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Autore: momyroby    30/12/2012    0 recensioni
La guerra contro Voldemort è finita, ma un inedito gemello di Harry ne ha cambiato l'esito. In un nuovo contesto di guerra, Draco ed Hermione imparano a conoscersi, apprezzarsi ed amarsi per ciò che veramente sono. L'amore più assurdo ed intenso di tutti....
Genere: Fantasy, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Tom Riddle/Voldermort | Coppie: Draco/Hermione, Remus/Ninfadora
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
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GRAZIE A TUTTI COLORO CHE HANNO LETTO IL PRIMO CAPITOLO. SPERO MI VOGLIATE PERDONARE SE NON RIESCO A STACCARE COMMENTO E TESTO... BUONA LETTURA... Anche quella notte trascorse insonne per i tre. Ma finalmente Draco ed Hermione riuscirono a fare luce sul buio di quel mistero. Draco specialmente ripensò a tutti gli anni passati ad Hogwarts. Non aveva fatto altro che offendere Hermione, cercando di farla sentire inferiore. Invece capì che quella streghetta era superiore. A tutti, soprattutto a lui. Non era stato lui a combattere il Signore Oscuro, non era stato lui lontano da casa per quasi un anno pur di aiutare gli amici, non era stato lui a distruggere uno dopo l'altro gli Horcrux. Lui cosa aveva fatto? Aveva scelto la strada più conveniente, diventare Mangiamorte. Ma non aveva avuto il coraggio di uccidere Silente, che pure disprezzava. Anzi, aveva disprezzato. Durante l'estate aveva fatto mente locale su tutti quegli anni, fino ad ammirare tutti coloro che si erano opposti a quel megalomane. Perfino Silente. Perfino Hermione, la mezzosangue alla quale aveva spesso augurato la morte e che invece gli aveva sempre tenuto testa. Così aveva iniziato per la prima volta a vedere le persone come realmente erano, lasciando perdere la miriade di pregiudizi che lo avevano portato a quella immeritata superbia, a quella arroganza basata sul nulla. Hermione-finalmente fu sincero a se stesso- era la strega più affascinante, brillante e sagace che avesse mai conosciuto. Lo aveva sempre saputo? Forse sì, ma era sempre stato pieno di pregiudizi fino a poco tempo prima, appunto. Ecco il perchè di quell'imbarazzo. Per la prima volta era lui a sentirsi un verme in confronto alla Granger. E lo capì durante il viaggio in treno, durante il quale aveva ripercorso per l'ennesima volta tutti quegli anni. Che fosse qualcosa di più della semplice ammirazione? Che forse la fine della guerra tra Ordine della fenice e mangiamorte avesse disseppellito qualcosa di più che da anni giaceva in lui come lava di vulcano pronta a fuoriuscire? Sperava fosse così. Sperava di avere la sua prima sicurezza, dopo una vita di illusioni. Ed Hermione? Anche lei in quell'estate aveva fatto la stessa cosa. Forte della sua lucidità, aveva ripensato a mente fredda a tutto. E aveva rivalutato anche Draco. In fondo non era colpa sua- si diceva- se era cresciuto con l'odio cieco per tutti gli avversari del Signore Oscuro. Forse il più grande merito di Percy era proprio il fatto di averlo sempre considerato come un amico fino a che, col tempo, anche Draco era riuscito a vedere Percy non come un nemico ma come un amico che gli sarebbe stato vicino nonostante tutto. Come quando, al terzo anno, si era lasciato ferire da Fierobecco pur di vedere intatto l'amico. Come quando, al sesto anno, aveva riparato per lui l'armadio svanitore pur di non vederlo ucciso da Voldemort. O come quando, mesi prima, lo aveva rinchiuso temporanemamente per salvarlo dalla morte in battaglia. Se Percy lo aveva aiutato, voleva dire che aveva visto fin da subito in lui qualcosa di positivo, recondito in lui e nascosto da quell'animo glaciale. Sotto quella prospettiva, allora Draco era 'solo' un ragazzo accattivante, seducente e astuto. Molto bella come prospettiva, a dire il vero. Hermione sorrise quella notte, quando se ne rese conto. Poi si lasciò cullare da quella paradisiaca immagine. La mattina seguente ebbero la prima lezione con Lord Voldmort. Anzi, col professor Riddle. Imbarazzante, molto imbarazzante. Buffo sotto un'altra ottica. Dopo un lungo discorso sul fatto che fosse felice per la prima volta in vita sua per il semplice fatto di poter redimersi insegnando a combattere la magia oscura della quale si era servito solo per fare del male, diede inizio alla prima lezione pratica. Voleva veder il livello di tutti, così propose un torneo di duelli. Al primo turno Hermione sconfisse senza problemi Goyle, Draco Tiger, Ron la Parkinson, Harry Michel Corner e Percy si trovò a combattere contro Daphne Greengrass. La servetta della Parkinson ebbe la faccia tosta di attaccarlo di spalle. Lui sentì prima lo schiantesimo e lo rovesciò contro di lei con forza decuplicata, causandole lo svenimento immediatamente. Turni dopo si trovarono a combattere Ron contro Harry, che vinse anche se dopo parecchi incantesimi, Draco contro Padma Patil, resa inoffensiva da un impedimenta parecchio potente, Hermione conto la sorella Calì, disarmata e pietrificata dopo pochi secondi, mentre Percy usò un'incantesimo di sua invenzione per attaccare al pavimento un Neville prono e col naso quasi insanguinato dalla botta presa cadendo: defluo! In semifinale si affrontarono quindi i Potter -inutile specificare l'esito- e...Draco ed Hermione. Draco riuscì inspiegabilmente a schiantare la streghetta, senza però farla svenire. Preso da una strana paura, andò ad accertarsi che stesse bene e la aiutò a rialzarsi...chiedendole nuovamente scusa. Assurdo. Cosa stava succedendo a Draco. Lei ringraziò imbarazzatissima, per poi prendersi la rivincita con un incantesimo 'rubato' a Percy, il Perturbo. Esso produsse uno schiantesimo di più alto livello dello Stupeficium, causando un mezzo trauma cranico al povero Draco che si ritrovò sulla parete opposta. Ora fu lei a preoccuparsi e a rianimarlo con una strana ansia. Lui non si arrabbiò affatto, ma anzi le fece i complimenti una volta di nuovo cosciente, e lei ringrazio a bassa voce tutta rossa. Più avvincente ancora fu lo scontro tra Hermione e Percy, che per la prima volta in quella mattina si divertì a combattere, senza però avere particolari problemi. Dopo qualche minuto smise di parare incantesimi e, messa nel mantello la bacchetta, la sollevò con la teleconesi per poi legarla con funi e sbatterla dolcemente al muro, facendole sì perdere conoscenza ma senza farle male. Neanche sotto tortura le avrebbe mai fatto del male. Riddle ovviamente non si stupì del vincitore e, timoroso, gli propose un duello che Percy accettò col sorriso. L'aula fu quindi completamente sgomberata e il duello iniziò. Draco ed Hermione si trovarono vicini e in un momento in cui Percy sembrava aver perso il controllo della situazione si presero per mano stringendosela a vicenda. Percy si riprese da quel momento di incertezza e contrattaccò scagliando sul professore un fuoco potente quasi quanto l'Ardemonio. Il professore preso alla sprovvista rischiò di scottarsi ma riuscì a domninare le fiamme, poi richiamate dall'avversario. A quel punto Percy passò all'aria, travolgendo il nemico con un tornado parecchio potente che lo mandò a terra. Percy legò il professore con piante rampicante fatte apparire con le mani dal pavimento, che misero fuori gioco il professore. Questo s'arrese e i due sfidanti scoppiarono in una grossa risata. Fu solo allora che Draco ed Hermione si accorsero delle loro mani congiunte. Scoppiarono anche loro a ridere, ma per un motivo diverso dal loro amico, che li vide compiaciuto con la coda dell'occhio...
  
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