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Autore: Francee    29/12/2012    8 recensioni
Abbie. Una ragazza simpatica ma timida, solare con i suoi migliori amici Ginnie e Louis ma in presenza di Zayn diventa acida e schiva.
Tutto però cambierà...come andrà a finire??
Genere: Comico, Erotico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Abbie tornò a casa dopo una lunga giornata di scuola non ne poteva più, e ogni giorno che passava tracciava un crocetta sul  calendario per tenere il conto dei giorni che mancavano all'estate.
45 giorni per l'esattezza.
Prese le chiavi dalla tasca inferiore dello zaino e aprì la porta, si aspettava di vedere di tutto ma non quello.
Sul divano erano seduti comodamente sua madre, la signora Malik in compagnia di Zayn e di un ragazzo che non aveva mai visto  prima.
Il moro lanciava sguardi di fuoco al biondino che era seduto al suo fianco e che non riusciva a capire perchè ce l'avesse tanto con lui.
-Abbie- urlò sua madre entusiasta -Vieni sbrigati-
Fece alcuni passi avanti e salutò imbarazzata con una mano, si fermò con lo sguardo sul suo ragazzo e a sua volta lui la guardò. Fece  alcune mosse con la testa a Zayn come modo per chiede cosa diavolo stava succedendo e di tutta risposta lui scrollò le spalle.
-Lui è Ted- annunciò alzandosi di scatto la signora Malik e trascinando con se anche il ragazzo imbarazzato.
Le tese la mano per salutarla e lei stava per stringerla quando fu bloccata e trascinata via da qualcun'altro.
-Torniamo subito- disse Zayn trascinando Abbie in cucina.
Chiuse la porta e si accertò che gli altri iniziassero a parlare.
-Mi spieghi che ci fa quello in casa mia?- chiese sconvolta.
-Colpa di mia madre ce non si fa mai i cazzi suoi!-
-E adesso che facciamo!- si lamentò lei mettendosi a sedere sul ripiano.
-Dici che non sei interessata...- ipotizzò lui.
-E se poi tua madre continua a trovarmi ragazzi?- domandò scettica.
-Zayn, avete fatto?- urlò la donna dal salone.
-Un attimo- la risposta del figlio fu imminente.
-Torniamo la- annunciò dopo un po' avvicinandosi alla ragazza.
Le si parò davanti e le premette i fianchi con le mani, fece aderire i due petti e delicatamente le diede un bacio a stampo.
Abbie portò le mani sul suo collo iniziando ad accarezzare i capelli del moro che le facevano solletico sotto i palmi delle mani, mentre   quelle di lui cercavano bramose il contatto con la pelle calda della ragazza.
Arrivò al bordo della maglietta e delicatamente la alzò un po' infilandocisi e iniziando a toccare ogni parte di pelle dall'ombelico alla  schiena.
-Forza- gridò la signora Malik aprendo la porta di scatto e trovando i due ragazzi a baciarsi.
I due si staccarono immediatamente, ma la donna li vide lo stesso.
Zayn cercò gli occhi di Abbie, ma la ragazza era concentrata a vedere tutt'altro, cioè la signora che ancora con la mano sulla maniglia  aveva un'espressione sorpresa. Il moro si girò lentamente pensando a un modo per sfuggire da quella situazione ma non gli veniva in  mente niente.
L'unica cosa che li salvò in quel momento fu il cellulare della madre di Zayn che prese a squillare senza sosta e la donna fu costretta a  rispondere.
 
 
Al telefono era la madre di Ted, il biondo doveva rientrare subito a casa perchè aveva le ripetizioni, così salutò tutti e uscì.
-Dovete dirci qualcosa?- le madri parlarono all'unisono, erano in piedi dall'altra parte del divano rispetto a dove si trovavano Abbie e  Zayn.
-Su cosa?- chiese il moro facendo il finto tonto.
-Lo sai bene signorino!- la signora Malik puntò il dito contro il figlio -Ti conviene parlare altrimenti...-
-Altrimenti cosa mamma?- la sfido lui.
Le donne si girarono e iniziarono a confabulare.
-Meglio puntare su Abbie... Zayn non cederà mai- disse la signora Parker girandosi subito dopo.
Delicatamente si sedette sul divano e fece cenno alla figlia, battendo una mano sul posto affianco al suo, di sedersi accanto a lei.
La ragazza era un po' titubante all'idea, ma fu costretta a sedersi.
-Abbie, tesoro- disse ad un tratto sfoggiando un sorriso dolce.
-E' inutile che ci provi mamma... non dirò niente- un ghigno si presentò sul viso di Abbie e il sorriso della donna sparì  immediatamente.
Zayn non riuscì a trattenere uno sbuffo di risata notando l'espressione che aveva la signora e si meritò una gomitata da parte della  madre che era al suo fianco.
-Vi ho visto baciarvi! Non potete negare l'evidenza-
-Forse si... forse no- scrollò le spalle Zayn.
-Abbie tu mi hai sempre detto tutto- intervenne la signora Parker guardando la figlia negli occhi e trovando una delle espressioni tenere  a cui la ragazza non resisteva.
Il silenzio piombò nella stanza e alla mine un sospirò si diffuse nell'aria.
-Va bene, avete vinto- annunciò Abbie abbassando lo sguardo -Io e Zayn stiamo insieme da più di un mese-
 
 
 
                                                     *********************************************
 
 
-Buon anniversario!- urlò Zayn felice spuntando dalla porta della camera di Abbie che ancora era nel letto e si stava stiracchiando.
Non avrebbe mai pensato che sarebbero arrivati fino ad un anno di fidanzamento, e ne avevano passate tante insieme.
Mentre il moro entrava con in mano un vassoio pieno di delizie i ricordi di quei 12 mesi le si ripresentarono davanti.
Si ricordò di Sharon, una ragazza che aveva fatto di tutto pur di separarli, ma non c'era mai riuscita, perchè Zayn aveva occhi solo  per Abbie. Anche Derek si era fatto rivedere in quei mesi, c'era un periodo in cui tempestava la ragazza di messaggi e anche se lei non  aveva mai risposto a Malik davano fastidio, un bel giorno accompagnato dal suo fedele amico Harry gliele avevano date di santa  ragione a lui e ai suoi due amici che gli facevano da spalla.
Ma non mancavano mica i bei ricordi come le cene tra amici, molte volte si trovavano a casa Abbie, Ginnie, Louis, Niall, Harry, Zayn,  Seth e Liam. Chiuse di nuovo gli occhi cullata dalla voce del ragazzo che la incitava a svegliarsi, quella voce calda come il suo stesso  tocco, adorava ripensare alle notti passate con Zayn e agli abbracci e alle carezze, alle risate e anche alle discussioni.
La mano del moro le accarezzò la guancia e subito Abbie aprì gli occhi.
Zayn si era alzato presto quella mattina si era messo d'accordo con la madre di Abbie per farlo entrare di nascosto di tutti e per  portare la colazione alla ragazza.
Della loro storia in quella casa come del resto nella sua lo sapevano solo le mamme, durante le serate in cui era presente anche Seth i  due si evitavano e anche i loro amici nascondevano la loro relazione al fratello di lei.
Stranamente le due mamme riuscivano a mantenere il segreto senza andare a dirlo a mezza città.
Abbie diede il suo regalo a Zayn, una catenina con inciso il giorno del loro fidanzamento.
-Grazie amore- disse il moro dandole un piccolo bacio sul naso -Ora iniziamo a mangiare!- esultò addentando un cornetto.
Si girò verso la ragazza che guardava l'intero vassoio incerta.
-Non hai fame?- chiese con la bocca piena.
-Ho un po' di mal di stomaco, niente di che- ammise portandosi una mano sulla pancia -Credo mi stia venendo il virus-
-Dovresti andare dal dottore- le consigliò prendendo in mano un bicchiere di aranciata.
-Prendo appuntamento domani, oggi ho sonno- ammise girandosi e dando le spalle al ragazzo.
Zayn prese il vassoio e lo poggiò sul tavolino.
-Ricordati che domani abbiamo la cena con i ragazzi- le ricordò prima di addormentarsi abbracciandola.
 
 
 
-Alle quattro? Ok- ringraziò la segretaria e salvò sull'agenda del cellulare l'appuntamento con il dottore.
Doveva aspettare una settimana prima di essere visitata, in quei giorni si sentiva stanca e non aveva voglia di fare niente, solo di stare  seduta o sul suo comodo letto o sul banco della scuola, le facevano male le gambe e aveva forti giramenti di testa.
Si stese sul letto e guardò il soffitto fino a quando il suono del campanello la svegliò dal suo stato di trans.
A fatica scese le scale e andò ad aprire.
Ginnie aveva in mano una busta, con dentro delle scarpe e un vestito ed entrò saltellando felicemente.
-Il vestito l'ho preso di colore azzurro chiaro, come gli occhi di Niall- esclamò tirando fuori il l'abito.
Era stracotta del biondino, erano mesi che messaggiavano e siccome il ragazzo era troppo timido per fare il primo passo Ginnie  aveva deciso di farlo lei, quella sera stessa.
-Poi ci sono le scarpe che..- si fermò scrutando scioccata il viso dell'amica -Abbie stai bene?-
-Non proprio perchè?- chiese portandosi una mano sullo stomaco e una sulla testa.
-Sei pallida- si avvicinò preoccupata la ragazza.
Anche Ginnie portò una mano sulla fronte dell'amica ma non fece in tempo a sentire la temperatura perchè l'altra iniziò a correre  diretta verso il bagno.
La segui velocemente e la trovo cuccia sul water.
-Oddio Abbie- urlò sconcertata.
Avanzò velocemente e aiutò l'amica a rimettersi in piedi dopo aver finito di rimettere.
-E' meglio se non vieni alla cena-
-No, voglio esserci- disse riprendendosi -Sto bene, è passato tutto- sorrise all'amica.
Corse al piano di sopra e si infilò i jeans e una maglietta e aiutò Ginnie a mettere il vestito.
 
 
-Non si preoccupi signora Parker, sua figlia non ha il virus- annunciò il dottore rassicurando la madre di Abbie.
La donna sorrise tranquillizzata, salutarono il dottore e tornarono a casa.
-Bene, non hai niente tesoro- ripeté la mamma convinta.
-Allora perchè vomito?- chiese scettica la ragazza.
-Sarà un po' di stress, tra un po' hai gli esami-
Aveva ragione, mancavano pochi mesi agli esami e si stava impegnando molto per portare una tesina da otto.
-Mamma aspetta, tu torna a casa io vado un attimo al bar, ho voglia di cioccolata calda-
-Ma siamo a Maggio- disse sorpresa la donna.
-Si ma ho voglia- scrollò le spalle e svoltò l'angolo.
Si sedette ad un tavolo libero e attese l'arrivo della cameriera.
-Vuole ordinare?-
-Certo, una cioccolata calda-
La ragazza la guardò incerta -Non le facciamo di questo periodo-
Abbie la guardò stranita e prima che potesse urlarle contro per obbligarla a farle quella dannata cioccolata modificò l'ordine e prese un  frullato.
Mandò giù l'ultimo sorso e buttò il bicchiere nel cestino del parco.
Zayn era agli allenamenti e lei aveva tutto il pomeriggio libero dato che Ginnie era a casa della nonna per il compleanno della signora.
Inspirò l'aria pulita del parco e si soffermò a guardare i bambini giocare.
Si ricordava di quando pochi anni prima ci portava Mike che era cresciuto e come ogni bambino della sua età preferiva giocare alla  playstation. 
Due bambini si rincorrevano e uno dei due cadde proprio davanti a lei e scoppiò a piangere.
D'istinto lo aiutò a rialzarsi e gli pulì i pantaloncini che si erano sporcati di terra.
-Ecco fatto come nuovo- disse levando anche l'ultimo granello di polvere.
-Grazie- una ragazza giovanissima bionda con gli occhi castani prese in braccio il bambino e lo cullò fino a farlo smettere di piangere.
-E di che-
Fu affiancata da un ragazzo biondo con gli occhi celesti, erano entrambi giovani e dedusse che fossero i genitori.
-Forza andiamo, torniamo a casa- il papà prese in braccio il figlio e lo mise nel passeggino.
Salutarono Abbie e scomparirono tra gli alberi del parco.
Sorrise alla vista di quella bellissima famiglia e istintivamente pensò a Zayn. Magari loro sarebbero potuti essere una famiglia?
Il telefono vibrò e fu costretta a tornare alla realtà.
-Ginnie- esclamò chiamando la ragazza dall'altra parte del telefono.
-Buone notizie! Ho convinto i miei a farmi tornare in città prima di lunedì! Ci vediamo a scuola!- urlò entusiasta.
La nonna della ragazza abitava in un paesino abbastanza distante dalla città e quando l'andavano a trovare si fermavano per una  settimana o due, invece quella volta solo il weekend. Ginnie aveva preso la scusa dell'esame per tornare da Abbie.
-Grande!-
-Come va li?- domandò la ragazza riferendosi allo stato di salute dell'amica.
-Non ho il virus sono solo un po' stressata-
-Ah- Abbie non riuscì a capire il significato del verso che aveva emesso la ragazza, come se non fosse del tutto convinta della  risposta che aveva dato.
-Ah? Qualche problema?- scherzò prendendo la borsa dalla panchina e avviandosi verso casa.
-NoNo, tutto ok-
-Niall che fa?- la teneva informata su ogni mossa del biondo, parlarono fino per tutto il tragitto fino a quando Abbie non arrivò in  casa e dovette chiudere la telefonata perchè era ora di cena.
 
 
 
-Che abbiamo alla prima ora?- chiese distrutta Abbie.
Ginnie ci pensò su -Storia-
Un lamento soffocato uscì dalla bocca della ragazza che era ormai stanca di quella scuola.
-Saltiamo l'ora?- chiese d'un tratto.
L'amica la guardò sorpresa, non era da lei saltare le ore però lo vedeva che non stava bene così accettò.
La portò in bagno e rimasero a guardare le persone alla finestra fino a quando la campanella non segnalò la fine dell'intervallo.
Tutti gli alunni entrarono nelle proprie classi e il bagno rimase deserto tranne che per le due ragazze.
Ginnie iniziò a trafficare nella borsa che portava sempre dietro.
-Tieni- disse porgendo una scatola bianca all'amica.
Abbie inizialmente credeva fosse un regalo che aveva comprato nel paese della nonna, si era già preparata la solita frase "Non dovevi  grazie" ma quello che vide era del tutto inaspettato.
-Un test di gravidanza?- domandò scrutando la scatola passando poi lo sguardo sull'amica spaventata.
-Si, fallo- le ordinò Ginnie indicando la porta del gabinetto.
-No- ribatté subito l'altra.
-Abbie, ascoltami, è importante per una volta prendi qualcosa sul serio!- sbottò rabbiosa.
La ragazza guardando la migliore amica incavolata nera quasi si spaventò non l'aveva mai vista così.
Prese in mano la scatola, chiuse la porta a chiave e dopo 5 minuti buoni tornò porgendole il test chiuso nella scatola.
-Qui dice di aspettare 3 minuti-
-3 minuti.. solo 3 minuti- si ripeteva.
In realtà il tempo non passava, ogni secondo le lacerava un pezzetto di anima, non ce la faceva più voleva sapere il risultato, voleva  che Zayn fosse li con lei, voleva sentire la sua voce calda che le dice che sarebbe andato tutto bene me lì, in quel freddo bagno  c'erano solo lei e Ginnie che si guardavano una più preoccupata dell'altra.
-Ginnie- la chiamò con un fil di voce.
La ragazza alzò la testa.
-Come ti è venuto in mente di portarmi un test di gravidanza?-
L'altra sorrise, e Abbie per un momento la detestò, cosa aveva da sorridere in quella situazione?
-Sono passate più di tre settimane dall'ultima volta che hai avuto il ciclo e ancora non ti sei lamentata-
A sentire quell'affermazione anche l'altra sorrise e si buttò tra le braccia dell'amica cercando un po' di protezione.
-Ho paura- confessò cercando di trattenere le lacrime ma fu tutto inutile.
-Lo so, lo immagino-
L'orologio di Ginnie suonò, segno che il test di gravidanza poteva essere visto.
La ragazza porse la scatola ad Abbie che con la mano la prese e delicatamente la aprì.
Tremava troppo per la paura e il bastoncino cadde per terra lontano da loro.
Ginnie ed Abbie si presero per mano e a piccoli passi si sporsero per vedere il risultato.
  
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