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Autore: Ginevra Turner    15/07/2007    4 recensioni
Ecco la mia seconda FF Draco/Hermione! Non ho postato un seguito dell'altra perchè ho preferito approfondire questa... spero che vi piaccia!!Non è proprio Lemon ma per essere sicura l'ho messo. Siamo al quinto anno del nostro Trio e Hermione capirà che il suo cuore batte per un Serpeverde che mi avrebbe immaginato!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Hermione scese in Sala Grande il giorno seguente, a colazione. Il suo volto era radioso.
Probabilmente non si era mai sentita così libera in tutta la sua vita.
Come faceva sempre gettò uno sguardo al tavolo dei Serpeverde ma quel giorno si sentì ribollire il sangue nelle vene. 
Draco era lì, seduto su una panca, insieme a Blaise e Pansy Parkinson. Quella stupida oca si stava strusciando a lui come se niente fosse, sedendosi in braccio a lui, passandogli una mano tra i capelli biondi.
Come osava? Solo lei poteva farlo. Solo lei poteva sussurrargli all’orecchio, solo lei.
Rimase immobile sulla soglia, con gli studenti che le passavano accanto. Rimase lì come una scema a fissarlo. Si sentiva mancare.
Fissava quei due esterrefatta, con un groppo in gola, quando arrivò Ginny.
“Hermione! Hey tutto bene?” Le chiese, visibilmente preoccupata. Non le rispose.
La rossa non riusciva a comprendere poi seguì il suo sguardo fino al biondino di Serpeverde. Allora capì tutto. La prese per un braccio e la trascinò fuori.
“Hermione! Hermione… ohi. Calma calma…” le disse mentre cercava di farla riprendere. La portò fuori in giardino e la fece sedere su un muretto.
“Hey,… “ continuò ma la ragazza non rispondeva. Era come in trance. Fissava il vuoto col cuore colmo d’odio. “Herm!!!” La chiamò, scuotendola.
“Sto bene sto bene.” Disse poi. Perché ci stava così male?
In fondo si sapeva che loro due non avrebbero mai potuto stare insieme ufficialmente. Tra loro non era cambiato niente aveva detto il ragazzo, ed aveva ragione.  
“È tutto ok, tranquilla.”
“Ne sei sicura?”
“Si si sto bene.”
“Mi dispiace….”
“Non mi importa….doveva succedere prima o poi.”
“Si. Che pensi di fare?”
“Non lo so. Ci penserò.” Rispose. In effetti non aveva idea di cosa avrebbe fatto. Accennò a un sorriso poi si alzò e andarono via. 

****

Era ormai pomeriggio e il Lago sembrava deserto. Hermione era strdaiata per terra, guardando il cielo quando sentì dei passi.
Si mise a sedere voltandosi. Era lui, il Serpeverde che le faceva mancare il respiro.
“Finalmente ti ho trovata.” Le disse, con il solito tono sensuale. “Che fine avevi fatto?”
“Stavo facendo un giro.” Gli rispose freddamente.
“Perché da stamattina mi eviti?”
“Perché credevo che tu fossi troppo occupato con Pansy.” Disse, guardandolo negli occhi, con tutto l’odio che aveva in corpo. Il ragazzo sembrò sorpreso.
“Non sarai gelosa di quell’oca?!”
“No, non lo sono.”
“Allora mi spieghi questo tono?”
“Sono infastidita”
“Perché?”
“Perché sei uno stronzo ecco perché!” gli disse. Aveva parlato troppo. Perché aveva parlato, perché? Draco la guardò, avvicinandosi.
“Io sarei uno stronzo? E per quale motivo, di grazia?” la Grifondoro lo guardò poi si avvicinò puntandogli il dito contro.
“Sei uno stronzo perché non te ne può fregare niente di me! Tu mi hai fatto credere che ra noi c’era qualcosa, anche se solo sesso e poi mi hai gettata via mentre ti divertivi con Pansy! Sei solo uno stronzo!”
“Io non mi divertivo con Pansy. È una troia e sai bene che non la sopporto.”
“No non lo so, Draco! Da ciò che ho visto oggi non sembrava!”
“Io non volevo che lo facesse.”
“Però l’ha fatto!” Esclamò. Non ce la faceva più. Sentiva che stava per crollare.
Si mise seduta per terra, senza riuscire a guardarlo in faccia. “Ho sbagliato a fidarmi di te.” Disse guardandolo negli occhi, mentre una lacrima rigava inesorabilmente il suo viso.
“Senti ma io che dovrei fare? Noi due mica stiamo insieme!”
“Non è vero! Vieni a letto con me da due settimane e noi non stiamo insieme?”
“No! Non in pubblico almeno!”
“Sai che ti dico? Mi hai stufato.” Disse mentre si alzava, adesso seria, decisa. “Vaffanculo.” Gli disse per poi andar via, lasciandolo lì da solo.

****
Tornò in Sala Comune, piangendo. Perché si sentiva così? In fondo Draco aveva ragione.
Loro non stavano insieme e non potevano starci. Camminava lentamente, trascinandosi fino al ritratto della signora grassa.
Recitò la parola d’ordine ed entrò, ancora persa nei suoi pensieri. Ron e Harry erano seduti su un divanetto.
Quando la videro capirono al volo che c’entrava Malfoy.
“Hermione! Che succede?” Chiese Harry.
“Niente. Non vi preoccupate” Rispose, asciugandosi gli occhi.
Poi abbozzò un sorriso e andò in camera sua. Ron la guardava, triste.

Salì di sopra e si buttò sul letto. Pianse a lungo, da sola nella sua stanza.

Ricordati di me, questa sera che non hai da fare,
e tutta la città è allagata da questo temporale
e non c'è sesso e non c'è amore, ne tenerezza nel mio cuore.

Guardava il soffitto, con gli occhi lucidi e gonfi. Quel ragazzo non si rendeva conto di quanto facesse male.

Capita anche a te di pensare che al di là del mare
vive una città dove gli uomini sanno già volare,
e non c'è sesso senza amore, nessun inganno nessun dolore,
e vola l'anima leggera.

Cercò di calmarsi ma era difficile. Troppo difficile.

Sarà quel che sarà, questa vita è solo un'autostrada,
che mi porterà alla fine di questa giornata,
e sono niente senza amore, sei tu il rimpianto e il mio dolore
che come il tempo mi consuma.

Bussarono alla porta. subito dopo una giovane ragazza dai capelli rossi fece il suo ingresso.
“Hey Herm… tutto bene?” Le chiese Ginny, accennando ad un sorriso. Vide le lacrime e subito si avvicinò.
“Ci sto troppo male Ginny. Non è possibile.”
“Si invece. Herm, forse tu… lo ami” A queste parole la Grifondoro si mise a sedere.
“E credo che tu non sia la sola ad aver fatto male i conti… “Aggiunse. La prefetta la guardò con aria interrogativa. “Ho sentito Blaise dire che Draco è furioso. Non vuole vedere nessuno per nessun motivo. Dicono che una ragazza ne è la causa.” Spiegò la giovane.

Lo sai o non lo sai, che per me sei sempre tu la sola,
chiama quando vuoi, basta un gesto forse una parola,
che non c'è sesso senza amore, è dura legge nel mio cuore,
che sono un'anima ribelle.

Hermione la guardò, esterrefatta. Si erano innamorati? Tutti e due? Aveva fatto male i conti col destino che unisce e divide le persone.
“Herm, tu sei quella ragazza!”
Le parole di Ginny risuanavano così belle alle sue orecchie.

Ricordati di me, della mia pelle, ricordati di te com'eri prima,
il tempo lentamente ti consuma.
Ma non c'è sesso e non c'è amore, ne tenerezza nel tuo cuore
che raramente s'innamora.
Ricordati di me, quando ridi, quando sei da sola,
fidati di me, questa vita e questo tempo vola.

Spazio Autrice:
Eccomi quì!!! Appena tornata dalle vacanze|! Ho subito aggiornato!
Ragazze voglio ringraziare tutte voi che avete commentato... vi giuro non so davvero come ringraziarvi!!
Quando ho letto le recensioni stavo con i lacrimoni agli occhi...
Spero che anche questo capitolo vi piaccia... è un po' un colpo di scena nella storia... ma spero davvero che non vi deluda!!!
Scusate se non vi ringrazio uno per uno ma non ce la faccio! Continuate a postare mi raccomando!!!
Grazieee!!! *__* Baci a tutti!!!

CREDITS: la canzone che ho usato è Ricordati Di Me di Antonello Venditti. .... mitica!
  
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