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Autore: Vahly    16/07/2007    6 recensioni
Draco ed Harry hanno una relazione di solo sesso... o almeno così dovrebbe essere. Ma il biondino nasconde qualcosa che non vuole dire al compagno, mentre Harry scopre che forse c'è n modo per riavere indietro il suo padrino...
Non tiene minimamente conto del sesto libro.
Genere: Generale, Romantico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Harry, Remus/Sirius
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Cap

Cap. 06 – Non sempre le cose vanno per il verso giusto



Harry era al settimo cielo, tanto che per un momento era perfino riuscito a scordarsi di Malfoy. Avrebbero tentato di riportare indietro Sirius… Era fantastico!

Poi gli tornarono alla mente le parole di Hermione, e gli venne un dubbio… così, chiese all’amica.

– Senti, Herm… Ma perché anche due auror?

– Oh, beh, ricordati che Sirius è considerato ancora un pericoloso criminale… Anche se Caramell ha capito che “forse” non è lui il responsabile, ci vorrà la sorveglianza, un processo e tutto il resto…

Rispose la ragazza mestamente.

Harry annuì. Era vero, Sirius era conosciuto da tutti come l’assassino evaso da Azkaban. Non sarebbe stato facile per lui, ritornare ad una vita normale.

Ma se non altro l’avrebbe avuta, una vita…

Dopotutto, dopo aver finito gli studi Hogwarts, era stato quasi subito accusato di omicidio e rinchiuso ad Azkaban… e una volta evaso, era stato costretto a starsene buono alla sede dell’ordine. Non era vita, quella. Meritava di meglio, ed Harry non avrebbe permesso a nessuno di sbatterlo di nuovo quell’orribile prigione.

Harry avrebbe voluto parlare con Silente, ma ovviamente non era presente, come Remus.

Avevano però lasciato una lettera per i tre ragazzi dove spiegavano a grandi linee la situazione, con la promessa di raccontargli tutto una volta tornati.

Harry cercò di stare calmo, e di ripetersi che sarebbe andato tutto bene… sarebbe andato tutto bene…



Draco era appena tornato nella sua stanza.

Il braccio gli faceva ancora male, ed un po’ anche il taglio sulla mano.

Lucius aveva mandato Blinky a curargli il taglio, che ancora sanguinava leggermente, ma aveva ordinato di “non toccare assolutamente il marchio”. Si sarebbero infatti dovute aspettare delle ore prima che potesse essere lavato e bendato, e così ora Draco doveva restare con la manica alzata, stando attento a non farlo entrare a contatto con nulla.

Winky gli aveva suggerito di stendersi un po’ sul letto, ma lui non ne aveva minimamente voglia. Non voleva fare il povero malaticcio, non ora.

Era teso come una corda di violino… Il libro che aveva tra le mani sembrava scritto in arabo, e non aveva assolutamente voglia di fare nulla. Sentiva, in compenso, salirgli su dallo stomaco una nausea fortissima, e rimpiangeva di non essersi tenuto più leggero a pranzo.

Stava sfogliando distrattamente una pagina contenente un’illustrazione a colori, quando Narcissa fece il suo ingresso nella stanza.

– Buongiorno, madre…

Si sforzò di sorriderle Draco.

– Oh, Draco… allora, come stai? Deve essere stato doloroso…

– È tutto a posto, madre, non preoccuparti. Certo, mi fa un po’ male il braccio, ma credo sia normale…

Narcissa si avvicinò, e gli accarezzò la parte superiore del braccio.

– Passerà. Certo, ci vorrà un po’ di tempo… Mi ricordo che tuo padre è rimasto con il braccio fasciato per giorni, e sussultava appena lo sfioravano… Ma lui, al contrario di ciò che vorrebbe far credere, non è mai stato granché resistente al dolore…

La donna ridacchiò, e Draco in qualche modo si sentì un po’ più sollevato. Gli faceva bene avere accanto qualcuno che conservava una parvenza di buon umore…

– Senti, draco… Se vuoi, potremmo mandare un gufo ad Hogwarts, ed avvertire che resti qua per un paio di giorni. Allora, che ne dici?

Il ragazzo ci pensò un attimo su.

Gli vennero subito in mente un paio di occhi verdi, e la voce di Harry… avrebbe voluto parlargli, per quanto sembrasse assurdo, e magari chiarire… Ma non gli andava di affrontarlo subito, non se la sentiva. Poi c’erano Blaise e Pansy, ma con loro poteva parlare in qualunque momento… non si preoccupava per le lezioni, avrebbe sicuramente recuperato.

– Magari solo domani.

Concluse alla fine.

– Va bene. Allora farò mandare subito un gufo.

– Sì. Grazie, madre.

La donna gli sorrise dolcemente.

– Di niente, Draco. Riposati ora, ne hai bisogno.

Draco annuì, anche se sapeva che non sarebbe riuscito a riposarsi, né tantomeno a rilassarsi.

Non al momento, almeno.



La mattina dopo, Draco si svegliò un po’ più di buon umore. Il dolore, notò con piacere, era notevolmente diminuito, e con esso anche gran parte della tensione nervosa.

Quando scese a far colazione, però, trovò un Lucius ed una Narcissa particolarmente giù di tono.

– Buongiorno!

Li salutò, cercando di apparire abbastanza sereno.

– Buongiorno…

Grugnì il padre.

Draco li guardò perplesso.

– Cos’è successo?

Lucius Malfoy lo guardò, cercando di trattenere la rabbia, mentre la madre prese una rivista alla sua sinistra e con tono angosciato mormorò.

– Guarda…

Draco prese la rivista e lesse il titolo a caratteri cubitali:


MANGIAMORTE IN LIBERTÀ.
Malfoy, Goyle, Zabini, Nott e Avery fuggiti da Azkaban.

I noti mangiamorte, lo scorso venerdì notte di questo mese, sono fuggiti dalla prigione di Azkaban in circostanze misteriose. La fuga, di sui i custodi si sarebbero accorti solo la mattina seguente, non è il primo caso di questo genere: già tre anni fa, infatti, l’assassino Sirius Black è riuscito a fare altrettanto. Questo ulteriore caso mette in crisi la convinzione della sicurezza della prigione. I cittadini si chiedono: potranno ancora dormire sonni tranquilli? O il rischio di nuove fughe metterà a rischio l’incolumità di tutti i cittadini?

° Gli auror sono già al lavoro, ma per la pericolosità dimostrata dei mangiamorte, raccomandano cautela.

° L’intervista a Caramell, pag. 3

° L’intervista agli auror addetti alle indagini; pag. 5

° L’intervista al direttore del carcere, pag. 7

° Come e perché i mangiamorte possano essere fuggiti, di Rita Skeeter, pag. 8


Draco posò la rivista, preoccupato.

– Ora saranno tutti all’erta…

Il padre annuì.

– Già. Ho contattato Avery e Goyle, troveremo un posto più sicuro. Zabini e Nott hanno già lasciato le loro case…

Draco scosse la testa.

– Ma perché? No! Siamo pieni di stanze nascoste… puoi restare qui! Non ti troveranno!

– Sì che lo faranno, invece. Devo andare, Draco… Mi spiace, lasciarti subito dopo il tuo ingresso nei mangiamorte… so che è un momento difficile…

Draco strinse i pugni, cercando di trattenere le lacrime.

Non potevano portargli via suo padre… non di nuovo…

– E dove vorresti andare?

– Non posso dirtelo, mi spiace.

Draco lo guardò sconvolto.

– Non ti fidi di me?

Chiese con un filo di voce.

– Oh, no, non è questo, ma se gli auror ti sottoponessero a veritaserum…

– Capisco…

Draco volse lo sguardo a Narcissa, che piangeva silenziosamente.

Lucius le cinse le spalle con un braccio.

– Andrò via entro oggi pomeriggio. Sono contento di avervi rivisto entrambi, anche se è stato per poco tempo.

Draco annuì.

– Anch’io sono contento di averti rivisto, padre.

I tre fecero colazione nel più totale silenzio, e la tensione era tanto densa da essere quasi tangibile.

Draco salì in camera sua, per permettere ai genitori di poter stare assieme in quelle ultime ore, e scese solo poco prima che il padre partisse, per salutarlo.

Narcissa, dopo la sua partenza, si rinchiuse nelle sue stanze. Probabilmente doveva aver pianto molto, perché quando ne uscì aveva gli occhi arrossati e gonfi.

Draco cercò di starle vicino come poteva, ma si rendeva conto di non poter far molto.

– Vuoi che resti qui anche domani, madre?

Chiese Draco preoccupato.

– Oh no, no Draco… Dopo quell’articolo, in particolare… non voglio che si sospetti di te in alcun modo. Domani tornerai ad Hogwarts.

– Come vuoi, madre.

Mormorò Draco.

Fu il loro unico dialogo per quella giornata.



Harry non aveva visto la gazzetta del profeta.

Così, quando Ron gli fece vedere il titolone in cui veniva detto della fuga dei mangiamorte, per poco gliela strappò di mano.

– Ehi! Calmati!

Si lamentò il rosso, ma Harry quasi non ci fece caso.

Hermione si avvicinò ad Harry, per sbirciare il giornale.

– Ah, è vero… Lavanda mi stava dicendo giusto poco fa che è una coincidenza strana…

Harry la guardò perplesso.

– Che cosa?

– Beh, lei e Calì hanno visto il giornale, ‘stamattina… Così, quando Padma che, non ditelo in giro, ha una cotta mostruosa per Malfoy, si è lamentata del fatto che oggi era ancora assente… hanno giustamente ricollegato le due cose. insomma, il padre scappa e lui torna a casa… strano, no?

– Già.

Annuì Ron.

Harry li fissò sconvolto.

Cazzo, come aveva fatto a non pensarci prima… Il nervosismo degli ultimi tempi… e poi la decisione di lasciarlo… non sapeva bene come, ma doveva dipendere dal fatto che era tornato suo padre. O meglio, sperava che fosse così.

– Io credo che voglia che diventi un mangiamorte o qualcosa del genere…

Harry strinse più forte la pagina del giornale.

– No!

Disse deciso. I due amici lo guardarono perplessi, anche se Hermione aveva uno sguardo strano, nonostante Harry non se ne fosse accorto.

– Cioè, non penso che potrebbe diventare un mangiamorte ora… frequenta ancora la scuola, ed inoltre è troppo giovane… Qualcuno se ne potrebbe accorgere. Silente se ne accorgerebbe di sicuro.

Aggiunse il moretto.

Anche lui, quella volta che lo aveva sentito parlare con Piton, aveva temuto una cosa del genere, ma poi aveva subito accantonato l’idea, accappando a sé stesso un sacco di giustificazioni assurde al comportamento del suo ex-amante… e trovando un sacco di motivi per cui questo non sarebbe potuto accadere…

– Può sempre lasciare la scuola.

Ribatté Hermione

– E poi non credo che Silente se ne accorgerebbe… come potrebbe farlo? In genere non è che vada a controllare le braccia a tutti gli allievi di Hogwarts…

Harry non ascoltava più quello che dicevano.

Potrebbe lasciare Hogwarts… era per quello che era andato via, che non si potevano vedere? Non l’avrebbe più rivisto? L’idea lo opprimeva in maniera indescrivibile… Anche se non stavano più assieme voleva rivederlo… doveva farlo…



Erano più o meno le 6.00 del mattino, quando Draco mise nuovamente piede nella sua stanza.

Si sedette sul letto, in attesa dell’inizio delle lezioni. Avrebbe voluto parlare un po’ con Blaise, ma non se la sentiva di svegliare l’amico… Passò una buona mezz’ora, prima che il moro aprisse gli occhi, come se avesse percepito una presenza all’interno della stanza.

Stropicciandosi gli occhi, si sedette sul bordo del letto.

– Draco… quando sei…?

Chiese con la voce ancora impastata dal sonno.

– Una mezz’ora… scusa, non volevo svegliarti.

– Oh, non preoccuparti. Allora, com’è… com’è andata? Ti hanno marchiato?

Draco annuì, mestamente, mentre si scopriva il braccio.

Blaise si avvicinò a lui.

– Mi spiace…

– Non deve. Era una cosa che andava fatta, prima o poi, e lo sapevo. Almeno ora mi sono tolto il pensiero.

– E il sorriso. Guardati, come sei giù…

Draco tentò di sorridere, senza tuttavia riuscirci.

– È solo un po’ di angoscia momentanea… passerà. Non è solo il marchio nero, ma anche i casini con mio padre…

Blaise lo guardò preoccupato.

– Perché, cos’è successo?

E Draco cominciò a raccontare.



Non erano ancora cominciate le lezioni, ma Harry era già in piedi.

Anche Ron si stava alzando, ed Hermione era giù in sala comune ad aspettarli.

Il trio aveva infatti deciso di passare a vedere se fosse tornato Silente, prima di andare a fare storia della magia. Tutti e tre, Harry in particolare, volevano sapere che ne fosse stato di Sirius: sebbene continuassero a farsi coraggio l’un l’altro, ed a pregare che fosse andato tutto bene, avevano il più assoluto terrore che le cose non fossero andate per il verso giusto. E che Sirius non sarebbe mai più tornato da loro…

Una volta pronti tutti e tre, si recarono all’ufficio di Silente.

Il mago non c’era, ma in compenso trovarono la McGrannit ad attenderli.

– Silente non c’è, ma sapeva che sareste passati… venite, accomodatevi.

I tre ragazzi entrarono nell’ufficio del preside e si sedettero.

– Allora, professoressa… cos’altro le ha detto Silente? Sirius sta bene?

La strega scosse la testa.

– Mi spiace ragazzi. Non dovrei dirvelo così, ma… Non ce l’hanno fatta.
Harry la fissò sconvolto.

– Co… come non ce l’hanno fatta? Sirius è ancora intrappolato là dentro?

La McGrannit scosse la testa, ancora.

– A questo non posso rispondervi, ragazzi. Non so i dettagli della missione. Mi spiace.


***continua***





Note dell’autrice



Vi chiedo scusa per questo capitolo ^^’’’ però orsù, non dobbiamo certo perdere le speranze, no? Ok, sto zitta che è meglio… (con tono da Quattrocchi).
Ringrazio moltissimo tutti coloro che mi seguono. Credo che questa sia la fanfiction che preferisco tra quelle che ho scritto, e sono contenta che ci sia qualcuno a cui piaccia.
Ora passo a rispondervi:
lake: ma nooo! Perché sposato XDXD che schifo XD sono felice che il capitolo ti piaccia comunque ^^
the fly: non preoccuparti, fa sempre piacere avere una nuova commentatrice! Per Sirius ci sarà da aspettare, temo ^^ ma non tutto è perduto… Draco ti ringrazia per l’incoraggiamento! Un bacio a te!
ximeng: eh già, alla fine l’ha fatto. Spero di essere stata abbastanza veloce nell’aggiornamento e che anche questo capitolo ti piaccia.
Lucy Ligh: ma no, non scusarti, è un piacere rivederti ^^ sì, il rituale l’ho inventato io, visto che mamma Rowling non ci ha mai dato il piacere di assistervi (anche se sono davvero curiosa di sapere come lo immagina lei)… grazie mille per i complimenti, mi fa piacere che ti sia sembrato inquietante perché anche quello era l’effetto che volevo ottenere. Spero di risentirti presto!
aily: sono contenta che ti sia piaciuto, anche se ti è sembrato troppo poco descrittivo (e io che avevo paura invece di essermi dilungata troppo… ^^’’’’) Spero che la fine di questo capitolo non ti abbia delusa troppo, visto che aspetti Sirius ^^ Un bacione anche a te!

   
 
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