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Autore: likeautumnleaves_    28/12/2012    148 recensioni
Lei non ricorda niente. Il loro primo appuntamento, il loro primo bacio, la prima volte che lui le aveva detto " ti amo" e lei gli si era buttata fra le braccia piangendo dalla gioia. Lei non sa chi lui sia. Ma lui non poteva accettare che l' unica ragazza che amava si dimenticasse di lui e quindi decise di starle accanto anche se questo faceva male. Doveva riuscire a far si che lei ricordasse tutto. Anche se questo significava farla innamorare una seconda volta. Inoltre c'è qualcosa che nessuno vuole che lei ricordi. Ma cosa succede esattamente quando tutto ciò che conosci sparisce?
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"Non ho ricordi di te ... Anche se ti ho dimenticato, ti prego di restituirmi un brandello di memoria domani in modo che io possa ricordarti tutti i giorni, in modo che io possa incontrarti per caso tutti i giorni, in modo che io possa innamorarmi di te tutti i giorni. Nel perpetuo tentativo ... di imprimere questi sentimenti nel mio cuore per sempre. "
LA STORIA E'IN FASE DI CORREZIONE E RIPRENDERA' A BREVE DOPO DUE ANNI.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Prologo.



Bip. Bip.  C’era un suono persistente che  mi rimbombava nelle orecchie e non era di certo la mia sveglia.  Era solo un costante bip. Lentamente aprii gli occhi  e la luce del giorno quasi mi accecò, forse perché avevo dormito troppo. Sbattei le palpebre un paio di volte e poi mi guardai attorno. Mi trovavo in una camera tutta dipinta di bianco, davanti a me c’era una piccola finestra semiaperta che lasciava entrare un po’ d’ aria. Ero distesa in un letto d’ ospedale. Ma cosa ci facevo in ospedale?  Ad un certo punto abbassai lo sguardo e spalancai gli occhi quando mi resi conto che un ragazzo dai capelli biondi stava dormendo sulle mie gambe, aveva le braccia incrociate e il viso rivolto verso di me in un espressione preoccupata, come se  stesse facendo un brutto sogno.  Iniziai ad agitarmi ed il mio cuore cominciò a battere velocemente perché io non conoscevo quel ragazzo, non l’ avevo mai visto.  Da quel che potevo vedere era davvero bello, ed anche se non lo conoscevo guardare il suo viso … mi calmava. Non so per quanto tempo rimanemmo in quella posizione e per quanto tempo rimasi ad osservarlo,  qualche minuto o qualche ora, non lo so.  Poi quel ragazzo dai capelli biondi iniziò a muoversi,  i suoi occhi si aprirono e si rivelarono di un blu oceano, erano così belli che sembrava ti ci potessi tuffare dentro.  Le sue  guance si tinsero leggermente di rosso e quando mi guardò l’ espressione preoccupata  di prima scomparve per lasciare spazio ad un piccolo sorriso che poi si trasformò in una vera e propria risata.
« Ehy,  Arielle. »  mi disse sorridendomi con il suo accento irlandese. I miei occhi grigi si spalancarono all’ istante. Perché quel ragazzo aveva un accento irlandese a Doncaster? Non aveva senso. Aprii la bocca per dire qualcosa ma mi accorsi di avere la gola completamente secca, come se non bevessi da giorni.  Presi immediatamente la bottiglia d’ acqua che si trovava affianco al mio letto e bevvi tantissimo. Quel ragazzo non la smetteva di fissarmi e continuava a sorridere come un ebete. 
«Come…?» presi fiato. « Come fai a sapere il mio nome? Chi sei? »  gli chiesi ancora più confusa di prima.
«Non sai chi sono? » mi domandò guardandomi diretto negli occhi con un' espressione preoccupata.
«Dovrei? »  chiesi a mia volte cercando di ricordare se avessi  mai visto quel ragazzo da qualche parte ma niente , non mi venne in mente niente. Eppure lui sembrava conoscermi, ma questo com'era possibile? 
«Amore ascolta , io esco un attimo torno subito. »  mi disse per poi alzarsi e dirigersi verso la porta . Mi sentivo una miserabile perché non mi ricordavo di lui, ma infondo non c’era ragione  per la quale dovessi sentirmi così. Io non conoscevo nessun irlandese. 
 Decisi di dare un’ occhiata all’ ospedale così uscii anche io dalla mia stanza. Iniziai a guardarmi attorno solo che quello non mi sembrava un ospedale di Doncaster. Da quel che ricordavo quelli della mia città erano molto più piccoli e le infermiere erano vestite in modo diverso, quello sembrava più…  un ospedale americano.  Scossi la testa rendendomi conto di aver pensato una cosa assurda.  Mi trovavo a Doncaster,  non in America.  D' un tratto sentii un lieve dolore nella parte sinistra della testa, rimasi senza fiato; era come se qualcuno ti stesse colpendo senza tosta. Cosa mi stava succedendo?  Iniziai a farmi prendere dal panico. Non sapevo cosa fare, non sapevo che pensare, non sapevo niente! Proprio in quel momento, il ragazzo biondo dall’ accento irlandese riapparve seguito da un ‘ infermiera e da altri tre ragazzi che non conoscevo.  Tra di loro riconobbi mio fratello e sorrisi senza accorgermene, ma osservandolo meglio mi accorsi che era diverso. I suoi capelli erano più corti di quel che ricordavo,  i suoi occhi azzurri che prima erano pieni di vita adesso apparivano stanchi e la sua espressione di certo non mi rassicurava. Sembrava  esausto.
«Louis! »  urlai per poi correre da lui e precipitarmi fra le sue braccia. Lui mi stinse così forte che quasi non riuscii a respirare. Non sapevo cosa stava succedendo ma in quel momento trovarmi fra le braccia di mio fratello mi era di grande aiuto.
«Dovrei fare qualche domanda ad Arielle. »  disse improvvisamente una voce maschile. Apparteneva ad un uomo sulla quarantina d’ anni che indossava un camice bianco.  Dr Marvin era il nome inciso sulla targhetta che portava al petto.  Louis mi allontanò da sé e quando lo guardai mi resi conto che stava piangendo. Allungai la mano e gli asciugai le lacrime, lui mi rivolse un debole sorriso  per poi andare da quei quattro ragazzi.  L’ aver visto mio fratello piangere mi fece stringere il cuore e un sacco di domande cominciarono a  farsi spazio nella mia testa. Dovevo avere delle  risposte al più presto altrimenti sarei impazzita. Mi rassicurava il fatto che Louis fosse lì, ma la presenza di quei quattro sconosciuti mi faceva sentire strana.
«Sta bene? »  chiese il ragazzo dai capelli ricci e dagli intensi occhi verdi. Aveva un’ espressione preoccupata e cercava in qualche modo di confortare mio fratello.
«Vedremo. Adesso però potete lasciarci da soli? »  chiese il dottore. I cinque ragazzi fecero cenno di sì con la testa e poi se ne andarono. Mr Marvin mi chiese di seguirlo e insieme andammo nel suo studio. Era una stanza abbastanza grande, al centro della quale si trovava  una scrivania color mogano e sopra di essa un sacco di documenti sparsi qua e là. Le parti erano dipinte di bianco  e non c’era nessuna finestra. Mi accomodai su una sedia e il dottore fece lo stesso mettendosi davanti a me. Lo guardai cercando di capire cosa stava succedendo ma niente, da quegli occhi color cioccolato non traspariva niente, a differenza di quelli di quei quattro sconosciuti che sembravano tutti piuttosto preoccupati. Ma che motivo avevano di esserlo dato che non mi conoscevano?
«Potrei restare? Infondo sono suo fratello. » disse improvvisamente Louis entrando nella stanza. 
«Per favore lo  lasci restare. »  pregai anch’ io. Mr Marvin ci guardò entrambi e poi acconsentì.
«D’ accordo adesso cominciamo. Come ti chiami? » mi chiese il dottore.
«Arielle Taylor Tomlison. » risposi senza esitazione.
«Quanti anni hai? »
«Quindici. » fu la mia risposta. Louis mi guardò in modo strano e lo stesso fece il dottore.
«Dove pensi di essere adesso? »  domandò Mr Marvin dopo qualche minuto di silenzio.
«Doncaster. »
«Quanti anni ha tuo fratello? »
«Diciassette, ovviamente. »  risposi ruotando gli occhi.  Louis si stinse nelle spalle e sospirò cercando di mantenere la calma.
«Sai in che mese ci troviamo? » mi chiese il dottore.
«Settembre. »
«Di quale anno? »  mi domandò per poi inclinare leggermente la testa. Non capii il perché di quel gesto, forse avevo risposto in modo errato alla domanda precedente?
«2009. » . Louis iniziò a tremare e il dottore gli rivolse uno sguardo comprensivo come se sapesse cosa c’era che non andava.
«Abbiamo finito. Grazie per aver risposto alle mie domande, Arielle. »  mi disse sorridendo per poi alzarsi e dirigersi verso la porta.
«Aspetti! Anche io ho delle domande! »   gli urlai.  «Dov’è mia madre!? Louis, dov’è mamma? » gli chiesi quasi in preda al panico. Non  stavo capendo niente.
«A casa. »  fu la sua risposta.
«Chi erano quei ragazzi lì fuori? »  insistetti ripensando al ragazzo dai capelli biondi. L’ immagine del suo viso non aveva mai lasciato la mia mente nemmeno per un istante e io non sapevo il perché!
«Non… non sai chi sono? »  mi chiese Louis per poi guardare il dottore con uno sguardo che non riuscii a comprendere. I suoi occhi azzurri divennero improvvisamente lucidi e vederlo così mi face stare male.
«Louis, potrei parlarti in privato? »   domandò Mr Marvin. Lui acconsentì, mi guardò e mi sorrise debolmente per poi voltarsi e seguire il dottore fuori dalla stanza. Rimasi completamente sola.



Louis’ POV.

«Lei mi sta dicendo che mia sorella ha dimenticato gli ultimi tre anni!? »   chiesi nervosamente a quell’ uomo.  Mi fece cenno di sì. « E’ permanete? »
«Potrebbe esserlo…  Oppure potrebbe riacquistare qualche ricordo ma  non sappiamo in quanto tempo lei possa riuscire a farlo. Potrebbe metterci qualche giorno, qualche mese o addirittura qualche anno. Non potremmo esserne certi fin quando non si sarà rimessa del tutto.>>  mi spiegò. 
«Ma potrebbe riacquistare la memoria in una sola volta? » domandai.
« Potrebbe riacquistarla in una sola volta oppure i ricordi potrebbero manifestarsi lentamente. » mi rispose.
«Quindi non sa niente dei One Direction? Non sa chi sono quei ragazzi? »  Sapevo che stavo facendo troppe domande ma avevo bisogno di sapere che mia sorella stesse bene.
«No, lei crede di essere ancora nel 2009, ai tempi di X-Factor e quindi prima che tu e gli altri formaste la band.  Louis, dovresti dirle dell’ incidente e delle cause che quest’ ultimo ha provocato, ovvero la perdita della memoria. Ma non dire nulla dei One Direction,  potrebbe essere traumatico per lei in questo momento sapere di loro ma soprattutto sapere che suo fratello è famoso. Lasciala metabolizzare prima la notizia dell’ incidente e aspetta qualche giorno prima di dirle tutta la verità. Dille solo quello che ha davvero bisogno di sapere. » mi consigliò Mr Marvin e io decisi di dargli ascolto.
Come farò a dirlo ai ragazzi? Come farò a dire a Niall che la sua ragazza non sa nemmeno chi è?


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Salve a tutti! Questa è la mia prima storia ed il protagonista maschile è il nostro irlandese, Niall! ehfkewjfk c:  Ho letto delle bellissime storie qui e mi sono sempre mossa in anonimato ma questa volta ho deciso di provare a scrivere una storia io sperando che non faccia schifo e.e
Questo è il prologo e spero che susciti interesse. Se vi va fatemi sapere cosa ne pensate, grazie millle wejfhewjkf c:
  
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