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Autore: ScratchThePage    31/12/2012    1 recensioni
Cosa accadrebbe se una ragazza che vive perennemente in discoteca e in compagnia delle sue amiche e il fratello ormai abbonato ai videogiochi raccontassero delle fiabe alla sorellina più piccola, sotto l'occhio vigile del nonno, vecchio tradizionalista? Ovviamente il risultato è tutto da sperimentare.
Genere: Commedia, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: OOC, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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                                        Introduzione
 
Francesca avvicinò la sedia alla libreria: era ancora troppo piccola per raggiungere il libro che le serviva. Salì e iniziò a ispezionare uno ad uno quelli grandi: sapeva che era là in mezzo. Passò il dito su ognuno dei titoli, finché non trovò quello che stava cercando; un grosso libro marrone con le bordature dorate e con il dorso molto simile a quelli di un epoca passata. Inoltre aveva una grande scritta blu e molto articolata: Fiabe Tradizionali.
‹‹ Nonno, l’ho trovato!›› esclamò.
Lo estrasse e per poco non le scivolò di mano: non se lo ricordava così pesante.
‹‹ Brava Francesca. Ora portamelo qua. ›› disse una voce anziana.
Francesca scese dalla sedia e raggiunse suo nonno in soggiorno. Notò che si era appena messo i suoi occhiali da lettura, che donavano una certa simpatia al suo viso rotondo. Sorrise: le piaceva fin troppo quella buffa montatura: le sembrava uscita da uno di quei film in bianco e nero.
‹‹ Eccolo qua. ›› disse posando il libro sulle ginocchia dell’uomo e sedendosi sul divano vicino a lui.
Suo nonno iniziò a sfogliare le pagine con molta cura, come se fosse preoccupato di romperle.
‹‹ Nonno, ma perché hai deciso di leggermi delle fiabe? ›› chiese con una certa innocenza.
‹‹ Perché fanno parte della nostra cultura tradizionale e molti si stanno dimenticando come sono in realtà. ›› le rispose, fissandola con i suoi occhi azzurri.
‹‹ Ma perché proprio adesso? ››
‹‹ Perché vedo che stai crescendo velocemente e ho paura che ti disinteressi a queste cose: hai già otto anni, sei una signorina ormai! ››
Francesca sorrise a quel complimento, felice che almeno lui avesse notato che non era più così piccola.
‹‹ E lo hai anche fatto con Michele e Lucia? ››
Suo nonno fece una faccia alquanto strana e lei non capì il perché.
‹‹ Purtroppo no… ››, ammise a malincuore, ‹‹ Chissà, forse adesso tuo fratello non sarebbe tutto il tempo a giocare davanti a quella macchina infernale e tua sorella non sarebbe perennemente in giro con le sue amiche,  a sprecare soldi, e in discoteca. ››
‹‹ Quindi mi stai dicendo che loro… non conoscono le fiabe? ›› domandò la bambina, attorcigliandosi una ciocca di capelli biondo cenere.
‹‹ Ti prego Francesca! Quei due a malapena hanno visto i film della Disney.››
‹‹ Io avrei qualcosa da ribattere. ››, disse una voce maschile alla loro sinistra, ‹‹ Purtroppo, a causa di una certa persona, mi sono dovuto subire anch’io quei cartoni animati fin troppo mielosi. ››
‹‹ Ero piccola e ingenua, cosa potevi aspettarti.›› ribatté un’altra femminile.
Nonno e nipote si girarono verso quella direzione: una ragazza di sedici anni era appoggiata al muro e aveva uno sguardo abbastanza annoiato. Sporadiche ciocche blu fuoriuscivano dai suoi capelli castani, in perfetta tinta con l’enorme cuore della sua collana. I suoi vestiti ricordavano vagamente quelli di una qualsiasi cantante famosa tra i giovani, anche se lei aveva fin troppi accessori.
Il ragazzo vicino a lei, invece, indossava una semplice tuta da ginnastica. Aveva delle profonde occhiaie, che nascondevano parecchio la bellezza dei suoi occhi azzurri, mentre i corti capelli castani erano ridossi a una chioma indomabile.
‹‹ Lucia! Michele! ›› esclamò Francesca, stupita di vederli là.
‹‹ Cosa ci fate qua voi due? ›› domandò suo nonno, quasi infastidito.
‹‹ Eravamo incuriositi dal discorso delle fiabe. ›› rispose Michele.
‹‹ Così tanto da toglierti dai tuoi amatissimi giochi virtuali? ››
Il ragazzo sbuffò, come se fosse stufo di sentire quella frase.
‹‹ Sì, nonno, lo so: tu a tredici anni eri a lavorare i campi con tutta la tua famiglia e nona rincitrullirti davanti ad un computer. ››
L’anziano rimase di stucco, stupito di essere stato anticipato.
‹‹ E comunque, com’è possibile che siate interessati alla fiabe. Non ve n’è mai importato niente! ›› disse infine.
‹‹ Ehi no’, questo non è vero. ›› ribatté Lucia.
‹‹ No’? ›› domandò perplesso l’uomo.
‹‹ E’ un abbreviativo per nonno, come ma’ e pa’.››
Suo nonno scosse una mano, come per esprimere il suo disprezzo per quei stupidi nomignoli.
‹‹ Quindi siete anche voi qua per ascoltare le fiabe?›› domandò Francesca.
Le piaceva l’idea: lei e i suoi fratelli, tutti riuniti attorno al nonno per ascoltare le storie di principi e principesse. Non li vedeva mai e quella le sembrava una buona occasione per stare assieme.
‹‹ In realtà no. ››, rispose Michele, ‹‹ Lucia ed io abbiamo ascoltato tutto il vostro discorso e volgiamo proporvi una sfida. ››
‹‹ Che cosa? ›› chiese Francesca tutta contenta: adorava le sfide, soprattutto se vinceva.
‹‹ Io e Miki racconteremo le fiabe e Francy, tu ci dirai se ti se annoiata e no’, tu ci dirai se abbiamo dimenticato qualche dettaglio. ›› spiegò Lucia, per poi far scoppiare la sua chewing-gum.
Gli occhi della bambina si illuminarono: la proposta le piaceva, anche perché era molto curiosa di vedere chi avrebbe vinto, i due giovani senza speranza o il nonno, vecchio e saggio.
‹‹ E quindi voi conoscete le fiabe? ›› domandò l’anziano, ancora stupito.
‹‹ Certamente, rispose Michele, ‹‹ Però potresti trovare le nostre versioni alquanto… bizzarre. ››
L’uomo iniziò a pensare e ciò a Francesca non piacque: se suo nonno si metteva a meditare per troppo tempo, era sicuro che avrebbe dato una risposte negativa.
‹‹ Dai nonno, ti prego, mi piace la proposta! Voglio accettare la sfida! ›› lo supplicò.
L’anziano osservò prima lei e poi i due ragazzi, per poi prendere finalmente una decisione.
‹‹ E va bene, stupitemi. ››
 
 
 
 
 
Avviso ai gentili lettori:
So di aver messo la storia sotto la sezione “raccolta” ma troverete più capitoli per una fiaba. Infatti, mio grande cruccio, non riesco a scrivere dei capitoli brevi e, quindi, devo tutti dividerli in più parti. Quindi sarebbe una raccolta ma, per non stancare la gente facendole leggere dei capitoli chilometrici, ho deciso di gestirla così.
  
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