Anime & Manga > Capitan Harlock
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Autore: Lady Five    28/12/2012    3 recensioni
Dopo tanti anni passati a vagare nello spazio, ormai solo e senza sogni, forse per Harlock è arrivato il momento di trovare un po' di pace, grazie a un incontro inaspettato... Forse....
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harlock
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un po' di zucchero e peperoncino...

Non era mia intenzione violare alcuna legge. E' stata una sciocchezza, una leggerezza che mi è costata cara...”
Sì, cominciano tutti più o meno così...” disse Harlock con il tono di chi la sa lunga, unendo i polpastrelli.
Ma è vero! Avevo appena finito l'università, informatica, e stavo decidendo cosa fare da grande. Così stavo ancora al college, una sera ero al computer dell'istituto e per sfida ho provato a collegarmi a dei siti un po'... difficili... Insomma, senza volerlo devo aver violato qualcosa che scottava di brutto, quindi sullo schermo sono comparse delle strane scritte... insomma, mi aspettavo che da un momento all'altro le truppe d'assalto facessero irruzione nella stanza. Ma non successe nulla. Allora pensai che la cosa sarebbe finita lì, che non avrebbero potuto risalire a me, visto che avevo usato un computer pubblico, e me neandai a dormire. La mattina dopo mi telefonò mio padre e mi disse che la polizia era stata da lui e gli aveva chiesto dove fossi, cosa facessi e un mucchio di altre domande. Aggiunse che aveva cercato di stare sul vago, ma che non ci avrebbero messo molto a trovarmi. Voleva sapere che cosa avessi combinato, ma io in realtà non ne avevo idea. Mi prese il panico quando in rete scoprii che ero ricercata come una pericolosa hacker. Dovevo nascondermi, ma non sapevo dove, non potevo chiedere aiuto a nessuno... Alla fine mi sono rivolta agli unici che secondo me erano in grado di darmi una mano, cioè... altri hacker, visto che ero diventata mio malgrado una di loro!”
Harlock si stava divertendo un mondo, soprattutto per il modo in cui Aurora raccontava le sue avventure. Guardava con tenerezza le sue guance arrossate, gli occhi luccicanti, le piccole mani che gesticolavano.

Sono molto organizzati, sai, e si aiutano a vicenda. Sono stati loro a dirmi come muovermi, mi hanno indicato un rifugio temporaneo, dato dei documenti falsi e poi mi hanno consigliato di andare su Tortuga, in attesa che si calmassero le acque. Ma non mi sentivo a mio agio lì, ero spaventata, non sapevo che cosa fare... Poi per caso ho sentito parlare di te, dell'Alkadia, del fatto che presto sareste arrivati qui... Naturalmente sapevo già chi fossi, tutti lo sanno sulla Terra... e ho pensato, perché no? Il resto lo sai.”
Un giorno vorrai tornare a casa. Non mi sembri abbastanza pericolosa da essere ricercata per tutta la vita...”
E chi può dirlo? Mi sono resa conto che sto bene quassù, con voi... forse sono davvero una criminale...” sorrise.
E la tua famiglia? I tuoi genitori?”
Mia madre è morta quando avevo 18 anni e mio padre è un brav'uomo, ma si è risposato con una che mi detesta.”
Non riesco a pensare che qualcuno possa detestare una come te!”
Ma è così, non so perché. Ormai ero grande, non ero una marmocchia piagnucolosa, stavo al college, tornavo a casa raramente...”
Fidanzati?” buttò lì Harlock.
Uno, cioè, uno serio, ma ci eravamo già lasciati quando è successo tutto 'sto casino.”
Cos'è, Harlock, adesso oltre che ficcanaso sei anche geloso? - si rimproverò.
Restarono in silenzio per un po'. Aurora si alzò e si avvicinò al finestrone, contemplando lo spettacolo mozzafiato di miliardi di luci tremolanti. Lui non riusciva a staccarle gli occhi di dosso. Come guidato da una volontà che non era la sua si alzò e rimase in piedi accanto a lei, aspirando il lieve profumo che aveva sulla pelle.

E' bellissimo quassù” disse lei senza guardarlo.
Le parole che gli uscirono di bocca non gli sembrarono sue. Eppure non era mai stato così se stesso.

Tu sei bellissima” sussurrò.
La prese delicatamente per un polso, la attirò a sé, contro il suo petto.
Ok, se ti arrabbi e mi respingi hai ragione, ti lascerò in pace, ma se non ci provo nemmeno non me la perdonerò per tutta la vita!
Ma lei non si arrabbiò né lo respinse. Si lasciò stringere tra le braccia. Lui la baciò sul collo, vicino alla spalla, poi risalì pian piano, fino all'orecchio, da una parte e poi dall'altra, mentre le mani sui suoi fianchi sottili percepirono chiaramente i fremiti che la attraversavano. La ragazza alzò il viso verso di lui e gli sorrise, offrendogli le labbra, che lui contemplò per un lungo istante, prima di baciarle con un trasporto che non ricordava di avere mai provato. Cominciò ad accarezzarle la schiena, le spalle, sfiorò appena l'incavo del seno, facendola rabbrividire. Lei gli insinuò una mano tra i capelli, ricambiando con passione i suoi baci e le sue carezze. Poi lo prese per le mani e lo guidò lentamente, senza smettere di guardarlo in volto, verso il grande letto, che stava in un angolo a pochi metri da loro. Senza sapere bene perché, quel gesto lo mise in imbarazzo. Non ci aveva mai portato nessuna nel suo letto, sulla sua nave. Troppa intimità, troppo coinvolgimento.

Non dovrei essere io a dirlo, ma... non ti sembra che stiamo correndo un po' troppo?”
Lei rise di rimando.

Capitano, va bene che sei un uomo d'altri tempi, ma non ti sembra che stai esagerando?”
Come per togliere ogni dubbio sulle sue intenzioni, Aurora gli slacciò il mantello e lo buttò su una poltrona, poi si sciolse i capelli e lasciò scivolare a terra il vestito. La biancheria intima era di pizzo blu scuro ed evidenziava le sue forme perfette. Sexy ma di gran classe, pensò Harlock, mentre la ragazza lo aiutava a togliersi il maglione e cominciava a sfiorargli con le labbra l'ampio torace. Anche il resto del suo abbigliamento finì presto per terra, rivelando un seno ben proporzionato, alto e sodo, con i piccoli capezzoli rivolti all'insù, su cui l'uomo posò le mani estasiato. Si lasciarono cadere sul letto. Lui accarezzava la sua pelle liscia con la punta delle dita, come una stoffa preziosa che si ha paura di sciupare.

Sei così bella - mormorava quasi tra sé - e così giovane... troppo giovane...”
Fu ancora Aurora a trarlo d'impaccio. Si sollevò leggermente sui gomiti, premendo i seni contro il suo petto e stringendogli i fianchi tra le cosce, gesti che gli provocarono scosse elettriche in tutte le fibre del suo essere.

Guarda che sarò anche giovane – gli sussurrò all'orecchio – ma non sono mica illibata...”
La notizia, chissà perché, lo calmò, lo fece sentire, come dire, meno in colpa.

... e ti voglio, esattamente come tu vuoi me.”
Queste parole fecero saltare l'ultimo paletto nel suo cervello e Harlock si avventò sulla sua bocca e su tutto il resto, non desiderando altro che fondersi con il suo corpo e la sua anima. Quando fu dentro di lei, seppe di aver attraversato gli spazi siderali soltanto per questo, per poterla incontrare, per poterla avere.
Le scivolò accanto attirandola a sé. La ragazza appoggiò la testa sulla sua spalla e si strinse a lui. Si guardarono negli occhi e si sorrisero. Nulla sarebbe stato più come prima. Restarono a lungo in silenzio, ad ascoltare il battito dei loro cuori, il loro respiro, prima di perdersi ancora l'uno nell'altra, per il resto della notte.

Per il momento, chérie, è meglio non sbandierare troppo quello che è successo. Per il tuo bene, capisci? - Harlock odiò fare questo discorso, ma era davvero preoccupato per lei – Vedi, è gente un po'... rozza, potrebbero giudicarti male, prenderti in giro, pensare che faccia dei favoritismi, non so... è per proteggerti.”
Vuoi che me ne vada adesso?”
No, non voglio che te ne vada, se tu non vuoi.”
Aurora si accoccolò ancora al suo fianco e cercò di addormentarsi. Ma le veniva da ridere. Davvero Harlock era così ingenuo da credere che nessuno avesse capito, se non altro le persone che aveva dovuto coinvolgere per preparare la serata? Il cuoco di bordo, che le aveva comprato le provviste e messo a disposizione la cucina, i ragazzi che aveva bloccato il capitano per futili motivi per darle il tempo di allestire la messinscena, le donne che l'avevano aiutata a farsi bella. Loro poi non le avevano risparmiato le battute salaci. Sorrise al ricordo.

Ancora non abbiamo capito perché stai facendo tutto questo.” - commentava una mentre le acconciava i capelli.
Ve l'ho detto, voglio solo dimostrare al capitano la mia gratitudine per avermi accolta a bordo. In fondo non era tenuto a farlo...”
Gratitudine? Seee, a chi vuoi darla a bere, ragazzina?”
Tutte risero.

Comunque, tesoro – intervenne un'altra – se non riesci a portartelo a letto tu stasera, bella come sei, non ci riuscirà nessuna in tutto l'universo! E significa che il nostro capitano l'abbiamo perso per sempre, o è passato all'altra sponda!”
Si sprecarono poi i commenti sul suo “ascetismo”, sul fatto che era “a digiuno” da troppo tempo, o così pareva, e che quindi doveva prepararsi a un assalto con i fiocchi.
E in effetti...

  
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