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Autore: runawaybaby    28/12/2012    2 recensioni
Amanda ha un enorme vuoto dentro, immenso come il dolore che lo ha provocato.
Amanda ha una 'missione' da compire e un segreto da custodire.
Amanda ha una giovinezza da riscoprire, che il male le aveva negato.
Amanda ha cinque ragazzi con cui sbagliare e rialzarsi in piedi.
Amanda ha ancora da imparare che cos'è l'amore.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Could it be worse?



“Baciami. ORA!” sibilali al suo orecchio. Dopo tre settimane di agonizzante convivenza, non avrei mai pensato in vita mia di sentirmi pronunciare quelle a Harry mistaisullepalle Styles e la cosa oltre ad essere strana e riluttante, era anche smisuratamente disgustosa. Ma dovevamo attenerci al piano: fingere di stare insieme dopo la nostra notte -inesistente- all'insegna dell'immoralità e far finta di piombare in uno di quei film smielati in cui ti vengono il diabete e le carie ai denti, in contemporanea, solo a sentire le stronzate che vengono dette per finire con un prevedibile 'e vissero per sempre felici e contenti' con l'intenzione di farti sentire una merda perché i protagonisti hanno trovato l'amore della loro vita e bla bla bla, mentre l'unica cosa che vorresti fare e tagliarti le vene per dimenticare quell'eccesso di zucchero che hai dovuto subirti per qualche ora. Se ci si riflette, sembra un piano stupido, senza un senso, bimbominkioso e con la grossa probabilità di essere un buco nell'acqua, ma lo sappiamo tutti che i ragazzi non possono vantare un'intelligenza acuta e un senso dell'osservazione esperto e accurato, quindi può comodamente funzionare e passare per un piano geniale. In realtà la mia idea era quella di fingere di avere qualche malattia sessualmente trasmissibile o di chiamare i ragazzi dicendo che dopo aver scoperto di essere andata a letto con il tricheco riccio, ero in procinto di suicidarmi, buttandomi dal Tamigi o dal 30 St Mary Axe , ma appena lo proposi, Harry alzò un sopracciglio scettico, insinuando che era troppo 'esagerato'. Perché lo scherzetto di quei quattro opossum rincitrulliti era una cosa da niente?! Finimmo per litigare con io che li facevo notare la sua stupidità e lui che ringraziava il cielo che non fosse successo niente tra di noi. Dopo qualche ora di inutili idee buttate lì, ma poi risultate l'avvenire di un vero fisco, riuscimmo ad arrivare ad una conclusione plausibile e -con molta, molta, molta speranza- efficace.

Harry aveva appena suonato, sapendo che i ragazzi sarebbero corsi tutti insieme alla porta, curiosi di cosa fosse successo nelle ultime ore in cui non ci avevano visto. Appena sentito il rumore di passi veloci ed accaniti provenire oltre la porta, Styles si avvicinò a me fino a sentire il suo respiro sul viso. Sapeva di patatine fritte e hamburger di Mc Donalds', ovvero il nostro pranzo. Riuscii a malapena a sussurrarli di baciarmi, che mi prese per i fianchi per poi farmi quasi cadere all'indietro, con le mani ancora ben salde alla mia vita, finendo con un bacio. Chasché. Mi sembrava di essere finita in uno di quei libri strappalacrime – e svanga coglioni- di Nicholas Sparck. Disgustosi. Carini, anche se dopo un po' prevedibili, ma disgustosi. Non riuscivo a far a meno di pensare che avrei potuto comodamente vomitargli in gola. Sarebbe stata una scena schifosamente schifosa, ma vedere la sua espressione di sconcerto e ripugnanza, avrebbe cancellato ogni traccia di disgusto. Chiaramente non lo potevo fare perché c'erano quattro cetrioli... no aspetta, così offendo i cetrioli che non sono male. Insomma, c'erano quattro direzioni davanti alla porta che ne guardavano solo una -di direzione- con una maschera di stupore appiccicata al volto. Presto, però, prese posto un'espressione di incredulità aggiunta ad incomprensione, tutto misto ad un piccolo ed impercettibili accenno di disgusto. Avevamo colpito nel segno.
Mi staccai da Harry, indicandoli che non eravamo soli e mi misi a sistemarmi le pieghe inesistenti della mia maglietta in segno di 'ricomponimento'. Intanto la testa dei ragazzi si era trasformata in un enorme punto interrogativo.
“Ehi, ragazzi” ruppe il ghiaccio Styles, cercando la mia mano che era indaffarata a grattarmi la nuca, fingendo un'aria imbarazzata. Con mio grande stupore, il divoratore di cibo si avvicinò all'amico con un mezzo sorriso sulle labbra, per dargli una pacca amichevole sulla spalla. “Grande amico!” ammiccò. Fece per avvinarsi anche lo pseudo terrorista -con amore- esibendo i suoi trentadue bianchissimi denti pakistani ed esclamando un “L'avevo detto io che chi disprezza ama!” Ok, non erano proprio le parole che avrei pensato di sentirmi dire, ma era solo l'inizio e possono ancora cambiare idea.
Liam, con espressione calma, era appoggiato allo stipite della porta, probabilmente in attesa di elaborare una spiegazione plausibile a cosa aveva appena assistito. Non se la sarebbe bevuto facilmente la storiella della coppietta felice semplicemente perché a lui era stata magicamente concessa un po' più di astuzia rispetto agli altri. L'ultimo sguardo che incontrai fu quello di Louis. Era decifrabile. Ci leggevo rabbia, disprezzo, ma c'era qualcos'altro che non riuscivo a cogliere, che teneva nascosto dietro a quegli occhi color cielo -non di Londra, è chiaro-.
Vidi lo sguardo di Tomlinson sfrecciare velocemente da me a Harry, e poi alle nostre mani intrecciate causandoli una smorfia sul viso, per infine tornare a soffermarsi sull'amico.
“Hazza, possiamo parlare un momento” sibilò Louis, per poi lanciarmi un'occhiataccia “da soli!”.
Styles mi lasciò la mano, posandomi un bacio sulla guancia e per poi scomparire dentro la casa insieme all'amico.
Avevo appena realizzato che questo ridicolo piano stava funzionando più su di me, facendomi inorridire ad ogni gesta 'd'amore' di questa finta coppia, e non sugli alti che un altro pensiero si piantò sulla mia mente. Perché questa reazione così 'drastica' di Louis? Infondo era stato lui ad architettare quello stupido scherzo e si meritava di essere ripagato con la sua stessa moneta. Chi la fa, se l'aspetti. E inutile che faccia l'offeso davanti alla presunta relazione fra me e quell'obbrobrio riccioluto, perché non ha nessun motivo per esserlo. Forse era incazzato con il suo migliore amico perché si era messo insieme ad una squinternata, irragionevole, irritante e fastidiosa come me e non voleva diventar lo zio di altrettanti nipoti squinternati, irragionevoli, irritanti e fastidiosi. E poi chi ha mai detto che potrei avere dei figlio con nido-d'api-in-testa-boy, neanche in un mondo parallelo in cui io e lui ci stiamo vagamente simpatici. Sto divagando. Devo smetterla di frequentare questi ragazzi, mi stanno attaccando il gene della stupidità.
Ero ancora immobile davanti alla porta di casa da quella che probabilmente era un'eternità così mi decisi ad entrare, andando a frugare in cucina il necessario per preparare un thè. Erano ormai le dieci di sera e tutti avevano cenato, visto che la lavastoviglie era accesa.
“Volete anche voi del te?” chiesi ai tre ragazzi reduci dallo sconcerto che si erano messi a sedere intorno al tavolo della cucina.
Liam, incurante delle mie parole, iniziò ad espormi le domande che fino a poco fa stava elaborando mentre io recitavo la mia bella parte da fidanzatina innamorata, raccontando la storia che quel pomeriggio avevamo elaborato io e Harry da raccontare ai ragazzi.
“Quindi adesso state realmente insieme” constato alla fine Payne “è strano, fino a ieri lo avresti comodamente buttato giù da una torre se ne avevi l'occasione”
“Ci sono cose che ti cambiano la vita e anche la percezione di vedere alcune persone” biascicai, intimorita.
“Ci sono scopate che ti cambiano tutto” rise Niall. Li lanciai un pugno sul braccio sorridendo maliziosamente, mentre finivo di bere il mio thé.
“Adiamo a letto a dormire tesoro?” sentii sussurrarmi all'orecchio mentre delle braccia mi stringevano da dietro. Finii per sputare tutto la bevanda che avevo in bocca in faccia a Niall, che disgustato si alzò per andare a ripulirsi.
“A dormire, certo come no” ridacchiò Malik, facendomi l'occhiolino per far capire che aveva inteso che stavamo andando a far porcate. Povero illuso.
Mi alzai da tavolo ancora sconvolta dalla figura di merda che avevo appena fatto e con un cenno della mano augurai la buonanotte a tutti, sparendo per mano con Styles.


“E' mezzanotte, che diavolo ci fai qui?” sobillai, sporgendomi dal mio letto.
“Ho bisogno di coccole” disse maliziosamente Styles che si era presentato nella mia stanza in pigiama, ovvero un paio di pantaloni a caso e la maglietta di Tom e Jerry, e con un cuscino sotto braccio.
“E V A P O R A” ringhiai, tornando a seppellirmi sotto le mie morbide, accoglienti e calde coperte
“I ragazzi sono convinti che dormiremmo insieme, non pensi che manderemmo tutto all'aria se scoprissero che non è stato così?! Gli hai già insospettiti tu, sputando il te in faccia a Niall” puntualizzò lui, avvicinandosi al letto.
“Senti, mi hai preso in contro piede!” mi giustificai “E se proprio devo condividere la stanza con te, vai a prenderti un sacco a pelo nell'armadio e sistemati per terra senza rompere le palle” dissi  rassegnata.
Harry mi osservò accigliato per qualche secondo per poi scoppiare in una fragorosa risata. Che diavolo c'è da ridere? Che cazzo sono, un clown? Non faccio in tempo a chiederglielo che si era già infilato fra le coperte del mio letto e si stava sistemando per mettersi comodo. Ora, quella con lo sguardo accigliato ero io.
“Su Amanda, non ti mordo e nemmeno sotto tortura dormirò sul pavimento”
Che situazione ridicola! Si era presentato all'improvviso nella MIA stanza e pretendeva anche di dettare lui le regole?! Sono stata anche troppo clemente nel permettermi di dormire con me per la seconda volta nella stessa stanza e dovermi oltretutto accontentare di condividere l'aria con lui. Che gente ingrata, pff!
Mi voltai scocciata dall'altra parte del letto, pronta a contare le pecore nel desiderio di fare sogni tranquilli, sperando di non dovermi subire dialoghi irritanti con lui, ma la sua voce risuonò nella stanza, puntuale come un orologio svizzero anche se pure il mio orologio è puntualissimo.
“Simon ci ha detto che hai modificato il contratto” esordì Hazza.
Mi voltai d'istinto per rispondere alla sua domanda, ritrovandomi tutto d'un colpo davanti al suo volto. “Immaginavo ve l'avrebbe detto, ma non è stato una gran modifica. Niente a vostro discapito” puntualizzai.
“Hai fatto si che dal tuo stipendio venisse detratto solo lo stretto necessario e resto venisse devoluto ad una società che aiuta i bambini malati di cancro. Perché? Insomma, la tua paga è una somma invidiabile e penso che quei soldi di avrebbero fatto comodo in futuro”
“Volevo farlo, tutto qui” dissi abbassando lo sguardo.
“Resterei a parlare ore del tuo incredibile altruismo, ma ho troppo sonno” ridacchiò.
“Notte Harry” dissi con un sorriso sghembo.
“Buonanotte Amanda” concluse lui, posandomi un bacio sulla guancia, per poi subito voltarmi le spalle e cadere in un sonno profondo.



Tornata D:
Mi scuso per non aver messo la foto, ma sono una ragazza molto esigente e nessuna mi convinceva abbastanza!
Comunque, sono tornata perchè, a quanto pare, questa storia vi piace. Devo essere sincera, non piace abbastanza a me, ma proverò a migliorarmi!
Spero che questo capitolo sia di vostro gradimento, e se avete qualsiasi cosa da dirmi, soprattutto consigli potete trovarmi su twitter (RUNAWAY BABY!) Oppure su ask.fm (http://ask.fm/afaw95)
Grazie infinite a chi lo leggerà :)
Au revoir!

  
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