Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Glossy    28/12/2012    2 recensioni
" Lei aveva lui, mentre io l'avevo perso. Ormai dovevo rassegnarmi, lui era andato avanti, dovevo andare avanti. Da quel momento in poi avrei dovuto chiudere quel capitolo della mia vita, anche se il mio cuore avrebbe detto di no, se solo avesse potuto parlare. Iniziava un nuovo capitolo per Marta Bianchi, ma Francesco Zampieri non ne sarebbe stato il protagonista, solo una malinconica comparsa."
Marta Bianchi, dopo la sua storia con Francesco ha bisogno di un cambiamento che le sconvolga la vita.
Le cose iniziano ad andare male anche a scuola e così, sotto il consiglio di una compagna di classe decide di iniziare ad andare a studiare in biblioteca.
Lì, in quel posto pieno di libri... improvvisamente Marta troverà forse quel qualcosa che le rivoluzionerà la vita...
Tra amiche strampalate, serate in discoteca, madri isteriche, partite di hockey, colpi di scena ...Marta inizierà a scrivere un nuovo capitolo della sua vita. Quella di una ragazza come tante altre, speciale a modo suo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
- ALL I WANT IS YOU -

Second part


E dopo un pomeriggio passato a provarmi mille vestiti, cento acconciature e altrettanti stili diversi, alla fine era giunta anche la sera. Le mie amiche erano andate via da casa mia circa 10 minuti prima ed io ero in salotto ad aspettare che Luca mi venisse a prendere. In casa non c'era nessuno. I miei erano andati a cena da mia zia, mio fratello da un amico. Meglio così, non avrei dovuto subirmi tutte le domande su cosa avrei fatto quella sera, e soprattutto non avrei rischiato che mi vedessero, anche per sbaglio, andare via con Luca. Per quanto riguarda la mia vita privata con i miei genitori ero sempre stata molto riservata. Nessuno sapeva niente ed era meglio così. Non avevo mai portato a casa nessuno dei ragazzi con cui mi ero frequentata, nemmeno il mio ex fidanzato, nonostante le sue continue insistenze. Se mai un giorno l'avrei fatto avrei dovuto essere sicura che che fosse davvero importante, la mia famiglia era troppo importante per me, conoscerla era un privilegio che non avevo concesso ancora a nessun ragazzo. Chissà, forse Lucaa...No basta Marta, non cominciare con le teghe. Pensando non mi resi conto che era arrivata l'ora di andare. Il messaggio di Luca me ne diede conferma. "Arrivato" mi scrisse semplicemente. Era arrivato il momento di andare. Lui era sotto casa mia. Con il cuore in gola uscii di casa. In ascensore mi guardai un ultima volta allo specchio. Alla fine il risultato mi soddisfava. Il mio vestito rosso era bello, metteva in evidenza le mie forme e nascondeva alla perfezione i miei difetti. I tacchi altissimi lanciavano la mia figura e il trucco risaltava i miei occhi azzurri e il mio sorriso. I capelli erano sciolti, selvaggi, ma dovevo ammettere che Ludovica con il phone ci sapeva fare. Lei e Gloria avevano fatto veramente un ottimo lavoro, mi avevano aiutato un sacco. In certi momenti le miei amiche erano indispensabili.


Appena chiusi il cancelletto lo vidi. Mi stava aspettando appoggiato alla sua Mini blu. Era più bello che mai nel suo smoking nero. Sembrava proprio il principe azzurro. Appena mi vide sorrise e poi mi venne incontro. Mi salutò con due baci sulla guancia e poi pronunciò la frase che pensavo lui non potesse mai dire : «Sa signorina Bianchi..sta sera è davvero bellissima! » Boom. Ok. Ero morta. Ringraziai balbettando un "Grazie" mentre sentivo le guance andarmi in fiamme. Da vero galantuomo mi aprì la portiera dell'automobile. Durante il tragitto che ci avrebbe condotto a casa Dalla Rovere non parlammo tanto. Luca era concentrato sulla guida. Ogni tanto però sentivo il suo sguardo su di me, mentre ero intenta a guardare fuori dal finestrino, troppo imbarazzata ed eccitata per spiaccicare una parola.  La città tutta addobbata per le feste scorreva dietro me:  la zona Stadio, corso Porta Nuova, via Scalzi, Castelvecchio ed infine Borgo Trento, dove si trovava villa Dalla Rovere. Appena arrivati al cancello ci aspettava un signore vestito elegantemente di nero, quello che le celebrità chiamano body-guard. Luca abbassò il finestrino e disse          « Fedrigo. » L'omone dopo aver controllato sulla lista la presenza del nome diede l'ordine di farlo passare. Parcheggiò nell'immenso cortile della villa e poi mi scese. Non feci in tempo a fare lo stesso che mi venne ad aprire la portiera. Gli sorrisi riconoscente, incapace di parlare. Lui intuì il mio imbarazzo ma non ne fece un dramma, anzi. « Prego Marta, è un piacere. Magari adesso ti sentirai imbarazzata, sotto gli occhi di tutti. Non farne un dramma, è normale per una che non è mai venuta a questo genere di feste. Tu non preoccuparti, ci sono io con te.»Sorrise e mi porse un braccio, al quale mi "aggrappai" senza farmelo ripetere due volte. Prima di entrare nella grande casa lo guardai negli occhi. « Grazie Luca. » Sorrise dolcemente e aprì la porta. Non ero mai entrata a villa Dalla Rovere, passando sulla strada si vedeva solo il grande cancello. Era stupenda, enorme, come quelle grandi case che vedi nei telefilm americani, arredata con cura e addobbata per il Natale in modo stupefacente. Mi trattenni dallo spalancare la bocca per lo stupore che la vista di tanto lusso mi aveva suscitato. Tanta gente che frequentavo era ricca e viveva in case bellissime, ma niente in confronto a questa. 


Al grande ingresso ci accolse un Enea Dalla Rovere tutto sorridente. Lui e Luca si salutarono in modo confidenziale, come solo due amici molto intimi facevano. Poi la sua attenzione si concentrò su di me. « E benvenuto anche a te, nuova e misteriosa ragazza bionda. Sono Enea Dalla Rovere. »  Mi porse la mano che subito afferrai. « Marta Bianchi. » dissi semplicemente, facendo attenzione a non dire piacere, che in teoria, secondo a quel che avevo sentito dire in "Cortesie per gli ospiti", era maleducato da dire.  Mi squadrò e poi si rivolse a Luca. «Sempre detto che il mio amico a buon gusto» Luca fece un sorrisino imbarazzato che mi fece una tenerezza infinita. « Da quanto è che uscite? Perché non mi hai mai detto niente? » chiese Enea ingenuamente. « Mmm in realtà questa è la prima volta che usciamo insieme. » rispose Luca abbassando di parecchi decibel la voce. Il padrone di casa rise e poi si rivolse a me, avvicinandosi per non farsi sentire da nessuno: « Sai Marta, ritieniti fortunata, devi davvero piacere al mio amico per averti portata ad una festa come questa, dove ci sono tutti i suoi amici la prima volta che uscite. L'ultima ragazza con cui si è frequentato ce l'ha fatta conoscere dopo tre mesi. » Non sapendo cosa dire mi limitai a sorridere, mentre un Luca che sembrava imbarazzatissimo mi allontanava dal suo amico prendendomi per un braccio. Enea rise e mi fece l'occhiolino mentre ci allontanavamo. « Fate i bravi e divertitevi. » disse prima di concentrarsi su altri ospiti.


Appena entrammo nel grande salone dove si trovava il bar e un dj suonava, Luca cercò di cambiare argomento, mentre di grattava la testa. « Mmm, ti va un drink? » «Molto volentieri.» Si guardò impacciato le mani. concluse molto agitato. Di tutto mi sarei aspettata tranne che vedere Luca Fedrigo imbarazzato.      « Ok, allora il bar è di là...vieni con me, no oppure mi aspetti qui, insomma fai come vuoi. »« Sai non avrei mai immaginato che il popolare Luca Fedrigo fosse timido. » Lui sorrise e avvicinandosi improvvisamente al mio viso per fare sentire solo a me ciò che stava per dirmi. « Quante cose non sai di me, ma non preoccuparti abbiamo tutto il tempo che vogliamo per conoscerci. » Prima di allontanarsi dal mio orecchio mi lasciò un delicato bacio sulla guancia. Sorrisi guardandolo fisso negli occhi. « Non vedo l'ora di farlo. »  Si morse nervosamente il labbro inferiore.  « Aspettami qui, ci metto pochissimo, non scappare.»  
« Non mi muovo, giuro.»  Mi fece l'occhiolino e si andò verso il bar. Io lo seguii con lo sguardo. Quanto era bello. Quella serata stava andando perfettamente, mi sembrava d'essere in un film. Certo, mi sentivo gli sguardi curiosi della gente addosso ma non me ne importava. Era la mia occasione di farmi conoscere da Luca, non l'avrei di certo sprecata per colpa di alcune pettegole curiose di capire chi era la misteriosa ragazza che aveva accompagnato il popolare Fedrigo all'annuale festa natalizia a casa Dalla Rovere. Non conoscevo nessuno personalmente, solo di vista, quelle persone facevano parte della cosiddetta "élite" di Verona, che tal volta frequentava mio fratello o la mia amica Ludovica, la quale alla noia -secondo il suo parere- di quella festa aveva preferito andare al cinema con Gloria. Stavo osservando i look di questa e l'altra ragazza quando notai una faccia conosciuta. No, non ci potevo credere. C'era anche LUI, avrei dovuto immaginarlo. Be, pazienza, mi bastava evitarlo e il gioco era fatto. Peccato che abbassai la testa troppo tardi. Majcol mi aveva vista e alquanto sorpreso decise di congedarsi dalle persone con cui stava parlando per raggiungermi. Potevo voltarmi e andarmene da lì, in modo che non facesse in tempo ad avvicinarsi. No, avrebbe capito che avrei voluto evitarlo. In realtà era vero, ma sarei sembrata ridicola e l'ultima cosa che avrei voluto fare era sembrare una stupida quella festa. Decisi quindi di sfoggiare uno dei miei sorrisi più falsi. « Majcol, ciao, anche tu qui?!»  chiesi facendo finta di nulla. Mi mise una mano sulla spalla. Alzai le spalle.  « Marta, potrei farti la stessa domanda. Tra i due qui il sorpreso sono io. Non pensavo frequentassi questa gente. »« No, infatti, in genere non la frequento, ma sono stata invitata da..»  « Me. » finì la frese Luca mettendomi una mano sulla spalla. « Mi dispiace Smith, ma questa bella ragazza è già impegnata con il sottoscritto. Vai a fare il play-boy con qualcun altra. Di sicuro in una serata come questa non andrai in bianco.» Majcol ci guardò a dir poco stupido. « Ma voi state insieme? » Luca scoppiò a ridere. « Ma no! Abbiamo iniziato a frequentarci. E sai, anche se abbiamo passato poco tempo insieme questa ragazza mi interessa davvero.» concluse serio. Majcol sorrise.                                             «Immagino! Marta ha il suo fascino. » Luca corrugò la fronte. « Marta? Tu la conosci? » Majcol  acconsentì. «Diciamo che io e Marta ci conosciamo da un po.» Questa era forse una delle situazioni più imbarazzanti della mia vita. Mi sembrava di essere davvero in una puntata di Gossip Girl. Blair in mezzo tra Chuck e Nate. Solo in quel momento potevo capirla. Majcol e Luca erano amici, era ovvio. Mi sentivo stupida a non aver pensato prima alla probabilità di trovare anche Majcol qui. Sperai con tutta me stessa che non aggiungesse nient altro. Con lui avrei chiarito più tardi. « Cavolo, se lo sapevo prima chiedevo a te il suo numero, senza trovar il coraggio di farlo io in biblioteca. » ammise Luca sorridendomi. « Lei è quella della biblioteca?» domandò Majcol. Il ragazzo al mio fianco acconsentì con la testa. A quel punto Majcol ci sorrise. « Allora buona serata ragazzi. Vado a fare rifornimento.» disse indicando con la testa il bar. Prima di allontanarsi si voltò verso di noi e guardando Luca seriamente affermò: « Sai Fedrigo, sei davvero fortunato, Marta è una ragazza speciale. Vedi di comportarti bene. Altrimenti potrei non saper rispondere delle mie azioni spaccandoti la faccia. » Luca gli sorrise e lo stesso feci io, grata che non avesse rovinato quella serata speciale. In fondo Majcol sotto la sua apparenza da duro era un ragazzo dolce e quella sera me l'aveva dimostrato. Prima di andarmene sarai andata di sicuro a ringraziarlo. « E così conosci Majcol Smith è..» mi disse Luca riportandomi sulla Terra. « Sì, è in classe con una mia amica. » spiegai semplicemente. Avrei forse dovuto dirgli del bacio?! Ci pensai un attimo e arrivai alla conclusione che avrei evitato. Alla fine non era stato così importante. Non era necessario dirglielo. No sarebbe cambiato niente, anzi avrebbe portato solo dei malintesi inutili tra loro. Non valeva la pena rovinare un amicizia per quella stupidaggine. Sorrise e mi porse quel che sembrava un Malibu Cola. « A questa serata che sto passando nei migliori dei modi con questa bellissima e timida ragazza dagli occhi azzurri che mi hanno rapito appena l'ho vista. » Alzò il bicchiere e io sorridendo brindai con lui avvicinando il mio bicchiere al suo.


« Evviva gli sposii..braviii! » In quel momento ci raggiunsero due ragazzi. I loro volti non erano a me sconosciuti. Li vedevo sempre in biblioteca e nonostante indossassero uno smoking gli avevo riconosciuti. «Ah eccoli quegli idioti dei miei migliori amici. » mi disse Luca indicandoli divertito. «Ma dai non dire così. Non vogliamo fare una brutta impressione alla nostra futura cognata frate.» affermò il più altro, quello che portava sempre un buffo cappello. Luca sorrise e si rivolse a me. Sorrisi. « Scusali, sono deficienti. » « Saremmo anche stupidi ma intanto siamo i tuoi migliori amici. > affermò l'altro, quello che la Glossy aveva soprannominato "Signor Woolrich". Luca sbuffò sonoramente.  « Allora Marta, te li presento se no rompono fino a domani. Lui è Alessandro.» disse indicando il Signor Woolrich «E lui è Niccolò. » concluse indicando l'altro. «Io sono Marta. » affermai mentre i due si inchinavano davanti a me. « Oh ma è un onore conoscere la ragazza che ha conquistato l'impossibile Luca Fedrigo.» disse Niccolò. « Quella per cui ci ha rotto per due settimane in biblioteca quando noi studiavamo, mentre lui passava il tempo a fissarla.» concluse Alessandro, mentre Luca li stava fulminando con lo sguardo. Scoppiai a ridere. Quella scena era davvero ridicola. Quei ragazzi che apparentemente sembravano degli snob di prima categoria erano simpaticissimi. Chissà, magari un giorno li avrei presentati alla Glossy e alla Ludo. « Dai idioti non fatevi riconoscere subito. » « Sì invece, si deve abituare alla nostra presenza. Non lasciamo andare il nostro Luchino da nessuna parte senza di noi. » disse Alessandro.  Lui li guardò rassegnato. « Questi due sono la parte brutta dell'essere Luca Fedrigo.» Sorrisi. « Ora scusatemi ma dovrei andare alla toilette. »   «Oh cavolo...è questo l'effetto che ti facciamo? » mi chiese Niccolò. Ridendo gli risposi: « Ma no, siete molto simpatici solo che devo andare. Dov'è?» domandai a Luca. « Vai a quello del piano di sopra. In fondo al corridoio a destra.» Lo guardai confusa. Quella casa era enorme. Dare un indicazione del genere non era come farlo a casa mia, che aveva solo una decina di locali. Cavolo eravamo empaticamente collegati. Stavo per ringraziarlo del favore quando Niccolò mi precedette.   « Vuoi che ti accompagni?»« Ma come sei possessivo Luchino. Dai lasciala andare in bagno da sola, se si perde chiederà. In fondo qui ci sono solo 200 persone. E poi l'hanno capito tutti che è proprietà privata.» Luca gli diede una pacca sulla spalla. « Ma stai zitto scemo. No davvero sicura Marta che non vuoi che ti accompagni?» «Davvero. Grazie comunque. Vedrò di metterci pochissimo. Tranquillo. » Gli diedi un bacio sulla guancia sorprendendolo e guadagnandomi un occhiata d'approvazione dei suoi amici.  Mi sentivo improvvisamente più sicura. Quel mondo non mi spaventava più come quando ero arrivata. Alla fine Luca e i suoi amici, dietro all'apparenza da snob che le loro abitudini e il loro cognome gli attribuivano erano persone semplici. Con mia sorpresa trovai il bagno che mi aveva indicato Luca al primo colpo, senza chiedere a nessuno, facendo la figura della "nuova arrivata".


Mentre percorrevo nuovamente il tragitto che mi avrebbe condotto da Luca scorsi Majco in lontananza, vicino alla porta d'ingresso. Era solo. Decisi di raggiungerlo prima di tornare dal mio principe azzurro. « Ehi Majcol.» « Ehi Marta, ciao. » mi sorrise appena si accorse della mia presenza. Ero imbarazzata, non sapevo come iniziare il discorso ma era necessario, dovevo ringraziarlo. «Mmm...grazie Majcol.» Mi  guardò sorpreso. « Per non aver detto a Luca del nostro bacio,  che poi io nemmeno mi ricordo, ero talmente ubriaca, cioè insomma, non abbiamo fatto nulla di male, io e Luca non siamo insieme, ma vedi, lui mi piace davvero tanto. E tu sei mio amico e anche suo.  Non voglio rovinare tutto per uno stupido bacio dato in un momento in cui io ero triste perché Luca non mi chiamava e tu eri ubriaco. E..»
« Stop Marta. Ho capito. E non mi devi ringraziare. Tu sei bellissima, volevo baciarti dal primo momento in cui ti ho visto. Eravamo ubriachi ed è capitato. Basta, finisce lì. Come hai detto tu è stato solo uno stupido bacio, che non ti avrei dato se avessi saputo prima che la ragazza di cui mi parlava Luca da due settimane eri tu. Gli piaci davvero Marta.»
mi disse Majcol serio. In quattro anni non l'avo mai sentito fare un discorso così serio. Alla fine fui felice di constatare che anche Majcol  aveva un cervello. « Grazie, davvero. Sei un ottimo amico. E ti assicuro, anche a me Luca piace un sacco.» Mi sorrise. « E allora vai dal tuo principe azzurro, non perdere tempo con me.» disse spingendomi leggermente. Gli sorrisi e d'istinto l'abbracciai. «Grazie grande Majcol.» gli sussurrai all'orecchio. «Basta ringraziare piccola Marta. Se hai bisogno ci sono, anche per spaccare qualche ossa al quel figo di Luca Fedrigo.» Mi staccai da lui e prima di raggiungere Luca mi voltai un' ultima volta verso di lui mimando un "grazie" con la bocca.


 Trovai Luca nel salone esattamente dove l'avevo lasciato, che parlava con Niccolò, Alessandro e altri due ragazzi. Appena mi vide si congedò da loro per venirmi incontro. «Ehi, eccoti qui. » « Visto? Da brava scout non mi sono persa, sebbene questa casa sia più grande di certi boschi. » Scoppiò a ridere e io con lui. Con il passare della serata avevo preso sempre più confidenza con lui. Mi sembrava di conoscerlo da sempre. In realtà, nonostante l'apparenza era più simile a me di quanto credessi. Mi guardò serio. « Una ragazza bellissima, simpatica, intelligente, che piace ai miei amici e che non se la tira. Dove ne trovo un' altra così? » Alzai le spalle.  « E quante cose non sai ancora di me Luca Fedrigo.» « Come per esempio? » mi chiese avvicinando il suo viso al mio. Evitando in tutti modi di incrociare il suo sguardo risposi: « Sono imbranata, gioco a hockey, sono timida, mi imbarazzo per niente..»  Mi alzò la testa appoggiando l'indice al mio mento. « Oh capisco. Ora basta parlare. Ti va di ballare con me? » chiese porgendomi la mano.         « Cosa? » «Ballare Marta. Io e te.»  « Ma io non sono capace di ballare i lenti. » tentai di giustificarmi.   « Sai il dj le mette per far sì che le coppiette vivano il loro momento romantico della serata. »  « Ma io e te non siamo una coppietta, insomma, non ancora, cioè.. » balbettai confusamente.  «Dai Marta, fallo per me. » Il suo sguardo da cucciolo bastonato no ammetteva rifiuti. Quindi mi lasciai condurre in mezzo a quella della zona del grande salone adibita da pista per ballare. Piano piano tutte le coppiette si riversarono in pista, mentre le dolci note di "Grazie" degli Zero Assoluto rendevano l'atmosfera così intima. Mi lasciai guidare da Luca, il quale mi cullava dolcemente sotto quella melodia. La sua vicinanza mi faceva sentire protetta, stavo bene, come non mi ero mai sentita prima. Sentivo le farfalle svolazzare nello stomaco. L'unica cosa che volevo fare era baciare Luca. Come se avesse ascoltato questa richiesta, si stacco leggermente da me per guardarmi negli occhi. Dopo  esserci guardati per alcuni minuti mi sorrise dolcemente. Mi accarezzò delicatamente la guancia e poi si avvicinò sempre più a me, mentre io chiudevo gli occhi. Finalmente pochi secondi dopo le sue lebbra toccarono le mie. Quel bacio fu fantastico. Inizialmente timido e impacciato, poi sensuale e d'impatto. Così diverso dal bacio dato a Majcol.  Tante emozioni in un singolo momento: timore, incertezza, attrazione reciproca ma soprattutto tanta felicità. Il mondo intorno a noi scomparse durante quel momento. Solo noi due, Marta e Luca. Non mi importava se mi trovavo ad una festa esclusiva. Non mi interessava dell'opinione della gente. Non era un sogno, era la realtà. Era una favola e la protagonista ero io, Marta Camola, la ragazza che prima di allora aveva sempre pensato che il principe azzurro fosse una leggenda inventata dalla Walt Disney per far rimanere zitelle a vita le romanticone come la Glossy e la Ludo.


I giorni consecutivi a quella sera mi svegliai sempre con il sorriso sulle labbra. Il protagonista dei sogni era come sempre lui, Luca, il quale era da un giorno non si faceva sentire, nonostante la nostra serata fosse stata fantastica. Ludovica mi disse di stare tranquilla, di evitare di farmi teghe mentali per niente come l'ultima volta. In fondo aveva ragione.  Probabilmente era impegnato con i parenti. Appena avrebbe avuto un po di tempo mi avrebbe contattato. Anche se avevo l'ansia avrei aspettato, non avrei rovinato il rapporto che si stava creando per nulla al mondo. 
Era il pomeriggio di Natale, il mio giorno preferito. Il mio cellulare continuava a squillare. Tutti mi inviavano messaggi d'auguri. L'unico che non si era fatto sentire era Luca. Non aveva trovato il tempo nemmeno per mandarmi un breve messaggio?! A rispondere alla mia domanda silenziosa ci pensò ancora una volta lui. L'ennesimo BIP - PIP del telefono mi annunciò un suo SMS. Lo aprii con le mani tremolanti. Chissà, magari era uno di quelli che quando scrivevano i messaggi erano dei veri e proprio poeti. E invecee...
"Scusa se ti disturbo proprio oggi. Dovrei parlarti urgentemente. Riesci a raggiungermi al parchetto di Borgo Trento per le 17.00?". Cavolo. Semplice, deciso e conciso il ragazzo. Nemmeno un "Buon Natale". Ok, non mi aspettavo un messaggio super melenso, ma nemmeno questo. Pensavo di aver iniziato a scoprire un po del suo carattere, ma evidentemente non era abbastanza. Quel ragazzo era un vero mistero per me. Risposi al messaggio. "Ok. Ci si vede lì. Ah e comunque Buon Natale". Quando volevo sapevo essere stronza anche io. Luca Fedrigo non mi conosceva ancora bene.


Mia nonna materna abitava a Borgo Trento e quella giornata di solito la trascorrevamo da lei, quindi non dovetti fare tanta strada prima di raggiungere il parchetto. Uscii con la scusa di portare Tula, il pastore bernese di mia zia, a fare un giretto fuori. Nessuno sospettò di nulla, nessuno fece domande. Nemmeno mio fratello, intento com'era a tentare di non perdere contro le mie zie a Risiko. Ci misi poco ad arrivare al parco. Appena arrivai Luca era già arrivato. Era seduto su una delle tante panchine vuote. Quando lo vide Tula iniziò ad abbaiare trascinandomi verso di lui. In questo modo attirai la sua attenzione su di me. « Shh Tula stai buona. » ordinai al cane.  « Ciao. » mi disse semplicemente guardandomi intensamente negli occhi, facendo segno di sedermi. Lo feci cercando di stare il più distante da lui. Non avvertivo  per niente delle belle sensazioni. Non sapevo che cosa voleva dirmi, ma avevo l'impressione che quell'incontro sarebbe stato un vero disastro. I minuti passavano e Luca non aveva ancora iniziato a parlare. Presi coraggio e per la prima volta da quando ci eravamo conosciuti parlai io per prima. « Senti Luca, non voglio sembrarti scortese ma se devi dirmi qualcosa parla per favore. Sono stanca di sentirmi sulle spine. Oggi è Natale e a casa mi aspettano. Non posso stare qui in eterno. » Brava Marta, breve, decisa e concisa. A forza di guardare Gossip Girl avevo imparato anche io ad essere come Blair.  Sì voltò e mi guardò negli occhi. « Si tratta di Majcol. » Lo sapevo, quel ragazzo non era buono, nemmeno a Natale. Ero sicura che gli avesse raccontato tutto. E ovviamente Luca aveva cambiato idea su di me, non mi si era fatto sentire per quello e mi aveva chiesto di vederci per chiudere quello che stava iniziare tra noi. Sapevo come andavano queste cose. Avevo già assistito a scene del genere. Solo che in quei casi non ero io l'interessata. Senza lasciarlo andare avanti parlai nuovamente io. « Immagino già cosa ti abbia detto. Ok, è vero, ci siamo baciati. Mi dispiace, tu non ti eri ancora fatto sentire e avevo bevuto. » Ma perché gli stavo dando delle spiegazioni. Io non mi dovevo giustificare, non avevo fatto niente di male, anche se mi dispiaceva d'averlo fatto. « So tutto Marta, Majcol me l'ha detto. »  « Bene, mi fa piacere. Sai che ti dico Luca? Io non ti devo nessuna spiegazione. Sai già tutto, credi pure quello che vuoi. Mi dispiace ma ho la coscienza a posto. Ora se hai finito me ne vado. » Avevo ancora un po di orgoglio. Non avrei permesso a Luca di mettere fine alla nostra storia mai iniziata, l'avrei fatto io per prima. Mi stavo per alzare quando mi trattenne per un braccio.             « Aspetta. » Sbuffai e guardai l'orologio. Erano le 17.15. Tra poco sarei dovuta rientrare, se no i miei si sarebbero preoccupati. « Dieci minuti non di più. » Prese il respiro e parlò.  « Marta tu hai ragione. Quello che hai detto è giustissimo. Hai ragione. Ti avevo chiamato per chiudere. Dopo che ti riaccompagnai a casa quella sera tornai alla festa. Majcol  era ubriaco fradicio e appena mi ha visto mi ha raccontato tutto. Il giorno dopo si è pentito. Mi ha chiesto scusa, sa che ci saresti rimasta male se io avrei saputo tutto perché per te quel bacio non ha significato niente. Tu gli piaci Marta, anche tanto. » Sottolineò quest'ultima frase.  « E allora? Non mi importa se gli piaccio. A  Majcol gli voglio bene, ma come devo fartelo capire che mi piaci solo tu?!» esclamai esasperata. A quella frase lui sorrise.                                        « Finalmente l'hai ammesso. » Solo in quel momento realizzai che gli avevo detto esplicitamente che mi piaceva. Le mie guance passarono dal rosa al rosso nel giro di pochi minuti. « E fu così che la coraggiosa Marta diventò all'improvviso nuovamente timida. » esclamò un Luca divertito. Gli diedi una gomitata. «Hai ancora due minuti. » lo informai guardandolo seriamente. « Ok. Allora Marta tu mi piaci. Mentre venivo qui ho pensato di chiudere con te ma appena ti ho visto ho capito che tutto quello che voglio per me sei tu. L'ho capito fin dal primo momento in cui I tuoi occhi azzurri hanno incontrato i miei. Appena ti ho visto ho pensato “Lei è quella che voglio.” Ho tormentato Alessandro e Niccolò per un mese parlando gli di te. Anche alla Ludovica. Le nostre famiglie sono amiche, a volte ci vediamo ed ogni volta le chiedevo di te. Grazie a lei e ai suoi incoraggiamenti ho deciso di farmi avanti. »  Sorrisi teneramente.  Volevo che mi dicesse tutto. Volevo che finalmente Luca Fedrigo mi raccontasse tutto. Era ora di svelare molti lati oscuri. «Continua pure. Forse riesci a convincermi a non andare subito a casa.» Lui alzò gli occhi al cielo.   « No ma allora sei stronza. Cos'altro devo dire? »  Scoppiai a ridere. Era bello vederlo sulle spine e imbarazzato. «Adesso ti faccio io ridere cara signorina Marta. » Che cosa voleva dire con quella frase? Non feci in tempo a chiederglielo che iniziò subito a farmi il solletico. «Ti prego basta. » lo implorai tra una risata e l'altra. Ad un certo punto ci trovammo sdraiati sulla panchina. Io sotto, lui sopra. Ci guardammo intensamente per qualche minuto. Poi Luca riprendendosi iniziò nuovamente a farmi il solletico. Basta, non ce la facevo più. Odiavo il solletico.  Per farlo smettere mi avvicinai al suo viso e all'improvviso lo baciai. Non se l'aspettava, ma dopo un attimo di esitazione continuò il bacio, uno dei più belli che avessi mai dato.  Dopo un po si staccò da me e sorrise. « E questo bacio per cos'era? » « Per farti smettere con il solletico. Ovvio. » Luca mi guardò dubbioso. Non mi credeva. Di certo non gli avrei mai detto che non vedevo l'ora di far incontrare nuovamente  le nostre labbra dal primo momento in cui l'avevo visto. «Se se certo e io ci credo. » disse prima di tornare a baciarmi. Poi dopo un po di minuti si staccò nuovamente, sebbene gli avessi fatto capire che non era ciò che volevo fare. Sbuffai. « E adesso che c'è? »Luca fece una risata malefica. « Proprio non ce la fai a staccarti da me è? » « Ecco che inizia a tirarsela. Dai dimmi quello che vuoi dirmi in fretta.» Sorrise e mi disse: « Buon Natale bellissima. » «A te. Bruttissimo. » Feci per tornare a baciarlo quando si scansò nuovamente. Sbuffai per l'ennesima volta. Ma proprio in un un momento come quello diventava loquace?! « Domani andiamo a pattinare sul ghiaccio con Alessando, Niccolò, la Ludo e la tua amica Glossy? » «Andiamo dove vuoi basta che la smetti di parlare e mi baci. » «Agli ordini signorina Marta.» Detto quello riprese a fare quello stavamo facendo. Quel Natale fu stupendo. Non mi servivano tanti regali, tutto quello che volevo era lui, Luca Fedrigo.


L'indomani come previsto andammo tutti al pala ghiaccio. Luca invitò Alessandro e Niccolò, io la Glossy e la Ludo. Insieme stavamo benissimo, tutti si trovavamo a loro agio. Mentre Luca faceva il cretino mi guardai intorno. Ludovica, imbacuccata nel suo Monclear rosa stava pattinando con Niccolò, il quale la faceva ridere con le sue acrobazie su ghiaccio. Alessandro invece stava prendendo in giro Gloria, che non era proprio in grado di pattinare. Quei due dicevano di non sopportarsi, di trovarsi irritanti a vicenda. In realtà per me tra quei due in futuro non lontano sarebbe successo qualcosa...ne ero più che sicura. Tra me e Luca era perfetto, eravamo in sintonia. Ci trovavamo benissimo insieme. Chi lo sapeva cosa sarebbe successo...solo il futuro l'avrebbe detto.


10, 9, 8, 7, 6, 5, 4, 3, 2, 1.
« Buon 2014 amore mio. » mi dice  Luca dopo avermi baciato. Dio quanto è  diventato melenso. È passato un anno da quel Natale del 2012. Ci troviamo a New York – sì quel cretino di mio moroso mi ha fatto realizzare il sogno di una vita - a festeggiare il capodanno nell'attico che Enea possiede nella Grande Mela. Ci siamo tutti: io, Luca, Enea, Majcol, Gloria, Ludovica, Alessandro, Niccolò e molti altri. Tante cose sono cambiate. Ludovica a maggio ha ceduto al fascino del capello di Niccolò e la Glossy ha donato il suo cuore ad Alessandro, il suo ex nemico. Ma non pensate che non litighino più, anzi tutto il contrario. Ma tra una frecciatina e l'altra sono più dolci che mai. Majcol  quest estate in Sardegna ha  trovato Lucrezia, Enea è felice con Chiara, una delle mie più care amiche. E ora vi chiederete: che fine hanno fatto Marta e Luca?   Molto semplice, scontato il finale. Io e Luca siamo una coppia da ormai un annetto. Dal 1 Marzo del 2013, quando dopo il diciottesimo della Glossy mi chiese di metterci insieme non ci siamo più lasciati. E fu così, che anche io, l'ultima delle  romantiche ho trovato il principe azzurro.  Insomma siamo felici, più uniti che mai. Questo a volte mi sembra un sogno, invece è la realtà.  Questa è la mia vita e io ne sono la protagonista.
 
Sapete, dicono che i sogni a volte diventano realtà. Potranno succedere tante mille altre cose, ma non mi importa. Tutto quello che avrei sempre voluto era, è e sarà sempre Luca Fedrigo e insieme stiamo scrivendo il nostro libro. Quello della nostra storia d'amore. Forse il capitolo più bello di quel grande libro chiamato Vita.


FINE


Eccomi qui. Come avevo detto ho messo la seconda e ultima parte.
Siamo giunti alla fine di questa storia scritta mentre si avvicinava il Natale.
Forse la trama è banale, il finale scontato, ma non mi sentivo di farla finire diversamente.

Spero vi sia piaciuta. Ditemi che ne pensate :)
Un bacione, Glossy.


  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Glossy