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Autore: GasPanic    28/12/2012    3 recensioni
Maggie è una diciassettenne piena di quei problemi tipici della sua età, e per di più deve affrontare anche la dura realtà del trasferimento, non solo in una nuova città, ma addirittura in una nuova nazione: l'Inghilterra. Capitata a Manchester, nel quartiere di Burnage, Maggie incontrerà e imparerà a conoscere i fratelli Gallagher, in un contesto che si colloca prima degli Oasis.
Genere: Drammatico, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Finalmente Ottobre arrivò, portando con se una nuova ondata di freddo e, per quanto mi riguardava, malinconia. Burnage dopotutto era un quartiere così squallido. E ascuola.. Lì andava sempre peggio. Avevo iniziato male, e stavo continuando ad andare male. In tutti i sensi. L'unica via d'uscita era quel ragazzetto smilzo, che portava il nome di Liam Gallagher. Era l'unico che sembrava accorgersi di me, della mia presenza. E in un certo senso, tutto ciò mi impedì di diventare pazza.
Driiiin.
La campanella mise fine a quella noiosissima lezione di storia. Il mio insegnante, il signor Ben, stava giusto borbottando qualcosa sulla guerra di Secessione quando venne interrotto dallo spostarsi frenetico delle sedie degli alunni. Tutt'altro che silenziosamente metà classe aveva già abbandonato l'aula, tra chiacchiere e risatine. Io, come al solito, ero l'ultima.

Maledetto vento, pensai mentre percorrevo il mio solitario tragitto verso casa. Non ero il genere di ragazza che tiene particolarmente ai suoi capelli o al suo abbigliamento, ma quel ventaccio mi dava fottutamente fastidio. Stavo giusto rimuginando su questo e quest'altro, quando per poco non mi venne un colpo. Liam Gallagher mi si piazzò davanti, così inaspettatamente che gli finii addosso.
“GALLAGHER!” ruggii rialzandomi. Quello mi guardò sghignazzando, senza dire una parola.
“Ti sembrano scherzi da fare? Mi hai fatto perdere un paio di anni di vita per lo spavento!” continuai afferrando lo zainetto, caduto anch'esso rovinosamente a terra. “Non volevo spaventarti” disse tra una risata e l'altra. Se fossi stata un maschio l'avrei riempito di botte. Era così irritante.
“Facciamo strada insieme?” chiese, mentre continuava a camminare come un vero e proprio scimmione, le mani ficcate nelle tasche dei pantaloni della divisa scolastica. “Come vuoi...” risposi poco entusiasta. Mi aveva fatto davvero spaventare. Restando rigorosamente in silenzio, ci incamminammo, tra le foglie gialle che svolazzavano qua e là trasportate dal vento.
“Vivi qui?” chiese lui a un certo punto, accennando a una casupola di mattoni rossi, come tante in quel quartiere. Lo guardai con uno sguardo interrogativo, era serio? “No.. Casa mia è più avanti.” risposi pensierosa calciando un sasso. Doveva aver intuito che qualcosa non andava, a parte il suo pessimo scherzo, perché il suo sguardo si fece più curioso e indagatore. Mi stava letteralmente fissando. “Qualcosa non va?”
“Perché dovrei dirlo a te? Ti conosco a malapena”.
“Beh, è sempre meglio di niente” rispose lui con noncuranza.
Silenzio. “E va bene. Se proprio vuoi saperlo, avrei preferito rimanermene in Italia. Qui- e scusa se te lo dico- fa proprio schifo. Se non piove c'è vento, mai una fottuta giornata di sole! E poi la scuola-” presi fiato per poi riprendere a gettargli addosso tutte le mie lamentele- “La scuola è orribile. Ma che hanno, pensano che io sia un'appestata?”. Il suo viso si rabbuiò per un istante.
“Lo so che fa schifo, mica mi offendo. Mi sono stufato di vivere in questa città. L'unica cosa che mi piace è il fottuto Manchester City, che però perde sempre.” la leggera malinconia sul suo viso venne rimpiazzata nuovamente da quello sguardo spavaldo che contraddistingueva Liam Gallagher.
“A proposito del City, un giorno ti porto a vederlo. Ti va?”
“Fico! Sì, mi piacerebbe.” Risposi con un sorriso, il primo dopo mesi. “Beh, quella è casa mia” annunciai, indicando la mia malandata abitazione.
“Com'è che abitiamo a soli tre fottuti isolati di distanza e non ne sapevo niente?” disse Liam, infilandosi una sigaretta tra le labbra e rovistando nella tasca dei pantaloni in cerca dell'accendino.
“Davvero? Beh, ora lo sai.” gli risposi ridendo, mentre risalivo il vialetto. Giunta sulla soglia di casa mi voltai nuovamente. Non si era mosso di un centimetro. “E' stato un piacere, Liam. Grazie per avermi accompagnata. Ci vediamo lunedì a scuola”.
“Di niente... Ci becchiamo in giro”.
Mi chiusi la porta alle spalle e corsi alla finestra, giusto in tempo per vederlo svoltare l'angolo con la sua camminata da scimmione. Che tipo, pensai sorridendo.

 

Accadde la settimana seguente, all'uscita di scuola.
“Ehi tu, pel di carota”. Ebbi come l'impressione che fosse riferito a me. Feci finta di niente, ci ero abituata. Continuai a camminare, a testa alta, lo sguardo fisso davanti a me.
“Non mi hai stentito, stronzetta?” la voce era quella di un ragazzo. Mi voltai di scatto, cercando di individuare l'ennesimo idiota che si divertiva a prendermi in giro. Un tizio appoggiato al muro, vestito di nero e che fumava una sigaretta. Patetico.
“Dici a me?” gli gridai di rimando.
“Sì, dico a te. Porta quel tuo bel culo da scolaretta qua”. Pronunciò le ultime parole ridacchiando, scambiandosi sguardi d'intesa con i suoi stupidi amichetti. Mi domandai se avessero almeno la licenza elementare.
“Muori”. Bofonchiai dandogli le spalle. Ormai ero abituata a quel genere di persone, Burnage ne era piena.
Improvvisamente sentii una mano che mi afferrava la spalla. Mi si gelò il sangue.
“Non ti permettere di darmi le spalle, brutta sgualdrinella.” gracchiò quell'odiosissima voce di poco prima. Mi liberai velocemente dalla sua presa. “E tu non ti permettere di toccarmi, porco”. Ebbi giusto il tempo di pronunciare quelle parole, prima che successe.
In un milionesimo di secondo, non so come né perché, vidi Liam avventarsi su quel tizio, che era sicuramente più grande di lui.
Lo picchiava. Eccome se lo picchiava. Rimasi pietrificata dal terrore, guardando quei due che se le davano di santa ragione. Ero incapace di intendere e di volere. Me ne stavo lì impalata, con la bocca coperta dalle mani e gli occhi sgranati. Dovevo sembrare parecchio stupida. Ma dopo un periodo di tempo che sembrava interminabile decisi di fare qualcosa.
Liam, no!” fu tutto quello che riuscii a gridare, mentre in un atto di estremo coraggio mi avventavo sui due combattenti cercando di afferrare Liam per la maglietta. Questi era in svantaggio, ma non cessava di dare (e incassare) pugni.
Bastò un momento, uno sguardo, una lacrima. E in men che non si dica, non so come, stavo già trascinando via un Liam furibondo e scalciante dalla rissa.
“Non finisce qui, Hight! Prova di nuovo a toccarla e ti spezzo tutte le ossa, bastardo” lo sentii gridare.
Io camminavo a testa bassa, la vista offuscata dalle lacrime che scendevano a fiotti. Era stato terribile. Avevo davvero temuto che Liam si facesse male. Un uragano di sentimenti si fece strada in me. Provavo paura, dolore, gioia, tristezza, rabbia, amore, odio. Sentivo che stavo per scoppiare, quando realizzai che Liam era ancora lì, silenzioso. Zoppicava dietro di me, aveva bisogno di me.
Mi voltai, noncurante degli occhi gonfi di lacrime. “Liam, io...”
“E' tutto a posto. Tu stai bene?” Fece con una smorfia di dolore.
“Io sto... Liam, cazzo, non farlo mai più” singhiozzai.
“Io pensavo che ti facesse piacere, sai, quello era uno stronzo e...” si grattò la testa, confuso. Aveva un occhio nero e il labbro sanguinante. Eppure sembrava così disinvolto, come se fosse abituato.
“Sì, e te ne sono immensamente grata, ma mi hai fatto spaventare! Cioè... Potevi farti male, ed è tutta colpa mia e..” la mia voce si ruppe in un singhiozzo.
Liam mi cinse le spalle con un braccio. “E' tutto a posto”, mormorò.
“Grazie”. Fu tutto quello che riuscii a dire. Prendemmo la strada di casa, continuando a chiacchierare del più e del meno, ignari del fatto che le nostre disgrazie erano solo agli inizi. 

Salve! Devo dire che in questi giorni l'ispirazione non mi manca. Ho scritto questo capitolo così in fretta e furia, per far capire come si sviluppa il rapporto tra la nostra Maggie e Liam. C'è però da dire che questo è un capitolo di transizione (?), il bello arriverà dopo. Eh, sì, perché deve ancora entrare in scena Noel,sapete. Allora sì che la cosa si farà interessante! Ok smetto di tormentarvi. Recensite, pls :3 Cheers! Spero vi piaccia!

  
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