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Autore: likeautumnleaves_    31/12/2012    121 recensioni
Lei non ricorda niente. Il loro primo appuntamento, il loro primo bacio, la prima volte che lui le aveva detto " ti amo" e lei gli si era buttata fra le braccia piangendo dalla gioia. Lei non sa chi lui sia. Ma lui non poteva accettare che l' unica ragazza che amava si dimenticasse di lui e quindi decise di starle accanto anche se questo faceva male. Doveva riuscire a far si che lei ricordasse tutto. Anche se questo significava farla innamorare una seconda volta. Inoltre c'è qualcosa che nessuno vuole che lei ricordi. Ma cosa succede esattamente quando tutto ciò che conosci sparisce?
**
"Non ho ricordi di te ... Anche se ti ho dimenticato, ti prego di restituirmi un brandello di memoria domani in modo che io possa ricordarti tutti i giorni, in modo che io possa incontrarti per caso tutti i giorni, in modo che io possa innamorarmi di te tutti i giorni. Nel perpetuo tentativo ... di imprimere questi sentimenti nel mio cuore per sempre. "
LA STORIA E'IN FASE DI CORREZIONE E RIPRENDERA' A BREVE DOPO DUE ANNI.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Capitolo uno.





Niall’s POV.

« E’ testarda e lo sapete benissimo! Non ci ascolterà e non crederà ad una sola parola di quello che le diremo. » ci mise in guardia Liam e infondo come potevo dargli torto? Sapevo benissimo che Arielle era testarda quanto suo fratello e la cosa non era di certo rassicurante.
« Liam, è successo e lei ha diritto di sapere! Oh, andiamo non possiamo farle credere che abbia ancora quindici anni, è assurdo! » gli rispose Louis.  Iniziarono a discutere ma io non li ascoltavo , la mia testa era da tutt’ altra parte e tutto quello che feci fu guardare il pavimento. 
« Ehy, Niall stai bene? »  mi chiese Zayn avvicinandosi a me e mettendomi una mano sulla spalla.
« Eh? » fu la intelligentissima risposta.  Arielle non sapeva chi ero, aveva dimenticato tutto. Non si ricordava del nostro primo bacio, della nostra prima uscita, di quando le ho detto che l’ amavo… non si ricordava niente. Ed io mi sentivo a pezzi perché non riuscivo a capacitarmi del fatto che lei avesse dimenticato tutto quello che eravamo, era una cosa che non sarei mai riuscito ad accettare. Mai. 
« Niall, dai è solo un’ intoppo lungo la strada! Ha solo un bernoccolo si riprenderà! »   cercò di rassicurarmi Zayn.
« Lei non ricorda niente, dannazione! »    quasi urlai. Come poteva essere ironico in un momento del genere!?  Nulla avrebbe potuto consolarmi perché io avevo perso la ragazza che amavo.  Non riuscendo più a stare in piedi mi buttai di peso sul salotto di quella sala d’ attesa e imposi a me stesso di calmarmi.
« Il dottore ha detto che ci sono buone probabilità che lei si ricordi!» disse Harry sorridendomi.
« Ragazzi, voi non capite! Lei non sa chi sono! L’ unica ragazza che abbia mai amato non sa nemmeno come mi chiamo! »   dissi con rabbia. Presi la testa tra le mani e iniziai a massaggiarmi le tempie, se non l’ avessi fatto sarebbe scoppiata.
« Lo capiamo. Niall, lei non si ricorda nemmeno di noi. Siamo tutti nella merda! »     aggiunse Liam. Lo guardai e solo dopo mi accorsi che la discussione fra lui e Louis era finita. Stavo impazzendo.
« Niall, lei si ricorderà di te e di tutti noi. Adesso andiamo. »mi disse Zayn porgendomi la mano. La presi e lo ringraziai e poi insieme a tutti gli altri ci avviamo verso la camera di Arielle per dirle ciò che le era successo.  Durante il tragitto nella mia testa iniziarono a farsi tante paranoie perché mentre gli altri erano sicuri che Arielle avrebbe recuperato la memoria io ero alquanto negativo al riguardo. Avevo fatto di tutto per farla innamorare di me e avevo giurato a me stesso che l’ avrei protetta solo che avevo fallito. Quando vidi il suo corpo inerme sul ciglio della strada, quel giorno, non avevo capito più nulla  ed ero corso da lei, l’ avevo scossa ma lei non si era svegliata.  Era ferita ed io ero distrutto perché ero impotente, ero inutile e quella consapevolezza mi faceva andare in bestia. E adesso mi ritrovo qui in quest’ ospedale con tutti gli altri mentre Arielle è  confusa e sola  ed io sono solo un ragazzo che spera con tutto se stesso di poter riavere colei che ha perso.




Arielle’s POV.

In quel giorno di metà settembre faceva più freddo del solito quindi presi le lenzuola e mi coprii ma non servì a molto dato che quella stanza d’ ospedale era gelida. Ripensai alle domande che Mr Marvin mi aveva fatto e all’ espressione di Louis.  Non sapevo cosa stava succedendo e per qualche stana ragione non mi sentivo positiva, per niente. D’ un tratto la porta della mia camera si aprì e Louis entrò seguito da quei quattro sconosciuti. Mio fratello si sedette accanto a me mentre gli altri rimasero in piedi e mi osservavano con la stessa espressione preoccupata di qualche ora fa.
« Allora Louis mi spieghi cosa cavolo sta succedendo? »chiesi a mio fratello. 
« Arielle, ascoltami bene quello che sto per dirti non è facile ma voglio che tu sia forte. »  mi disse Louis prendendo la mia mando e stingendola fra le sue.  
«Dimmi, cavolo! » esclamai.
<< Te lo dico senza giri di parole. Arielle, tu non hai quindici anni ma diciassette e hai dimenticato gli ultimi tre anni della tua vita. »  disse quasi in sussurro.  Scoppiai a ridere. 
«  Io avrei dimenticato gli ultimi tre anni della mia vita? Molto divertente Louis! Ma questo non è il momento di fare battute. » aggiunsi ridendo e rotando gli occhi. Era forse ubriaco? Mi trovavo in ospedale e non sapevo nemmeno io il perché e mio fratello mi dice una cosa del genere? Molto probabilmente mi stava prendendo in giro anche perché Louis adorava fare scherzi ma quello mi sembrava esagerato. Ero sempre stata un tipo al quale piaceva scherzare ma onestamente quello non mi sembrava né il  momento giusto né il luogo giusto per farlo.
«  Magari fosse una battuta. Arielle, hai fatto un incidente.  Dovevi incontrati con me e i ragazzi ma un’ ubriaco ti ha investita e tu eri in coma fino a qualche ora fa. Credimi, se avessi quel bastardo tra le mani lo ammazzerei! » mi spiegò Louis abbassando lo sguardo e stingendo i pugni. Non poteva essere vero, quelle erano tutte bugie! Eppure c’era una parte di me che mi diceva che quelle non erano menzogne.  Non sapevo nemmeno io cosa pensare, ero solo confusa.
« Quindi… io conosco questi ragazzi?  » chiesi tremando.  Il ragazzo biondo mi guardava intensamente ed era quasi sul punto di piangere. Il ragazzo dai capelli neri gli stava vicino e lo abbracciava e lo stesso faceva quello dai capelli più chiari. 
« Sì, loro sono… i miei miglori amici. » disse Louis anche se per un’ instante mi parve confuso.
« E Stan? » gli domandai aggrottando le sopracciglia.
« Lui è ancora mio amico solo che… per qualche ragione mi trovo di più con questi ragazzi. » cercò di spiegarmi Louis ma non fece altro che confondermi le idee.
« Vuoi presentarmeli?»  chiesi guardandoli più da vicino.  Il ragazzo dai capelli ricci sembrava quello più schietto ma allo stesso tempo il più timido. Era un tipo strano.  Affianco a lui c’era un ragazzo dai capelli castani che mi guardava con un’ espressione molto dolce. I miei occhi si posarono poi sul ragazzo dai capelli neri che sembrava quasi estraneo a quella situazione, probabilmente era il più tranquillo. E poi c’era il ragazzo dai capelli biondi che era quasi sul punto di piangere. Mi si strinse il cuore a vederlo così e provai una sensazione di vuoto nel petto, cosa che non mi seppi spiegare. Pensandoci bene non mi sapevo spiegare nulla e quindi decisi di non pensarci e ritornai a fissare le persone davanti a me che mi sorridevano.  Volevano consolarmi in qualche modo solo che non servì a molto.
« Avanti ragazzi, presentatevi.» gli esortò Louis.
« Harry Styles.» disse il riccio rivolgendomi un piccolo sorriso che si spense all’ istante.
« Liam Payne.» iniziò l’ altro dai capelli castani.
«Zayn Malik…» aggiunse poi il ragazzo dai capelli neri.
« E io sono… Niall.» disse il biondo quasi in un sussurro. « Horan.» aggiunse poi Liam per lui.
« Ed io vi avrei conosciuto in questi tre anni?» chiesi apatica.
« Esattamente.» mi rispose Liam.
« E’ così strano… Tutti voi mi conoscete ma io non vi conosco, non vi ho mai visti.»
« Li conoscerai, Arielle. Sono tutti dei bravi ragazzi.» mi disse Louis sorridendomi.
« Quando potrò andare a casa? Non voglio restare qui, questo posto mi deprime!» mi lamentai. Quella non era di certo una situazione che poteva essere definita normale e ad essere onesta ero terrorizzata  ma decisi di nascondere quel sentimento perché non volevo che Louis si preoccupasse, era già troppo agitato. 
« Ehm… non siamo esattamente vicino casa.» cercò di spiegare Liam. Lo guardai sorpresa. Cosa stava dicendo?
«Siamo in Texas.»  disse poi Harry.
« Dove cazzo siamo!? In Texas!?»  chiesi quasi urlando e spalancando gli occhi. Quello era uno scherzo, doveva esserlo per forza. 
« Siamo qui per lavoro.» rispose Louis guardando i ragazzi e facendo un’ espressione strana. Mi stava prendendo in giro?
«Questo non me lo avevi detto!» lo accusai con rabbia.
«Ti ho già detto che lascerai quest’ ospedale quando ti sarai rimessa del tutto.» mi disse Louis cambiando argomento e ignorando l’ accusa che gli avevo fatto.
« Perché dobbiamo restare qui? Conosci qualcuno qui in Texas, genio!?» gli domandai rabbiosamente scendendo dal letto e mettendomi davanti a lui. Mi doveva delle spiegazioni e di certo non mi sarei accontentata di qualche vaga risposta.
« Siamo in un hotel e…»
« Fanculo, Louis! Chiama un’ infermiera e fammi uscire da questa stanza perché non posso più di stare chiusa qui dentro come un vegetale. Comunque, di dove siete ragazzi? » chiesi poi. Quello non era il momento di chiedere a Louis cosa ci facevamo in Texas perché non mi avrebbe risposto. Quando mio fratello si metteva in testa una cosa era difficile che cambiasse idea, quindi decisi di evitare l’ argomento “Texas” per ora.
« Io vengo dal Cheshire, Zayn da Bradford, Liam da Wolverhampton e Niall dall’ Irlanda.» rispose Harry per tutti. 
« Perché tu che sei irlandese sei con dei ragazzi inglesi?» chiesi rivolgendomi al biondo che subito guardò Liam in cerca di aiuto.
«Per lavoro.» rispose Liam per lui.
« E che lavoro fate?»
« Oh, un’ infermiera.  Signorina, questa ragazza  vorrebbe fare un giro!» esclamò Harry.  La donna dai lunghi capelli rossi subito si precipitò nella stanza e mi guardò.
« Andiamo tesoro, ti porto fuori di qui.» mi disse.  Decisi di seguirla e con me vennero anche tutti gli altri. La rossa ci portò  in quello che probabilmente era il giardino dell’ ospedale. Era davvero ben curato, con tre panchine grigie e diverse specie di piante e di fiori che lo rendevano vivace e pieno di vita. Mi sedetti sulla prima panchina e finalmente mi sentii rilassata. Non ne potevo più di stare rinchiusa in quella stanza, sembrava un carcere. Louis e i ragazzi mi circondarono e iniziarono a parlare tra di loro mentre Niall se ne stava in un angolo senza dire una parola. Mi dispiaceva vederlo così ma infondo non c’era alcuna ragione per la quale Louis e gli altri dovessero stare male. O no?  Quello che mi aveva  detto mio fratello era tutto uno scherzo, io non avevo perso la memoria e stavo benissimo. Ma allora cosa cavolo ci facevo in Texas?
« Paul!» urlò improvvisamente Harry salutando un uomo alto e robusto. Quest’ ultimo si avvicinò e mi sorrise. Ma chi era? 
« Arielle, lui è Paul..ehm… la nostra guida, diciamo così.» mi spiegò Louis notando il mio disappunto.
«Questo non mi rende giustizia! Sono il loro babysitter!» disse quell’ uomo scoppiando a ridere.  Sorrisi a mia volta e pensai che quel Paul fosse davvero simpatico. Raramente una persona mi andava a genio subito ma quell’ uomo mi sembrava una brava persona.
« E’ davvero un piacere conoscerti! Quindi.. tu mi consoci già?»  chiesi abbassando lo sguardo. Perché avevo fatto quella domanda? 
« Se tu vuoi sì.» ridacchiò Paul. 
« E’ molto gentile da parte tua.»  gli dissi sorridendo.
« Allora vuoi sapere qualcos’altro di noi, Arielle?» mi chiese Liam con un sorriso a trentadue denti.
« Sì! Quanti anni avete?» chiesi. Non sapevo il perché ma quei ragazzi mi facevano sentire a mio agio ed anche se non li conoscevo sentivo di potermi fidare.
«  Niall, Liam ed Harry hanno diciannove anni ed io quasi venti.» disse Zayn con un sorriso.
«E Louis ha vent’anni quindi io dovrei averne diciassette?» chiesi ridendo. Era una cosa assurda pensare che avessi diciassette anni quando ne mancavano ancora tre.
« Esatto.» rispose Louis.
« Non so che altro chiedervi…»
« Ti aiuto! Allora Zayn è il più misterioso ma anche un romanticone se lo consci bene, Liam è il più dolce ed anche il più responsabile mentre il mio amica Harry è il più giovane ed il più imbecille,a volte, ed infine c’è Niall che il più dolce di tutti ed è davvero un fidanzato perfetto!» disse mio fratello d’ improvviso. Tutti lo guardarono e scoppiarono a ridere ma io no. Niall aveva una fidanzata? Il mio cuore saltò di un battito e mi sentii triste. Ma che senso aveva? Io avevo incontrato quel ragazzo  solo una volta quindi non dovevo sentirmi così!
<« Ed io sono il tuo meraviglioso, bellissimo e stupendo fratello!» mi disse poi Louis sorridendo. Gli scoppiai a ridere in faccia e quella triste sensazione sparì così com’era arrivata.  «Niall perché non ti siedi vicino ad Arielle come sempre?»continuò poi Louis. Lo disse con così tanta naturalezza che non riuscii a trattenere un sorriso, mio fratello era sempre il solito.  Niall lo guardò con rabbia e lo ignorò.  Il suo sguardo era diventato di nuovo triste e non riuscivo a trovare una giustificazione che potesse spiegare il suo improvviso cambio d’ umore. Avevamo davvero legato così tanto in passato?
« Arielle, puoi venire un’ attimo con me?» chiese improvvisamente Mr Marvin. 
« Dottore mi ha fatto prendere un colpo! Sì, adesso vengo.» gli risposi alzandomi dalla panchina. Inizai a seguirlo  mentre gli altri mi guardavano in modo strano.  Il dottore mi portò di nuovo nel suo studio e come l’ ultima volta ci sedemmo uno di fronte all’ altro.
« Dottore, prima che lei mi faccia una delle sue domande voglio chiederle quando potrò uscire di qui.» dissi tutto d’ un fiato.
« Anche domani ma prima dovremmo fare dei controlli e dovresti fare delle analisi e delle radiografie alla testa.»
« Che bella notizia! Aspetti, quali radiografie e perché poi?» gli domandai. Il mio cuore cominciò a battere velocemente.  Allora quello che mi aveva detto Louis era la verità, ma com’era possibile? Davvero avevo dimenticato gli ultimi tre anni della mia vita?
« Arielle… »
«  Lo so già, me lo ha detto Louis solo che io non gli ho creduto.» spiegai a Mr Marvin.
« E’ tutto vero.»
« Ma com’è successo? »chiesi aggrottando le sopracciglia. 
« Hai avuto un’ incidente stradale ed un pazzo ubriaco ti ha travolta e ti lasciato lì per terra priva di conoscenza senza nemmeno chiamare i soccorsi. E’ stato tuo fratello a portarti qui ed io e i miei colleghi ti abbiamo soccorsa subito, ma tu non volevi svegliarti così ti abbiamo messo sotto osservazione. In pratica sei stata in coma per un paio d’ ore e fortunatamente ti sei svegliata.  Ricordi quando ti ho fatto quelle domande?» mi chiese guardandomi gentilmente. Annuii.              
  «Bene, tu mi hai risposto in modo sbagliato e da lì mi sono reso conto che i tuoi ricordi risalivano a tre anni prima. Molto probabilmente devi aver sbattuto violentemente la testa a terra e questo ha provocato la perdita della memoria. Dato che non ricordi gli avvenimenti prendenti  all’ incidente si tratta di amnesia retrograda che è causata dalla mancanza di ossigeno  in una determinata parte del cervello. Infatti, molto spesso provoca mal di testa improvvisi.» mi disse Mr Marvin. Ricordai il dolore improvviso che avevo provato qualche ora prima e in quel momento mi resi conto di aver davvero perso la memoria. Ma non ero triste, non provavo dolore. Ero solo confusa.
«Capisco. Ma c’è la possibilità che io la riacquisti?»
« Non lo so.» mi rispose in tutta franchezza. Lo guardai e lo ringraziai promettendo che sarei tornata nei prossimi giorni per fare dei controlli.  Mentre uscivo dallo studio del dottore e camminavo per i corridoi di quell’ ospedale capii che avevo tanto da ricordare.  Mi sentivo confusa ma  sentivo anche  che c’era qualcosa che dovevo assolutamente ricordare, qualcosa o qualcuno che per me era tutto. Quella notte avrei dovuto dormire in quella fredda stanza e l’ idea non mi entusiasmava affatto.  Le parole di Mr Marvin echeggiavano nella mia mente, avevo avuto un incidente e la persona che l’ aveva provocato non si era nemmeno degnato di soccorrermi?  Se non fosse stato per Louis e gli altri  quest’ ora sarei anche potuta essere morta. Quel pensiero mi fece rabbrividire ma lo scacciai immediatamente perché almeno ero ancora viva. Alla fine le parole di mio fratello si erano rivelate vere, avevo dimenticato gli ultimi tre anni della mia vita ma io non volevo arrendermi all’ idea che non avrei più riacquistato la memoria. Ero sempre stata tenace e non avrei mollato neanche questa volta. L’ avrei fatto per me e per le persone che mi volevano bene.



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Questo è il primo capitolo. La prima cosa che voglio dire è che non ho parole ! Non mi sarei mai aspettata di ricevere 91 recensioni solamente al prologo...Credetemi ero tipo così: O.O
Non so che come ringraziarvi quindi vi dico : grazie, grazie, grazie e ancora grazie! Cercherò di non deludere le vostre aspettative e spero che questo primo capitolo sia degno del prologo e spero che vi piaccia, lo spero davvero tanto! wefghg Ancora, e ancora grazie! E  BUON CAPODANNOOOOO!
Alla prossimaaa e grazie di nuovo qfhewjgh3j c: p.s adesso devo andare e non so se riesco ad aggiornavi sempre quando pubblico un capitolo, se volete ci sono su twitter :@cuddlypayne così metto il link c: Grazie ancora wekfhwe c:

 
  
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