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Autore: N F LEYDEN    17/07/2004    6 recensioni
Il sesto anno di Harry in puro stile Rowling
Genere: Avventura, Azione, Fantasy, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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NATALE IN ARMATURA

                             NATALE IN ARMATURA

 

 

 

 

 

<< William prende la pluffa, risale velocemente il campo, scambia con Watson, indietro per Connor …Bolide diVolkov e la Bulgaria riconquista palla… >>.

Harry assisteva all’incontro dalla panchina, la nazionale inglese aveva bisogno di una bella prestazione per cancellare le ultime cocenti delusioni, e contro la Bulgaria del campione Krum l’allenatore aveva scelto ancora Kaewert il vecchio e ormai in declino cercatore della grande Inghilterra delle Olimpiadi Sud Africane, preferendo l’esperienza al talento.

Harry tuttavia dovette ammettere che contro quel Krum ci sarebbe stato poco da fare per chiunque, era diventato se possibile, ancora più forte rispetto a due anni prima.

Quello deve essere il tuo obbiettivo di gioco, si disse, vedendo Krum aggirare con irrisoria facilità il cercatore inglese e sfrecciare a prendere il boccino.

<< Krum prende il boccino >> gridò lo speaker a un pubblico deluso dopo poco più di venti minuti di partita, << La Bulgaria vince duecento  a trenta >>.

 

<< E’ stata buona partita >> disse più tardi Victor Krum a Harry all’uscita degli spogliatoi.

<< Per voi sicuro >> rispose il ragazzo.

Il Bulgaro lo guardò con un mezzo sorriso, cosa alquanto insolita per lui << quando vostro cercatore si ritirerà, me piacerebbe giocare con te >>.

<< Anche a me piacerebbe giocare con te >> rispose Harry, << ah quasi dimenticavo, ti devo dare questa da parte di Hermione >> disse tendendogli la lettera.

Più scorreva la pergamena, più il consueto cipiglio del Bulgaro andava marcandosi. << Si >> disse infine, << io me l’aspettava >>.

<< Scusa Harry Potter io ora devo andare >> strinse la mano ad Harry e si allontanò a spalle curve.

 

 

 

 

Il viaggio di ritorno fu piuttosto triste per Harry, nonostante fosse stata una bellissima esperienza lo rammaricava il fatto di non aver giocato, né poteva parlarne con qualcuno. Nel treno che trasportava la squadra infatti, l’atmosfera non era certo delle più serene a causa dell’ennesima sconfitta.

Giunto a Winchester  Harry cambiò treno per tornare ad Hogwarts.

Guardando  con la testa appoggiata al finestrino le rovina di qualche antica città che addobbavano la campagna fuggente, Harry non poté reprimere un sorrisetto notando che quasi tutti i passeggeri del treno precedente, fatta eccezione per la selezione di Quidditch, e qualche casuale viaggiatore avevano cambiato treno insieme a lui…

 

 

 

 

Harry arrivò a Hogwarts una fredda sere della vigilia di natale, solo Ron, Hermione e pochi altri studenti erano rimasti a scuola quell’anno.

<< Hei, Harry >> lo salutò Ron, << giusto in tempo per la cena >>

<< Harry >> lo abbracciò Hermione. << hai dato quella cosa a Victor? >> gli chiese nell’orecchio.

<< Non preoccuparti >> le sussurrò in risposta Harry, << tutto fatto >>.

<< Ciao Harry >> gli sorrise Ginny, aveva un braccio appeso al collo.

<< Ma cosa ? >> fece il ragazzo sorpreso.

<< La stupida ha fatto una gara di velocità con Tycoon all’ultimo allenamento di Quidditch >> rispose Ron, << Per poco non ci rimetteva la testa >>.

<< Però ho vinto >> rispose la ragazza.

<< Bè ceto >> disse il fratello, << lui giocava per vincere non per morire >>.

<< Stai zitto, Ron >> disse acida la ragazza, << ho hai già dimenticato…perché Weasley è il nostro re… >>.

Questo chiuse la bocca a Ron.

 

 

La mattina di Natale Harry fu svegliato di buon ora dal fruscio di carta da regalo strappata.

<< Buon Natale Harry >> ruggì Ron .

Neville, Seamus e Dean stavano attaccando furiosamente i loro regali.

Harry si unì con gioia a loro.

Per primo aprì il regalo di Hagrid, conteneva i soliti immancabili e immangiabili dolci fatti in casa.

Quindi in successione scartò una mezza dozzina di calzettoni da Quidditch colorati e rigorosamente diversi l’uno dall’altro da parte di Dobby, un maglione della signora Weasley fatto per l’occasione nei colori della nazionale inglese di Quidditch, una paio di scarpe nuove da Hermione per il Quidditch e per restare in tema un nuovo solvente lucida scopa da Ron.

La cosa più originale qui in mezzo, pensò Harry sorridendo sono sicuramente i biscotti di Hagrid.

 

In sala comune incontrarono Hermione e Ginny che scendevano dal dormitorio delle ragazze.

<< Mi accompagnate alla gufiera ? >> chiese Ron agli amici, << ho promesso a mamma che avrei mandato gli auguri a Percy >>.

Così i quattro si incamminarono per le lunghe rampe che portavano alla gufiera nel castello semideserto.

<< Che diavolo volete felloni ? >>.

Erano arrivati a un solitario pianerottolo quando si sentirono apostrofare così.

<< Sir Cadogan >> disse Ron con un sorriso.

<< Ah, adesso mi riconoscete eh? >> fece iroso l’eccentrico cavaliere del quadro.

<< Ti abbiamo sempre riconosciuto >> disse Hermione.

<< Ma per favore signorina, se a scuola non si parla d’altro e nessuno è venuto a domandare a sir Cadogan >>

<< Non si parla d’altro, di cosa ? >> chiese Harry divertito.

Per tutta risposta Sir Cadogan si sfilò il mantello lasciando in bella mostra l’armatura, << Dimmi giovane scudiero >> chiese, << non hai mai visto questa croce prima ? >> la croce in questione era grande e dorata, esattamente uguale a quella del misterioso cavaliere giunto morente ad Hogwarts.

I quattro ragazzi erano ammutoliti.

<< Sir Cadogan >> fece piano Hermione, << ci permette di entrare nel suo quadro, così da mostrarci gli splendori del suo reame ? >>

<< Ma certo mio, Sir Cadogan non rifiuta mai il suo aiuto a una donzella in difficoltà! >>.

<< Entrare nel quadro ? >> chiese Ron.

<< E’ un incantesimo che ho appreso a antiche rune, venite stringetevi a me e ora impersando >>.

 

Harry si ritrovò in un grande prato verde a cavallo di un giovane baio, vestiva una cotta di maglia e portava alla cinta una spada lucente. Vide Ron addobbato in maniera simile , mentre Ginny e Hermione vestite come due dame medievali.

<< Bene >> ruggì Sir Cadogan, << Questi sono gli abiti giusti per dei veri signori, ed ora seguitemi >>.

<< Hermione >> disse Harry, << io pensavo che fosse come entrare in un pensatoio >>

<< No >> rispose la ragazza, << se entri in un quadro ti impersonifichi nello spirito che voleva l’artista, e poi puoi interagire con i personaggi del dipinto >>.

<< Quali personaggi >> chiese Ron, << qui c’è solo quel vecchio pazzo >>.

<< No Ron, guarda là >> disse Ginny, procedendo nella foresta si affacciarono all’improvviso su una grande città murata.

<< E questa da dove sbuca? >> fece il rosso.

<< Io ho già visto questa campagna >> disse Harry, << quando tornavo con il treno della nazionale, questa è… questa è Camelot >>.

Nessuno rispose, mentre Sir cadogan li conduceva a passo sicuro verso il portone.

La città doveva aver visto momenti migliori, la splendida architettura era infatti guastata dalla decadenza e dalla morte che appestavano le vie.

I preparativi per un’imminente battaglia erano evidentissimi, ma sul volto dei soldati, si scorgeva la disperazione.

<< Venite >> disse Sir Cadogan conducendoli in una stradina laterale e poi in un in un grande palazzo, << devo partecipare a una riunione >>

Il salone dove li condusse doveva aver resistito alla decadenza  circostante, Harry non aveva mai visto niente di così splendido e maestoso, al centro della sala stava un grande sarcofago che recava una semplice incisione: Qui giace il grande Artù, signore di Camelot e di Logres , siate degni della sua presenza.

E tutt’intorno stavano decine di cavalieri vestii esattamente come il misterioso visitatore di Hogwarts.

I Ragazzi si nascosero dietro una cripta, mentre Sir Cadogan prendeva posto nel grande cerchio di Cavalieri che si era formato intorno al sarcofago.

Sguainarono insieme le spade, mentre gridavano all’unisono queste parole:<< Proteggeremo per sempre il segreto, mai il tutto sarà riunito, sino alla morte e con la nostra vita adempiremo al sacro compito e preserveremo nei secoli intatto e imperituro il potere delle stelle  >>.

 

<< Harry togliti >> disse Ron erano tornati sul pianerottolo di Hogwarts, gli abiti nuovamente normali. Harry era ruzzolato per la sorpresa addosso all’amico.

<< L’effetto dell’incantesimo deve essere terminato >> disse Hermione.

<< Possiamo rientrare? >> chiese Ginny.

<< Non più di una volta all’anno nello stesso quadro >> rispose Hermione, << o si rischia di non tornare indietro >>.

In quel omento una improvvisa  eclissi oscurò il sole.

Harry guardò il cielo buio sopra il castello e fu scosso da un tremito, il potere delle stelle…

 

 

 

 

 

  
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