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Autore: Elize    30/12/2012    6 recensioni
C'è un motivo per cui chiamavano Louis il gondoliere e di certo non era per via delle magliette.
Ormai sulla soglia di casa urlai a mia madre, la testa che si intravedeva appena dallo zaino formato Niccolò e Gigetto: -Mamma? Esco! Vado a Londraaaa!
-Divertiti!- rispose di rimando mia madre intenta nel pulire il bagno.
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Questa fan fiction è solo per divertimento, non sto sfottendo i one direction perché sono una fan e non sto criticando le fan fictions in generale perché piacciono anche a me  e, ammettiamolo, sono il nostro rifugio dalla realtà. Mi sembrava carino però riunire tutti i luoghi comuni in un’unica storia. Per critiche io sono @PutYourHazzaUp e questa è la mia fan fiction seria http://www.wattpad.com/9151936-before-you-leave-me-today
 
(Non) Succede solo nelle fan fictions.
Ormai sulla soglia di casa urlai a mia madre, la testa che si intravedeva appena dallo zaino formato Niccolò e Gigetto: -Mamma? Esco! Vado a Londraaaa!
-Divertiti!- rispose di rimando mia madre intenta nel pulire il bagno.
Mi rinforcai gli occhiali sugli occhi verdi e sistemandomi i capelli castani uscii di casa. Ero proprio una gran figa nei miei leggins leopardati. Non ero molto alta, ma che forme!  Avevo il cosiddetto corpo a chitarra, ma a me non importava granché.
Appena atterrata in suolo inglese, la mia attenzione fu catturata da un mega poster su cui sorridevano cinque sconosciuti. Accanto un breve trafiletto in cui era riportata la notizia che facevano da poco ritorno dall’allevamento procioni tour a Panama. Erano i one direction.  Mai sentiti, sembravano pure arroganti dal modo in cui scopriva i denti uno di loro. Ma chi si credeva di essere? Mentre uscivo dall’aeroporto non poteva fare a meno di pensare a quanto mi stessero sui nervi quei cinque tipetti. Fermi un taxi con grazia innata, fischiando a più non posso. Non ringrazierò mai mio nonno abbastanza per avermi resa una brava pastorella. Dopo aver attraversato cinque-sei angoli niallosi (chissà mai perché l’autista li chiamava così!) giunsi all’hotel. Dio che calca di bambine isteriche! Avevano indetto una riunione di denti metallici? Boh! Londra era così pazzina! Salii in camera e, dopo aver sistemato i miei pochi abiti, cercai di riposarmi. Ma qualche coglioncello aveva deciso di suonare la chitarra elettrica. Che nervi! Adesso mi sente, pensai. Precipitatami fuori dalla stanza, tempestai di colpi la porta del mio rumoroso vicino e accecata dalla rabbia non mi accorsi che aveva aperto la porta e così gli assestai un bel pugno sui denti. Toh! Era il tipo della foto! Cadde a terra senza dire una sola parola. Oh beh il rumore era cessato almeno. Subito si precipitò alla porta un tipetto biondo, forse il figlio di quello che avevo steso. Era impassibile e pallido. Molto pallido.
-Cos’hai fatto?- mi chiese in trance. No dico, cosa pensava avessi fatto?
-Ho zittito il tuo amico- risposi con naturalezza.
-Ma ti pare che per zittire una persona puoi picchiarla?
-Oh beh forse avrei dovuto baciarlo ma, sai, non siamo in una fan fiction qui e il tuo amico mi stava disturbando. Amen. Fine della storia.
-Tu sei pazza!- disse fissandomi con i suoi occhietti scoloriti. Dio doveva aver finito i colori quando era toccato a lui.
-E voi rumorosi- li liquidai.
-Rumorosi?- era sconvolto –Ma sai chi siamo noi?
E come avrei potuto saperlo? Erano quei cinque del cartellone.
-I cinque procioni- dissi senza riflettere.
Udii una risata provenire dal bagno. Oddio ma quanti erano in quella stanza?
Un tipo riccio venne alla porta. Nudo era nudo. Lì. Cioè era tutto vestito mentre il biggino si prendeva allegramente il sole. Ma chi cazzo erano quelli? Con una naturalezza sfrontata si presentò:
-Sono Harry Styles. La mhazza per gli amici- disse sorridendomi sfacciatamente.
Presuntuoso, pensai. Ma fu solo quando tutte le speranze di dormire si erano andate a farsi benedire che rivalutai l’utilità del letto. Fece il suo ingresso sull’ingresso l’uomo con la voce più sexy e profonda che avessi mai sentito. Quello si che era un uomo! Chioma post-coito e maglietta da gondoliere in pensione. Dio mio, sapevo io che cosa avrebbe potuto far gongolare! Senza perder tempo mi presentai.
-Genoveffa- dissi lascivamente.
-Posso scoparti? Sai ho fretta!- amavo la sua schiettezza.
-Ma certo!- risposi senza perder tempo. Perché avrei dovuto?
Ci precipitammo fuori dalla stanza, dentro la mia. E subito le nostre lingue presero a cercarsi, fortuna che avevo installato un gps! Si incontrarono e iniziarono a giocare a un due tre stella, a ballare al ritmo di ganga style finché non fu il suo stesso corpo ad acquisirne il ritmo. Dio! Scoprii che non aveva un pene, ma un martello pneumatico e che grazie a Dio mia madre mi aveva tramandato un pozzo non una vagina. Aah che sensazione! Non sono bene quando il mio cavallo indomito, dovrei dire zebra in questo caso?, si trasformò in dora l’esploratrice alla ricerca di qualcosa dentro di me. Non so bene cosa. Forse alla ricerca del vaso perduto o dei ray ban di quel cantante… chi era? Oddio! Aaah!
-Sei promossa al livello prostituta pro- mi sussurrò in uno slancio di romanticismo, prima di venire. E quando venne sapevo che doveva essere lui. Per qualche strana ragione cominciò a ululare e dall’altra stanza qualcuno rispose con un “only you”. Ma quanto erano strani? Per l’eccitazione gli affondai le dita nella schiena, stavo per squarciarlo ma al diavolo! Nelle fan fictions facevano sempre così,  no?
Esausta mi alzai alla ricerca della Megan Fox che era dentro di me. Mi bastò mettere un filo di trucco. Mi odorai l’alito. Era odoroso sapeva di frutta, di menta e un po’ di spazzatura. Perfetto per un bacio post orgasmo. Forse avrei dovuto chiamare mia madre e avvertirla che sarebbe diventata nonna a breve. Mmm forse, dopo. Londra era così divertente! Meno male che la sua vita non era la solita fan fiction!
   
 
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