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Autore: Soul of the Crow    27/12/2012    4 recensioni
Mi ero ripromessa di continuare la mia raccolta, ma avevo in mente questa fic già da un bel pezzo per non pubblicarla: le Divinità della Morte e della Vita lottano da diverso tempo, ma la prima deciderà di risvegliare un'anima per appropriarsi di quelle degli altri umani. E se la sua avversaria avesse inviato un suo Emissario per impedirglielo?
Alcuni personaggi di IE GO, e alcuni miei OC, saranno i protagonisti di questa fic e le pairings principali saranno la RanTaku e la KyouTen, ma potrei decidere di metterne altre nel corso della storia.
Se vi interessa, vi aspetto dentro con i dettagli.
Genere: Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Altri, Kirino Ranmaru, Nuovo personaggio, Shindou Takuto
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'My favourite IE GO pairings'
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 Nel Mondo dell’Anima… da Kirino…
 
- Credevo di essere vicino al punto in cui si era creata quella luce, ma mi sbagliavo: con questa nebbia è impossibile orientarsi. - si lamentò il rosa, mentre stava vagando in quella dimensione. L’unica cosa che non sapeva, è che qualcuno lo stava seguendo…
- E ora mettiamo alla prova quest’Angelo. Io e mio fratello avevamo imposto la Prova del Livello Proibito della Torre del Cielo sin da quando abbiamo creato i due Regni, ma Diana ha pensato di abolire quell’usanza perché era troppo pericolosa. Vediamo se la sua è stata una decisione intelligente.  - disse tra sé e sé Annalisa, nascosta tra la nebbia, mentre evocava una sfera di fuoco argentata, per poi scagliarla contro Ranmaru.
La Guardia si era accorta solo all’ultimo momento delle fiamme, ma riuscì ad evitarle:
- Chi è stato? - a quella domanda, Annalisa si fece avanti uscendo dalla nebbia.
- Ringrazia che ci sono andata piano con quel colpo, altrimenti non te la saresti cavata facilmente. - rispose la Rappresentante della Distruzione.
- Non è possibile… voi siete una dei Gemelli della Creazione e della Distruzione. - Kirino era rimasto come pietrificato a vederla:
- Vedo che mi conosci. - disse incurante la donna, ma era piuttosto stupita che qualcuno sapesse di lei e del fratello: da quando i Gemelli avevano creato i due Regni, le Divinità che sceglievano facevano il possibile per nascondere la loro esistenza agli Angeli e ai Diavoli, ma a quanto pare Diana e Arelia non avevano fatto la stessa cosa.
- Dal momento che potresti già sapere qualcosa sul mio conto, non mi dilungherò, ma lascia che te lo dica: sei stato imprudente a ignorare il consiglio del tuo maestro. -
- Ormai avevo deciso: nemmeno voi riuscirete a farmi cambiare idea. E ora, se non vi è di troppo disturbo, dovrei andare: vorrei assistere al Giudizio delle Anime. - proprio quando l’Angelo stava per proseguire, Annalisa evocò nuovamente le fiamme e Ranmaru si vide costretto a rimanere fermo:
- Caro il mio Angelo, dovresti sapere che, a parte casi eccezionali, a nessuno è permesso assistere alla sentenza. Ti consiglio di andartene. - lo avvisò la donna.
- Mi spiace, ma come ho detto al mio maestro, non ascolterò questo consiglio. - stava per rimettersi in cammino, quando Annalisa creò altre sfere infuocate e le lanciò contro di lui; la Guardia Angelica provò a difendersi con una barriera d’energia color verde acqua, ma le fiamme la penetrarono subito colpendolo:
- Vedi di capire che non ti permetterò d’interferire. - la donna si circondò di un’aura argentata, e ciò le permise di creare dietro di lei una figura femminile che indossava un’armatura d’argento e portava con sé un arco di legno d’ebano e una faretra piena di frecce. Aveva capelli corti color castano molto chiaro, gli occhi lilla e la carnagione chiara.
- E questo cos’è? - le chiese il rosa.
- Si chiamano Keshin o Avatar: sono emanazioni dell’energia spirituale di un individuo, e quando qualcuno è in grado di padroneggiarla, queste assumono una forma specifica. Tuttavia, è un potere troppo grande per gli Angeli e i Diavoli, e gli unici in grado di controllarlo siamo io, mio fratello e le Divinità, ma loro non l’hanno mai utilizzato perché nell’eventualità in cui perdessero il controllo, potrebbero distruggere i due Regni. Ti presento il mio keshin: Arciere Guardiano della Luna. - dopo quella spiegazione, il keshin scoccò subito una delle frecce contro l’Angelo.
- Non mi farò cogliere impreparato un’altra volta. - affermò Kirino, mentre il colore dei capelli e degli occhi cambiava: aveva raggiunto il massimo potenziale, e creò un’altra barriera d’energia per difendersi dalle frecce dell’avatar, ma quelle la sfondarono subito:
- Non sei riuscito a difenderti dalle fiamme, e pretendi di farlo dal mio keshin. Non ti credevo così ingenuo. - ammise Annalisa.
- è troppo potente: se la attaccassi, non otterrei niente, e se provassi a difendermi, lei riuscirà a colpirmi comunque. Che posso fare? - a quella domanda, seguì un grido di dolore: la donna era a terra, e si teneva la spalla, e Ranmaru notò che Arciere Protettore della Luna era stato colpito da una freccia dorata nello stesso punto.
- è la mia occasione. - la Guardia Angelica passò oltre, ma Annalisa sentiva ancora dolore nel punto in cui il suo avatar era stato colpito; pochi minuti dopo, dalla nebbia, comparve un keshin simile al suo, ma si trattava di un uomo dai capelli corti color castano scuro, occhi viola scuri e la carnagione né troppo chiara né troppo scura. Inoltre, l’armatura era dorata: era l’avatar di suo fratello, Arciere Guardiano del Sole, ma perché la aveva colpita?
La donna si mise in contatto mentale con il fratello:
- Nile, che cos’hai fatto!? Sai bene che un keshin e chi li controlla sono collegati: quando uno sente dolore, lo sente anche l’altro. Perché hai colpito il mio avatar!? -
- Stai calma sorellina: ho visto come stava andando, e conoscendoti lo avresti eliminato seduta stante. Inoltre, ho un piano per fare in modo di concludere questo Giudizio delle Anime. -
La donna richiamò a sé il suo keshin, e tornò da suo fratello. Era arrabbiata con lui, ma era anche curiosa di vedere che cosa aveva in mente.
 
 
In una zona non molto lontana…
 
Dopo diversi problemi, il Giudizio stava per cominciare:
- E ora spero che non ci saranno altri problemi in questa sentenza. - disse Nile, per poi rivolgersi a Shindou:
- Da quel che ho potuto vedere e sentire quando le Dee erano ancora qui, il tuo non è uno dei casi più semplici: anche se per diverso tempo la Dea della Morte ha continuato a mentirti su ogni cosa, sei ancora diviso a metà. Io ti chiedo: eri davvero convinto delle tue azioni? Quando hai saputo della sua vera identità, e di conseguenza avete combattuto, non mi è sembrato che ti sia fatto molti scrupoli, ma dopo averlo colpito con quella spada, mi è sembrato di capire che per una notte intera sei rimasto divorato dai sensi di colpa. Come se non bastasse, hai convinto il corvo dagli occhi zaffiri, cioè il messaggero della Dea della Vita a indicarti la strada per attraversare i vari piani della Torre del Cielo. - Takuto lo interruppe:
- Io non l’ho proprio convinto: è stato quell’uccello a indicarmi dove si trovava la mappa della torre. -
Dopo quella frase, seguirono diversi minuti di silenzio:
- Quel corvo non era di certo stupido: aiuta soltanto chi è nel giusto. - pensò Nile, per poi rivolgere nuovamente la parola al ragazzo di fronte a lui:
- Hai superato gli innumerevoli trabocchetti disseminati qua e là da me e mia sorella quando costruimmo quella torre, hai affrontato un essere con i poteri della Signora della Vita, e hai guarito l’Angelo che tu stesso avevi ferito pur sapendo che saresti stato sottoposto a questa sentenza. Che cosa ti ha spinto a farlo? - gli domandò alla fine il Rappresentante della Creazione.
Shindou non sapeva che rispondere: poteva davvero dire che erano davvero sensi di colpa quelli che lo avevano tormentato? Oppure che voleva vedere se quello che era stato il suo amico stava bene? In mezzo a quei pensieri, prese tra le pieghe del mantello da Mietitore che continuava ad indossare il rametto di fiori di ciliegio che aveva dal giorno dello scontro con Kirino:
- Anche se l’ha fatto attraverso questi fiori, mi ha aiutato anche quando mi trovavo nel Regno della Vita. Non me lo meritavo dopo quello che gli ho fatto. - pensò Takuto, quando provò una sensazione di calore e dolcezza che aveva percepito solo dopo che aveva recuperato i ricordi riguardanti la sua morte e quando Ranmaru lo aveva abbracciato, e poco dopo scoprì il perché: due braccia esili gli stavano cingendo la vita, e Shindou sentiva ancora quella sensazione.
Si girò di poco per vedere chi lo stesse abbracciando, ma rimase stupito di chi si trattava…
 
 
Angolo di Emy
Potrebbe essere piuttosto ovvio chi sta abbracciando Shindou, ma che ne pensate dei due Gemelli e della comparsa dei due keshin?
A parte questo, spero di non aver fatto troppi errori.
Grazie a chi recensisce e segue.
Baci
Emy
  
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