Anime & Manga > Inazuma Eleven
Segui la storia  |       
Autore: KuromiAkira    28/12/2012    3 recensioni
Il ragazzo annuì mentre la ragazzina si avvicinava, ammirata. - È ciò che hanno usato anche quelle persone? - chiese, sottolineando le ultime due parole con un tono disgustato.
L'uomo rise. - È molto di più, Kyoka. È molto di più. Con questo potrete fare quello che volete. Ma saremo soli, ve la sentite lo stesso? -
- Ma certo! - rispose lei, sorridendo. - Non abbiamo nessun dubbio, vero fratellino? - domandò poi, rivolgendosi all'altro.
- Nessuno - confermò il fratello, avvicinandosi a sua volta e chinandosi appena verso il contenuto della valigia.
- Ora, finalmente, potremo avere la nostra vendetta - mormorò.
Entrambi i ragazzini sogghignarono e il buio della stanza rendeva le loro espressioni estremamente sinistre.
[Sun Garden/Aliea Academy + Original Characters]
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Midorikawa Ryuuji, after Reize and the Aliea Academy'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Note iniziali: Volevo attendere un po' di più ma va beh, il capitolo era già pronto da un po'...
Ho tanta, tanta fifa XD Vi prego, se trovate qualcosa che non va non solo nella grammatica, ma anche nel mio stile, fatemelo sapere! Che io e le long-fic in realtà non andiamo d'accordissimo...




- U-ucciso? - mormorò Hagakure Koutarou, ovvero Berkley, ex-membro della Prominence.
- Aspettate un attimo! Noi non abbiamo ucciso nessuno! - gridò Kanime Iderou, un tempo conosciuto come Ganimede della Gemini Storm.
Kirishima Minoru li guardò disgustato, poi si soffermò su Hitomiko. - Chiedete a quella donna; dal modo in cui ha reagito direi che sa la verità -
I presenti nel giardino si voltarono verso la sorella maggiore, che abbassò lo sguardo e si strinse il braccio sinistro con la mano destra.
- Mi dispiace... non ho detto nulla per non turbarvi - bisbigliò triste. - Durante uno degli attacchi della Aliea Academy, un ragazzo rimase bloccato sotto le macerie di una delle scuole distrutte. Tutti gli altri studenti e insegnanti erano già fuori e si accorsero della sua mancanza solo quando l'attacco era finito. -
- E... e quel ragazzo è... - balbettò Midorikawa.
Hitomiko annuì. - Kirishima Hiroki fu trovato morto la sera stessa, dai vigili. A segnalare la sua scomparsa furono i suoi fratelli minori, due gemelli appena dodicenni - concluse, volgendo lo sguardo verso Minoru e Kyoka.
A quella spiegazione seguì un lungo silenzio. Sembravano tutti paralizzati davanti a quella rivelazione. Nessuno sapeva cosa pensare, sembrava impossibile.
I due fratelli della vittima rimasero in silenzio, osservando indifferenti i volti sconvolti di quelli che consideravano i loro nemici, poi Minoru si voltò. - Andiamo, Kyoka - ordinò.
La voce fredda del ragazzo riscosse la maggior parte degli orfani del Sun Garden, che tornarono a guardare in alto.
- Cosa? Ma fratellino, hai la tua palla, possiamo colpirli ancora una volta! - si oppose Kyoka.
Il fratello si voltò appena verso di lei, guardandola freddamente. - Andiamo, ho detto - ripeté. La ragazzina sussultò, poi sospirò e si voltò anche lei, non prima di aver lanciato un'ultima occhiata d'odio verso quelli che, per lei, rimanevano alieni invasori. Sparirono in un fascio di luce, in modo simile a come si congedavano quelli della Aliea.

- Minoru! - gridava la ragazzina dai capelli ricci, camminando dietro al fratello lungo i corridoi di quella che, in quei due anni, era diventata la loro casa. - Perché ce ne siamo andati? Dobbiamo vendicare nostro fratello, ne avevamo l'occasione! - chiese per l'ennesima volta.
Il ragazzo si fermò. - Stupida, non essere impaziente! Ora sono sconvolti, voglio che si rendano conto della situazione. -
- Io li voglio morti ORA! - urlò lei, rabbiosa. - Hanno ucciso Hiroki, ci hanno portato via l'unico parente che avevamo! Devono pagare, avrebbero dovuto pagare due anni fa! -
- Attaccheremo ancora e, a poco a poco, li distruggeremo. Non voglio che finisca subito, capisci? Inoltre, se ricordo bene, a distruggere la scuola era stato uno in particolare. E voglio sapere chi è. -
I due fratelli rimasero a fissarsi poi, improvvisamente, lo sguardo di Minoru, che era sempre stato freddo, si addolcì. Carezzò la testa alla sorella e le sorrise appena.
- Più del dolore fisico, Kyoka, è quello psicologico che distrugge la gente. Ognuno di loro proverà tanto male da supplicarci di finirli, vedrai -
Kyoka fissò il fratello, ragionando sulle parole appena sentite. Poi annuì, anche se per lei era difficile essere paziente. - Sì, hai ragione. Spero solo che quelli rimasti dentro l'edificio siano morti! - dichiarò, superando il fratello ed entrando nella sua camera.
Rimasto solo, Minoru si diresse a sua volta nella sua stanza. "Non preoccuparti, sorellina. Pagheranno per quello che hanno fatto a Hiroki" pensò, stendendosi sul letto senza nemmeno togliersi la tuta.

Hitomiko si lasciò cadere sulla poltrona, esausta.
Aveva aiutato Shuuji e gli altri a salvare i ragazzi bloccati al Sun Garden, costatando fortunatamente che nessuno di loro era ferito gravemente, poi aveva richiamato Saginuma e gli altri e, tutti insieme, erano andati alla polizia per segnalare l'accaduto.
Lo stile e la tecnologia usata era indubbiamente simile a quelli usati dalla Aliea ed era certa che, dietro le azioni di quei due gemelli, ci fosse qualcun'altro. Distruggere l'orfanotrofio con un pallone da calcio era stata sicuramente una provocazione ma temeva che quei due si sarebbero spinti oltre.
Ma, in quel momento, doveva pensare ad altri problemi. Fortunatamente la struttura distrutta non era l'unica a disposizione della famiglia Kira e, in quel momento, lei e i ragazzi stavano soggiornando da un'altra parte, in un altra città. Era un po' piccolo rispetto all'orfanotrofio, benché fosse comunque più grande di molte altre case, ma per il momento dovevano accontentarsi.
Ora doveva pensare ai suoi fratellini, sconvolti com'era naturale che fossero per la recente rivelazione. Appena finì di pensarlo sentì qualcuno bussare alla porta.
Senza aspettare il permesso, Hiroto fece il suo ingresso nella stanza, seguito dagli altri ex-capitani delle squadre della Aliea, ad esclusione di Midorikawa. Proprio la loro precedente posizione li aveva indotti ad andare a parlare con la sorella, in quanto sentivano che le loro responsabilità erano maggiori.
Hitomiko li guardò a lungo, riflettendo sull'assenza dell'ex-capitano della Gemini Storm. Midorikawa era naturalmente il più scosso: era sbiancato appena sentita la verità e da allora non aveva ripreso colorito. Immaginava, quindi, che gli altri avevano voluto lasciarlo riposare invece di trascinarlo a chiedere delucidazioni. D'altronde, era lui quello che distruggeva le scuole. Hitomiko si era sempre chiesta perché il loro padre aveva imposto solo a lui quest'onere. E ricordava le molte crisi del ragazzino, nel periodo in cui stava cercando di ritrovare se stesso e di lasciarsi alle spalle il personaggio di Reize, causate dal senso di colpa.
- Sorella... - esordì Hiroto, facendo un passo avanti. Hitomiko sapeva benissimo quale sarebbe stata la domanda. - Perché nessuno ci ha detto nulla? Una cosa così grave... -
La donna scosse la testa. - A cosa sarebbe servito? Quando siete tornati tutti normali i telegiornali avevano già smesso di ricordare quel ragazzo. E poi non volevo rimaneste traumatizzati. Avete già sofferto abbastanza. So bene che non era nelle intenzioni di nostro padre causare la morte di qualcuno, quello è stato un incidente ed è ciò che hanno detto anche i giudici. Voi non meritate alcun tipo di punizione. -
- Credo, invece, che avremmo dovuto saperlo lo stesso - obbiettò Suzuno.
Hitomiko li fissò. - Forse pensate sarebbe stato giusto soffrire per questa cosa, ma a giudicare dall'assenza di Midorikawa immagino siate consapevoli che sarebbe stato lui a soffrire di più. Pensate ancora sia giusto? -
- Sempre meglio che saperlo così! - esclamò Haruya, spalleggiando l'amico. - Capisco che tu abbia voluto proteggerci, ma ora cosa dovremo fare? -
La sorella rimase qualche secondo in meditazione, con gli occhi chiusi e le braccia incrociate al petto. Poi, lentamente, risollevò le palpebre. - Esattamente quello che fece la Raimon con voi: lotteremo - dichiarò.

L'edificio gemellato con quello in cui avevano sempre abitato era sì piccolo, ma non per questo era impossibile rimanere soli.
Midorikawa era riuscito a sfuggire ai suoi compagni di squadra, tutti riuniti in una stanza a riflettere sull'accaduto, per chiudersi in bagno. Lì prese il cellulare e si collegò a internet. Scrisse il nome 'Kirishima Hiroki' sul web e trovò moltissime notizie sull'argomento.
Fino a quel momento a nessuno era mai venuto in mente di cercare qualcosa. Erano tutti consapevoli che la notizia dell'invasione degli alieni aveva fatto il giro del mondo, giornali e tv commentavano quotidianamente le loro orribili gesta. Ma, una volta tornati 'umani', nessuno dei ragazzi volle affrontare l'opinione pubblica, quindi evitarono il più possibile di sentire i telegiornali. Poterono vivere una vita tranquilla anche grazie al fatto che, senza l'influenza del meteorite, anche il loro aspetto era abbastanza diverso.
Naturalmente c'erano delle eccezioni ma la maggior parte della popolazione non conosceva l'aspetto degli alieni. A pensarci bene, solo la Gemini Storm si era fatta notare talmente tanto da far parlare di sé, e proprio a causa delle scuole distrutte. Nessuno, quindi, aveva mai riconosciuto in loro i terribili alieni e avevano tutti potuto vivere una vita normale.
Questo era il motivo per cui Midorikawa, prima di quel giorno, non sapeva nemmeno dell'esistenza di Kirishima Hiroki. Ingenuamente, aveva sempre pensato che, quando distruggeva le scuole, gli edifici erano già vuoti. Ricordava bene gli sguardi attoniti e spaventati di studenti e insegnati, tutti spettatori del crollo della struttura scolastica.
Beh, non tutti, a quanto pareva.
Ryuuji si lasciò scivolare lungo il muro del bagno. Sospirò. Era scosso, ma sentiva di non esserlo abbastanza. Erano passati due anni, ormai l'avventura alla Aliea era un qualcosa di così lontano da dare addirittura l'impressione che non fosse successa davvero. Probabilmente non si rendeva ancora bene conto di ciò che comportava quella notizia: aveva ucciso un ragazzo innocente. Era un assassino. Ma come avrebbe dovuto reagire? Cosa avrebbe dovuto provare, in quel momento?
Sentiva solo una gran confusione. Non sapeva cosa pensare.
E poi c'erano quei due ragazzi, i due fratellini di Kirishima Hiroki. Ora capiva il perché di quegli sguardi pieni d'odio. Sicuramente sarebbero tornati. Cosa avrebbe dovuto fare?

- E così avete deciso di procedere per gradi, eh? - chiese l'uomo, fissando intensamente i due gemelli Kirishima.
Minoru annuì. - Loro ora si aspettano un nostro attacco, nel frattempo saranno terrorizzati. Non c'è fretta, ormai - spiegò.
L'uomo sorrise. - Approvo il vostro modo di fare. Anche se, immagino, sia stata una tua idea, Minoru. Kyoka sembra nervosa - disse, volgendo lo sguardo sulla ragazzina.
Lei si imbronciò. - Fosse per me, sarebbero già tutti morti. -
L'adulto rise. - La vendetta è un piatto che va servito freddo. Avete carta bianca su tutto. -
- In ogni caso -, intervenne nuovamente il ragazzino, - per prima cosa voglio scoprire chi esattamente ha distrutto la scuola di nostro fratello. -
- Hai già un piano, Minoru? -
L'adolescente ghignò. - Naturalmente. -





Note finali: Ecco il secondo capitolo, dove si spiega perché i due gemelli ce l'hanno tanto con i nostri sfigati ehm...orfanelli preferiti.
Devo dire che mio sto divertendo a scrivere questa fiction: in realtà sto scrivendo il sesto capitolo perché quando pubblico preferisco essere avanti col lavoro, onde evitare interruzioni lunghe.
A breve pubblicherò anche una fiction a parte in qualche modo legata a questo capitolo o, più precisamente, legata a una cosa che si dice in questo capitolo e che ho voluto approfondire. Ho riflettuto se inserirla come capitolo di questa fiction o lasciarla a parte; ma, come avrete ormai notato, io qui alterno le scene mentre nell'altra non succede, quindi ho preferito inserirla a parte così che possa essere letta anche da chi non è interessato a questa fiction. XD Beh, naturalmente spero che chi sta leggendo queste mie parole voglia poi leggere anche l'altra fiction.
Credo di non aver nulla da aggiungere. Spero non ci siano errori e spero di aver reso interessante questo capitolo. Non sono tanto abituata alle long-fic quindi sono molto insicura.
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inazuma Eleven / Vai alla pagina dell'autore: KuromiAkira