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Autore: Kagome91    16/07/2007    8 recensioni
chi era quella bellissima ragazza di cui conosceva soltanto le forme ben appropriate e le labbra sensualissime che lo avevano completamente stordito di baci quella sera di fine anno?
Genere: Romantico, Commedia, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kikyo, Miroku, Rin, Sango, Sesshoumaru
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Tutta colpa di quel sogno

 

 

 

Se questo non è amore

 

 

 

 

 

 

 

Salve gente!!!! Be come preannunciato questo è l’ultimo cappy di questo mi modesto lavoretto! Chissà come andrà a finire fra il dolce pirata e la bella gattina…^^ Buona lettura gente!

 

Welllaaaaaaaaaaaaaaa!  Arumi_chan hai letto tutta la ff in una volta sola? Bravissima! Ti meriti un premio x questo! Che cosa? Vai a leggere la fine della ff e scopri cosa ha risposto la nostra Sanguccia…. E fammi sapere!!!!

 

Grazie mille aria x i complimenti! Farò più attenzione la prossima volta! Vedi? Ho aggiornato come promesso! Buona lettura! ^^

 

 

Bella compare nihal_chan !!! me felice di rivederti fra le mie recensioni! Mi scuso anche con te x il ritardo, un kiss buon divertimento!

 

Wewe sessho94, finalmente un ragazzo!!!! ( oppure no?) mi ha fatto piacere ricevere la tua recensione! Grazie mille e buona lettura dell’ultima cappy!

 

 

Dolcissima Dolce Sango91 Oh mio dio quanti complimenti!!!!! Quanta euforia! Vai a leggere dai nn ti trattengo oltre! E dimmi com’è andata! A presto!

 

E certo che nn è male come risposta LILI! Vorrei vedere te al posto della cara sango! Buona lettura! ^^

 

 

 

 

 

Sango lo fissò ammutolita. – non credi che questa battuta sia fuori luogo? -.

- io… - Miroku tacque. In realtà era sorpreso quanto Sango. Sposami. In quel momento, però, gli era sembrata la proposta più giusta da fare.

- non sto scherzando voglio sposarti davvero! -.

- perché? – chiese lei, sospettosa.

L’altro scosse la testa.- la tua esperienza nell’accettare proposte di matrimonio è pari a quella che hai con gli appuntamenti! A questo punto, dovresti volarmi fra le braccia giurandomi eterna devozione. Hai capito? -.

- sempre che voglio accettare, no? -.

Miroku reclinò al testa di lato forzando un sorriso – non scherzare, non ho mai chiesto a nessuno di sposarmi in vita mia, e rischi di farmi venire un attacco di cuore – nonostante il tono scherzoso, era terrorizzato.

Sango si morse un labbro, scura in viso – io non voglio sposarmi. Non voglio sposare nessuno -.

Quello si sedette e le prese la mano – con me sarebbe diverso, io non sono come lui -.

-questo lo so. Il problema è che io non intendo rinunciare ancora alla mia indipendenza -.

- non ti chiedo di rinunciare a niente -.

Lei gli lanciò uno sguardo sarcastico – ah, no? Non faresti che insultarmi per come mi vesto e come mi pettino -.

In effetti era vero. – beh, tu non puoi nasconderti per sempre -. Obiettò Miroku –sei bellissima e devi esserne fiera. Fa parte di te. E quando saremo sposati, non c’è ragione perché tu sia scialba. Ci penserò io a tenere lontano gli altri spasimanti -.

- vedi? – esplose Sango, non solo vuoi cambiarmi ma ti comporterai da uomo delle caverne! Non mi serve un uomo che mi protegga -.

- vestita così no di certo -.

Lei ignorò la provocazione – carca di capire -.

- capisco benissimo. Hai detto che tenevi a me, ma non è vero – Miroku si alzò, sovrastandola. Si sentiva sconfitto, rifiutato e triste. Piegò le labbra in un sorriso incerto.

- sai una cosa? Sei un tantino egoista -.

Sango cercò di parlare, ma lui glielo impedì – ho fatto il possibile, mi sono umiliato più volte cercando di conquistarti… ma tu hai un cuore di pietra. Non è colpa tua considerato il tuo passato, ma io non so che altro fare. È doloroso amare tanto una persona ed essere respinto. Mi sono sentito più vicino a te che a chiunque, compreso Inu Yasha… ed ero deciso a non rinunciare a te -.

Lei chinò lo sguardo, e  Miroku non riuscì a vederla in faccia. Tanto meglio: le stava aprendo il cuore e non voleva essere guardato con pietà. Riprese a parlare in tono indifferente – non ce la faccio  più. A quanto pare sei più forte di me, perché io non credo di poter accettare altri rifiuti. Se vuoi continua a vivere sotto una campana di vetro fai pure.. sappi che io non resterò ad aspettare in eterno una tua risposta -.

Sango taceva e lui sospirò disgustato. – lunedì non verrò all’allenamento, mi sostituirà Inu Yasha finché non troverai un altro. Spiegalo tu ai bambini… se ti serve qualcos’altro lascia un messaggio alla mia segreteria, per il resto, possiamo ben salutarci qui Sango – disse avviandosi all’ingresso.

Infine uscì senza far rumore.

 

E, fedele alla parola data, il lunedì successivo Miroku non si presentò. Lei stava malissimo, anche se non voleva sposarlo. Non poteva. Era un idea assurda.

Allora perché quella proposta le aveva riempito il cuore di gioia e poi si era sentita morire quando lui se ne era andato?

Arrivò Inu  Yasha, che le lanciò un’occhiata di traverso e prese il pallone. Lei lo raggiunse salutandolo.

- Sango… - rispose lui in tono formale.

- grazie per essere venuto -.

- Mio fratello aveva bisogno di me -.

- lo so -.

Sango esitò, Inu Yasha non aveva voglia di chiacchierare, ma lei doveva sapere – come sta? –.

- malissimo, grazie -.

Il suo tono la fece rabbrividire – io no volevo… -.

- certo che non volevi, secondo te gli uomini sono tutti dei.. quindi anche mio fratello -.

Lei non lo guardò – capisco -.

- non credo proprio. In ogni caso, visto che non capirai mai, sono contento che tu abbia rotto con lui prima che lui fosse ancora troppo coinvolto. Io sono l’unica persona che gli abbia mai voluto bene, e la vita non gli ha insegnato a fidarsi della gente, ne tanto meno delle donne. Quindi spero ardentemente che si trovi una ragazza capace di amarlo. Se lo merita -.

Pur sconvolta da quelle parole così dure Sango dovette riconoscere che l’amico aveva ragione.. se soltanto….

Questa volta l’aveva davvero fatta grossa. Per quanto cercasse di non pensarci, il passato tornava sempre a tormentarla. O era lei che si tormentava?

 

Dopo due settimane, Sango decise di affrontare la realtà. Voleva bene  a Miroku, anzi lo amava e le mancava da morire e ogni giorno stava peggio. Con lui si sentiva viva, senza di lui spenta e svuotata.

Aveva bisogno di lui, pur avendo giurato che non sarebbe mai più dipesa da nessuno in vita sua, e ammetterlo le dava conforto. Non doveva più negare se stessa o le sue emozioni: Miroku non avrebbe mai approfittato di lei o cercato di dominarla, di questo era certa.

Però l’aveva ferito e forse lui non gliel’avrebbe mai perdonato. Era troppo vigliacca per chiamarlo senza una ragione precisa. Quando si sarebbero incontrati con Hojo per eventuali spese o nuovi arrivi sarebbe stata l’occasione migliore per parlargli. Il piano sarebbe andato alla perfezione se, al telefono di casa e al cellulare avesse risposto lui e non una segreteria che la invitata a lasciare un messaggio. Preoccupata, Sango chiamò Kagome e ricevette una notizia per nulla incoraggiante. Miroku si era preso una lunga vacanza nella casa in riva al mare dei suoi zii, assieme ad alcuni dei suoi cugini.

Era andato tutto storto e la colpa era solo sua. Era una miserabile vigliacca e doveva smettere di nascondersi, proprio come le aveva detto Miroku.

Doveva fare qualcosa e al più presto.

 

Inu Yasha andò ad aprire la porta.

- ciao Sango, entra -.

- grazie, Miroku non è qui vero? -.

- no ci evita. Proprio come fai tu -.

Lei arrossì, ma non si arrese – mi dispiace… - entrò e si guardò attorno – sei solo? -.

- no, Kagome ti aspetta di la. Prego -.

Il tono formale dell’amico la mise a disagio.

- Sango, che bello vederti! – esclamò la ragazza vedendo la giovane entrare in camera.

- non abbracciarmi, sono sull’orlo dell’abisso ed un eccesso di gentilezza mi farebbe crollare -.

- che? – domandò Kagome stupita.

Fino a quel momento Sango aveva mantenuto la calma, ma in realtà era ancora nervosissima all’idea di affrontare Miroku. Le labbra iniziarono a tremarle. Sentendosi una stupida aprì la bocca per iniziare un discorso calmo ed intelligente, ma scoppiò in lacrime .- Io lo Amo! -.

- oh, Sango! – sorrise l’altra. Nonostante i sentimenti contrastanti che provava la strinse – è meraviglioso! -.

- non lo so – la giovane tirò su col naso – l’ho ferito, e non ho mai fatto soffrire nessuno in vita mia. Non lo sopporto -.

- gliel’hai detto? -.

Lei scosse la testa – non posso andare a dirgli che lo amo come se nulla fosse. Sono stata terribile -.

- non è vero. Vedrai che lui ti capirà -.

Sango alzò la testa. Si era mostrata già abbastanza vulnerabile – spero che ti abbia ragione, perché io lo amo davvero -.

Inu Yasha entrò in camera con in mano un vassoio con sopra delle tazzine – state ancora spettegolando su mio fratello? -.

- no! – lo aggredì Kagome – stavo convincendo Sango che Miroku la ama -.

Lui alzò gli occhi al cielo – certo! Altrimenti perché sarebbe così insopportabile? -.

- non dirlo a me – replicò la ragazza – dillo a lei -.

- Mio fratello ti ama, e tu cosa intendi fare? -.

Le i si morse il labbro. Miroku aveva cercato di parlarle dai suoi sentimenti, ma lei non aveva reagito. Stava male all’idea di ciò che lui doveva aver provato. Come poteva confessargli di essere terrorizzata perché l’idea di accettare tanta felicità la rendeva vulnerabile?

Non osava neanche immaginare come doveva essersi sentito lui quando aveva respinto la sua proposta di matrimonio.

All’improvviso ebbe un idea – devo rimediare. Devo dimostrargli quanto lo amo -.

- diglielo e basta – suggerì Inu Yasha.

Sango scosse la testa – ho un piano, ma mi serve il vostro aiuto -.

- oh no! – gemette il ragazzo – parli come Kagome! -.

Quella scoppiò a ridere – Ti ascolto! Sai che adoro i complotti! – disse.

Inu Yasha si sedette – io non me ne vado! State confabulando contro il mio povero fratellino, quindi devo proteggere i suoi interessi -.

- Bene, allora ascoltatemi -.

 

Miroku fissò stupito il fratello, in abito scuro e pronto ad uscire – non dovevamo fare dei lavori in casa? -.

Inu Yasha si batté una mano sulla fronte – oh Dio! Mi sono dimenticato! Avevo deciso di uscire con Kagome. Ti dispiace iniziare te? -.

- no -.

- grazie io appena posso mi libero! -.

- come stanno i ragazzi? -.

- stanno bene – rispose Inu Yasha, vago – e manchi tanto alla piccola Ai, comunque ho qui una lista di tutte le faccende da sbrigare -.

Lui riuscì a sorridere – bene, tanto oggi son libero -.

Il fratello gli mise un foglio nella tasca dei pantaloni, poi si guardò l’orologio – devo scappare – mentì – per prima cosa vai sul retro della palestra della scuola, qui ci sono le chiavi. Sango ha chiamato dicendo d’aver dimenticato li qualcosa. Dai un’occhiata, ti dispiace? -.

Miroku non si mosse – non passerà di qui, vero? – domandò in preda al panico.

- non preoccuparti – lo rassicurò il fratello – e grazie di tutto. Ciao -.

- ciao -.

Malgrado tutto era ansioso di vedere che cosa aveva dimenticato Sango in palestra. La maschera? Una parte di quel costume? Magari l’avrebbe tenuta lui. Era un ricordo e lei non poteva obiettare.

 

Si diresse verso il retro, quel giorno c’era il sole e non le luci soffuse della festa. Proseguì a testa bassa. La porta era socchiusa, ma Miroku non vi fece caso, troppo preso dai ricordi…che strano! Adesso l’idea di sapere che si trattava di Sango e non di un’altra donna, rendeva l’esperienza più erotica e provocante.

- Miroku? -.

 Si fermò raggelato. Era tutto troppo vero per essere un sogno. Si voltò lentamente e gli mancò il fiato. Sango era esattamente dove la ricordava, ferma, al centro della sala.

Ma non aveva la parrucca, e.. portava la maschera. Lui la fissò, non c’erano ombre e le luci erano tutte accese. I capelli di lei era sciolti in onde morbide e sexy sulle spalle, fatte apposta x essere accarezzate. Gli occhi nocciola, colmi di ansia e aspettativa lo fissavano seri.

Le si avvicinò lentamente, senza quasi respirare, e le sfiorò il volto – posso toglierla? – disse rivolto al velo nero che lo copriva.

Lei sorrise – se vuoi – continuò fissandolo negli occhi col fiato sospeso – fai tutto quello che ti piace Miroku -.

- mi piaci tu – le tolse la maschera e le sorrise – ti rendi conto di quanto sei speciale x me? Amo tutto di te: stare con te, guardarti e parlarti -.

La baciò dolcemente –non mi stancherò mai di te e non cambierò niente di come sei -.

- tranne i miei abiti -.

- puoi vestirti come vuoi non mi importa -.

Sango fece uno sforzo enorme per resistere alla tentazione di doverlo abbracciare. Dovevano parlare era necessario che lui capisse – voglio farti felice io.. io ti amo -.

Miroku chiuse gli occhi e la strinse – anch’io. Ti amo da morire -.

- fa un po’ paura no? -.

- no! – rispose lui deciso – amarti é facile da morire – poi sorrise e le accarezzò la scollatura – proprio come questo costume -.

- voglio essere come tu mi vuoi – mormorò lei.

- voglio che tu sia te stessa e basta – Miroku le nascose il viso sulla spalla – sei bellissima e speciale. Sii te stessa, amore, e smettila una volta per tutte di nasconderti -.

Lei rise – Inu Yasha ti ha detto cosa ho perso qui? – chiese scherzando.

- cosa? -.

- il mio cuore -.

- non l’hai perso – la corresse lui – ce l’ho io; e adesso non ho alcuna intenzione di ridartelo -.

Lei fece per replicare ma Miroku le mise un dito sulle labbra – hai indossato il costume solo x tormentarmi, oppure realizzare il mio desiderio? -.

- tutte e due le cose – rise, sfuggendogli.

- vieni qui! – le ordinò il giovane raggiungendola.

Seguì un bacio, e lei finalmente lo abbracciò. Era tutto stupendo, perfetto. Quando la strinse a se Miroku sentì il rumore di un foglio che si piegava e, con un’occhiata sospetta, si tolse dalla tasca il biglietto che gli aveva dato Inu Yasha.

 

Anche le donne hanno fantasie, almeno così sostiene Kagome,

 li in un angolo ci dovrebbe essere un sacchetto,

divertitevi ragazzi!

 

Sango glielo porse ridendo – ecco qua! -.

 Lui lo prese al volo – cos’è? –

- il tuo costume da pirata! -.

Miroku sorrise malizioso, slacciandosi la camicia – con me non si scherza baby! -.

- oh ma davvero? -.

- certo! Sono un pirata per bene io! – ribadì afferrandola per la vita.

- ehm… ci sarebbe un’altra questione da risolvere… - sussurrò lei.

- sarebbe? -.

- beh… non è un po’ troppo prestino per i matrimoni? -.

- no di certo mia cara! – rise lui, poi si fece serio – scusami per quella volta, ma m’avevi fatto arrivare all’esasperazione -.

- chiedo perdono capitano.. – disse lei.

- prima d’arrivare all’altare ce ne di tempo… - rispose lui.

- e come avete intenzione di spenderlo quel tempo, se mi è concesso saperlo? -.

- bellezza ho afferrato il tuo messaggio – fece lui, con aria di chi la sa lunga.

Sango osservò il costume che il giovane aveva fatto cadere per terra.. poi le ritornò in mente un vecchio ritornello….

- ….  pirati, corsari e  gran bucanieri… - canticchiò, stringendogli le braccia al collo.

Lui rise, costringendola a piegarsi all’indietro -… yo-ho! Beviamoci su! – finì, baciandola.

 

 

Ma chissà da dove l’avrò presa questa fine eh? Scusa gente ma mi sono fatta prendere un po’ la mano…. Non ho nient’altro da dire, sperò che la fine di questa lunga e tormentata saga sia di vostro gradimento e, non mi resta altro che scrivere la parola fine anche a questa mia. Arrivederci alla prossima!

 

YO-HO BEVIAMOCI SU!

 

 

Fine….????

 

 

 

 

 

  
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