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Autore: Kirinin    17/07/2007    3 recensioni
Un giorno, Ranma si sveglia per scoprire che un paio di cosette sono cambiate. Niente di speciale- solo una nuova vita completa di una figlia, un dojo da mantenere e, ancora più importante, un marito. Ma c'è un problema: l'ultima cosa che Ranma ricorda è di avere sedici anni... (tradotta da Fioredivetro)
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Ranma Saotome, Ryoga Hibiki
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo Due

Capitolo Due: I Like You, Too


Ranma schivò un altro pugno maldestro. "Potresti colpirmi sul serio uno di questi giorni, P-chan," commentò, facendo un salto indietro per evitare il successivo calcio rovesciato di Ryoga. "Ma non oggi."

Ryoga era più che furioso. Era esasperato. "Stai fermo e MUORI!"

Ranma ridacchiò tra sé. "Difficile, porcellino. Inoltre, anche se io stessi fermo, il tuo pugno si perderebbe prima di arrivare alla mia faccia."

Akane li guardava dalla veranda sul retro dei Tendo, un' espressione stanca ed irritata ad adornarle i lineamenti. "Ranma, smettila di incoraggiarlo!" Si voltò a fronteggiare il Ragazzo Smarrito. "Ryoga, non permettergli di farti perdere la calma!"

"Ci penso io, Akane," sogghignò Ryoga.

"Mi sto davvero stancando di questa storia," intonò sinistramente la più giovane dei Tendo, mettendosi a sedere sul pavimento di legno del portico e lasciando le sottili gambe nude a dondolare dal bordo.

Nabiki, invece, se ne stava sull'uscio, sventolandosi con la mano. "Davvero?Le sorprese non finiscono mai!"

Akane lanciò uno sguardo assassino alla sorella, ma trattenne la lingua. Tornò a guardare i due ragazzi che combattevano, mentre la rabbia si raccoglieva sul suo volto come un temporale. "Dico sul serio," aggiunse tranquillamente. "Se voi due non la smettete di azzuffarvi, io..."

Nabiki aguzzò le orecchie. "Che farai, Akane?"

"Mi state ascoltando?!" urlò Akane, balzando in  piedi. "O siete troppo pieni di testosterone per ascoltare?"

Ranma sorrise compiaciuto quando bloccò un attacco dall'alto di Ryoga. "No, quella sei tu, Akane."

La giovane Tendo si irrigidì, dopo essersi gonfiata come un tacchino. "Se la pensi così, sono sicura che ti piacerà cosa sto per dirti. Se voi due non la smettete di lottare nel mio cortile come cani rabbiosi, io...Ranma, dirò a mio padre che il fidanzamento è rotto e non ti voglio più qui." Si interruppe per permettergli di assimilare il tutto. "Mai. Più."

Ranma si fermò immediatamente. "Aspetta. Cosa!"

La mossa successiva di Ryoga, un potente pugno destro, colpì Ranma appena sotto le costole, facendogli prendere il volo.

Santo kami-sama! Pensò Ryoga. L'ho colpito!L'ho davvero colpito; e tutto grazie alla distrazione di Akane!Cara Akane, ti devo tanto... Ryoga si rese conto all'ultimo momento che Ranma stava mirando allo stagno. Gli sta bene a quello stupido. Ragazza istantanea- aggiungere acqua e... voilà!

Ma il sorriso di trionfo di Ryoga iniziò a dissolversi quando riesaminò la traiettoria di Ranma. Aspetta un minuto...

Ranma non si stava semplicemente inclinando all'indietro; la sua traiettoria mostrava che stava cadendo sottosopra e la testa puntava alle rocce che circondavano l'acqua tranquilla dello stagno dei Tendo.

Ryoga poteva sentire delle urla provenienti da molto lontano. Qualcuno stava chiamando il nome di Ranma, ma di sicuro ci stava mettendo una vita a pronunciare quelle due sillabe. Ranma sembrava cadere attraverso l'aria a rallentatore.

L'ho ucciso. Il pensiero attraversò la mente di Ryoga come fosse acqua all'inizio, scivolando via senza fare presa. Qualcosa (la voce di Akane?) lo spinse ad agire e iniziò a correre verso l'avversario. Posso farlo. Posso riportarlo indietro.

Sei troppo lontano!

No!Posso riportarlo indietro. Posso farlo. Come un attacco chi. Concentrati! Ryoga si ritrovò a fare affidamento sul suo chi della depressione, immaginando il viso rigato di lacrime di Akane, se qualcosa fosse davvero successo a Ranma.

"Ryoga, come hai potuto cadere così in basso? Non ti parlerò mai più!"

Ecco!Ryoga usò l'energia per tirare e-

All'ultimo secondo, Ranma si ricordò di urlare. Cercò di spostare la testa, riuscì a guardare Ryoga e catturare il suo sguardo.

Shi shi hokodan, pensò Ryoga. Serrò la mano, il braccio allungato.

Con sua grande sorpresa, poté sentire la mano di Ranma nella sua!Sta funzionando!

Ryoga fece scattare il braccio all'indietro e-

fece una smorfia quando la testa di Ranma colpì le rocce.

Cosa?


Akane stava piangendo ed era furiosa. Ryoga l'aveva già vista piangere prima, e l'aveva vista furiosa, ma non le due cose insieme. "Se è ferito non ti parlerò mai più," disse seccamente, quando Ryoga cercò di posarle una mano sulla spalla, per confortarla.

"Bella prova, Hibiki," commentò Nabiki quando Akane corse via dalla stanza. "Quindi cos'è stato questa volta? Il solito affare o qualcosa di più serio?"

Ryoga scosse la testa. "Sfortuna, immagino," rispose, piegando la testa. Era ancora perplesso. Si era sentito sicuro che le dita di Ranma si fossero strette alle sue per un momento; eppure, giudicando la distanza, era impossibile. "Almeno ci ho provato."

"E' stato un tentativo valoroso, Ryoga-kun," ammise Kasumi dalla sua posizione a fianco di Ranma. Spostò il panno freddo che aveva posato sulla fronte dell'altra ragazza.

"E perchè ci hai provato, hmm?" Volle sapere Nabiki. "Non sei tu quello che sta sempre a urlare, 'Ranma, preparati a morire!' ?"

Ryoga si accigliò, perplesso. Non lo capiva neanche lui. Si era sentito strano, in qualche modo, mentre Ranma puntava alle rocce: una stretta al petto e una tensione allo stomaco.

"Sii gentile, Nabiki," la rimproverò Kasumi. "Forse Ryoga-kun pensa ancora all'episodio del koi-rod."

Nabiki annuì con aria saggia, mentre Ryoga si infuriò. "Non lascerete mai perdere questa storia?" domandò. "E' stato un fraintendimento. Un fraintendimento!"

"Come dici tu, Hibiki-chan, come dici tu."

Ryoga sospirò, mentre la tensione lasciava il suo corpo. Era davvero inutile discutere con Nabiki. Decise di offrire loro una ragione che egli stesso, e loro, avrebbero capito: "Akane mi odierebbe se lo ferissi sul serio." Anche questo, però, era duro da ammettere. Perchè Akane continuasse a venerare la terra su cui Ranma camminava quando tutto ciò che riceveva in cambio dal ragazzo col codino erano insulti- be', questo Ryoga non riusciva proprio a capirlo.

Ranma gemette e si girò da un lato.

"Bene, Ranma ha superato il peggio," annunciò Kasumi. "Il tuo amico ora dorme più che essere incosciente. Perchè non vai a parlare con Akane, Ryoga?"

Il ragazzo tirò un sospiro di sollievo e si alzò, uscendo dalla camera di Akane in cerca della proprietaria. Cercò per tutta la casa e stava quasi per rinunciare, quando udì singhiozzare.

Lentamente, sbirciò attraverso la porta del furo, ma non vide vapore. Quindi Akane non stava facendo un bagno.

Era nella vasca, però, incurvata, con le ginocchia strette al petto, e singhiozzava nelle braccia incrociate. Ryoga pensò di lasciarla piangere in pace. Dalla sua esperienza come P-chan, sapeva che si sentiva sempre meglio dopo aver pianto- qualcosa che, essendo un ragazzo, non aveva mai sperimentato sul serio in prima persona. Tuttavia, ora che ci pensava, si sentiva sempre molto meglio dopo aver combattuto con Ranma. Forse il principio era lo stesso.

Poi la ragazza emise un suono particolarmente penoso e Ryoga si ritrovò al suo fianco senza una chiara idea di come ci fosse finito. "A-Akane?" riuscì a balbettare.

Akane sollevò il viso verso di lui. "Ryoga!" Ma la sorpresa lasciò spazio al dolore. "Mi dispiace di aver gridato..."

"No, no, ti prego, non piangere per questo, Akane-san!" la implorò Ryoga, non desiderando altro che stringerla tra le braccia, ma rendendosi conto che, come amico, non poteva spingersi a tanto.

"E' solo... se dovesse succedere qualcosa a Ranma... non so cosa farei!"

Ryoga si sentì il cuore andare in frantumi, mentre si arrampicava nella vasca. "O-oh. Uh... Mi d-dispiace, Akane. S-so che ti preoccupa. E Ranma e io siamo troppo bravi per combatterci così seriamente. Forse se gli parliamo insieme, possiamo convincerlo a lasciare perdere." Ryoga si mosse a disagio sulla porcellana della vasca- sarebbe stata una conversazione davvero strana, una che avrebbe preferito evitare. Poteva già immaginarla: davvero, Ranma, se potessi andarci piano con me da ora in poi quando ci sfidiamo, lo apprezzerei molto! Ma, per Akane, l'avrebbe fatto.

Il viso rigato di lacrime di Akane si sollevò di nuovo e i suoi occhi incontrarono quelli del ragazzo. "Sul serio, Ryoga? Lo faresti?" gli buttò le braccia al collo. "Grazie tanto!Oh... non so cosa farei se Ranma venisse ferito gravemente... perchè... perchè..."

Ryoga chiuse gli occhi più stretti che poté contro l'inevitabile, facendo del suo meglio per concentrarsi sulla sensazione delle braccia di Akane attorno a lui.

"... perchè penso di amarlo."

Gli occhi del ragazzo si strinsero ancora di più. Non piangere. Non piangere davanti a lei! "T-tu lo a-ami?"

Akane si allontanò. "Mi dispiace, Ryoga."

Lo sa!Ancora meglio... Ryoga voleva solo trovarsi un angolino e morire.

"M-ma se... voglio dire, a Ranma potrà dare fastidio, ma a me no... se vuoi rimanere qui..." gli offrì con un sorriso timido. "Mi mancheresti se te ne andassi via. Lo sai, vero?" Si asciugò le lacrime e fece una risatina. "Con chi altro potrei piangere?Non posso piangere davanti a nessun altro."

Ryoga si ritrovò a tenerla di nuovo tra le braccia, forte, stringendola a sé. "Non ti lascerò, Akane."

Akane si districò con il suo miglior sorriso solare, anche se le lacrime sulle guance rovinavano l'effetto. "Grazie mille, Ryoga. Sei il migliore, lo sai?"

Il ragazzo sorrise lievemente. "Si, lo so. Sono il migliore." Il secondo, in ogni caso.

"Vado a controllare quell'idiota, a vedere se ha ancora tutte le cellule cerebrali. Ti ricordi che è successo l'ultima volta che ha sbattuto la testa, no?"

Ryoga sollevò le sopracciglia. "No. Che è successo?" (1

Akane allargò gli occhi. "Davvero?!Non hai mai sentito questa storia?Be', non mi meraviglio, non credo che Ranma sia tanto ansioso di parlarne."

Senza contare il fatto che noi due non stiamo mai a raccontarci storielle. Pensò Ryoga, con un accenno di buon umore.

"Pensandoci bene, è imbarazzante," ammise Akane, "e Ranma mi ha fatto giurare non parlarne. Ma credevo che Nabiki avesse venduto il segreto molto tempo fa."

"Imbarazzante?Devo chiederglielo dopo."

Akane rise, asciugandosi le ultime lacrime. "Dai, sciocco. Andiamo a vedere come sta."

Ryoga la seguì fuori dal furo, continuando a ripetersi di non urlare, di non piangere. Kasumi li incrociò sulla porta della camera. "Vi suggerisco di lasciarlo dormire ancora un po'," disse mitemente Kasumi. "Si sveglierà quando sarà pronto e, nel frattempo, non dovremmo disturbarlo."

"Perchè non chiami Tofu-sensei?" indagò Akane.

Kasumi sorrise dolcemente. "Non questa volta, cara. Con tutte le botte e i graffi qui intorno, non sono certo inesperta!" Si accigliò per un attimo. "Inoltre, non l'ho visto a Nerima ultimamente."

"Nemmeno io," ammise Akane, un'espressione perplessa sul viso, mentre lei e la sorella scendevano in cucina.

Ryoga aspettò che le ragazze arrivassero alla base delle scale, prima di intrufolarsi silenziosamente nella camera di Akane.

Ranma stava russando sonoramente, raggomitolata, con tutte le lenzuola strette attorno alla sua forma sottile. Ryoga sbatté le palpebre. Ranma dormiva sempre spaparanzato come un grosso gatto sotto al sole. Lo sapeva; aveva cercato piuttosto spesso di attaccarlo nel sonno.

"Ranma," sussurrò. "Ranma!"

La ragazza si stiracchiò e pronunciò il suo nome, ma non si svegliò.

"Faresti meglio a non dare a me la colpa di tutto!Sei tu che ti sei distratto. E io ho cercato di fermarti..." Ryoga fece una smorfia. "Questa volta ci ho provato, quindi sarà meglio se non andrai a dire ad Akane che sono un prepotente o cose del genere!"

Ranma borbottò qualcosa di inintellegibile, poi aprì gli occhi, sorpresa, e si alzò a sedere. "Ugh... mi sento strana. Ha funzionato?"

"Whew!" esclamò Ryoga. "Pensavo che stavolta ti fosse andata davvero male."

La ragazza sospirò, con una mano sul petto. "Grazie a Dio." allungò le braccia verso di lui.

Ryoga si accigliò, ma si fece più vicino. "Non ti serve aiuto per alzarti, vero? Non ti ho fatto così male, no?" Akane sarà furiosa.

Ranma gli portò le braccia dietro la testa e poggiò le labbra alle sue.

Ryoga rimase congelato. Che sta facendo! Naturalmente, era piuttosto ovvio cosa stesse facendo, e anche bene. Il ragazzo iniziò ad agitarsi, nel tentativo di spingerla via, ma Ranma era forte, anche nella forma di ragazza.

E il peggio era che una parte del cervello di Ryoga, e sicuramente tutti i suoi ormoni, lo stavano informando in termini di certezza che le labbra di una ragazza si stavano muovendo contro le sue, e che un paio di seni erano premuti contro il suo petto, e... e i suoi fianchi erano... stavano toccando...

Quando Ryoga tornò in sé, aveva le braccia intorno al corpo di Ranma Saotome e stava rispondendo al suo bacio. Quando si staccò per riprendere aria, la fissò in viso, pensando a come fosse bella e...

...aspetta...

...e amabile e wow era davvero brava...

...fermati...

...e... ed era Ranma!

...è Ranma che ti sta baciando così...

“Ranma!” La sua voce venne fuori più sommessa e rauca di quanto avesse pensato e il suono lo portò ad un quasi istantaneo panico.

Lei lo fissò, ancora così vicina che i loro nasi si toccavano quasi, gli occhi blu grandi e sorpresi. "Ryoga...?Ryoga, che c'è?"

Ryoga riuscì a districarsi dalla sue braccia e allontanarsi leggermente. Continuò a procedere verso la porta, fuori dalla camera di Akane, fuori dalla casa dei Tendo, e fuori dal loro cortile e nella città di Nerima, senza lasciare che il suo cervello uscisse dal suo stato di vuoto totale.

Poi, Ranma. Ranma!RANMA! Ho baciato Ranma!

No... Ranma ha baciato me. Perchè Ranma mi ha baciato?!

Non sta bene con la testa. Wow, sarà sconvolto quando tornerà in sé. Ryoga contrasse il viso, incapace di trattenersi dal ricordare come Ranma avesse reagito bene all'essere respinto quella volta del koi rod. Sarà più che furioso.

Lui!E io? E' stato il mio primo vero bacio!Ed è successo con Ranma!Cieelo...

Ryoga si fermò sotto un comodo tendone e scivolò a terra, le scarpe strusciarono sull'asfalto mezzo sbriciolato. Stava cercando di aggrapparsi alla rabbia, ma non sembrava funzionare. Era ancora così sorpreso che il mondo intorno a lui sembrava confondersi, sfocarsi.

Per questo fu piuttosto sorpreso quando Nabiki, ansimante, scivolò accanto a lui. "Ti do tutto quello vuoi, se mi dici perchè Ranma ti ha baciato," disse senza mezzi termini.

Ryoga la guardò sbattendo le palpebre. "Huh?"

"Mi hai sentita."

"Perchè non lo chiedi a Ranma?" rispose Ryoga, nascondendo la faccia nelle braccia, in una posizione molto simile a quella in cui aveva trovato Akane. "Sono morto al momento. Ripassa quando sarò resuscitato."

"Lo scoprirai tra non molto," replicò misteriosamente Nabiki. "Ora parla."

"Te l'ho detto, sono morto. Mi sento sul punto di implodere."

"Se non me lo dici, dirò ad Akane del suo porcellino," lo minacciò Nabiki.

"Huh?" si chiese Ryoga.

“P-chan!” sbottò Nabiki. “Le dirò di P-chan!”

“Huh?”

“Oh...” sospirò Nabiki, mentre tutta l'energia nervosa sembrava abbandonarla con quel respiro. "Credo che tornerò quando avrai ritrovato la sanità mentale." Si interruppe, sovrappensiero. "Hai fame?"

Ryoga si accigliò, perplesso, come se gli avesse fatto una domanda da mille dollari.

"Oh, seguimi e basta," ordinò Nabiki, trascinando Ryoga nel negozio di okonomiyaki di Ukyo.

Perchè è lì che si erano fermati, naturalmente.


Ci vollero tre okonomiyaki prima che Ryoga fosse in grado di parlare coerentemente. "Strano. E' stato strano," rispose alla fine.

"Strano. Grazie per l'abile interpretazione. Lo so che è stato strano; lo immagino. Dimmi di più"

"No," obiettò Ryoga, gesticolando con le sue bacchette, "strano in un altro senso. Lui ha detto..." Ryoga arrossì. "Suona meglio se dico 'lei'." si schiarì la gola. "Lei mi ha chiesto se aveva funzionato, quando si è svegliata."

"Funzionato?"

"Sì, e poi... poi era tutta sorpresa per la mia... per la mia reazione, dopo."

"Sapeva chi eri?"

Ryoga annuì. "Mi ha chiamato Ryoga... due volte."

"Non ha senso."

Ryoga evitò di rispondere. Invece, si riempì la bocca di okonomiyaki.

"Non mi puoi dire niente di più?"

"Non ha dormito bene," aggiunse Ryoga dopo un momento di pausa. "Era tutta raggomitolata."

Nabiki fece un respiro profondo ed espirò lentamente. "Non insisterò su questo. Suppongo che tu sappia come dorme Ranma perchè hai cercato di attaccarlo o qualcosa di ugualmente stupido?"

"E io suppongo che tu lo sappia perchè hai fatto delle foto di Ranma mentre dormiva," rifletté Ryoga, "e non perchè hai tradito tua sorella."

Gli occhi di Nabiki mandarono lampi. "Allora ci capiamo. Dovresti sapere che non non farei mai una cosa del genere ad Akane. Lei ama quell'idiota, anche se solo Kami-sama sa perchè."

"Ama anche la sua privacy, penso," obiettò Ryoga, sentendosi sconsiderato, "ma tu vendi le sue foto a quei pervertiti che il Furinkan chiama studenti."

"Cosa di cui tu hai approfittato più di una volta!" sbottò Nabiki. "Perchè vuoi mettere alla prova la mia pazienza?"

Ryoga rimase con la bocca aperta, invece di replicare. "Non lo so," rispose alla fine, calmandosi. "Forse perchè mi sento più incline al suicidio del solito."

Nabiki sembrò assorbire la sua calma. "Capisco. Quindi, cosa vuoi in cambio delle informazioni?"

Ryoga si massaggiò le palpebre chiuse con il pollice e il medio, riflettendo. "Uh, fammici pensare. Il mio cervello è... in fiamme."

"Capisco." la giovane Tendo fece una strana smorfia. "Allora ci vediamo dopo?" Sorrise. "Non stare via troppo a lungo o Akane inizierà a farsi delle domante sulla tua integrità."

Ryoga sussultò; poi sgranò gli occhi. "Aspetta. Lo so!In cambio, tu... tu non puoi vendere niente di quello che ti ho detto o niente di ciò che hai visto riguardo a questo incidente."

Nabiki grugnì. "Adesso aspetta un secondo-"

"Hai detto 'cosa vuoi'," le ricordò Ryoga, ugualmente feroce.

La ragazza contrasse il viso. "E' vero. Ma solo perchè non posso vendere le informazioni, non aspettarti che non ne trarrò profitto."

"Naturale," rispose Ryoga, estremamente grato di essere riuscito a tirarsi fuori almeno un poco dalla fossa che vedeva spalancarsi ai suoi piedi.

Nabiki si alzò e gli tese la mano, il braccio rigido e deciso.

Per un attimo Ryoga vide la mano di un'altra ragazza che si avvicinava a lui...

Chiudendo forte gli occhi, strinse la mano di Nabiki e uscì dal negozio.

"E' stato un piacere fare affari con te," gli gridò dietro Nabiki.

Non rispose.

Ukyo si sedette nel posto che era appena rimasto libero.

"Quindi hai sentito tutto, huh?" le domandò Nabiki.

"Ogni parola."

Nabiki rifletté. "Posso comprare l'informazione da te?"

Ukyo le fece l'occhiolino. "Non penso proprio, zucchero. Gioca secondo le tue regole." Dopo un attimo di silenzio, aggiunse. "Allora, questo è l'ennesimo flirt di Ranma con la femminilità?"

"Dove l'ho già sentito?Cos'è la... sesta volta?"

"Settima, ma dipende da chi conta. 2)" rispose scherzosamente Ukyo, bevendo dalla lattina di soda di Ryoga. "E sembra che il povero Ryoga  ne abbia di nuovo subito le conseguenze."

"Come succede sempre quando Ranma decide di giocare questo vecchio gioco," aggiunse Nabiki. "E' mia personale, Freudiana opinione che il piccolo Ranma reprima così malamente la sua parte femminile che deve venire fuori ogni tanto. Avere il corpo di una ragazza lo rende solo più facile."

Ukyo fece un suono di approvazione.

"E inoltre, quel Ryoga è l'equivalente maschile di mia sorella: sono entrambi forti, testardi e relativamente ciechi quando si tratta di fatti sicuri, ma che preferirebbero non ammettere."

"E sono entrambi molto dolci quando vogliono."

"Cosa?"

"E sono entrambi molto dolci quando vogliono," ripeté Ukyo, finendo la bibita lasciata dal Ragazzo Perennemente Smarrito. "So che le sorelle minori possono essere fastidiose, ma devi ammettere che Akane può anche essere affascinante."

Nabiki alzò le spalle e annuì malvolentieri. "Okay, come vuoi. Comunque, è normale che quando Ranma ha questi attacchi di femminilità, si rivolga a Ryoga invece che ad Akane."

"La tua logica ha una pecca."

"Quale?"

"Stai presumendo che a Ranma piaccia più Akane di me... o Shamps."

"Shamps?"

"Mi sembra un insulto chiamare quella ragazza come un prodotto per capelli," si difese Ukyo. "Voglio dire, il suo nome è cinese e non sappiamo nemmeno quale sia: Shan Pu, Xian Pu, Xiam Pu o che altro. Quindi..."

"Ah."

"Quindi, in ogni caso, il tuo ragionamento ha una pecca."

"Non credo. Io so che a Ranma piace più Akane e lo sapresti anche tu se la tua intera esistenza femminile non dipendesse da questo."

"La mia 'esistenza femminile'?" chiese Ukyo asciutta. Aveva sete, ora che ci pensava, e si prese un'altra soda.

"Sai che voglio dire. Il fatto che Ranma ti avesse lasciata significava che non eri abbastanza femminile. Non fingere di non sapere di cosa sto parlando. Quando sei arrivata qui, ti comportavi in modo così maschile che hai ingannato persino me. Akane aveva quasi indovinato, ma- sai, lei ha più esperienza con persone che si travestono."

Ukyo grugnì, ma non poteva trattenersi dal sorridere. Pensare al suo Ranchan come a un travestito era piuttosto esilarante.

"Allora, adesso, se vuoi essere di nuovo una ragazza, senti che devi spingere Ranma ad apprezzarti."

"Grazie, Sigmund," rispose Ukyo.

"Non è psicoanalisi, perchè non è un segreto," obiettò Nabiki. "L'hai praticamente detto quando sei venuta per la prima volta a Nerima."

"Quindi?"

"Quindi saresti in grado di accettare Ranma solo come amico se qualcun altro ti convincesse che sei una ragazza," continuò Nabiki, come se la sua conclusione fosse la più ovvia del mondo.

"E questo ha senso?"

Nabiki alzò il mento. "Non ignorare il consiglio gratuito di una Tendo," disse seccamente.


Kasumi stava attentamente e delicatamente esaminando il cranio di Ranma. "Sono sicura che non ci sono fratture... solo un po' di gonfiore. E' solo un bernoccolo, Ranma."

Ranma annuì. "Oooh!Owww..."

"Non farlo, se fa male," consigliò Akane.

"Beh, grazie," bisbigliò Ranma. "Questo deve essere il mal di testa più forte dall'inizio dei tempi," continuò ugualmente piano.

"Akane, cara, vuoi prendere degli antidolorifici per Ranma?"

Akane uscì in direzione della cassetta medica.

"Dov'è Ryoga?" chiese Ranma con la stessa voce bassa. "Ho fatto una cosa stupida. Non è scappato, vero?"

"Una cosa stupida?" ripeté Kasumi, perplessa. "L'ho visto uscire prima. Sembrava molto preoccupato. Avete litigato, forse?"

Ranma scosse la testa e fece una smorfia di dolore. "Non ho fatto niente di così oltraggioso... uh, per come la pensano alcune persone. Ma lui era davvero sconvolto."

"Lo devo cercare?" si offrì Kasumi.

"Oh!" esclamò Ranma, poi si interruppe, portandosi di nuovo una mano alla testa. "Oh, no, Kasumi," mormorò di nuovo. "Hai già abbastanza cui pensare, no?Uh... forse... forse Akane mi aiuterà a cercarlo?"

"Forse," rispose Kasumi, chiedendosi perchè il tono della ragazza fosse così interrogativo.

"Se non è... uh, troppo impegnata...?" continuò Ranma, notando la confusione di Kasumi.

"Impegnata?Akane?Non credo, Ranma, no."

Ranma annuì con espressione intensamente concentrata.

"Ranma, caro, c'è qualcosa che non va?Oltre al mal di testa, intendo," volle sapere Kasumi.

"Che non va?Uh..." Ranma abbassò gli occhi. "Niente che possa... voglio dire..." Strinse gli occhi, ma le lacrime riuscirono a scorrere lo stesso.

"Ranma!" esclamò Kasumi e l'abbracciò.

Ranma, gentilmente ma con fermezza, si districò dall'abbraccio della giovane Tendo, asciugandosi velocemente gli occhi. "Niente che possa essere risolto, quindi non è niente su cui piangere. Inoltre, non voglio che ti preoccupi per me. Non voglio davvero."

Prima che Kasumi potesse aprire la bocca per protestare contro i proponimenti di Ranma, Akane tornò con l'aspirina e dell'acqua calda.

"Ecco, Ranma," disse allegramente, mettendo la pillola nella mano di Ranma. "Stai bene?" indagò, notando gli occhi luccicanti della ragazza.

"E' solo che... fa davvero male," rispose Ranma. "Vi dispiace, uh, uscire e spegnere le luci?Mi fanno male agli occhi."

"Certo, Ranma!" Akane fu veloce a rispondere. "Vieni, Kasumi, lasciamolo riposare, okay?"

Kasumi annuì, uscendo dalla stanza e domandandosi quale dolore stesse effettivamente attraversando Ranma.

Una parte del dolore alla testa di Ranma si calmò immediatamente quando furono spente le luci e tirò un respiro di sollievo; ma una volta che si sentì sollevata, tutto il resto l'aggredì. Il suo corpo divenne così rigido che iniziò a raggomitolarsi su se stessa, finché torno nella posizione in cui l'aveva trovata Ryoga. Urlò nel cuscino, fece un paio di respiri a denti stretti e iniziò a piangere. Poi urlò di nuovo.

Poi, per molto tempo, rimase in silenzio. La testa le pulsava. Lo stomaco si agitava. Era come la madre di tutti i postumi da sbornia.

Nabiki infilò la testa nella stanza.

Ranma riuscì a nascondere gli occhi a metà sotto il lenzuolo, lasciando che assorbisse le lacrime. Il buio le era favorevole. "Ciao, Nabiki," disse con voce rauca.

"Quindi hai baciato Ryoga," rispose Nabiki.

Ranma sapeva che Nabiki non poteva vedere le sue labbra, ma lo scintillio negli occhi mostrò che stava sorridendo. "Credo di sì. Ti ho dato un ottimo argomento di conversazione, eh?"

Nabiki alzò gli occhi al cielo. "Allora, che è successo questa volta?Qual'è la tua nuova versione delle cose?"

"La mia mia nuova- cosa?"

"Okay. Lasciami riformulare la frase. Come ti chiami?Cosa cerchi?Qual'è il tuo colore preferito?"

Ranma la fissò, sbattendo rapidamente le palpebre. "Ranma Saotome; la felicità; rosso! Monty Python – King Arthur e la ricerca del Santo Graal." 3)

Nabiki alzò un sopracciglio. "Uh... si, giusto. Ma la seconda non è sbagliata?"

Ranma sospirò. "Va bene, va bene. Saotome Ranma; essere il miglior esperto di arti marziali del mondo; rosso!Ma l'altra è più importante."

"Ti dispiace dirmi a quale sesso appartieni?"

La ragazza sotto le coperte si contorse leggermente in imbarazzo. "Bella domanda, Nabiki. Diciamo che fisiologicamente sono femmina al momento. Di solito sono un maschio. Abbiamo finito?"

"Affatto. Perchè hai baciato Ryoga-kun?"

Ranma scosse la testa. "Niente da fare, Nabiki. Mi dispiace."

"Dai, Ranma, è una domanda semplice." l'espressione ansiosa di Nabiki si trasformò in qualcosa di molto simile alla preoccupazione. "Se mi dici che eri solo confuso dopo la botta alla testa, ti crederò."

Ranma fece un sorriso un po' amaro. "Non posso dirlo."

"Ma mi hai già detto tutto!" esclamò Nabiki con un sorriso.

"Bla, bla, mai discutere con un siciliano quando ci si aspetta la morte," rispose Ranma. "Princess Bride." 3)

Nabiki sbattè le palpebre. "Dannazione, Ranma."

Ranma sorrise, un sorriso vero per la prima volta. "Heh!" Alzò le spalle. "Mi dispiace di non poter soddisfare la tua curiosità. Forse un'altra volta."

"Lo dirò ad Akane," la minacciò Nabiki, senza scaldarsi troppo.

"Oh, non lo faresti," obiettò Ranma, scartando l'idea. "So che non lo faresti. Quindi, hai parlato con Ryoga?Sta bene?E' arrabbiato?"

"Arrabbiato?No... uh, ancora sotto shock, penso," rispose Nabiki divertita. Da quando Ranma era bravo a leggere le persone? Normalmente, la volubile ragazza l'avrebbe implorata di non dire una parola o avrebbe tentato di bluffare, dicendo che non le importava di cosa pensasse un brutto maschiaccio.

"E' una buona cosa, credo." Ranma si sollevò di nuovo. "Che diavolo stavo pensando?" domandò rivolta al cuscino.

"Si, beh, non posso certo dirlo io a te," commentò Nabiki.

"Sei incoraggiante."

Nabiki alzò le spalle. "Faccio del mio meglio." Esaminò lo stato di disordine in cui si trovava l'altra ragazza. "Se c'è qualcosa che posso fare... finché non tornerai ad essere Ranma... fammelo sapere."

Ranma sbatté le palpebre. "Er..."

"Così va meglio," decise Nabiki, facendole l'occhiolino. "Sai: sfrontato, rude, stupido..."

"Nabiki!"

"... affascinante, ingenuo, bravo nelle arti marziali." Esaminò attentamente Ranma. "Sei capace di praticare le arti marziali, vero?"

"Certo che sì!Perchè me lo chiedi?"

Nabiki piegò la testa da un lato, riflettendo. "L'ultima volta che hai battuto la testa, hai detto che non ne eri capace."

"No, ho detto che non volevo," obiettò Ranma. Poi si accigliò. "Me l'hai chiesto solo per vedere se me ne ricordavo, vero?"

Nabiki alzò le spalle. "Mi hai beccata."

"Comunque non è come l'ultima volta," ragionò la ragazza. "Se non altro. Ti dispiace?Mi fa davvero male e vorrei provare a dormire."

Nabiki annuì. "Oh, bene."

"Posso chiederti che vuoi ricavare da tutto questo?"

La Tendo si esibì nel suo famoso sorriso da squalo. "Non so, Ranma. Mi piaci abbastanza, questa volta." raggiunse la porta della camera di Akane e mise un piede fuori.

"Uh, Nabiki?"

La ragazza si girò. "Huh?"

"Io... grazie." Ranma sorrise stancamente. "Anche tu mi piaci."



Note dell'autrice (tradotte):

(1 Okay, per chi non lo sapesse, ecco la spiegazione: Akane manda Ranma a sbattere contro le rocce dello stagno. Quando si sveglia, Ranma pensa di essere una ragazza; non una qualsiasi ragazza, ma quella che deve essere l'idea che Ranma ha delle ragazze. In altre parole, si rifiuta di praticare le arti marziali perchè sono troppo violente, e le piace cucinare e curare i fiori nel tempo libero. Allo stesso tempo, questa 'ragazza' accusa continuamente Akane di non essere abbastanza femminile. Whoooo, ragazzi. L'intera storia culmina quando Akane, pensando che sia meglio 'forzare' Ranma ad agire come un ragazzo, lo porta a fare shopping nella sua forma maschile. Il risultato è un Ranma che si comporta come lo stereotipo dell'uomo gay, imbarazzando Akane in vari modi, crudelmente divertenti. Se non sapessi che Ranma non è abbastanza furbo per questo, penserei che fosse tutto uno scherzo per far notare ad Akane di essere troppo violenta.

(2  Sono sicura di no. E' più o meno così, ma non credo siano state sette volte. Ma suonava bene...

(3 Questa è una nota della traduttrice: non so chi sia Monty Python, quindi forse ho perso il senso della battuta... Per quanto riguarda il siciliano, credo sia un detto americano o una frase di un film... E' brutto pensare che all'estero i siciliani siano sempre associati alla mafia, ma ho preferito tradurre letteralmente in questo caso. Ah, grazie mille per le recensioni!In effetti è molto originale come idea, ma mi piace per questo!Dovete vedere cosa succede dopo...

A presto!

  
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