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Autore: vanessie    27/12/2012    3 recensioni
Dopo 8 anni dalla fine di Breaking Dawn la piccola Renesmee è diventata una bellissima quindicenne pronta ad affrontare i rischi e le insidie dell'adolescenza. Circondata dall'amore dei suoi familiari e degli amici di La Push, Nessie dovrà confrontarsi con il vero significato dell'amicizia e dell'amore. Riuscirà a trovare il suo posto nel mondo e a vivere come una ragazza normale? Troverà in Jacob quell'amore che le farà battere il cuore fino ad uscirle dal petto?
Una storia fantasy e romantica in cui tutte le ragazze possono riconoscersi, ma che non mancherà di stupirvi!
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jacob Black, Renesmee Cullen | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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- Questa storia fa parte della serie 'Sunlight's ray'
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SUNLIGHT'S RAY FANFICTION



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Capitolo 52

“Il regalo più desiderato”

 

 

Avevo ultimato i regali di Natale. Eravamo alla vigilia e ne approfittai per andare con i bambini a consegnare qualche regalo agli amici che non avrei potuto vedere il giorno seguente. Il cenone della vigilia lo trascorremmo dai Cullen, anche se in realtà gli unici a mangiare furono oltre a me, Jessie, Sarah e Jacob. Ovviamente i miei parenti non toccarono cibo, ma dopo cena giocammo tutti insieme e aspettammo la mezzanotte, scambiandoci gli auguri. Jessie e Sarah mi dissero, quando nessuno ci sentiva,  che speravano che il giorno successivo babbo Natale gli portasse il regalo che tanto attendevano: il ritorno del loro vero papà! Sperai con loro che fosse vero.

Partimmo per tornare alla nostra casetta e i miei figli si addormentarono come ghiri sul sedile posteriore. Guardavo Jake di soppiatto, mentre guidava, e pensavo che anche se non ricordava la sua identità, era bello stare con lui per il Natale. Chissà come sarei stata se quella sera non si fosse ripresentato a La Push…e come sarebbero stati anche i bambini. Certo, non era tutto perfetto come prima, ma perlomeno lui era vivo, ci voleva bene e mi aiutava. Sfiorai il mio pancione. Il tempo della gravidanza sarebbe scaduto tra due giorni, ma sentivo dentro di me il presentimento che Jeremy non avesse voglia di uscire…mettemmo i nostri cuccioli a letto e mi feci aiutare da lui a sistemare i loro regali impacchettati sotto l’albero.

Trascinai Jacob nella nostra camera, ci baciammo e gli chiesi di rimanere a dormire con me. Quanto era dolce! Rimanemmo abbracciati, poi poggiò la sua testa sulla mia pancia e gli accarezzai i capelli sorridendo. Tornò ad abbracciarmi e ci scambiammo gli auguri per il Natale tra mille baci e coccole. Lo guardai addormentarsi e pensai al fatto che non fosse giusto quello che gli era successo. Jacob era meraviglioso, la persona più buona che conoscessi, non meritava di perdere la memoria e sentirsi vulnerabile in quel modo. Se solo avessi potuto avrei desiderato tornare indietro nel tempo, al giorno dello scontro e lasciare che il nostro nemico facesse del male a me, togliendomi i ricordi, ma risparmiando lui…purtroppo però non potevo farci nulla! Avevo le lacrime agli occhi, così mi alzai e andai sul terrazzino della mia camera per prendere una boccata d’aria e tranquillizzarmi. Non volevo svegliarlo e farlo preoccupare. Ripensai a vari episodi della nostra vita insieme, il primo risaliva alla mia infanzia quando JJ mi consolava dopo che, correndo, ero caduta e mi ero sbucciata un ginocchio.

Il secondo era legato alla mia prima adolescenza. Avrò avuto 13/14 anni quando feci la prima grossa litigata con mio padre Edward. Mi chiusi in camera e non volevo scendere e incontrarlo nemmeno per mangiare. Gli zii e i nonni cercavano di farmi passare l’arrabbiatura, ma non volevo demordere. Dopo qualche giorno Jake venne a casa mia portandomi i miei panini preferiti comprati al fast food. Sicuramente fu Bella a chiamarlo, dato che in quel periodo era molto impegnato. Passai con lui qualche ora e magicamente la rabbia svanì. Feci anche pace con papà.

Il terzo ricordo mi riportò al periodo in cui avevo scoperto di amare Jacob. Una sera uscendo con gli altri amici di La Push, Jake mi invitò a ballare, nonostante odiasse farlo. In quel momento mi sentii esattamente come Cenerentola tra le braccia del principe azzurro.

Il quarto riguardava il periodo del nostro fidanzamento, quando ero al college a Seattle. Mi fece una sorpresa venendo a trovarmi fuori programma e passammo due giorni bellissimi attaccati come due sanguisughe. Il quinto e ultimo ricordo, invece, era più recente. Avevamo già avuto Jessie e Sarah. Li portammo al mare e li ammiravo mentre costruivano castelli di sabbia con il loro papà. Poi facemmo il bagno e quando ci baciammo in acqua, i bambini mi dissero che quando stavo con Jake i miei occhi erano sempre come dei brillanti, invece dissero a JJ che quando era insieme a me lui aveva sempre il sorriso sulle labbra. Con la forza di quei ricordi tornai a letto, sperando davvero che quella notte babbo Natale portasse a me e ai bambini il regalo più desiderato: far tornare Jacob. 

 

POV Jacob

Stavo sognando. Correvo in una radura e avevo il respiro affannato. Non riuscivo a capire dove andare, visto che avevo perso l’orientamento per tornare a casa. Tutti i boschi circostanti mi sembravano uguali, nessun punto di riferimento…a un tratto scorsi dietro ad un albero una donna con lunghi capelli neri e lisci. Li portava legati in una treccia. La sua carnagione era abbronzata e i suoi occhi profondi erano scuri. Era bellissima. Mi avvicinai a lei e come risposta mi sorrise. Aveva denti bianchissimi e quel sorriso mi accecava, trasmettendomi un innato buonumore. Mi guardava dolcemente e allungò una mano verso di me per prendere la mia. “Chi sei?” le chiesi, notando che sembrava me in versione femminile. “Ciao Jacob, sono Sarah Black, tua madre…non ti ricordi più di me?” domandò. Ma certo che mi ricordavo di lei…l’abbracciai e piansi sulla sua spalla. Lei mi accarezzava e cercava di tranquillizzarmi.

“Sei diventato così grande senza di me. Sei proprio bello!” disse “Dove sei stata finora? Mi sei mancata e anche per Rebecca, Rachel e papà è stato lo stesso…” risposi a mia madre. “Sai che non ci sono più tesoro, ma sono sempre con voi…ogni volta che ne avete bisogno! E adesso tu hai bisogno di me” cominciò a dire “Jake ho visto che ti sei perso da mesi e che vuoi ritrovare la tua famiglia e la tua casa…” disse. “Tu sai dirmi dove andare?” domandai “Tieni questa chiave, ti indicherà la strada” disse. Presi la chiave dorata che mi porgeva e iniziai a fare qualche passo nella direzione che quell’oggetto mi indicava “Mamma ti prego, vieni con me…” la supplicai. Lei sorrise e disse “Sai che vorrei tesoro, ma non posso. Ti prometto che ti guarderò sempre e quando avrai bisogno ancora di me basterà che mi chiami…adesso vai Jacob, la tua famiglia ha bisogno di te” concluse. Tornai da lei per abbracciarla ancora, le baciai le guance e le dissi che le volevo bene. Poi mi voltai e iniziai a camminare verso la direzione di casa. Prima di uscire dalla radura ed entrare nel bosco però, mi guardai alle spalle…mia madre non c’era più, così strinsi la chiave e corsi per arrivare il prima possibile a casa mia.

Mi svegliai e aprii gli occhi. Ero disteso a letto e accanto a me c’era Nessie. Mi guardai intorno. La camera in cui stavamo dormendo era quella della nostra casa. Una leggera fitta alla testa mi fece improvvisamente ricordare tutto…io non ero Clark, ero Jacob Black. L’incidente che mi aveva fatto perdere la memoria era dovuto allo scontro con Michael, quel vampiro che aveva minacciato i miei figli e fatto del male a Edward e Nessie. Lei dormiva tranquilla accanto a me e sapevo che non aveva subito danni dopo quello scontro, così come Edward che nei 2 mesi passati a La Push da estraneo avevo visto in buona salute. Ero di nuovo io, come avevo potuto dimenticare i miei compagni di branco? Perché non ricordavo mio padre e le mie sorelle? Quale magia mi aveva cancellato i ricordi legati ai Cullen? Ma soprattutto come era accaduto che Nessie e i miei figli fossero diventati dei perfetti sconosciuti? Li amavo come nessun altro al mondo…di sicuro li avevo fatti soffrire. Mi tornarono in mente le pagine del diario che mia moglie mi leggeva tutte le sere, forse per farmi tornare la memoria. Ero io quel Jacob e non l’avevo lasciata, non l’avrei mai fatto.

Guardai nuovamente la meravigliosa ragazza che dormiva al mio fianco…lei era incinta…mancavano pochi giorni al termine della gravidanza, quindi feci i conti e capii che era rimasta incinta nel mese di marzo…ma certo l’ultima volta con lei. Ero al settimo cielo! Avevo ritrovato Nessie, Jessie e Sarah e ci sarebbe stato anche un altro bambino: Jeremy. Tutto grazie a mia moglie che nonostante le difficoltà era riuscita ad accudire i nostri tre piccoli miracoli. E grazie anche a mia madre che me li aveva fatti ritrovare, o meglio che mi aveva restituito la mia vita. Mi aveva aiutato nel momento del bisogno. Sfilai la mia fede, avevo necessità di un ulteriore conferma del fatto che fossi veramente e di nuovo io. Lessi la frase che stavolta aveva senso. In lingua Quileute diceva “Per sempre insieme”. Ero ansioso di svegliare mia moglie e dirle che ero tornato da lei e dai nostri figli, che non l’avrei mai più lasciata e che la amavo ancora più di prima. Ma volevo dirglielo in un modo speciale. Era il giorno di Natale e quello per me era il regalo più bello, sicuramente lo sarebbe stato anche per la mia famiglia, i parenti e gli amici.


NOTE:

Ci siamo! Finalmente Jacob ce l'ha fatta, è riuscito a ricordare tutto!!! Ho pensato che sarebbe stato carino se la madre di Jake l'avesse aiutato nella sua missione, a voi è piaciuta questa idea?
Vi aspetto sulla mia pagina facebook: Taylor Lautner my sweet love e poi aspetto tante recensioni! A presto, buone feste!
   
 
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