-Ragazzi! Porca paletta! È arrivata Eva, me lo ha detto ora Harry!- urla Liam dal salotto dove era intento a guardarsi l’ennesimo film dove il protagonista ha nove vite come i gatti. Un ragazzo biondo, con un sorriso smagliante entra nella stanza seguito da un altro ragazzo dai capelli scuri e la barba incolta. Si siedono entrambi vicino all’amico e lo guardano straniti.
-Eva! Oh porca puzzola! La migliore amica di Louis!-
-Da quando Tommo ha una migliore amica che si chiama Eva?- chiede il biondo.
-Ma soprattutto, perché non ce l’hai mai presenata?- aggiunge il moro.
Liam, probabilmente il più sveglio fra i tre, si porta le mani in faccia scuotendo la testa. “Ditemi che è un incubo” pensa strofinandosi gli occhi.
-Ragazzi! Lui non ce l’ha mai presentata perché lei viveva a New York! Ditemi che vi siete appena fatti una canna, perché non credo possiate essere così idioti!-
-Ma cosa vuoi da noi! È la prima volta che ne sentiamo parlare!- gli urla in faccia Zayn, il moro.
-COOKIE. E’ ARRIAVATA COOKIE- sbotta infine Liam.
Zayn e Niall scoppiano a ridere, dandosi delle pacche sulle spalle.
“Uccidetemi,ora” pensa l’altro che li guarda incredulo.
-Bastava dire che era Cookie. Lou non l’ha mai chiamata Eva- gli spiega il biondo, ovvero Niall.
-Ad ogni modo. Con il suo arrivo il nostro piano è completo. Lei lo distrarrà per bene, e domani sera con una scusa del cavolo lo porterà nel locale dove ci sarà la sua festa a sorpresa- dice alzandosi e congratulandosi mentalmente con se stesso.
-Sono un vero e proprio genio del male- aggiunge allontanandosi e ridendo in modo malefico, sotto lo sguardo confuso degli altri due.

-Lou.. forse dovrei darti il mio regalo- dice Eva balbettando. Da quando stare così vicina al suo migliore amico le fa questo effetto?
Il ragazzo si allontana da lei sorridendole e annuisce. Entrambi vanno nella stanza degli ospiti, Eva apre la sua valigia e tira fuori tre pacchetti mettendoli in riga sopra il piumino a righe viola e blu del letto, poi guarda Louis e gli sorride.
-Scegli. I due rimanenti sono per Natale e compleanno-
Louis li osserva uno ad uno. Ce n’è uno quadrato impacchettato con una carta azzurra e un fiocco verde. Un altro è un po’ più grande ed è rosso, mentre il trezo è rettangolare con una carta a righe blu e gialle. Il ragazzo prende l’ultimo e lo scuote.
-Scelgo questo- dice sorridendo, poi si siede per terra e inizia a spacchettarlo con estrema cura, mentre Eva si porta il pollice alla bocca e inizia a rosicchiarsi l’unghia.
-Smettila- le dice Louis senza nemmeno guardarla. Lei sbuffa e si siede vicino a lui.
-Tu sei scema. Sei veramente un’idiota patentata- dice tirando fuori dalla scatola un oggetto nero.
-Se vuoi me lo tengo io- dice lei soffocando una risata.
-No, ma sei davvero una cogliona. Cioè tu mi regali una macchina fotografica?-
-Non è una semplice macchina fotografica. È LA macchina fotografica. È la macchina fotografica che volevi da quando avevamo quattordici anni. L’ho cercata in ogni fottuto negozio di New York-
-Tu mi hai regalato una cazzo di POLAROID. Sei la donna che voglio sposare, capisci?- dice lui ridendo istericamente.
-Ma stai zitto va! Davvero ti piace?- dice lei ridendo.
-Ma vuoi scherzare? Io la amo! Quasi quasi mi sposo lei visto che te non vuoi-
-No, infatti. Perché mi stai sulle palle-
-E mi regali una polaroid? Pensa se ti ero simpatico cosa mi regalavi-
-Ah beh, a quelli che mi stanno simpatici solitamente regalo delle macchine- dice lei seria, poi prende la macchina fotografica dalle mani di Louis e si avvicina al suo viso.
-Sorridi va, sfigato che non sei altro-
Click!
Pochi istanti dopo Eva si ritrova tra le mani una fotografia di lei e Louis vicini e sorridenti.
-Sei veramente brutta- dice lui prendendogliela.
-Ha parlato mister universo. Sei te che sembri un idiota. O forse lo sei davvero?-
-Ehi! Io sono Superman!- dice alzandosi e facendo una posa assurda. Eva scoppia a ridere e gli scatta una foto. Nel giro di mezz’ora il pavimento è cosparso di fotografie con le loro facce buffe, le loro posizioni assurde e le loro risate riempiono l’aria nella stanza.
-Erano anni che non ridevo così- dice lei alzandosi e pulendosi i leggins blu scuro.
-Lo so. Io sono unico- sospira Louis con aria di sufficienza.
-Ti ci hanno mai mandato di recente?-
-Si, ma come lo fai tu, non lo fa nessuno- le dice sorridendo maliziosamente.
Ridono, ridono fino alle lacrime, fino a ritrovarsi uno sopra l’altra, i volti vicini, i respiri che si mischiano tra loro. Menta e fragola.
-Usi ancora il dentifricio per i bambini?- le chiede lui chiudendo gli occhi e sorridendole.
-Si, certe abitudini non cambiano mai, o sbaglio?-
Rimangono in quella posizione per un sacco di tempo, senza parlare e sorridendosi ogni tanto. Lei si sente il cuore esploderle nel petto e le guance avvampare, prova a non pensare al fatto che sono anni che cerca un modo per dirgli la verità. “Non è facile” pensa. E non lo è proprio per niente. È il caso di mandare al diavolo un’amicizia come la loro per una cotta passeggera? E se invece questa cosa è tutt’altro che momentanea?
-Lou! È arrivata Sarah!- gli urla Harry dal corridoio, e il suo volto si irrigidisce. Nel giro di qualche secondo lui si alza e si sistema i vestiti alla meno peggio, poi si gira verso Eva che, ancora sdraiata per terra, non capisce chi possa essere questa “Sarah”.
-Vieni. Voglio presentarti una persona-



Prima di tutto voglio DAVVERO ringraziare IAmNobody per aver commentato la mia storia. Giuro che quando ho visto che c'era una recensione ho iniziato a saltellare per la stanza :D
Spero davvero che anche altri commentino la mia storia, così potrei saltare ancora un pò e magari perdere qualche etto :) Con affetto, Newyorkese19.