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Autore: Mari_BubblyGirls    28/12/2012    9 recensioni
Tutto stava andando a rotoli. Mi ero trasferita in questo cazzo di posto, in cui non conoscevo nessuno, a malapena capivo l'accento i irlandese, figuriamoci, a scuola nessuno mi considerava.
La luce dei lampioni era scomparsa, solo la luna si specchiava vanitosa nella superficie del lago. Il parco era il mio posto preferito. Dove si fermava il tempo, rimaneva solo il buio e la calma. Il silenzio.
A volte la luna sembra ridere di te. A volte le stelle esaudiscono i tuoi desideri.
Anche una risata può salvarti. Never say never. E non smettere mai di credere.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: Incompiuta
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9. Ansia.

 

Mi sentivo bella, mi sentivo bella perché un ragazzo bello mi voleva bene. Non mi voleva bene perché mi era venuto a prendere da scuola con una carrozza. Non perché aveva organizzato la cena fuori, no, non solo per questo. Mi voleva bene perché i suoi occhi si accendevano quando mi parlava. Mi voleva bene perché era venuto al freddo e al gelo sotto casa mia cantandomi una canzone. Mi voleva bene perché a volte ci sono cose che si sanno perché le sa solo il cuore. Mi voleva bene e io mi sentivo bella, bellissima.

La mattina dopo avevo due paio di panta neri (faceva troppo freddo!) uno sopra l'altro, un paio di shorts in jeans, una felpa bianca con la bandiera inglese e i ponpon (mi faceva sentire molto fiera della mia origine) una sciarpa enorme e molto caldosa blu (?) e camminavo molto gasata verso scuola. Avevo la testa fra le nuvole, vedevo solo James, gli occhi di James, i capelli di James, il sorriso di James, il fisico di Jam..

«Erm.. ciao!»

puff. La nuvoletta James scoppiò e mi accorsi di avere davanti due ragazze. Mi guardano con occhi cucciolosissimi, sembrava si stessero per mettere a piangere. Mi sembrò di averle già viste..?

Una di queste prese parola con un tono vergognoso: «Ascolta, ti volevamo chiedere scusa per come ti abbiamo aggredita qualche giorno fa.»

L'altra titubò: «Noi non volevamo davvero spaventarti ecco.. ecco noi..»

«Puoi dare questo ai ragazzi?» si buttò la prima in avanti e sempre a capo chino mi consegnò un pacchetto.

Una delle due scoppiò in lacrime: «Noi c-ci teniamo così ta-tanto, ti prego sigh, ti prego abbi cura di Niall... Lui è così dolce..»

Anche l'altra cominciò a singhiozzare e io sentii le lacrime pulsare negli occhi. Mi gettai su di loro per abbracciarle.

Dissi con una voce preoccupata: «Oh mio Dio, come vi chiamate bellissime?? Non piangete non c'è nessun bisogno di piangere, vi prego mi sto commuovendo anch'io..»

Quella che aveva pianto per seconda alzò lo sguardo rigato di lacrime: «Oh, ma.. ma ci stai chiedendo i nostri nomi!! Oddio, grazie grazie..»

L'altra rimase con la faccia coperta dalle mani ma la sentii dire: «Anne»

«E io sono Laura»

«Mary, piacere» portai avanti la mano per stringerla, ma loro non sembrarono accorgersene.

«Lo sappiamo..» Mormorò Anne mentre finalmente liberava il viso e si asciugava le lacrime con la manica della felpa: «Ascolta, davvero, dallo a Niall.. sappiamo che ci sono tante persone che te lo chiedono sicuramente, ma... ti prego, io prego di incontrarli tutte le sere.. Può sembrare stupido ma Niall viene qua pochissime volte e non si sa mai niente di lui...»

Le interruppi. “ci sono tante persone che te lo chiedono”.. no, non ero ancora stata contatta da nessuno come postina, non ancora. «Veramente siete le prime persone che mi chiedono una cosa così.. Mmm..» pensai: “no, Mary, sta zitta. Non promettere niente...” ma non ce la feci a vederle così. Mi si stava spezzando il cuore. Soprattutto quando Anne esclamò: «Oh, ma cosa dico, non li incontrerò mai!» E si gettò tra le braccia dell'amica piangendo.

«Nooooooo!.. non piangere.. erm.. stasera siete libere??» Chiesi disperata. Non volevo essere la causa di tante lacrime, ma di tanti sorrisi, se possibile.

Mi guardarono strane.

Laura disse tremante: «Oddio... oddio sì, perché??»

«Erm.. non lo so,- Oh, cazzo, non potevo andare in giro a pescare ragazze da far conoscere a James.. ma vabbe'. Quella sarebbe stata la prima e ultima volta, pensai. -.. Però vi va di darmi il vostro numero di cellulare?»

«Oh mio Dio.. sì.. sì sì certo ecco..»

Ci scambiammo i numeri di cellulari mentre loro si esprimevano con gridolini di felicità, saltelli eccetera.

A scuola incontrai altre ragazze, con quelle che sembravano tenerci di più ci scambiammo il numero di cellulare. Mi sentivo strana, tutti mi fissavano e i ragazzi si erano improvvisamente accorti che anch'io esistevo. Eppure non mi piaceva, anzi, avrei di gran lunga preferito non essere notata da nessuno, circolare invisibile come sempre, aspettando solo di andarmene da quel posto.

In classe Martha mi aspettava seduta sul posto, mi fissò con aria incazzata e appena mi sedetti, sbottò: «Non dirmi niente, tu, mi raccomando..»

Io preferii far finta di non capire: «..what?»

«Non fare finta di niente. Escitene tranquilla con una star e non dirmi niente! Vai pure da quelle che se ne fregano di te solo per quell'assurdo motivo! E poi, non potevi dirlo anche a me??»

Io rimasi a bocca aperta. “Oh, no.”pensai semplicemente. Mi concentrai per decidere cosa dirle, ma la bocca come sempre mi precedette. «No, ti prego non fare così.. Io..» “Il banco, Mary ricordati di fissare il banco.” «Io avevo paura che anche tu ti interessassi a me solo per Jam.. Niall. Per Niall... Scusa. Perdonami. E poi non ne ero neanche così sicura, perciò se te l'avessi detto e non fosse stato lui ci avrei fatto una clamorosa figura di merda..»

Lei si stava già addolcendo, era arrabbiata per finta, sicuramente aspettava che io chiedessi “scusa” per bombardarmi di domande, infatti mi prese le mani e mi rassicurò subito: «Ok, non ti preoccupare.. Ero un po' offesa perché non me l'avevi detto, ma non importa.» Spalancò gli occhi e sorrise maliziosa «Allora...?»

Io (falsa innocente) le chiesi: «...Allora cosa?»

«Allora avete fatto pace, o era una balla anche quello che mi avevi detto?» esclamò.

Io non seppi cosa risponderle. Non la conoscevo abbastanza bene da andarle a raccontare i fatti miei, non mi fidavo, e non volevo correre il rischio di finire tra i pettegolezzi di tutto il mondo. Così le dissi: «No, erm... diciamo che era un'esagerazione, ahah..»

«Ah, capito tesoro. Com'è baciare una star??»

WTF?!?!? Ma che domanda era quella?? Sentii il gelo nella schiena e rimasi immobile sbattendo le ciglia: «....Cosa?! Ma che domanda è questa!»

Lei abbassò lo sguardo e tentennò: «Ok, scusa per l'indelicatezza..»

«Meno male che te ne accorgi da sola!» sbuffai e mi alzai per allontanarmi. Una vocina dentro di me disse: “ti ci dovrai abituare.” … “ho bisogno di Sarah” pensai io.

Sentii Martha chiamarmi ma per fortuna arrivò la prof. Io le davo le spalle ignorando i bigliettini che mi trovavo davanti con sopra scritto “scusa” .

Finalmente squillò la ricreazione.. c'era solo un problema. Martha mi stava attaccata chiedendomi scusa. «Ok, sei perdonata.» Le dissi con un falso sorriso quando non la sopportai più. «Oh, che bello!» squittì lei sbattendo le mani.

Non feci in tempo ad uscire dalla mia classe per prendere la merenda che due ragazzine mi fermarono chiedendomi degli autografi. Erm... forse stavano esagerando.

Risposi imbarazzata: «Ragazze, erm, certo, anche se mi sembra un tantino esagerato.» Loro invece saltellavano da una parte all'altra. Non sapevo cosa scrivere, così ricordandomi di due attori di teatro ai quali una volta da piccola avevo chiesto un autografo, scrissi: “Con affetto, Mary Milosz” «Ecc..» Dissi porgendo loro i foglietti, ma non feci in tempo a dire “ecco” che mi strapparono i bigliettini dalle mani urlando: «Oddio, grazie grazie grazieeee!!! Abbiamo saputo che stai chiedendo i numeri di cellulare delle fans. Vuoi i nostri??»

Rimasi spiazzata.. Erm, no ecco, vedete se vi sembra normale, gente che arriva e pretende che tu debba avere il loro numero di telefono, e per di più ti fa pesare il fatto che tu non glielo abbai chiesto prima. «Ahah, beh dai sì, datemi i vostri numeri»

Mi guardarono basite: «E il tuo non ce lo dai?»

Socchiusi gli occhi infastidita: «Erm..» oddio. E ora che facevo?? Avevano esagerato sul serio, io non vado in giro a sbandierare il mio numero di cellulare ai quattro venti.. “l'hai già fatto” pensai. Merda. Ero nella merda. C'era la probabilità che entro il giorno dopo migliaia di fans pazze e scatenate avessero il mio numero. In preda al panico, sibilai: «Scusate, devo andare.»

Fuggii dalla classe, ma mi inseguirono: «Scusa, ti diamo i nostri numeri.» Me li dettarono e dissi frettolosamente: «Ok, ciao.»

Le sentii da lontano prendere Martha e chiedere a lei il mio numero. Comprai la prima cosa che vidi e scappai in classe terrorizzata. Un ragazzo mi seguì e mi chiamò: «Mary?»

Io mi girai: «ciao, ci conosciamo?»

«No, ma ti sei dimenticata questo sul bancone.» Mi restituì il mio portafoglio. «Oh, porcapaletta, grazie mille, scusa in quest'ultimo periodo sono un po' sbadata..» Lo osservai meglio.

Era un tronco di ragazzo. Aveva i capelli castano scuro, leggermente spettinati, sicuramente però spettinati apposta, la pelle chiara, i lineamenti delicati ma allo stesso tempo decisi, la maglia attillata a maniche lunghe lasciava trasparire il fisico muscoloso e gli addominali scolpiti, ma ciò che ti catturava subito erano i suoi occhi, verde scuro, che mi fissavano magnetici. Il viso era serio, eppure i suoi occhi sorridevano maliziosi. «Non ti preoccupare, capita a tutti.» Sorrise «come ti chiami?»

Istintivamente inarcai le sopracciglia e stavo per uscirmene con un sarcastico “davvero non lo sai?” ma la mia coscienza dentro di me mi ricordò che non per tutti ero al centro del mondo, perciò meglio non fare figure di merda. «Mary, piacere»

«Christopher, per gli amici Chris.» Ci stringemmo la mano. «Perfetto, erm, ciao.» Sorrisi di sfuggita e mi rintanai in classe. Non mi piaceva come mi sorrideva quello. Non mi piaceva affatto. Mi guardava come un bambino osserva il dolcetto tanto ambito.

A pranzo quel giorno c'era mia mamma, era il suo pranzo libero (?) ma dopo un'oretta sarebbe dovuta subito rientrare in ospedale. Io non avrei mai fatto l'infermiera, era un lavoro che non mi affascinava per niente. Quando con Sarah ad Oxford fantasticavamo sui lavori che ci sarebbe piaciuto fare, i miei erano sempre qualcosa di divertente in cui comunque dovevi viaggiare o essere creativa. Il mio sogno infatti era quello di diventare una regista, ero sicura che un giorno ci sarei riuscita. L'infermiera, invece, non ha niente di divertente o di particolarmente entusiasmante.

Era stanca, ma almeno quel giorno avrei mangiato bene, mi aspettavano spaghetti e ragù, fettina impanata, tortino di zucchine e torta al cioccolato. Miiiaaaammmm.

Dopo essermi ingozzata in maniera peggiore di James (mission impossible.), mia mamma mi chiese come fosse andata la scuola quel giorno. Feci spallucce e borbottai: «Come sempre» Poi lei mi chiese con un'espressione maliziosa: «E di quel ragazzo, che mi dici?»

Cazzo. Io non sapevo mentire, e ora che le dicevo?? Era importante, glielo dovevo dire che lui era famoso? Glielo dovevo dire che aveva migliaia di fans e chissà quanti paparazzi? Sì o no? Mi impappinai e balbettai: «Ahah, erm sì quel ragazzo.. sì sì tutto bene.»

Lei mi rivolse un'occhiata perplessa: «..C'è qualcosa che dovresti dirmi?»

Evitai il suo sguardo. «Erm, no non penso.. Oh, mamma che buona la torta perché non ne fai più spesso?» Sembrò cascarci «Sono contenta che ti sia piaciuta!» Sorrise felice, per poi aggiungere: «Mary, ti posso fare una domanda?»

«Dipende, quale?» risposi cauta. “Help me” pensai.

«Ma quel tipo da dove l'ha tolta fuori una carrozza??»

Mi misi a ridere «Ci credi che non ne ho la più pallida idea? E' pieno di sorprese!» Lei sospirò lieve «Sta attenta, però.» Annuii seria. Sì, dovevo stare attenta. Non pensavo tanto a lui, ma a tutto il resto.

 

Quando mi annoiavo, avevo l'abitudine di appoggiare i piedi sul muro con le gambe distese, rimanere a testa in giù, e chiamare Sarah. Dopo un po' quella posizione diventava scomoda, ma all'inizio mi trovavo bene.

«Prontooooo????»

Urlai quasi: «Haaaaloooo»

Lei rise e mi chiese: «Che mi racconti, cicciona?»

Rimasi a bocca spalancata e inarcai le sopracciglia, poi però mi ricordai che lei non poteva vedere la mia espressione così replicai offesa: «Io cicciona?? Ma ti sei vista??»

«Io sì, sei tu che non mi vedi da un po'.»

«Lo stesso vale per te! Ahahah Dai scherzo, come stai?»

A Sarah venne un attacco di strano sclero e mi rispose con una voce zuccherosa e oca: «Ihihih tessoro mio ma come ztai? Zaooo»

«..Stronza che non sei altro, ecco chi mi ha rubato lo spacciatore personale!»

La sentii ridere: «Dai, racconta!»

«Indovina.» Mi misi bene sul letto ed iniziai a fare cuori col dito sulla parete.

«Erm... Hai imparato a cavalcare un asino? Che ne so!»

«No, è qualcosa di molto più interessante!» Mi bloccai. Non avevo pensato minimamente alla possibilità che forse anche Sarah si sarebbe comportata da falsa, da quel momento.. ma cosa andavo a pensare?!? Lei era la mia migliore amica!!! Non l'avrebbe mai e poi mai e poi mai fatto!

«Erm..Riguarda il biondino?»

«Yeppaa»

«NO, NON DIRMELO.»

«sììììììììììììì» Squittii io raggiungendo il tono ultrasonoro.

«HAI SCOPERTO CHE È DONNA?!?»

Sbuffai: «Daiii Sarah sii seria!!»

«Oh, se ho sbagliato prima significa solo una cosa. È Niall James Horan.»

Io urlai cantando a squarciagola: «I SOGNI SON DEEEEESIDEEEERIIII DI FELIIIICITAAAAA' E UN GIORNO SPERI CHEEEE SI AVVERIII E UN SOGNO DIVENTA REALTAAAAA'»

«Mary, te la sei inventata. Non è così la canzone!» Mi corresse lei, con voce triste.

«Ma che importaaaaaa non capisci?? Avevi ragione, è davvero lui!»

Rispose ovvia: «Certo che avevo ragione, io ho SEMPRE ragione!»

Io sorrisi e mi scusai scettica: «Eh sì, scusa quasi dimenticavo con chi ho a che fare.»

«Per questa volta ti perdono, mia fedele suddita!»

Risi, e mi sentii finalmente leggera in tutta la giornata. Sarah era l'unica persona che appena scoperta la vera identità di James non usciva fuori di melone. … Forse perché lo era già, fuori di melone. Vabbe', comunque fosse, la amavo proprio per questo.

L'unica mia vera amica che non si comportasse da falsa.

«Mary? Perché sei in silenzio? Dovresti parlare, sono curiosa, su!» Mi incitò con la sua voce squillante.

«Ti voglio bene, Sarah, se l'unica che non sia impazzita fregandosene di me e interessandosi solo a James..»

«ahahah, non ti preoccupare.. Ti voglio bene anch'io! Però ora PARLA!»

Le narrai di tutto ciò che era successo con James e dopo, delle ragazzine, dello stress e tutto.

«Ora stasera devo organizzare qualcosa per queste poveracce, sennò muoiono, penso..»

Lei mi bloccò pensierosa: «Ma.. Ma non hai detto che James starà lì per pochissimo tempo??»

Sospirai e le risposi triste: «Sì..»

«Allora non sprecare tempo per delle ragazzine pazze, Mary!»

Io mi irrigidii, ma non feci in tempo a replicare che la sentii esclamare: «Ma che cazzo sto dicendo?? Scusa, Mary.. è ovvio che effettivamente tu voglia aiutarle.. Hai un cuore d'oro. Però non dimenticarti di te e James..»

«Non ti preoccupare, non lo farò.. ma se posso rendere felice qualcuno.. beh, buon per me!»

Sospirai. «Ora vado, Saretta mia. Ci sentiamo sicuramente dopo!»

«Ti mando un bacio e un abbraccio forte forte, Mary!»

Chiusi la telefonata e guardai il soffitto, come sempre. Mi aiutava a pensare (?).

E ora cosa mi inventavo? Potevo chiamare James e chiedergli se era disponibile quella sera per incontrare qualche fan..

Però avrei dovuto darci un taglio. Non potevo sprecare tutto il tempo che avrei potuto passare con lui (che era già pochissimo.) in disparte guardandolo mentre abbracciava altre tipe e firmava autografi.

Mi bloccai un attimo. Realizzai che ero effettivamente “in storia” (non mi piaceva utilizzare questo termine ma lo face perché non me ne venivano in mente altri) con una Star. Famosa. Internazionalmente.

Ma che cazzo era successo, la fortuna aveva deciso improvvisamente di scopare ed era di buon umore?? Boh.

Fatto sta che lui era perfetto, sembrava serio, era carino (carino?? Era... era asdfghjkl. Altro che “carino”), era simpatico e dolce.. Insomma, boh, una botta di culo.

...Ma come aveva fatto a notare una tipa come me? Io nel più fantasioso dei miei sogni mi immaginavo con un ragazzo sì carino ma non particolarmente, magari dolce, un po' stronzetto.. ma niente di che.

Questa volta la vita mi aveva stupita.

Mi risvegliai dalle mie riflessioni e decisi di darmi una mossa e di inviare un messaggio a James.

«Hey, allora per stasera? <3»

 

 

*my space *

HELLO.

C:

 

Allora ragazze, sono un po' nervosa perché mi sta chiamando uno che un tempo era il mio “fidanzato” (se si può chiamare così.)... Mi chiama, io rispondo e lui chiude. Non mi chiama neanche dal cellulare ma dal numero di casa, forse non sa che me lo ricordo a memoria.

È molto, molto inquietante e sto impazzendo.

Quiiiindi non sclererò molto..

Beh che ne pensate??

Aspetto i vostri commenti e le vostre recensioni :3

 

Ringrazio:

niallerrayban

harlydream

OneD_ILoveYou

Niall dream_

le righe di tomlinson

 

ringrazio chi legge.

Ringrazio chi mette la storia tra le preferite/seguite/ricordate.

Ringrazio tutti.. <3

 

Sciaoo c:

kisskiss maaariii :*

  
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