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Autore: Soul of the Crow    31/12/2012    3 recensioni
Mi ero ripromessa di continuare la mia raccolta, ma avevo in mente questa fic già da un bel pezzo per non pubblicarla: le Divinità della Morte e della Vita lottano da diverso tempo, ma la prima deciderà di risvegliare un'anima per appropriarsi di quelle degli altri umani. E se la sua avversaria avesse inviato un suo Emissario per impedirglielo?
Alcuni personaggi di IE GO, e alcuni miei OC, saranno i protagonisti di questa fic e le pairings principali saranno la RanTaku e la KyouTen, ma potrei decidere di metterne altre nel corso della storia.
Se vi interessa, vi aspetto dentro con i dettagli.
Genere: Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Altri, Kirino Ranmaru, Nuovo personaggio, Shindou Takuto
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'My favourite IE GO pairings'
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 Diana concentrò i suoi poteri nella rosa bianca, e come per quelle avvolte dall’energia argentata, ad un certo punto i petali si staccarono e anche l’aura dorata venne liberata, ma a differenza degli altri casi, l’energia circondò le Guardie Angeliche che erano presenti in cima alla torre e anche quelle che si trovavano nel resto dell’edificio, per poi dirigersi verso i varchi che conducevano alle varie isole.
Erano passati alcuni minuti, quando l’aura si dissolse, ed effettivamente qualcosa era cambiato, a cominciare dalle Guardie: le loro ali e le aureole, da argentate, erano diventate bianche.
- Era tutto qui quello che doveva fare? - domandò Taiyou alla Dea della Vita.
- Sei davvero impaziente. Provate a guardare cosa è successo fuori dalla torre. - consigliò loro la Signora della Vita.
I quattro Comandanti si diressero in volo fuori da quella sala, e dovettero dare ragione alla Divinità della Vita:
- è vero! Guardate i varchi! - esclamò Tenma, attirando l’attenzione dei compagni: i portali si stavano riaprendo e le stesse isole si stavano dirigendo verso quella centrale. Erano come trascinate da una forza misteriosa verso di loro, e ci volle diverso tempo, prima che queste si saldassero perfettamente all’isola centrale. Quando accadde, ci fu un grande terremoto, e anche se in quel periodo c’erano state parecchie scosse sismiche, la torre non aveva mai subito danni.
- Il Regno è tornato com’era prima della lotta contro la Dea della Morte qualche anno fa. - constatò Shuu guardando le isole di nuovo unite.
- Non mi sarei mai aspettato di rivedere tutto questo. - ammise Makoto, ma un urlo di dolore proveniente dalla torre riscosse le Guardie dai loro pensieri. Tornarono nella sala in cima all’edificio, e vi trovarono Aki e Ichinose che stavano aiutando la Signora della Vita a rialzarsi da terra, ma in lei era cambiato qualcos’altro: le ali e l’aureola erano sparite, e non indossava più l’armatura, ma una maglietta a mezze maniche color cielo su cui vi era l’immagine di un corvo nero, dei jeans aderenti neri, e delle converse blu. Inoltre, portava un medaglione e diversi bracciali d’argento su cui erano incastonati alcuni zaffiri.
Non ci volle molto per capire che cosa le era successo: era diventata un’umana.
- Non pensavo che sarei più tornata umana dopo questa storia. - ammise Diana, ma le Guardie erano stupite: loro avevano sempre creduto che la Dea della Vita era sempre stata un Angelo, non che fosse un’umana. Alla Divinità però non sfuggirono i loro sguardi stupiti, e si ricordò di ciò che aveva promesso loro poco prima di usare i suoi poteri per far tornare il Regno com’era sin da quando era stato creato; avrebbe preferito evitare tutto ciò, ma qualcosa negli sguardi di Aki ed Ichinose e delle parole che continuava a ripetersi sempre la convinsero: alla fine, la verità sarebbe venuta a galla.
- Vi devo parecchie spiegazioni, ma è meglio che cominci da quando sono diventata un Angelo, e prima che la Dea della Morte diventasse quello che era. Il mio vero nome è Diana Raven, e quello dell’ultima Signora della Morte era Arelia Farfalla; eravamo entrambe umane, ma soprattutto, eravamo amiche… prima che il destino decidesse di farmi un brutto scherzo: io e Arelia avevamo da poco compiuto quindici anni, quando rimanemmo coinvolte in un incidente, ma al nostro risveglio, ci ritrovammo nel Mondo delle Anime insieme ai due Gemelli della Creazione e della Distruzione. Non passò molto tempo, prima che scoprissimo cosa volevano da noi: volevano addestrarci come Guardie del Regno di Mezzo, ma la cosa non era destinata a durare. C’era stato un problema con le Divinità della Vita e della Morte che governavano i due Regni a quei tempi, ma noi due continuammo ad allenarci come se niente fosse; non sapevamo cosa avevano in mente quei due per noi…
Si trovarono costretti a destituire dal comando i due sovrani dei Regni, e noi dovemmo sostituirli, ma i problemi iniziarono allora: all’inizio, io dovevo essere nominata Dea della Morte, ma Arelia combinò qualcosa che stravolse i piani dei due Gemelli: aveva cercato di prendere i loro poteri, e in particolare i loro keshin Arciere Protettore del Sole e della Luna, ma i due riuscirono a batterla, e la costrinsero a parlare: lei ammise che voleva prendersi i loro poteri e governare tutti e tre i Regni, ma i due capirono che era meglio relegarla per sempre nel Regno della Morte per evitare che potesse causare altri problemi, così io venni designata sovrana del Regno della Vita. Lei però, ritenendo che non fosse giusto che io prendessi il posto che era suo, se la prese con me e da allora cominciò ad odiarmi.
Poco tempo dopo essere diventata la Dea della Vita, proposi ad Arelia di incontrarci nel Regno di Mezzo per chiarire la situazione, ma lei rispose che non mi avrebbe mai perdonata per quello che era accaduto e che avrebbe fatto di tutto, pur di vedere me e il Regno della Vita scomparire per sempre: a causa di quella discussione, scoppiò la guerra che causò la disgregazione dell’isola del Regno della Vita nelle quattro che conoscete.
Dopo quello che era successo, io mi convinsi che ormai la mia amicizia con Arelia era finita, ma anche che era diventata un Diavolo e non sarebbe mai potuta cambiare; per evitare che causasse problemi per quel che riguarda il prelievo delle anime, mi sono ritrovata costretta a coinvolgere i Signori del Regno di Mezzo che conoscete, e anche i due Giudici delle Anime nella lotta tra me e quella che ormai era diventata la mia nemica.
Li ho strappati alle loro vite normali prima del tempo, e ora come ora non merito di rimanere a governare questo Regno. - dopo quella spiegazione, Diana si rese conto che il suo corpo stava cominciando a dissolversi in una luce azzurra: non le rimaneva molto tempo.
- Su una cosa però mi sono sbagliata: anche i Demoni possono cambiare, e me lo avete dimostrato voi mie Guardie Angeliche. Mi avete fatto capire il mio errore, ma non posso rimanere qui e i due Gemelli lo sanno bene. -
Prima di scomparire per sempre, aveva ancora qualcosa da dire agli Angeli:
- Grazie di tutto miei Angeli. Addio. - con quelle parole, e con un ultimo sorriso, forse il primo sincero da quando era cominciata la sua vita come sovrana, sparì per sempre in una luce azzurra che venne trasportata via dal vento; l’unica cosa rimasta di Diana era il medaglione che portava. Kirino si avvicinò e lo raccolse, ma questo si aprì all’improvviso, rivelando una foto della Signora della Vita e quella che doveva essere la Dea della Morte: si trovavano nella zona nascosta dello stesso parco in cui lui e Shindou si erano scontrati, erano abbracciate e stavano sorridendo. Probabilmente, quello era tutto ciò che era rimasto all’ormai ex sovrana del Regno della Vita della sua vecchia amica.
Ranmaru sentì una mano posarsi sulla sua spalla: si trattava di Takuto.
- Lei sapeva di aver perso la sua amica, a quanto pare non voleva che accadesse lo stesso anche a noi. - constatò il rosa.
- Anche noi rischiavamo di fare la stessa fine, ma abbiamo superato questa storia. Mi spiace solo che se ne sia dovuta andare. - ammise il castano.
- No, non se ne è andata. - disse all’improvviso Ichinose.
- è vero che è sparita, ma se c’è una cosa che ho capito, è che le persone cui vogliamo bene trovano sempre il modo di tornare da noi, anche se la cosa può richiedere tempo. - aggiunse Aki prendendo per mano Kazuya.
In quello stesso momento, Tenma aveva spostato lo sguardo su Tsurugi: Yuuichi gli aveva detto la stessa cosa tempo prima, e quelle parole rappresentavano la pura verità.
Pochi minuti dopo, mentre le Guardie e gli abitanti stavano tornando alle loro case, un corvo dagli occhi zaffiri stava osservando tutto. Non era ancora finita: per quel Regno, c’era ancora un futuro.
 
 
Angolo di Emy
Già dallo scorso capito si poteva immaginare cosa sarebbe successo a Diana, ma credo che la storia sua e di Arelia sarà stata una sorpresa.
Non è ancora finita: il prossimo capitolo sarà l’epilogo.
Grazie a chi recensisce e segue.
Baci
Emy
  
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