Capitolo 1.
-'JECHAAAA, SVEGLIATI! FAREMO TARDI A SCUOLA!'- 
Sempre la solita sveglia, tutto sempre così fottutamente uguale. Ogni giorno è identico al precedente. La voglia di sorridere mi è passata. 
Mi alzo, vado in bagno. Mi lavo. Alle 5 sono pronta. Mia nonna prende il carro e andiamo. 
I cavalli, il loro solito rumore. La loro faccia triste, anche loro risentono di questi giorni. 
La morte del nonno è stata terribile per tutti. 
Ormai è passato un mese, ma nulla cambia. 
Dopo due ore circa intravedo la stessa identica scuola, grigia e buia. Stesse identiche persone con la faccia da beduini e gli occhi spenti, che non dicono niente. Loro hanno smesso di vivere già da tempo. 
La nonna mi lascia lì, non mi saluta neanche, va via. Sa quanto mi fa stare male questa vita così diversa, non vuole farmi pesare niente. 
Mi avvicino agli altri. 
-Buongiorno.- Annuncio. 
Si girano tutti verso di me, faccia da cretini. Mi viene da dire "che c'è da guardare?" ma sto zitta. Tolgono lo sguardo e continuano a parlare. Insomma, è sempre così per le sfigate della scuola. 
Suona la campanella. Entriamo in classe e mi siedo all'ultimo banco, con il litigio di qualcuno per la pretesa del mio posto. Ovviamente, vicino a me, vuoto. 
Se anche qualcuno parlasse con me, io cambierei. Ma chi? Sono tutti solo chiacchere. Chi non mi conosce ci prova, sono bella. Ci prova. Poi mi conosce meglio. Sono riservata, chiusa, così dicono tutti. Nessuno sa niente sulla mia famiglia. Credono sia una zingara. Sbagliano, ogni parola che esce dalla loro bocca è una menzogna. Vi presento i ragazzi del 2012. 
Oggi annuncerannoil posto in cui andremo in soggiorno. Non vedo l'ora. Spero sia l'Inghilterra, per il mio sogno, per i miei amori. Se andassimo lì, ci rimarrei. Tanto si può portare un adulto, mi porto nonna, la mia adorata nonna ♥ 
-Ragazzi molti di voi so che protesteranno.- inizia la prof. -STATE ZITTI!- interrompe tutti con un urlo. -allora, andremo in Inghilterra. ci deve per forza essere un adulto accompagnatore. staremo due settimane.- 
Dopo quello ero troppo contenta, così smisi di ascoltare. Iniziai a farmi tanti filmini mentali su cosa sarebbe success ose gli avessi incontrati. 
Capii che si partiva il merdoledì, due giorni e poi incominciava la mia vita normale. Due giorni, dopo 16 anni. 
Arrivai a casa. Corsi da mia nonna e le raccontai tutto. Fu molto contenta, non era mai uscita dall'Italia. 
Il martedì mi venne la febbre, così rimasi a casa. 
La nonna mi preparò la valigia e mercoledì , alle 7 ero già in aereoporto ad aspettare gli altri. 
Iniziarono ad arrivare. Mia nonna salutava i genitori che la guardavano disgustati. 
Mi diede fastidio, ma non ci potevo fare niente. E' così che gira il mondo. 
Annunciarono il nostro volo. Ci fu un "oooh" coollettivo, poi si iniziarono a sentire tantissime valigie strisciare per terra verso l'aereo.
Salii e mi sedetti vicino a una ragazza. Era bionda, davvero bella . Si chiamava Francisca, ci feci subito amicizia. Lei stava andando dai One Direction. Iniziai a piangere, forse perché ero così vicina a loro e iniziavo a sentirlo. Poi mi addormentai. 
Francisca mi prese la mano. -Ci siamo. Hey ma se vieni con me? .-
-C'è mia nonna...- 
-Viene con noi. dai ora sei la mia migliore amica...- 
-Ok, ci sto..- 
Atterrato l'aereo seguimmo Francisca. Prese un get privato e arrivammo davanti a un'enorme casa, era davvero bella.
-Ci siamo...- dissi.