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Autore: Mara Mara    27/12/2012    0 recensioni
Nessuno può sapere quale sia il proprio destino, ma tutti sono a conoscenza almeno della propria identità. Tutti tranne una. E' così che Samantha vive ogni giorno della sua vita. Non conoscendo le proprie origini o meglio, la sua natura. In un mondo di stranezze, incubi, visioni, e strani messaggi, piano piano capirà di non essere "normale" e, d'accordo o no con la crudeltà del suo destino, dovrà accettarlo. Ad accompagnarla lungo il suo percorso ci saranno amori, tradimenti, odio, segreti e tante sorprese.
"Se siete amanti di tutto ciò che non esiste nella vita quotidiana, questa storia fa per voi"
Genere: Fantasy, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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VII
 
La serata trascorse velocemente, conobbe qualche persona e mangiò davvero bene. Kevin vide che sembrava stanca, così le chiese se voleva prendere un po’ d’aria, sulla terrazza. Le stelle erano dei fari luminosi nella notte, nonostante qualche nuvola. La luna era quasi piena.
- ti piace?
- che cosa?
- la luna, la notte, il buio…
- sì, mi danno pace e tranquillità – un brivido le fece venire la pelle d’oca.
- com’è l’Inghilterra? – mentre le posava la sua giacca sulle spalle. Il suo respiro sul collo la fece rabbrividire ancora di più.
- è bella, calma e orgogliosa
- orgogliosa?
- sì, si fa valere, onora le sue tradizioni.
- beh, mi piacerebbe vederla, un giorno.
Rimasero in silenzio per un po’, a fissare l’oscurità. Poi si sentì uno strano ululato. Metteva i brividi. Kevin non fece in tempo a dire che si trattava di un semplice lupo nei boschi vicini, che si trovò Sam al suo fianco; più vicina di prima. La guardò negli occhi. Sarebbe rimasto ore a fissare quelle perle d’oceano. Lei arrossì ma si avvicinò col viso. Erano molto vicini. Avrebbero potuto vedere le varie sfumature degli occhi. Kevin le mise una mano sul fianco, e si mise di fronte. Chinò la testa e…
- signorino, è arrivata la signorina Melania – i due si allontanarono di colpo e per l’imbarazzo, Kevin schiarì la voce prima di parlare
- s-sì, Esteban; dille di attendermi sulle scale, grazie – il maggiordomo se ne andò e lasciò entrambi in un momento delicato.
- em io, allora, vado, ci vediamo domani – baciandola sulla guancia, se ne andò senza voltarsi. Sam, ammutolita, si passò una mano sul collo, e si accorse che aveva sulle spalle ancora la giacca. La strinse a sé e si diresse verso l’ascensore.
Poi li vide. Vide Kevin che prendeva il cappotto della ragazza e la seguiva sulle scale, diretti di sopra immaginò. Non aveva ida di chi fosse. Ma era ancora troppo sconcertata per dargli peso. Così entrò nell’ascensore. Arrivata davanti alla porta, trovò un biglietto: “Scusa per prima, domani mi farò perdonare”. Fece una risatina nervosa ed entrò in camera.
 
 
 
   
 
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