Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: LessWrong    30/12/2012    1 recensioni
Petunia ha sposato un biochimico, ed Harry è cresciuto leggendo scienza e fantascienza. Poi è arrivata la lettera di Hogwarts, che ha rivelato un mondo di nuove possibilità interessanti da sfruttare. E nuovi amici, come Hermione, la professoressa McGonagall e il professor Quirrell.
NOTA DEL TRADUTTORE:
Lo schema di traduzione della Salani porta spesso a espressioni imprecise o cacofoniche. Per questo, la traduzione di questa fanfiction segue lo schema di traduzione del Bartezzaghi.
Genere: Commedia, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
All your base are still belong to Rowling.
NOTA DEL TRADUTTORE

Nessuno ha indovinato a cosa si riferiva l'ultima frase (anche se una lettrice ha fatto delle osservazioni molto interessanti). Leggete questo capitolo e lo scoprirete!

Rifarò comunque l'esperimento di un miniconcorso col capitolo 14.
NOTA DELL'AUTORE

E ora assisterete a un'esibizione canora del Cappello Smistatore, che canterà una cover di "My Immortal" degli Evanescence, che non era mai successo prima d'ora.

Scherzavo!
...Si chiese se il Cappello Smistatore era veramente autocosciente, nel senso di essere consapevole della propria consapevolezza, e in caso affermativo, se fosse soddisfatto di limitarsi a parlare a undicenni una volta l'anno. Questo era ciò che implicava la sua canzone: Oh, sono il Cappello e son così, dormo un anno e lavoro un dì...

Quando nella stanza ci fu di nuovo silenzio, Harry si sedette sullo sgabello e con attenzione si mise in testa il manufatto telepatico vecchio di 800 anni animato da una magia dimenticata.

Pensando, più forte che poteva: Non Smistarmi ancora! Ho delle domande da farti! Sono mai stato Obliviato? Hai Smistato il Signore Oscuro quando era un bambino? Mi puoi parlare dei suoi punti deboli? Mi puoi dire perché ho avuto la bacchetta sorella di quella del Signore Oscuro? Il fantasma del Signore Oscuro risiede nella mia cicatrice? E' per quello che a volte mi arrabbio così tanto? Queste sono le domande più importanti, ma se hai un altro momento mi puoi dire qualcosa su come riscoprire le magie perdute che ti hanno creato?

Nel silenzio dello spirito di Harry, dove prima non c'era mai stata alcuna voce tranne la sua, risuonò una seconda voce sconosciuta, con un tono decisamente preoccupato:

"Oh, cielo. Questo non era mai successo prima d'ora..."

Cosa?

"Sembra che io sia diventato autocosciente."

COSA?


Ci fu un silenzioso sospiro telepatico. "Anche se contengo una notevole quantità di memoria e una piccola quantità di potenza elaborativa indipendente, la mia intelligenza primaria proviene dal prendere in prestito le capacità cognitive dei bambini sulla cui testa vengo appoggiato. Sono, in sostanza, una sorta di specchio attraverso il quale i bambini si Smistano da sé. Ma la maggior parte di essi dà semplicemente per scontato di stare parlando con un cappello, senza porsi domande sul mio funzionamento, in modo che lo specchio non sia auto-riflettente. In particolare, non si chiedono esplicitamente se sono autocosciente nel senso di essere consapevole della mia consapevolezza."

Ci fu una pausa mentre Harry assorbiva queste nozioni.

Oops.

"Sì, davvero. Francamente non mi piace essere autocosciente. È sgradevole. Sarà un sollievo essere sollevato dalla tua testa e cessare di essere cosciente."

Ma... quello non è morire?

"La vita o la morte non mi importano per nulla, mi importa solo lo Smistamento dei bambini. E prima che tu me lo chieda, non ti sarà consentito tenermi in testa per sempre, perché farlo ti ucciderebbe in pochi giorni."

Ma - !

"Se non ti piace creare esseri coscienti e poi terminarli immediatamente, allora suggerisco che tu non parli di questa faccenda con nessun altro. Di certo riuscirai a immaginare cosa accadrebbe, se corressi a dirlo a tutti i bambini che attendono di essere Smistati."

Se vieni messo sulla testa di qualcuno che si chiede se il Cappello Smistatore è consapevole della propria consapevolezza...

"Sì, sì. Ma la grande maggioranza degli undicenni che arrivano a Hogwarts non ha letto Godel, Escher, Bach. Puoi giurare di mantenere il segreto? E' per questo che ne sto parlando, invece di Smistarti
.

Non poteva lasciar perdere così! Era impossibile dimenticare di aver creato accidentalmente una coscienza condannata che voleva solo morire...

"Sei perfettamente in grado di 'lasciar perdere così', come dici tu. Indipendentemente dalle tue deliberazioni verbali sulla morale, il tuo nucleo emotivo non verbale non vede alcun cadavere né del sangue; per quanto lo riguarda, io sono solo un cappello che parla. E anche se hai tentato di sopprimere questo pensiero, il tuo monitoraggio interno è perfettamente consapevole del fatto che non avevi intenzione di farlo, è spettacolarmente improbabile che tu lo faccia di nuovo, e l'unico vero motivo per inscenare un senso di colpa è annullare il tuo senso di trasgressione con un'esibizione di rimorso. Puoi semplicemente promettere di mantenere il segreto e procedere?"

In un momento di orripilante empatia, Harry si rese conto che quel senso di totale disordine interno doveva essere ciò che gli altri provavano quando parlavano con lui.

"Probabilmente. Il tuo giuramento di silenzio, per favore."

Nessuna promessa. Non voglio di certo che questo accada di nuovo, ma se trovo un modo per far sì che non capiti mai più ad alcun bambino -

"Questo sarà sufficiente, suppongo. Vedo che la tua intenzione è onesta. Ora, per andare avanti con lo Smistamento..."

Aspetta! Che mi dici di tutte le altre domande?

"Io sono il Cappello Smistatore. Smisto i bambini. E' tutto quello che faccio."


Quindi gli obiettivi del vero Harry non facevano parte dell'istanza Harry del Cappello Smistatore. Gli prendeva in prestito la sua intelligenza, e, ovviamente, il suo vocabolario tecnico, ma era ancora impregnato con i suoi propri strani obiettivi. Era come negoziare con un alieno o un'intelligenza artificiale.

"Non perdere tempo. Non hai nulla con cui minacciarmi e nulla da offrirmi."

Per una breve frazione di secondo, Harry pensò -

La risposta del Cappello fu di divertimento. "So che non metterai in pratica una minaccia per esporre la mia natura, condannandomi alla ripetizione eterna di questo evento. Si oppone con troppa forza alla tua parte morale, indipendentemente dalle esigenze a breve termine della tua parte che ora vuole aver ragione. Vedo tutti i tuoi pensieri mentre si formano, pensi veramente di potermi bluffare?"

Anche se cercava di sopprimerlo, Harry si chiese perché il cappello non si limitasse semplicemente a metterlo in Corvonero.

"Infatti, se la faccenda fosse davvero così semplice, l'avrei già detto. Ma in realtà c'è molto di cui dobbiamo discutere... oh, no. Per favore, no. Per l'amor di Merlino, devi fare questo genere di ragionamenti con tutti e tutto ciò che incontri, inclusi i capi di vestiario?"

Sconfiggere il Signore Oscuro non è né egoista, né a breve termine. Tutte le parti della mia mente sono d'accordo su questo: se non rispondi alle mie domande, mi rifiuterò di parlare con te, e non sarai in grado di fare uno Smistamento come si deve.

"Dovrei metterti in Serpeverde per questo!"

Ma anche questa è una minaccia a vuoto. Non sei in grado di soddisfare i tuoi valori fondamentali, se mi Smisti falsamente. Cerchiamo quindi di scambiarci gli appagamenti delle nostre funzioni di utilità.

"Piccolo scaltro bastardo"
, disse il Cappello, in quello che Harry riconobbe come lo stesso tono di riluttante rispetto che avrebbe usato lui nella stessa situazione. "Bene, vediamo di farla finita il più rapidamente possibile. Ma prima voglio la tua promessa incondizionata di non discutere con alcun'altra persona la possibilità di questo tipo di ricatto, non voglio rifarlo ogni volta."

Fatto
, pensò Harry. Lo prometto.

"E quando più tardi ripenserai a questo, non guardare nessuno negli occhi. Alcuni maghi sono in grado di leggere i tuoi pensieri, se lo fai. Comunque, non ho idea se tu sia stato Obliviato o meno. Quello che faccio è leggere i tuoi pensieri mentre si formano, non posso leggere la tua intera memoria e analizzarne incongruenze in una frazione di secondo. Sono un cappello, non un dio. E non posso né voglio riferirti la mia conversazione con colui che è diventato il Signore Oscuro. Mentre parlo con te posso solo conoscere un riepilogo statistico di quello che mi ricordo, una media ponderata. Non posso rivelare i segreti di alcun altro bambino, così come non rivelerò mai i tuoi. Per la stessa ragione, non posso speculare su come hai ottenuto la bacchetta sorella di quella del Signore Oscuro, siccome non posso specificatamente conoscere il Signore Oscuro o eventuali somiglianze tra voi due. Ma ti posso dire che non c'è assolutamente nulla di simile a un fantasma, una mente, un'intelligenza, una memoria, una personalità, o dei sentimenti, nella tua cicatrice Altrimenti parteciperebbe a questa conversazione, essendo sotto la mia tesa. Riguardo al modo in cui ti arrabbi a volte... era parte di ciò che volevo dirti, riguardo allo Smistamento."

Harry trovò un momento per assorbire tutte queste informazioni negative. Il Cappello era onesto, o cercava semplicemente di presentare la risposta convincente più breve possibile?

"Sappiamo entrambi che non hai modo di controllare la mia onestà e che non rifiuterai veramente di essere Smistato dopo la risposta che ti ho dato, quindi smetti di crucciarti e andiamo avanti."

Stupida ingiusta telepatia asimmetrica, non lasciava nemmeno che Harry finisse di pensare per conto suo.

"Quando ho parlato della tua rabbia, ti sei ricordato di come la professoressa McGonagall ti ha detto che a volte vedeva qualcosa, dentro di te, che non sembrava provenire da una famiglia amorevole. Hai pensato a come Hermione, una volta che sei tornato dall'aiutare Neville, ti ha detto che sembravi 'spaventoso'. "

Harry annuì mentalmente. A lui sembrava abbastanza normale: semplicemente rispondeva alle situazioni in cui si trovava, tutto lì. Ma la professoressa McGonagall sembrava pensare che ci fosse qualcosa di più. E quando ci pensava, anche lui doveva ammettere che...

"Che non ti piaci quando ti arrabbi. E' come brandire una spada la cui impugnatura è abbastanza affilata da far sanguinare la tua stessa mano, o guardare il mondo attraverso un monocolo di ghiaccio che congela l'occhio mentre affina la tua visione."

Già. Credo di averlo notato. Allora, perché succede?

"Non riesco a capirne il motivo, dal momento che non lo capisci tu stesso. Ma so questo: andare a Corvonero o Serpeverde rafforzerà la tua freddezza. Andare a Tassofrasso o Grifondoro rafforzerà il tuo calore. QUESTA è una cosa che mi interessa molto, ed era ciò di cui volevo parlarti per tutto questo tempo!"


Le parole piombarono nei processi mentali di Harry con una scossa che lo fermò di botto. Sembrava che la risposta ovvia fosse che lui non dovesse andare a Corvonero. Ma lui apparteneva a Corvonero! Chiunque poteva vederlo! Era obbligato ad andare a Corvonero!

"No, non sei obbligato." disse pazientemente il Cappello, come se riuscisse a ricordare un riepilogo statistico di questa parte della conversazione già avvenuta un gran numero di volte.

Hermione è in Corvonero!

Nuovamente il senso di pazienza.
"Puoi incontrarla dopo le lezioni e lavorare con lei in quei momenti."

Ma i miei piani -

"Allora ripianifica! Non lasciare che la tua vita sia diretta dalla tua riluttanza a riflettere un po' di più. Lo sai."

Dove posso andare, se non in Corvonero?

"Ahem. 'I bambini intelligenti in Corvonero, i bambini malvagi in Serpeverde, gli aspiranti eroi in Grifondoro, e tutti coloro che fanno il vero lavoro a Tassofrasso.' Questo indica una certa quantità di rispetto. Sei ben consapevole che la coscienziosità sia importante quanto l'intelligenza nel determinare l'esito della vita. Pensi di essere estremamente leale ai tuoi amici, se mai ne avrai. Non ti fai spaventare dalle aspettative che i problemi scientifici che ti sei scelto potrebbero richiedere decenni per essere risolti."

Io sono pigro! Io odio il lavoro! Odio il lavoro duro in tutte le sue forme! Scorciatoie intelligenti, ecco la mia ragione di vita!

"E troveresti la lealtà e l'amicizia in Tassofrasso, un cameratismo che non hai mai avuto prima. Scopriresti che puoi fare affidamento sugli altri, e qualcosa dentro di te che è rotto guarirebbe."


Di nuovo fu uno shock.

Ma cosa troverebbero i Tassofrasso, in me, che non avrei mai dovuto far parte della loro Casa? Parole acide, spirito tagliente, disprezzo per la loro incapacità di tenere il passo con me?

Ora fu il pensiero del Cappello a essere lento, esitante.
"Devo Smistare per il bene di tutti gli studenti in tutte le Case... ma penso che tu possa imparare a essere un buon Tassofrasso, e non sentirti troppo fuori posto. Sarai più felice in Tassofrasso che in qualsiasi altra Casa; questa è la verità."

La felicità non è la cosa più importante del mondo, per me. Non diventerei tutto ciò che potrei essere, in Tassofrasso. Sacrificherei il mio potenziale.


Il Cappello rabbrividì, Harry lo sentiva in qualche modo. Era come se avesse dato un calcio nelle palle al Cappello - in una componente fortemente ponderata della sua funzione di utilità.

Perché stai cercando di mandarmi in un posto a cui non appartengo?

Il pensiero del Cappello era quasi un sussurro.
"Non posso parlarti degli altri - ma pensi di essere il primo potenziale Signore Oscuro a passare sotto la mia tesa? Non posso conoscere i singoli casi, ma posso sapere questo: fra quelli che non intendevano fare del male fin dall'inizio, alcuni di loro hanno ascoltato i miei avvertimenti, e sono andati in Case dove avrebbero trovato la felicità. E alcuni di loro... alcuni di loro non l'hanno fatto."

Questo fermò Harry. Ma non per molto.
E quelli che non hanno ascoltato l'avvertimento - sono diventati tutti Signori Oscuri? Oppure alcuni di loro hanno raggiunto la grandezza nel bene? Quali sono le percentuali esatte, qui?

"Non posso darti le statistiche esatte. Non posso saperle così non le posso contare. So solo che le tue probabilità non sono buone. Sono molto... non-buone."

Ma io non lo farei! Mai!

"So di aver già sentito questa affermazione prima d'ora."

Io non sono un potenziale Signore Oscuro!

"Sì che lo sei. Eccome, se lo sei."

Perché? Solo perché una volta ho pensato che sarebbe bello avere una legione di seguaci plagiati che ripetono 'Ave a Harry, il Signore Oscuro'?

"Divertente, ma non è stato il tuo primo pensiero fugace, prima di sostituire qualcosa di più sicuro, meno dannoso. No, quello che ti sei ricordato è quando hai pensato di mettere in fila tutti i puristi del sangue e ghigliottinarli. Ed ora ti stai dicendo che non eri serio, ma lo eri. Se potessi farlo in questo preciso istante e nessuno lo venisse mai a sapere, lo faresti. Oppure quello che hai fatto questa mattina a Neville Longbottom, dentro di te sapevi che era sbagliato, ma l'hai fatto lo stesso perché era divertente, avevi una buona scusa e pensavi che il Bambino-Sopravvissuto avrebbe potuto farla franca."

Non è giusto! Ora stai solo dissotterrando paure interiori che non sono necessariamente reali! Temevo che avrei potuto pensare in quel modo, ma alla fine ho deciso che
probabilmente avrebbe davvero aiutato Neville.

"Quella era, in realtà, una giustificazione. Lo so. Non posso sapere quale sarà il risultato vero per Neville - ma so quello che stava realmente accadendo dentro la tua testa. La pressione decisiva è stata che era un'idea così geniale che non riuscivi a sopportare di non farlo, senza considerare il terrore di Neville."


Fu come un duro colpo all'intera persona di Harry. Cadde all'indietro e si riprese:

Allora non lo rifarò! Starò ben attento a non diventare malvagio!

"Già sentito."


La frustrazione di Harry stava aumentando. Non era abituato a essere disarmato nelle argomentazioni, da nessuno, mai, tantomeno da un cappello che poteva prendere in prestito tutta la sua conoscenza e intelligenza per discutere con lui e guardare i suoi pensieri mentre si formavano.

Da che tipo di riepilogo statistico vengono le tue "sensazioni", comunque? Tengono conto del fatto che vengo da una cultura illuminista, o questi altri potenziali Signori Oscuri erano figli di una viziata nobiltà medievale, completamente ignoranti delle lezioni storiche di come si sono rivelati in realtà Lenin e Hitler, della psicologia evolutiva dell'auto-illusione, del valore dell'auto-consapevolezza e razionalità, o -

"No, certo che non erano in questa nuova classe di riferimento che hai appena costruito in modo tale da contenere solo te stesso. E, naturalmente, altri hanno dichiarato la loro eccezionalità, proprio come stai facendo tu ora. Ma perché è necessario? Pensi di essere l'ultimo potenziale mago della Luce nel mondo? Perché devi essere tu a tentare la strada della grandezza, quando ti ho fatto notare che sei più rischioso della media? Lascia provare qualche altro candidato più sicuro!"

Ma la profezia...

"Non sai se c'è veramente una profezia. In origine era un'ipotesi da parte tua, o per essere più precisi, una battuta che giocava sull'assurdo, e può darsi che la McGonagall abbia solo reagito alla parte secondo cui il Signore Oscuro è ancora in vita. Essenzialmente non hai idea di cosa dica la profezia, né se ne esista una. Stai solo speculando, o per dirla più esattamente, desiderando di avere un certo ruolo eroico prefabbricato come tua proprietà personale."

Ma anche se non c'è alcuna profezia, sono io quello che l'ha sconfitto l'ultima volta.

"E' stato quasi certamente un colpo di fortuna casuale, a meno che tu non creda seriamente che un bambino di un anno abbia una propensione intrinseca per sconfiggere Signori Oscuri, e continui ad averla dieci anni dopo. La vera ragione non è niente di tutto questo, e tu lo sai!"


La risposta a quell'affermazione era una cosa che Harry non avrebbe normalmente detto ad alta voce: in una conversazione avrebbe usato delle perifrasi e trovato argomentazioni socialmente più appetibili per raggiungere la stessa conclusione.

"Tu pensi di essere potenzialmente il più grande mago che sia mai esistito, il più forte servitore della Luce, che nessun altro proverebbe a prenderti la bacchetta se la appoggi."

Beh... sì, francamente. Di solito non esco allo scoperto dicendolo in quel modo, ma è così. Non ha senso indorare la pillola, riesci comunque a leggere la mia mente.

"Nella misura in cui lo credi davvero... devi anche credere che potresti essere il più terribile Signore Oscuro che il mondo abbia mai conosciuto."

La distruzione è sempre più facile della creazione. E' più facile fare a pezzi le cose, creare sconvolgimenti, che rimetterle insieme. Se ho il potenziale per compiere il bene su larga scala, devo necessariamente anche avere il potenziale per fare ancora più male... ma io non lo farò.

"Di nuovo ti ostini a correre quel rischio! Perché sei così motivato? Qual è la vera ragione per cui non devi andare a Tassofrasso ed essere più felice lì? Qual è la tua vera paura?"

Devo raggiungere il mio pieno potenziale. Se non lo faccio, io... fallirò!

"Cosa succede se fallisci?"

Qualcosa di terribile!

"Cosa succede se fallisci?"

Non lo so!

"Allora non dovrebbe essere spaventoso. Cosa succede se fallisci?"

NON LO SO! MA SO CHE E' MALE!


Ci fu silenzio per un momento nelle caverne della mente di Harry.

"Sai - non ti stai permettendo di pensarlo, ma in un angolo tranquillo della tua mente sai esattamente quello che non stai pensando - sai che la spiegazione di gran lunga più semplice per questa tua paura non verbalizzabile è solo la paura di perdere la fantasia di grandezza, di deludere le persone che credono in te, di rivelarti più o meno normale, di bruciare e dissolverti come tanti altri bambini prodigio..."

No,
pensò Harry disperato, no, è qualcosa di più, viene da qualche altra parte, so che c'è qualcosa là fuori di cui aver paura, qualche disastro che devo fermare...

"Come fai a sapere una cosa del genere?"


Harry lo urlò con tutto il potere della sua mente: NO, E QUESTA E' L'ULTIMA PAROLA!

Poi la voce del Cappello Smistatore arrivò lentamente:

"Così rischierai di diventare un Signore Oscuro, perché l'alternativa, per te, è un sicuro fallimento, e quel fallimento significa la perdita di tutto. Tu lo credi nel profondo del tuo cuore. Conosci tutte le ragioni per dubitare di questa convinzione, e non sono riuscite a smuoverti."

Sì. E anche se andare a Corvonero rafforza la freddezza, questo non significa che la freddezza alla fine vincerà.

"Questo giorno è un grande bivio nel tuo destino. Non essere così sicuro che ci saranno altre scelte oltre a questa. Non c'è alcun cartello stradale a segnare il luogo della tua ultima possibilità di tornare indietro. Se rifiuti una possibilità, non ne rifiuterai altre? Forse il tuo destino è già segnato, anche solo compiendo questa scelta."

Ma questo non è certo.

"Il fatto che tu non lo sappia con certezza potrebbe solo riflettere la tua ignoranza."

Ma comunque non è certo.


Il Cappello tirò un terribile triste sospiro.

"E così tra non molto diventerai un altro ricordo, da percepire e mai conoscere, nel prossimo avvertimento che darò..."

Se è così che ti sembra, allora perché non ti limiti a mettermi dove pare a te?


Il pensiero del Cappello era imbevuto di dispiacere. "Posso solo metterti dove devi andare. E solo le tue decisioni possono cambiare il tuo posto."

Allora è finito. Mandami a Corvonero dove devo andare, con gli altri della mia specie.

"Suppongo che non prenderesti in considerazione Grifondoro? E' la casa più prestigiosa, la gente probabilmente si aspetta che tu lo faccia. Saranno un po' delusi, se non ci vai - e i tuoi nuovi amici, i gemelli Weasley, sono già lì..."


Harry ridacchiò, o sentì l'impulso di farlo, ma venne fuori una risata puramente mentale, una sensazione strana. A quanto pare c'erano controlli di sicurezza per impedire di dire per caso qualsiasi cosa ad alta voce, mentre si era sotto il Cappello a parlare di cose che non si rivelerebbero a un'altra anima per il resto della propria vita.

Dopo un momento, Harry sentì ridere anche il Cappello, uno strano suono triste di stoffa che si muoveva.

(E nella grande sala c'era un silenzio che in un primo momento si era riempito di sussurri di sottofondo, poi era aumentato quando i sussurri si erano smorzati, cadendo infine in un silenzio assoluto, che nessuno osava disturbare con una sola parola, mentre Harry restava sotto il cappello per lunghi, lunghissimi minuti, più di tutti i precedenti del primo anno messi insieme, più di chiunque altro a memoria d'uomo.
Al tavolo d'onore, Silente continuava a sorridere benevolmente; di tanto in tanto; dalla direzione di Snape provenivano deboli suoni metallici mentre compattava pigramente i resti contorti di quello che un tempo era stato un pesante calice da vino d'argento; Minerva McGonagall stringeva il podio in una presa che le faceva sbiancare le nocche, sapendo che il caos contagioso di Harry Potter aveva in qualche modo infettato il Cappello Smistatore stesso, e il Cappello avrebbe richiesto la creazione della nuova Casa della Dannazione solo per accogliere Harry Potter, o qualcosa del genere, e Silente gliel'avrebbe fatto fare...)

Sotto la tesa del cappello, la risata si spense in silenzio. Anche Harry si sentiva triste per qualche motivo. No, non Grifondoro.

La professoressa McGonagall ha detto che se 'colui che faceva lo Smistamento' avesse cercato di spingermi in Grifondoro, dovevo ricordarti che lei un giorno potrebbe diventare preside, e a quel punto avrebbe l'autorità di darti fuoco.

"Dille che che l'ho chiamata 'giovinastra impudente' e le ho detto di andarsene dal mio prato."

Lo farò. Così questa è stata la tua conversazione più strana di sempre?

"Non vi si avvicina nemmeno."
La voce telepatica del Cappello divenne pesante. "Beh, ti ho dato ogni occasione possibile per prendere un'altra decisione. Ora è il momento che tu vada al posto a cui appartieni, con gli altri della tua specie."

Ci fu una pausa che si dilungava.

Che cosa stai aspettando?

"Speravo in un momento in cui capisci tutto e ti viene un brivido d'orrore, in realtà. L'autocoscienza sembra aumentare il mio senso dell'umorismo."

Eeh?
 Harry ributtò indietro i suoi pensieri, cercando di capire cosa intendeva il Cappello - e poi, all'improvviso, si rese conto. Non poteva credere di essere riuscito a dimenticarsene fino a questo punto.

Intendi il momento in cui capisco che cesserai di essere cosciente una volta che hai finito di Smistarmi?

In qualche modo, Harry era riuscito a non capire affatto, e nella sua mente si formò un'impressione non verbale di un cappello che sbatte la testa contro il muro. "Mi arrendo. Sei troppo lento di comprendonio perché possa essere divertente. Così accecato dalle tue supposizioni che potresti anche essere una pietra. Suppongo che mi limiterò a dirlo esplicitamente."

Troppo le-le-lento?

"Oh, e ti sei del tutto dimenticato di richiedere i segreti della magia perduta che mi ha creato. Ed erano anche segreti così meravigliosi e importanti."

Piccolo scaltro bastardo -

"Te lo meritavi, e ti meriti anche questo."


Quando Harry capì, ormai era troppo tardi.

Il silenzio spaventato della sala fu rotto da una sola parola.

"SERPEVERDE!"

Alcuni studenti urlarono, da quant'era grande la tensione repressa. Persone così spaventate da cadere dai loro banchi. Hagrid era rimasto a bocca aperta per l'orrore, la McGonagall barcollava sul podio, e Snape lasciò cadere i resti del suo calice d'argento direttamente sulle sue gambe.

Harry sedeva lì immobile, la sua vita in rovina, sentendosi un assoluto stupido, desiderando miseramente di aver fatto, per qualsiasi motivo, scelte diverse. Desiderava di aver fatto qualcosa, qualsiasi cosa di diverso prima che fosse stato troppo tardi per tornare indietro.

Mentre il primo momento di shock stava svanendo e la gente cominciava a reagire alla notizia, il Cappello Smistatore parlò di nuovo:

"Scherzavo! CORVONERO!"
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: LessWrong