Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: terrastoria    18/07/2007    9 recensioni
E se Hinata non fosse quello che tutti credono? E se fosse molto diversa? E' da questa domanda che parte questa mia fan fic. Spero vi possa piacere, fatemelo sapere. così vedo se continuarla. Buona lettura.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Sabaku no Gaara
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Notte

Salve gente!

Questo è l’ultimo capitolo di “Doppia personalità”.

 

Buona lettura!

 

Notte.

 

- Pronta? Chiese una voce maschile in un sussurro.

- Andiamo. E’ ora. Rispose una voce femminile, decisa.

 

Due ninja si misero a correre passando veloce il centro di Suna.

Si stavano dirigendo verso il luogo della resa dei conti: Konoha.

 

Correvano vicini. Due belle figure nella notte illuminata da splendenti stelle e una padrona Luna.

 

- Che bella notte…sussurrò la lei guardando in alto, ammirata.

- Stupenda compagna unica.

- Già…

 

La notte era stata la segreta e fidata compagna dei due. Dovevano molto alla notte.

 

La ninja, Hinata Hyuuga sospirò.

 

- Tutto a posto?

- Non so…

- Sei preoccupata?

- Un po’…

- Ci sono io con te, andrà tutto bene. Sarà dura ma ce la faremo.

- Grazie…

 

Sabaku No Gaara prese delicatamente la mano della ragazza, la strinse affettuosamente. Corsero mano nella mano. Stettero in silenzio per un po’, pensando, riflettendo, ipotizzando cose di un futuro molto prossimo…

Fu il rosso a rompere quel denso silenzio sussurrando parole:

- Ho una lettera per te, disse lasciando la mano di lei e frugando nelle tasche del suo completo blu.

- Per me?

Hinata si fermò. Il suo sguardo intenso si posò prima su Gaara e poi sul foglio spiegazzato che questi teneva in mano.

- E’ arrivata oggi.

- Chi la manda?

- Jenko Komyama e Fuji.

 

Il cuore della Hyuuga saltò un battito: quei nomi erano dei suoi amici, coloro che non vedeva da settimane, che aveva perso di vista quella sera della lotta cieca contro Shizune, quando Gaara ancora non esisteva per lei.

 

- Jenko, Fuji…

Gaara le porse la lettera, aveva aspettato apposta la notte per dargliela.

Lui non si era permesso di leggerla, era una cosa per Hinata e di Hinata. Non sua, e poi quando aveva letto i mandanti della lettera aveva intuito tutto. In cuor suo sapeva cosa conteneva quella testimonianza scritta venuta dalla pacifica Konoha.

Lei indugiò, gli occhi puntati al di là della lettera, verso un punto indefinito, sguardo che pareva perso per un attimo.

Le ci volle un po’ prima che coraggiosamente aprisse il foglio e i suoi occhi scorressero le prime parole di quella lettera. Aveva paura delle brutte notizie. Aveva timore che fosse successo qualcosa.

 

Tremante nella notte prese fiato e lesse ad alta voce.

 

Cara nostra Hinata,

                                siamo Genko e Fuji, tuoi amici per sempre, finalmente abbiamo trovato il vero coraggio per scriverti. E’ stata dura, qui a Konoha, non mentiamo a te, Hinata. Abbiamo passato giorni difficili…

 

Hinata rabbrividì a quelle parole.

 

Non ti allarmare inutilmente, però, Hinata, abbiamo passato ardui momenti, ma ora va tutto meglio, credici. Le difficoltà sono state superate, per la maggior parte.

 

Hinata fu un po’ rincuorata. Ma era piena di dubbi.

 “Cosa è successo?” si chiese spaventata.

 

Ti starai sicuramente chiedendo cosa sia successo, ebbene sì, te lo vogliamo raccontare, prima che tu raggiunga Konoha, di modo che sai già un po’ come stanno le cose…

 

Hinata si fece un po’ più sicura nella lettura e la sua voce dapprima incerta divenne chiara e decisa. Lesse ancora…Assetata di sapere…

 

 

Quando il combattimento tuo contro Shizune finì ci portarono via, lontano da te. Eravamo disperati e distrutti, ci maltrattavano, eravamo come cani…dietro a noi c’era Shizune, sai? Pareva avvilita…ci seguiva a capo chino. Ecco, arrivammo a Konoha in pieno giorno e ci mandarono al Quartiere della Gondaime. Lì, iniziò tutto. Hinata. Eravamo malfidanti e arrabbiati: l’Hokage ci guardava così intensamente… Sapessi che ansia,Hinata,pensavamo il peggio, aspettavamo una punizione per la nostra fuga a Suna. Haki parlò di te, voleva sapere…lacrime di rabbia sui suoi occhi e non solo sui suoi, Hinata. Ma la reazione della quinta Hokage fu completamente diversa da quello che un poco ci aspettavamo. Ci sorprese tutti, noi disperati. Gridò che aveva un piano, disse che lei non sopportava la gente che ci maltrattava, ti rendi conto? Come potevamo crederle, Hinata? Ci chiese di aiutarla a rendere Konoha migliore, ci disse sul serio che voleva aiutarci, voleva donarci la vera libertà. Ci disse che stavi al sicuro, che avrebbe fatto qualcosa di concreto per te, per noi, per la banda della notte. E noi? Noi dovevamo soltanto dire di sì o di no al suo piano. Fu duro, Hinata. Cosa potevamo fare? Ci diede tempo per pensare, un’attesa snervante per lei, e una scelta di vita per noi. Però decidemmo, Hinata. Decidemmo come disperati, come chi non ha niente , decidemmo da poveri, sai? Pensando unicamente che la nostra situazione  non sarebbe potuta peggiorare ulteriormente e perciò avrai capito che demmo l’opportunità all’Hokage di provare ad aiutarci. La banda della notte aveva eliminato l’orgoglio, Hinata. Dopo ci portarono in una stanza, Shizune ci controllava, aveva paura che avremmo commesso atti contro il piano. Noi la prendemmo un po’ in giro, per far qualcosa, eravamo stufi, sulle nostre. Haki se ne andò con l’Hokage, sai dove? Ti parrà strano, cara Hinata, ma Haki andò da tuo padre…

 

Hinata si fermò per un istante. “Mio padre?”

 

Sì, tuo padre, secondo la Gondaime Haki poteva cambiare tuo padre, te lo diciamo chiaramente Hinata, la Gondaime voleva che Haki e Hiashi si aiutassero a vicenda… prima che fosse troppo tardi… Aveva ragione. Le cose che stiamo per dirti ora ce le hanno raccontate. Da quel che ci hanno detto, tuo padre stava per compiere un estremo gesto quando Haki arrivò. Hinata, tuo padre voleva togliersi la vita…

 

Le mani di Hinata cominciarono istintivamente a tremare, ma continuò a leggere, con voce strozzata da un pianto che cercava di reprimere.

 

Se la voleva togliere perché si era reso conto che non era stato un buon uomo, che non era stato un buon padre. Haki lo salvò, Hinata. Tuo padre ha capito. Tuo padre è un altro uomo, adesso, davvero. Haki ed Hiashi hanno passato giorni e giorni assieme e davvero si sono aiutati. Haki è cambiata. Hiashi è cambiato. Credici…è tutto a posto, Hinata. Fidati…

 

“Tutto a posto…mio padre è cambiato…” Hinata stentava a credere a quello che stava leggendo.

 

La madre di Haki venne al quartiere per cercare ipocritamente sua nipote. La sistemammo per bene. Io, Fuji la cambiai. Lo feci per lei e soprattutto per la nostra Haki. Poi la signora andò a casa Hyuuga e li si confrontò con Haki. Ci hanno detto che non appena la nostra amica Haki vide sua zia, si mise ad urlarle contro, poi piansero assieme, la zia si mise in ginocchio e credici, pregò Haki. Le due si abbracciarono…per la prima vera volta…E’ andato tutto per il meglio. Un nuovo rapporto è nato fra le due…credici.

Te la facciamo breve, ora Hinata, ma è così, quando arriverai vedrai coi tuoi occhi…capirai… Komyama , mio padre, fu convinto dall’Hokage a collaborare al piano e in poco arrivò da me e Fuji. Fui felice di rivederlo. Pure lui aveva acquistato fiducia nell’Hokage.

Oramai crediamo tutti nel forte piano della Gondaime che sta per giungere a conclusione. E Konoha? Ci potresti chiedere, beh, qualcosa è già cambiato, sai? Esatto quando si è sparsa  la notizia che la quinta Hokage teneva al suo quartiere la banda della notte più mio padre e che Haki era a casa Hyuuga da Hiashi che parlava solo di te, Hinata, gli abitanti di Konoha si fecero le loro analisi di coscienza. Pensarono alle cose cattive e alle parole infettate che dissero contro di noi… tutti gli abitanti di Konoha vennero radunati e chiamati in centro villaggio dove dovettero assistere a un lungo discorso fatto da Tsunade accompagnata Hiashi, il signor Komyama e noi con Haki sul palco. Cosa si disse? In quel giorno ci furono critiche pesanti sulla gente di Konoha che ci aveva ignorato, maltrattato. Ricordiamo con emozione quando tuo padre prese parola.

 

“Mio padre…”

 

 

 Tuo padre parlò chiaro, si auto criticò, si maledisse, parlò di come eri vissuta nella prigione di sofferenza da lui causata…silenzio teso tra le persone. Qualcuno pianse, anzi, la maggior parte della gente aveva le lacrime agli occhi. Un momento intenso, sapessi, Hinata. Io e gli altri parlammo della vera Hinata, di come eri bella te stessa, mentre tuo padre parlò della finta Hinata, e disse testuali parole, a conclusione del discorso: “La Finta Hinata morirà. Parola di Hyuuga Hiashi”. Questa frase si commenta da sola, Hinata, hai capito cosa tuo padre voleva dire?

Credici, Hinata, quello che ti stiamo dicendo è tutto vero, troppo vero.

E adesso, che succede? Sicuramente ti stai chiedendo, nostra Hinata, beh, tutt’ora Konoha sta riflettendo su se stessa. Konoha aspetta l’atto finale del piano, aspetta il tuo arrivo: tu sei il frammento più evidente, la testimonianza vivente delle crudeltà chela gente ha compiuto su di te. Konoha si vergogna, Hinata. Manchi solo tu per dare il colpo di grazia alle persone ignoranti e cattive. Manchi tu per finire il piano. Quando arriverai tu siamo certi che tutto finalmente farà il cambiamento finale…

Ti abbiamo scosso, vero, Hinata? Scusaci, ma era necessario, ora sai, puoi arrivare a Konoha non impreparata… Hinata non essere arrabbiata…

Ora ti lasciamo, Hinata,sicuri di rivederti tra poco.

Haki ti saluta, noi ti salutiamo, Hinata.

A presto.

Jenko, Fuji.

 

P.S. (da Fuji)

 

Ti sarai chiesta di me cosa ne è stato in tutto questo, vero? I miei mi hanno chiesto scusa. Hanno capito pure loro che un figlio non si sfrutta. Adesso ci sono due persone che si sono offerte di aiutarci in casa e con i fratelli, indovina un po’ chi sono? Komyama, il padre di Jenko e la zia di Haki! Strana coincidenza, eh? Ciao, amica mia!A dopo!

 

Hinata non riuscì più a trattenere le lacrime.

Pianse, mentre le parole di quella lettera improvvisa le risuonavano nella testa con le voci di quei suoi due amici, Jenko e Fuji.

Era confusa.

 

Gaara le si avvicinò piano, l’abbracciò da dietro, donandole conforto. Bagnandosi con le calde e amare lacrime di lei.

- Credi alle loro parole, Hinata… le sussurrò all’orecchio.

- Mio padre…mio padre…mio padre…ripeteva lei, mentre le immagini di quel padre severo le riaffioravano in ricordi sempre più chiari.

- Mio padre è sempre stato così severo…così diverso dagli altri padri…e adesso?

- E’ cambiato. Il gesto estremo l’ha cambiato.

- Come è possibile? Chiese con voce strozzata dal pianto.

- Ogni persona ha la capacità di cambiare, se lo vuole. Hashi ha capito di volerlo con tutto se stesso.

 

Seguì silenzio. Lei si lasciò andare tra le braccia confortanti di lui, che dolcemente la cingeva.

 

- Manchi tu, Hinata…

- Manco io…Gaara, ho paura che in realtà non sia così, che in realtà Konoha sia rimasta la stessa…che mio padre…non so…è tutto così surreale…mormorò lei.

- …E’ così, Hinata. Fra poco vedrai…vedremo.

 

La vera Hinata venne pervasa per un attimo da una breve sensazione di felicità.

Felicità? Sì, quella lettera le parve stupenda.

Parole rivelatrici.

 

Poi la vera Hinata venne pervasa da  voglia di conferme, voglia di confermare le parole della lettera.

 

- Andiamo a vedere. Disse, staccandosi dall’abbraccio e ricominciando a correre.

Lui sorrise, era forte la sua Hinata. La seguì…

 

 

 

 

L’alba di un nuovo giorno.

Gaara ed Hinata erano giunti nei pressi di Konoha.

La notte era finita e con essa il loro viaggio.

 

- Ci siamo…sussurrò lui.

Lei lo guardò intensamente. Gli voleva bene. Gli era grata.

- Grazie.

- Tutto per te.

- Stammi sempre vicino, Gaara, chiese lei, quasi implorante.

- Sicuro.

 

Lei lo baciò. Un bacio breve. Un bacio dato con affetto.

 

Lui ricambiò il bacio. Un bacio però sulla guancia, ancor più tenero.

 

 

 

Arrivarono alle porte di Konoha, c’era confusione. Più si avvicinavano al centro e più intravedevano una marea di persone e di voci.

 

- Cosa succede? Chiese lei, un po’ allarmata.

 

Arrivarono dietro alla folla che non appena li vide si girò, facendosi silenziosa.

Decine di occhi puntati su di loro.

 

Hinata posò lo sguardo un po’ su tutti, confusa, e poi…

 

Poi li vide.

Vide l’Hokage che annuiva soddisfatta, vicino a Tsunade e il signor Komyama.

Vide Jenko che salutava con la mano alzata.

Vide Fuji che batteva le mani. in mezzo alla sua numerosa famiglia.

 

Vide Haki che le sorrideva vicino a sua zia.

 

A vederli si sentì a casa.

 

Poi lo vide…

Vide suo padre che le stava venendo incontro.

Il suo cuore cominciò a battere veloce.

Gli occhi dell’uomo brillavano.

Occhi di padre.

 

Hinata non aveva mai visto suo padre così…così umano…

 

Erano uno di fronte all’altro, in mezzo a tutta Konoha emozionata.

 

- Padre…

- Hinata…

 

Lei era un po’ diffidente.

Lui desiderava solo abbracciarla.

E lo fece.

Per la prima volta la strinse a sé.

Lei all’inizio non riuscì a ricambiare tanto le sembrava strano: suo padre che l’abbracciava…

Ripensò alla lettera.

Nuove lacrime sgorgarono dai suoi occhi.

- Papà…

Ricambiò all’abbraccio stringendo forte a sé quel padre che aveva rischiato di perdere.

 

Tutta Konoha pianse.

Il pianto di felicità accomunò tutti.

Konoha si mise in ginocchio davanti a quella ragazza che avevano devastato.

Misero definitivamente via l’orgoglio per porre fine al passato d’ingiustizia e scusarsi con la banda della notte.

 

Hiashi accarezzò i capelli della figlia e sussurrò definitive e ripetute.

- La finta Hinata è morta. Il vecchio Hiashi è morto.

- Papà…

- La vera Hinata può finalmente vivere…

 

 

Ci furono applausi.

Hinata venne abbracciata un po’ da tutti.

 

Intanto che la vera Hinata veniva accolta al suo villaggio Hiashi Hyuuga si era avvicinato a Sabaku No Gaara.

- Grazie Kazekage, stava dicendo.

- Io amo Hinata.

 

Hiashi guardò quel ragazzo di Suna dai capelli rossi.

- La porterai con te, vero?

In cuor suo l’uomo sapeva già la risposta.

Strinse la mano al ragazzo. Lo guardò ancora una volta come per stampare nella sua testa l’immagine e ritornò da sua figlia, a godersela un po’…

 

 

Konoha era un’altra. Il vero pacifico villaggio della foglia.

 

 

 

 

Sette anni dopo…

Hiashi Hyuuga, fuori di casa, stava leggendo una lettera appena arrivata. Era di sua figlia che gli scriveva da Suna.

La lettera era affettuosa, rimembrava quel giorno in cui “la Vera Hinata incontrò per la prima volta suo padre. “

Conteneva belle parole.

L’uomo sorrise.

Lesse ad alta voce le ultime righe:

 

…papà, fra due giorni, nell’anniversario della morte della finta Hinata io, Gaara e il nostro piccolo Izumi verremo a trovarti, nella pacifica Konoha. Sai, Izumi freme dalla voglia di vederti. Parla sempre di te…

 

Ti voglio bene.

La tua Vera Hinata.

 

 

Fine.

 

Ho pensato a lungo su come potevo concludere questa fan fic e alla fine ho decido di lasciare le cose un po’ in sospeso...penso che se avessi caricato la fine e descritto più approfonditamente il capitolo avrebbe perso significato.

 

Ringrazio di cuore coloro che hanno recensito questa ff nel corso del suo svoglimento: gals, Isatachi, Fin Fish, Ilychan, Tifalockart, Ynie, Yukiko87, ma anche coloro delle volte come Mizukaze, babaneko, Mizar89. Yuna90, Hinata,chan 6, Nightmares, Sweet Dark, Hermione93, Serena 2007, Kagchan, darkari Rika, sessho, Kiarachan.

 

Vi adoro!!

Fatemi sapere ultimi pareri!

Grazie anche a chi ha letto!

Grazie anche  a coloro che hanno deciso di mettere la mia ff sui preferiti.

 

 

Tanti saluti,

terrastoria

   
 
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: terrastoria