Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Melissa_    28/12/2012    1 recensioni
Una storia come tante. Lui e Lei. Lei e Lui. Diversi ma Uguali. Un'amore a prima vista. Apparentemente una storia semplice ma cosa si nasconde? Un semplice amore o un'amore tutto da scoprire e vivere? Non lo so nemmeno io quindi aiutatemi a scoprirlo!
Genere: Malinconico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic

Ho ripostato per motivi tecnici xD ahahah Comunque scusate per gli errori e se volete mi farebbe piacere leggere qualche recensione e capire cosa ne pensate.. Buona Letturaa!
Melissa_




“Ma dove sei stata?!” mi urlò mia madre appena aprii la porta di casa.
“Guarda è tutta zuppa! Vatti a cambiare..” continuava ad urlare. Io silenziosamente mi avvicinai alla mia stanza.
“Ahi.. mi sa che Eva le prende oggi!”mi canzonò mio fratello, Alberto.
“Sta zitto!” sussurrai aspra chiudendogli la porta in faccia. Io e mio fratello ci sbagliamo di appena due anni. Io 18 e lui 20 anni ma litighiamo come due di 5 anni. Ci vogliamo molto bene e addirittura nell’ultimo periodo, da quando le mie amiche mi avevano abbandonato per i loro ragazzi, uscivamo insieme.
“Sai..” disse aprendo la porta della mia stanza.
“Non so cosa hai fatto in giro fino adesso.. ma se scopro che eri con lui.. meglio che non lo sai cosa gli faccio!” soffiò incazzato lasciandomi sola nella mia stanza. Sì oltre ad essere lunatico è pure geloso, il mio fratellone. Sentì riaprire la porta, ma sta volta non era lui.
“Eva.. la mamma dice di prepararti velocemente sta arrivando Gisella con suo marito e la bambina..” disse mio padre tranquillo. Gisella è mia sorella maggiore. 25 anni, pediatra e con un marito avvocato, Vincenzo, e non dimentichiamoci della mia adorata nipotina Vanessa. Beh.. sì, siamo molti in famiglia.
Indossai un pantalone grigio, una maglia rossa e nera lunga e degli stivaletti neri. Ornai i miei occhi verdi con una semplice matita nera e uscì dalla mia stanza pronta per una cenetta in famiglia quando suonò il cellulare. Un messaggio.
‘Sana e salva?’ Sconosciuto. Pensai a quel ragazzo ma non potevo immaginare fosse davvero lui. Così non risposi.
‘Non dirmi che sei morta.. mi sentirei in colpa!ì mi arrivò un altro messaggio. E così mi decisi.
‘E perché mai?!’ inviai e sorrisi subito dopo. Immaginavo fosse Diego e questo mi rese felice per un motivo a me sconosciuto.
‘è lui.. perché spiegami perché?!’ sussurrò Alberto afferrandomi per un braccio e portarmi in disparte. In quel momento suonarono alla porta e mia madre andò ad aprire mentre mio fratello mi trascinò nella sua stanza.
“Non è lui..” dissi cercando di reprimere quei ricordi. Il mio cellulare suonò di nuovo.
“Dammi quel coso!” mi ordinò strappandomi il cellulare dalle mani.
‘Perché?! Potevo accompagnarti a casa, pioveva e io sono stato un maleducato.. e poi volevo strapparti un bacio. D. ‘ Vidi Alberto fare una strana faccia e subito dopo scoppiare a ridere. Guardai il messaggio. Risi anch’io.

“Visto?” gli dissi sorridente. “Adesso fammi rispondere..” dissi prendendo il cellulare e uscendo da quella stanza per andare a salutare la mia sorellona.

 
__________________________________________________________________________________________
“Suu ragazze.. brindiamo a noi! Alla nostra amicizia!” urlò Giada alzando un bicchierino con dentro un liquido rosso.
“A noi!” urlò Rossella alzando anche lei il bicchiere insieme a tutte noi.
“vi voglio bene..” disse Chiara al decimo bicchiere di quel coso. Non capivamo più niente. Eravamo ubriache ma non contente si buttarono in pista a ballare.

 I’m sat here, wishing I was sober… *

Le vidi ballare e divertirsi mentre io buttai giù un altro bicchierino. Avevo appena compiuto 17 anni e non avevo vissuto. Mi sentivo nulla a confronto a loro, a tutti. Decisi di alzarmi al quarto urlo di Chiara. Mi scatenai al ritmo di quella musica orribile fino a quando due braccia forti non mi abbracciarono da dietro.
“è arrivato il tuo principino!” urlò Rossella. Sapevo quanto lei fosse cotta del mio ragazzo, Manuel. L’unica ragione della mia vita in quel periodo.

… I know i’ll never hold you like I used to…**

“Amore..” dissi sguaiatamente a causa dell’alcool. Mi girai e lo baciai in un modo poco casto. Mi ritrovai 5 minuti dopo in uno sgabuzzino. Le sue mani sopra di me. I suoi occhi nei miei. La sua voce calda che mi pregava di fare l’amore e le mie gambe che avvolgevano il suo bacino come una risposta affermativa alla sua richiesta. E ci ritrovammo uniti per la prima volta in quello sgabuzzino. Io ubriaca fracida e lui con un qualcosa in più da raccontare il giorno dopo.

… Maybe I’ll get drunk, again, I’ll be drunk, again, I’ll be drunk, again. To feel a little love… ***

L’amavo ma lui? No, non mi amava. Ma in fondo cos’è l’amore? Per me una questione di sguardi e non di sesso o quant’altro e con Manuel era così fin a quel maledetto giorno. Lui voleva solo sesso e aveva approfittato dell’ubriacatura per approfittarsene.

… So should we speak then? Keep it between friends?... ***

“e quindi è così che finisce tutto?” urlai in lacrime trovando Rossella e Manuel pomiciare nel bagno della scuola, una settimana esatta dopo aver donato la mia verginità.
“Eva?” sussurrò lui.
“volevo parlartene ma non c’è stato tempo..” cinguettò Rossella. Li lasciai lì avvinghiati e iniziai a correre veloce.
“Aspetta.. “ mi urlò Manuel. Mi fermai. Mi girai a guardarlo.
“Scusa.. Restiamo amici?” disse guardandomi con i suoi occhi neri, quelli di cui mi ero innamorata. Mi porse la mano.

.. I know I can’t heal things with a handshake… ****

Me ne andai senza chiarire. Non chiarì nemmeno con Rossella. Seppi che si lasciarono tre settimane dopo. Cos’erano tre settimane contro quasi 5 mesi? Infatti lui mi cercò.
Erano le 03.07 di un sabato sera, stavo rientrando a casa. I miei non c’erano e mio fratello aveva portato alcuni suoi amici e amiche per festeggiare chissà quale santo. Ero un po’ brilla ma non avevo fatto niente di male fino a quando lui, Manuel, non mi fermò per un braccio.
“Cosa vuoi?” dissi
“ti voglio..” disse con la voce più impastata di alcool della mia. Si buttò a baciarmi. Di nuovo quelle labbra. Quella lingua. Quelle labbra.
“Lasciami..” lo respinsi. Cercai di aprire il portone ma lui fu più veloce. Mi sbatté contro il portone, mi alzò il vestito e si abbassò la cerniera. Mi fece sua in un attimo. Le lacrime scesero. Cercai di divincolarmi ma senza risultato. Mi baciò con forza. Lo morsi con violenza e gli graffiai il collo. Mi lasciò. Aprì il portone ed entrai velocemente in lacrime. Mi gettai sul pavimento in lacrime appena entrai dentro casa.
“Cos’è successo?!” disse qualcuno nell’oscurità.
“H-ho av-vvuto paura..” dissi singhiozzando. Non sapevo chi fosse quel ragazzo che era in casa mia ma comunque mi alzai e lo abbracciai.
“Non dirlo ad Alberto..” gli sussurrai.
 
*Sono seduto qua, desiderando di essere sobrio.
** So che non ti stringerò mai più come facevo un tempo
*** Forse mi ubriacherò di nuovo. Sarò di nuovo ubriaco, sarò di nuovo ubriaco. Per provare un po’ di amore.
****Allora dovremmo vederci per parlare? Tenere la cosa a livello di amicizia?
*****So che non posso aggiustare le cose con una stretta di mano.


La seconda parte è dedicata a un amore passato. La canzone è Drunk di Ed Sheeran. Se volete potete segurimi su twitter https://twitter.com/Melissa_EFP

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Melissa_