiesto mentre me la
restituiva.
« Io… sì, grazie ».
« Senti… Ti andrebbe di… »
non aveva nemmeno finito la frase che una voce di
bionda l’aveva raggiunto. Caroline aveva circondato con il
suo lungo braccio le
spalle di Niall, e mentre mi fissava schifata ha asserito «
Niall, amore,
ancora con questa sfigata? ».
Non ho guardato negli occhi nessuno dei due « Me ne stavo
andando ».
Per una volta me ne vorrei andare sul serio.