Non riusciva a guardarlo e far
finta di niente, doveva dirglielo, non poteva continuare a tenerlo all’oscuro di
tutto. Per di più stava diventando sospettoso.
Erano passati diversi giorni ormai
da quando aveva parlato con Ginny e le aveva rivelato tutto, e da allora
quest’ultima continuava a premere affinché Hermione raccontasse tutto ad Harry.
E lei ci aveva provato diverse volte, ma Harry aveva questo carattere solare e
dolce malgrado tutti i problemi che aveva dovuto affrontare, che rendeva tutto
più difficile; inoltre Hermione non voleva che tra loro si spezzasse quel lungo
legame di amicizia che era sempre esistito. Ma ora Harry sembrava essersi
accorto di qualcosa, forse aveva saputo, era un po’ distante dalla ragazza, o
semplicemente aveva notato i continui cambiamenti di umore dell’amica e il modo
in cui lei gli parlava, sempre preoccupata di dire qualcosa, e lei non era mai
stata così, anzi aveva sempre detto la sua, anche se spesso era in disaccordo,
soprattutto se si trattava di regole e
compiti.
Ma ormai si era decisa, doveva
dirglielo; continuava a convincersi che dirglielo avrebbe soltanto migliorato il
suo stato d’animo e conoscendo Harry, forse lui non se la sarebbe presa poi
tanto.
Finalmente riuscì a fermarlo da
solo, Ron evidentemente era con Lavanda, e Ginny era a
lezione.
“ Harry!” aveva l’affanno “
finalmente ti ho trovato! Ma perché non ci ho pensato subito che eri qui ad
allenarti?” si chiese tra se stupita.
“ Ciao Hermione!” come sempre
sorrideva, e questo non faceva che peggiorare la situazione “ perché hai
l’affanno?”
“ Ti ho cercato ovunque…” gli
spiegò, ma forse non era ancora totalmente convinta di ciò che avrebbe dovuto
dire.
“ Davvero? E perché?” chiese
incuriosito.
“ Devo dirti una cosa….”
Iniziò.
“ Anch’io devo dirti una cosa!!! Ma
forse già la sai…” e il suo entusiasmo si spense all’improvviso “ Ginny te
l’avrà detto…”
“ Dirmi cosa?” temeva che Ginny gli
avesse raccontato tutto, ma possibile che la sua migliore amica l’avesse tradita
così?
“ Allora non lo sai!” e si riaccese
di entusiasmo come se si fosse illuminato all’improvviso “ Io e Ginny stiamo
insieme!” e le sorrise soddisfatto.
“ Oh!! Auguri Harry!” le si fermò
il fiato convinta che lui le stesse dicendo qualcos’altro “ Ma è splendido!
Voglio dire….voi siete perfetti insieme!”
“Grazie Hermione, sono contento che
la pensi così, per me è molto importante la tua opinione…” le disse facendole
crollare così il mondo addosso “ ma tu cosa dovevi dirmi?”
Hermione lo guardò, il suo sorriso
si spense, e si sentiva già negli occhi le lacrime, riuscendo con fatica a
trattenerle.
“ Vedi Harry, devo dirti una cosa
che credo non ti piacerà…”
Harry la guardò con aria stupita e
incuriosita allo stesso momento, ma era preoccupato vedendo il sorriso spento di
Hermione.
“ Di cosa si tratta?” le chiese
infine.
“ Di me, e della nostra amicizia”
le rispose sinceramente.
“Che succede Hermione?” le chiese
allora preoccupato dalla risposta.
“ È difficile da dire…”cominciò la
ragazza.
“ Allora ti aiuto…” era quasi
arrabbiato, Hermione non l’aveva mai visto così nei suoi confronti. “ Per caso
vuoi dirmi dove sparivi ogni istante che non avevi lezione, oppure di chi sono
tutti quei misteriosi regali improvvisi, o delle notti in bianco passate sui
libri…”
Era incredibile di come aveva
sottovalutato Harry, non si era aspettata che lui si fosse accorto delle sue
improvvise sparizioni, delle notti insonne e di tutte le stranezze che da un po’
di tempo lei aveva avuto.
“ Ci ho pensato Hermione, e mi sono
reso conto che è da quando Malfoy ti ha rapita sulla scopa che tu sei cambiata…”
si stava avvicinando troppo, l’aveva scoperta “ E in effetti anche lui è
cambiato, niente più battutacce, niente più sfide nei corridoi, niente di
niente, indifferenza totale, e sai benissimo che non è da lui” le fece notare
Harry. Vedeva che sul volto della ragazza lei si stava delineando un’
espressione di stupore e paura nello stesso tempo. “ Poi in realtà ho capito che
solo quando tu eri con noi lui non si degnava di deriderci in alcun modo, anzi
mostrava addirittura indifferenza, anche perché in realtà quando tu non eri con
noi, lui non si vedeva in giro… e poi sempre con quell’aria stanca….”
“ Hai capito tutto, vero Harry?”
gli chiese soprafatta dalle sue intuizioni “ dovevo aspettarmi che lo avresti
capito, tu sei Harry,lo stesso ragazzo che ha evitato che Voldemort rubasse la
pietra filosofale, uccidesse Ginny, hai salvato Sirius, hai visto Voldemort
rinascere e infine hai dovuto combatterlo al Ministero. Sei tu che hai sempre
sospettato di ciò che non ti convinceva, e hai sempre fatto centro. Come potevo
sperare che non avresti capito?”
“ Che c’è tra voi Hermione?” ma in
realtà aveva paura della risposta.
“ Non l’hai capito?...” sospirò “Io
e Draco stiamo insieme” lo disse velocemente, sperando che Harry non afferrasse
quelle parole o semplicemente che non lo
scalfissero.
“ Dovevo aspettarmelo…Ginny ha
cercato di farmelo capire a gesti, ma non mi ha mai detto niente…è una grande
amica lei…non farle mai del male…” stava cambiando discorso per non affrontare
quello originario, forse perché voleva far finta che non fosse
vero.
“ Harry…io volevo parlartene…ma…”
cercò di giustificarsi la ragazza. Ultimamente aveva dovuto farlo troppe
volte.
“ Perché proprio lui, Hermione?”
non riusciva a guardarla in faccia “ Ha tentato di far del male a me e voi, miei
amici, per il piacere di farlo, per aiutare suo padre, un Mangiamorte” respirava
forte, quasi volesse liberarsi di qualcosa di mostruoso “ ti sei dimenticata del
diario che Lucius Malfoy ha dato a Ginny? Per poco non moriva!” cominciò a
urlarle contro, ma non voleva guardarla in faccia “ lui e suo padre hanno
cercato di incastrare Sirius per farlo baciare dai dissennatori! Ha sempre
cercato di rovinarci, senza contare che è il figlio di un Mangiamorte, un
servitore di Voldemort, colui che ha ucciso i miei genitori privandomi di
conoscerli e viverli!” adesso era furioso, le lacrime gli scendevano sul viso, e
continuava a urlare “ è uno di loro, Hermione, è un Mangiamorte anche lui! Ti
farà solo del male!” si stava calmando, adesso non era più arrabbiato, ma
preoccupato, era sempre stato troppo premuroso nei confronti dell’amica, forse
perché sapeva che se non fosse stato per lui, lei e Ron non avrebbero mai
rischiato più di una volta la vita, non sarebbero mai stati in pericolo, e
quindi si sentiva in dovere di
proteggerli.
“ Non posso impedirti di vederlo,
non sono tuo padre, ma sta attenta, io non mi fido di lui, e neanche tu dovresti
farlo” e la superò come per andarsene, lasciandola li, sola, in mezzo al campo
di Quiddich deserto, con le lacrime che le scendevano veloci una dietro l’altra
sulle guance.
Era troppo fragile in quel momento
per dirgli qualcosa, non riusciva a parlare, a singhiozzare, a pensare. L’unica
cosa che riuscì a dire fu:
“ Harry riuscirai mai a
perdonarmi?” ma non si voltò a guardarlo, mentre lui si fermò e si girò:
“
Dove sta la felicità adesso?” sospirò “ cosa ci resta? Niente…” e questa volta
se ne andò davvero, lasciando la fragile
ragazza.
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