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Autore: __avatar__    29/12/2012    3 recensioni
storia sul secondo genito del celebre Harry Potter, ma la storia non si ripete, anzi ci saranno "colpi di scena" inaspettati
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nuova generazione
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Albus si tormentava, voleva sapere chi era la persona che aveva sentito in biblioteca. Non riusciva a capacitarsi del fatto che era stato così vicino al colpevole, e non era riuscito a sorprenderlo. Non capiva neanche se era maschio o femmina, la voce era talmente disturbata, come se stesse parlando con qualcun altro. Decise di mandare un gufo a suo padre, anche se non capiva cosa potessero fare gli Auror. Però tentare non faceva male.
La mattina seguente si svegliò presto, andò in sala comune, su un divano e attese che anche i suoi amici si svegliassero. Dopo una buona mezz’ora arrivò qualcuno in sala, era Bianca, seguita da alcune sue compagne di dormitorio. La ragazza oltrepassò Albus, ma nel mentre gli scoccò un’occhiata di puro odio.
Il ragazzo non capiva come mai lei lo odiasse tanto, e perché riservava quel trattamento solo a lui. Quanti figli di Mangiamorte erano a scuola, ma nessuno trattava male Albus, o suo fratello e sua cugina, solo lei. Era ancora assorto nei suoi pensieri che non si accorse dell’arrivo dei suoi migliori amici.
<< Al ci sei? >> domandò Tyler passandogli una mano davanti gli occhi.
<< Si, certo. Dai andiamo a fare colazione. Muoio di fame. >> rispose Albus, alzandosi dal comodo divano nero in pelle, decise di non dire niente agli amici di Bianca. Tanto era sempre la stessa storia.
Dopo un’abbondante colazione, ricca di salsicce, porridge, aringhe affumicate e succo di zucca, i tre Serpeverde si alzarono dalla tavolata e raggiunsero quella dei Grifondoro, sotto molte occhiatacce andarono da James e Rose. Quando anche loro ebbero finito, il gruppetto si avviò verso il cortile. Era un sabato fresco, una leggera brezza accarezzava l’erba. Il cielo era limpidissimo, senza neanche una nuvola, la piovra gigante sonnecchiava sulle rive del lago. Appena fuori dal castello Albus si girò verso gli altri e disse
<< Voglio mandare un gufo a papà. >> guardando James
<< Voglio dirgli della voce che ho sentito in biblioteca. >> concluse. tutti lo guardarono un po' confusi.
<< Che voce hai sentito in biblioteca? >> chiese cautamente Rose. Si sa che sentire le voci sia nel mondo babbano che magico non era un buon segno.
<< Ecco era una voce umana, ma non so dire se apparteneva a un maschio o una femmina. Era molto disturbata, e sembrava che stesse parlando con altre persone. >> spiegò Albus
I quatto lo guardavano un po’ allarmati. Albus non aveva detto niente a nessuno, sapeva che era una cosa strana, fuori dal normale, ma non riusciva a darsi pace. Quella voce, le parole che aveva sentito, gli tornavano in mente ogni sera, e gli facevano presupporre che stava per succedere qualcosa.
<< Va bene, hai sentito questa voce. Ma non ti sei anche domandato come farai a spiegare il tutto su una lettera? Se neanche te sai bene cosa hai sentito? >> parlò James, rompendo quel silenzio teso.
Certo che ci aveva pensato, e in effetti l’idea di spedire una lettera, in quel momento gli sembrò tanto stupida. Forse si stava agitando per niente, magari quella voce era uno scherzo di qualche fantasma, dato che neanche i suoi amici hanno visto uscire qualcuno dalla biblioteca.
<< Si avete ragione. E’ inutile preoccupare papà. >> concluse, e il gruppo si diresse verso il grande albero, sotto il quale tempo prima aveva trovato i nomi dei loro genitori, e aggiunto i loro. Qui Rose disse di scrivere anche quelli di Tyler e Scorpius. E fu, con grande stupore di tutti, James a scriverli, tirando fuori un vecchio coltellino appartenuto a loro padre.
La mattina passò velocemente, verso le undici si aggiunsero al gruppo anche Fred Jordan, il migliore amico di James, il quale si scusò con Scorpiu e Tyler e prese agiocare una partita di SparaSchiocco con quest’ultimo. Dopo tante partite e parecchie Gelatine Tutti i Gusti +1 dopo, tornaro al castello per il pranzo.
I giovani Serpeverde si abbuffarono di tutti i cibi deliziosi che erano stati preparati quel giorno, e nonostante tutto, riusciro a trovare anche spazio per una bella fetta di torta alla zucca, calda e cremosa.
Soddisfatti e belli pieni uscirono nella Sala d’Ingresso, aspettarono gli amici Grifondoro, e quando anche loro li ebbero raggiunti, Albus e Scorpius girandosi verso l’ingresso, urtarono contro tre persone.
<< Oh ci scusi tanto, non l’abbiamo….papà?! Zia Alex? >> esclamò incredulo Albus, e dopo pochi secondi si fiondò ad abbracciare il ragazzo sopravvissuto, e poi la zia.
<< Papà!! >> urlo Scorpius buttandosi nella braccia del padre
<< Ma che ci fate qui? >> doamdo James in tanto che Rose e gli altri finirono di salutare il trio
<< Ah solito controllo di routine, niente di cui preoccuparsi. E voi? Non dovreste fare i compiti? >> domandò la Vice-Ministro con una strizzatina d’occhio.
<< Coraggio, andiamo. Dobbiamo vedere la McGranitt. >> concluse Draco Malfoy, facendo un gesto ad Alex Potter, la quale si voltò a guardarlo con un sorriso.
<< Bene ragazzi, vi salutiamo. Fate i bravi. >> disse Harry salutando i figli e la nipote. E con una stretta di mano saluto gli altri due Serpeverde.
Il gruppetto rimase li a guardare il trio salire le scale e poi sparire. Allorché si avviarono nuovamente verso il cortile, quando erano a metà strada verso la vecchia quercia, Rose disse con un sospiro
<< Ah..che belli che erano!! >> i ragazzi la guardarono curiosi
<< Mai dai, non ditemi che non ve ne siete accorti. >> li canzonò Rose
<< Sinceramente, e credo di parlare a nome di tutti, non abbiamo notato proprio niente. >> disse prontamente Scorpius, facendo sorridere Albus.
<< Siete proprio dei maschi. E si che, proprio tu Scorpius, avresti dovuto vederlo. >> iniziò la Weasley, ma notando che gli amici e cugini non capivano disse ancora
<< Tra mia zia Alex e tuo papà, Scorpius, c’è qualcosa. Non avete notato come si sono guardati quando lui le fece cenno di andare, e come le ha messo la mano sulla schiena per accompagnarla? Erano bellissimi, sono i piccoli gesti a rendere tutto così bello. >> finì la rossa, e rifugiandosi nel libro di Trasfigurazione per iniziare i compiti.
Gli altri si guardarono ancora un po’ confusi, ma il giovane Malfoy iniziò a volare con la fantasia. Quel’idea lo rese felicissimo, poi iniziò a pensare a sua madre, le voleva bene, ma da quando i suoi avevano divorziato per via delle varie incomprensioni, non la vedeva molto. Si era trasferita in Italia per il nuovo lavoro, e ancora non l’aveva perdonata. Sua madre gli voleva molto bene, ma la signorina Alex gli piaceva, era sempre gentile e affettuosa, lo vedeva come si comportava con i nipoti. 


Angolo autrice
bene come promesso sono riuscita a scrivere un nuovo capitolo..spero vi piaccia e che recensiate :)

  
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