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Autore: breezyslaugh    28/12/2012    7 recensioni
Tanto odio verso se stessi. Tanti problemi. Tanti dolori.
Ma forse con l'aiuto di cinque persone le cose possono migliorare.
Di certo non si può far sparire tutte le sofferenze ma si può attenuare il dolore.
Genere: Drammatico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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 1. Suicide door
 
Suicidio


Sono ormai giorni che questa parola mi rimbomba nella testa. Giorni in cui non riesco pensare ad altro. Scappare dalla realtà non è mai la cosa giusta da fare ma c’è sempre un limite. Un limite che non si può superare, un limite che ti blocca. Arriva il momento in cui pensi “Come mai sono ancora qui?” e spesso la risposta non si riesce a trovare. Ma con il tempo la risposta si trova e quella risposta è il suicidio. Un gesto semplice che può cambiare tutto. Nel mio caso non cambierebbe niente, si aggiungerebbe solo una bara al cimitero.

Vi chiederete di genitori e amici. Non ho nessuno dei due. Sono sola. Completamente sola. Non ho la famigerata migliore amica che accompagna sempre la protagonista. Non biasimo i ragazzi a scuola a non voler essere miei amici. Chi mai vorrebbe?!

I miei genitori? Mio padre è morto in un incidente stradale quando avevo dieci anni e mia madre non è riuscita a reggere il dolore dalla perdita della persona che amava più di tutte e così iniziò a bere per non pensarci fino a quando arrivò al suicidio. Mi ha abbandonata. Così mi sono dovuta trasferire da mia zia, Charlie, lei non avrebbe mai voluto tenermi con se ma le facevo così pena che non riuscì a dire di no agli assistenti sociali.

Mia madre suicidandosi ha rovinato la mia vita e probabilmente anche quella di mia zia, ma per lei mio padre era più importante, persino della propria figlia. Odio il suo gesto, perché mi ha lasciata completamente sola, spaesata. Lei aveva delle responsabilità ma non ne ha dato peso, io non ne ho quindi potrei semplicemente suicidarmi da un momento all’altro. Anche se sarebbe un gesto troppo affrettato, devo pensarci bene sopra e trovare il metodo migliore se mai vorrò compiere questo gesto. Ormai dalla morte di mia madre sono passati sei anni. Ho sedici anni in poco più di un mese ne compierò diciassette. Vado in terza superiore in una scuola che semplicemente odio.

-Dearly beloved, if this love only exists in my dreams, don’t wake me up. Too much light in this window…-

Ecco la sveglia che segna le sette in punto. Ecco la sveglia che segna l’inizio di una nuova terribile giornata. Ecco la sveglia che avrei preferito non sentire.

Neanche la voce di Chris Brown riesce a darmi un minimo di voglia per uscire dalle mie calde e accoglienti coperte.

Mi trascino fuori dal letto mugugnando qualcosa di incomprensibile. Mi sorprendo sempre di più di me stessa, riesco persino a dire qualcosa che nemmeno io riesco a capire. La mia stupidità aumenta di giorno in giorno…
Un brivido di freddo mi percuote, siamo in pieno novembre e le temperature ovviamente a Londra sono bassissime. Prendo una felpa e dei pantaloni a caso dal mio armadio e mi dirigo in bagno. Non ho mai dato peso alla moda, per me rappresenta semplicemente uno spreco di soldi e comunque essendo  monotona do meno nell’occhio a scuola. Non amo neanche truccarmi ma un filo di matita me lo metto sempre giusto per essere presentabili. Mi guardo allo specchio, odio ciò che vedo. Odio il mio aspetto fisico. Ogni volta che mi guardo allo specchio ho la voglia di spaccarlo in mille pezzettini. Odio i miei chili di troppo, odio i miei capelli neri informi, odio i miei occhi azzurri. Penserete beh questa ha gli occhi azzurri e si lamenta. Ma i miei occhi non sono di un azzurro meraviglioso come tutte le persone normali sulla faccia della terra, ma sono di un azzurro indescrivibile anzi l’unico termine che è adatto è brutto. Si, proprio brutto. Non crederete mai all’esistenza di un azzurro brutto finchè non vedrete i miei occhi.

Dopo aver finito di prepararmi mi sposto in camera mia per prendere la cartella. Osservo attentamente ogni singolo oggetto nella mia stanza, fino a quando i miei occhi non si poggiano su un oggetto che riflette in modo accecante quel filo di luce che passa per le tapparelle della finestra. La lametta. Come ogni giorno la prendo e la metto nella tasca interna del mio zaino. Ad essa ci aggiungo il disinfettante e delle fasciature. Non riesco mai a pensare di riuscire a passare una giornata intera senza la mia “migliore amica”.

Scendo le scale per trovare in cucina mia zia intenta a cucinare qualcosa, che dall’odore per molti può essere invitante ma l’unica cosa che riscuote in me è nausea.
-Buongiorno Chris, ecco la colazione- mi dice mia zia, con il suo tono sempre gentile.
E no, non sono un maschio. Mi chiamo Christine ma come nome mi fa cagare e quindi preferisco di gran lunga Chris.                            -Giorno- dissi con voce monotona. Non rivelo mai i miei sentimenti. Sono sempre fredda e distaccata con la gente. Cerco sempre di non affezionarmi a nessuno. 
-Io vado- dissi dirigendomi verso la porta per prendere la giacca.
-E la colazione?- ecco le paranoie di mia zia. 
-Come sempre mangerò qualcosa a scuola, non ti preoccupare.- Dissi per poi uscire di casa con lo zaino in spalla.

Quella era sempre la mia scusa “mangerò a scuola”. Alla fine non mangio mai a scuola. Mia zia mi crede, e mi dispiace un po’ doverle mentire ma non posso andare lì e dirle “eh ciao zia, sono troppo grassa per fare persino colazione ci vediamo”. E quindi mi dovevo riempire di bugie e finzione. Odio questo fatto, ma è la cosa migliore.




LOOK AT ME NOW
Salve people,
Che bello il verde fosforo(?) 
No forse non si chiama fosforo ma mi piace, quindi va bene, no?
Sorvoliamo i miei ragionamenti poco ragionati(?)
questa è la mia prima fanfiction
e fa cagare il cazzo, lo so...
Fatemi sapere cosa ne pensate mi fareste un grandissimo favore.
Mi scuso per eventuali errori grammaticali, non ho ricontrollato,
è tardi e mi tira tanto il culettino... 
Be mi dissolvo come, come... Come non lo so ma mi dissolvo.

Adios ragazzuoli(?)
Quanti punti interrogativi... Mmmm
Ok, basta adesso vado veramente.




 
 
 
 
 
 
  
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