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Autore: Elyse Brunt    28/12/2012    0 recensioni
"C’è chi paragona la vita ad un fiume che scorre, mentre Meridian pensa che sia più simile ad un treno. Cioè, scorre pure quello, no? Però il fiume non trattiene orme, né tracce, mentre sul treno tu puoi vedere le scritte degli innamorati e degli amici, le incisioni trasgressive e i disegni impresentabili di dodicenni in piena crisi ormonale. Nella vita puoi decidere di essere un passeggero che nessuno ricorderà, di quelli che si sparano musica commerciale a tutto volume nei padiglioni auricolari estraniandosi dalla realtà, senza nemmeno accorgersi di essere arrivati all’ultima fermata – detta anche Sonno Eterno, ma pure Morte. Altrimenti, scegliti un percorso già tracciato e ripassalo col pennarello per renderlo più evidente, oppure traccialo da te e aspetta che qualcuno ti venga dietro, che tanto è sempre così."
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Kick Ass

La Contrada dei Ganzi







Meridian Hoole vive nella contrada dei ganzi.

Non c’è nulla di bello nel vivere lasciando che le cose accadano senza opporre resistenza, perché non si lascerà mai nemmeno l’impronta di noi stessi nel fluire della vita.

C’è chi paragona la vita ad un fiume che scorre, mentre Meridian pensa che sia più simile ad un treno. Cioè, scorre pure quello, no? Però il fiume non trattiene orme, né tracce, mentre sul treno tu puoi vedere le scritte degli innamorati e degli amici, le incisioni trasgressive e i disegni impresentabili di dodicenni in piena crisi ormonale. Nella vita puoi decidere di essere un passeggero che nessuno ricorderà, di quelli che si sparano musica commerciale a tutto volume nei padiglioni auricolari estraniandosi dalla realtà, senza nemmeno accorgersi di essere arrivati all’ultima fermata – detta anche Sonno Eterno, ma pure Morte. Altrimenti, scegliti un percorso già tracciato e ripassalo col pennarello per renderlo più evidente, oppure traccialo da te e aspetta che qualcuno ti venga dietro, che tanto è sempre così.

Per principio non fuma e dice di odiare la puzza di fumo. Balle, perché non ha mai provato, e l’odore del fumo non le fa né caldo né freddo.

Per lo stesso principio non si droga, né beve, tranne a capodanno, quando si concede una bella bottiglia di spumante dolce. E vaffanculo al suo moralismo.

Cassandra Beamount vive nella contrada dei ganzi.

Ingerisce in una giornata più nicotina e sostanze allucinogene varie che ossigeno. Nel suo caso, niente polverine magiche, solo "mamma" e "canapa". Decisamente convinta di essere nata nell’epoca sbagliata, Cassandra si veste sempre e solo con magliette batik e gonne lunghe e larghe del peggiore stile hippy. Dove vive lei non è una cosa strana.

E lei dipinge il camioncino di arancione e verde e giallo, ha un tatuaggio sul polso col segno della pace e un anello all’orecchio sinistro. E i pianti e le risate sono figlie di emozioni gemelle: gioia e dolore, uguali, ma rivolte in versi opposti.

Percival Steiner vive nella contrada dei ganzi.

I gay sono da crocifiggere, fanno schifo, i cinesi se ne dovrebbero stare in Cina, Dio non esiste e chi ci crede è un demente. Bestemmia liberamente, pur dichiarandosi ateo.

Il giorno della memoria va in chiesa a pregare con sua mamma.

“La vita va vissuta” dice, mentre si spara una pera. E va pure a puttane.

Ci prova con tutte quelle che hanno una scollatura sotto le clavicole e una terza di reggiseno. Poi, che loro lo rifiutino o meno è superfluo. Di solito lo rifiutano. E’ un bambino, ma si crede grande.

Il suo pensiero più profondo non và al di là della tavoletta del cesso, eppure ai tempi della seconda media poteva essere considerato un tipo maturo, alternativo, persino forte.

E’ solo un riccastro viziato che predica il comunismo spendendo milioni in vestiti di marca.

E i soldi li guadagna il padre direttore di azienda, che sottopaga gli impiegati e abusa delle impiegate. Moglie e figlio complici.

Calvin Lanegan vive nella contrada dei ganzi.

Anche lui odia i gay, anche lui i cinesi li manderebbe in Cina, ma preferisce fare il razzista a bassa voce. Non va a puttane né si droga, ma beve litri di birra davanti alla televisione quando trasmettono il calcio, e pure mentre gioca alla play. Assassin’s Creed e Call of Duty. Violenza e sangue con sottofondo hard rock e metal.

Al contrario di Percy, Calvin non è un morto di figa e se gli piace una tipa non si fa troppi problemi.

Di solito, perlomeno.

E’ il classico ragazzo drogato di calcio e birra.

Tremendamente, noiosamente normale.

Mangia più grasso e olio fritto di Homer Simpson tra panini, patatine, frittura, pollo, cotolette e merendine di tutti i tipi.

E, maledetto, non ingrassa di un chilo.

Non conosce problemi, né pretende di conoscerne, non fa il presuntuoso su argomenti che non ha mai affrontato. Non fa altro che seguire gli amici, dopo essere sfuggito dalle grinfie dei genitori asfissianti, e non ama essere al centro dell’attenzione.

Chissà che ci fa nella contrada.

Meridian e Cassandra sono coinquiline e abitano nello stesso palazzo di Percy e Calvin – anche loro coinquilini. Meridian e Calvin si conoscono dai tempi del liceo, quando erano compagni di classe e di sogni. Hanno conosciuto Cass e Percy quando li cacciarono da un pub insieme a Calvin perché, ubriachi fradici, avevano preso a spaccare le sedie in testa al barista. Meridian li aveva portati tutti a casa sua col furgoncino hippy di Cass e mentre lei sosteneva Percy in balia della nausea post-sbronza, Cass e Calvin erano finiti a letto insieme, nella camera di Meridian.

Da allora, Cass si era trasferita dal suo appartamento – un buco in città – a quello di Meridian. Dividevano l’affitto e Cass dormiva nella camera di Meridian, dove aveva fatto sesso con Calvin. Meridian non aveva più voluto metterci piede in quella stanza, dormiva sul divano. Con Calvin non aveva più parlato per circa uno, due mesi, poi avevano riallacciato i rapporti, ma non era la stessa cosa.

Meridian non aveva cancellato il ricordo del suo ex migliore amico che, contro tutti i principi che erano stati alla base della loro amicizia, se la faceva con una sconosciuta mentre era ubriaco fradicio nel suo letto.

Cass ora è la sua migliore amica, mentre Percy – nella speranza che una delle due vicine si conceda – si è trasferito dal compagno di sbronza, col quale è molto amico.

Sono un gruppo, li chiamano gli Strafatti, anche se in realtà né Meridian né Calvin sono drogati.

Vanno in giro per la contrada e per la Città, dicendo stupidaggini o filosofeggiando sull’importanza del coltellino per il parmigiano.

Calvin ha una cotta per Cass. Meridian lo sa, aiuta il suo amico, ma sa già che Cass non può ricambiare. Forse lo spera.

Cass è innamorata, e non di Calvin, né di Percy.

L’amore di Cass si chiama Trevor. E’ stato suo compagno sin dalle medie, fino a quando lui non si è iscritto all’università, mentre Cass ha cominciato a lavorare in un fast food. Sono stati migliori amici, poi però Trevor si è innamorato e il cuore di Cass si è spezzato. Per un po’, anche quando Cass si è trasferita da Meridian nella contrada dei ganzi, hanno continuato a vedersi.

Poi però…

Trevor ora è sposato. Sua moglie si chiama Diana. Lui fa l’ingegnere, lei è medico. Hanno una figlia di sette mesi che si chiama Flavia.

Cass l’ha saputo quando un giorno Trevor l’è venuta a trovare nella contrada. Le ha detto che non possono più vedersi, che lui ha una reputazione, una famiglia.

Non può andare in giro con una che si fa chiamare Strafatta e si veste come una barbona di mezzo secolo fa.

Quel giorno Cass ha fumato cinque canne, si è presa una pasticca di felicità e ha bevuto una bottiglia intera di Amaro del Carabiniere, sentendo il giorno dopo meno male nel corpo che nel cuore. E a bersi una bottiglia di Amaro del Carabiniere si dev'essere proprio disperati.

Questa storia la conosce solo Meridian, Percy e Calvin non ne sanno niente, così come non sanno di quei giorni neri che Cass passa a rimirare le sue vecchie foto con Trevor, e piange tra le braccia della coinquilina.

E’ una storia triste e strana, quella degli Strafatti della contrada dei ganzi.

E’ la storia di chi deve scegliere, di chi vuole realizzare i propri sogni, di chi ha perso la strada di casa e di chi una strada non l’ha mai veramente cercata.

E la contrada è nella Città e i ganzi sono i giovani, sono i deboli, sono gli incerti.

   
 
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