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Autore: juls_angel    31/12/2012    29 recensioni
Lei, lui. Un’amicizia fantastica. Poi uno stupido litigio, che si lascia dietro un addio doloroso e un cuore infranto, anzi, due. Poi lui torna, ma Melanie sarà in grado di perdonare?
All’inizio questa FF sarà un po’…ambigua. I capitoli saranno concentrati soprattutto su Harry, ma Mel, la protagonista, non si innamorerà di lui, per niente. Ma, chissà, forse un altro membro della band riuscirà a rubarle il cuore…
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Here's to all that we kissed
And to all that we missed
To the biggest mistakes
That we just wouldn't trade
Here's to us breaking up
Without us breaking down
To whatever's coming our way
Here's to us
Here's to love
All the times that we messed up
Here's to you
Fill the glass
Cause the past few days have gone too fast
So let's give 'em hell
Wish everybody will
Here's to us
Here’s To Us- Halestorm

 
10 anni dopo
 
Osservo l’orologio e sbuffo di nuovo: sono in ritardo. E mi sto preoccupando…Perché sono in ritardo? E se fosse successo qualcosa?
“Questa volta mi sentono” penso prima di guardare nuovamente l’orologio, le cui lancette si sono spostate di pochissimo.
Poi finalmente sento la porta aprirsi ed emetto un sospiro di sollievo.
La testa riccia di Harry fa capolinea in salotto e io cerco di alzarmi dal divano, aiutandomi con le mani, visto che il pancione mi impedisce praticamente qualsiasi movimento.
< Mel! Stai attenta! > esclama il mio migliore amico precipitandosi accanto a me e aiutandomi
< Oddio, non mettertici anche tu Styles. Liam è già abbastanza ossessivo-protettivo-paranoico. Se fosse per lui non dovrei nemmeno mettere il naso fuori di casa >
< Mel, sei incinta > replica lui ovvio, dando ovviamente ragione a Liam
< Appunto, sono incinta, non malata. Ne tantomeno contagiosa. E ci siamo già passati, ricordi? > ribatto alzando gli occhi al cielo < E voi siete in ritardo > lo accuso poi puntandogli un dito contro
< Mel! > esclama Niall scansando Harry, che continua a borbottare tra sé, mentre l’irlandese mi  abbraccia
< Ciao biondino >
< Come stai? > mi chiede lui
< A parte gli sbalzi d’umore, i piedi gonfi e il fatto che sono più grossa di una mongolfiera tutto bene > lui ride
< Ti ho preso il gelato > mi comunica
< Grazie Nialler! Dovrei sposare te tra tre mesi, non Liam > annuisco convinta. Lui mi fissa un attimo, ridendo
< Stai benissimo comunque. Dovresti sfornare marmocchi più spesso > esclama convinto
< Non dirlo nemmeno per scherzo > replico ridendo
< Dov’è la mia ciambellina?! > urla Louis entrando in casa e spingendo da un lato Niall.
E no, ovviamente non sta parlando di me: infatti si piega sulla mia pancia e inizia a parlarle a velocità della luce < Ciao piccolina, come stai oggi? La mamma ha fatto la brava? Ti ha dato da mangiare? Sai dovresti muoverti a uscire di lì, perché lo zio Louis ti ha comprato tanti bei vestitini che non vede l’ora di vederti addosso e non vede nemmeno l’ora di sommergerti di regali… > e intanto accarezza dolcemente la mia pancia < Mi sei mancata, sai? > sussurra poi
< Oh tranquillo, Boo-Bear, io non esisto, hai ragione: ignorami pure > gli comunico ironica, incrociando le braccia
< Oddio, Mel! Mi ero dimenticato che ci sei anche tu! > ribatte lui ridendo e abbracciandomi < Sai, la mia ciambellina ha la precedenza >
< Se la chiamerai “ciambellina” anche una volta che sarà nata.. >
< Sai che sarà così > replica lui ridendo e poi < Come stai oggi? >
< Bene > replico sorridendogli.
< Oddio Mel, la tua pancia è cresciuta ancora: e ti ho visto solo poche ore fa! > esclama Zayn, che è appena entrato, e mi fissa sconvolto, guadagnandosi un’occhiataccia.
< Dio Zayn, arriverà il giorno in cui ti farò così tanto male che non riuscirai nemmeno ad alzarti dal letto >
< Tra i due però sei tu quella che ora non ci riesce > ribatte con un ghigno, evitando poi per un pelo il copetto diretto alla sua nuca che ho provato a tirargli
< Piccolina, saresti dovuta nascere ieri, lo sai vero? Quindi ti conviene muoverti: okay che sei una ragazza e vi piace farvi aspettare, ma la mamma è capace sul serio di fare male allo zio Zayn, e visto che ci serve ancora preferiremmo evitarlo > interrompe il nostro battibecco Louis ricominciando a parlare alla mia pancia.
< Se lo zio Zayn non infierisse e non mi prendesse in giro, la sua vita non sarebbe in pericolo > replico io guardando male Zayn, che intanto mi sta dando un bacio sulla guancia
< Sto solo dicendo la verità: la tua pancia è enorme, è una cosa oggettiva > continua ridendo lui
< Zayn, smettila ti prego, che poi ha le paranoie sul fatto che è troppo grossa > lo implora Liam entrando in casa ridendo. Mi viene vicino e mi bacia < Ciao amore, tutto bene? > annuisco baciandolo di nuovo, mentre lui mi accarezza dolcemente la pancia- che, tra parentesi, è sul serio enorme. Anche se effettivamente ènormale, visto che sono al nono mese.
Mi guardo intorno e chiedo a Liam
< Jamie dov’è? > e lui mi sorride divertito, facendomi immediatamente capire che devo stare al gioco. Così mi schiarisco la gola e dico ad alta voce, fingendomi sconvolta < Liam! Come sarebbe a dire che hai dimenticato nostro figlio al supermercato?! >
< Mamma! > mi giro verso la voce acuta appartenente al bimbo di quattro anni che mi ha appena chiamato e sorrido
< Ciao amore! > lo saluto quando James mi corre incontro e abbraccia le mie gambe, visto che io non riesco a piegarmi e a prenderlo in braccio. Gli accarezzo la testa bionda e lui si fa prendere su da Liam, per poi sporgersi verso di me e darmi un bacio. < Com’è andata? Ti sei divertito? > gli chiedo allora e lui annuisce vigorosamente
< Sì! >
< Cosahanno combinato gli zii? > gli chiedo una volta che Liam lo ha rimesso a terra
< Quanta poca fiducia Mel > mi prende in giro Harry
< Diciamo che vi conosco > replico io, poi mi giro verso James e prendendogli una mano gli chiedo < Allora, hai trovato lo smoking? >
< Sì, ma sembro un pinguino > replica lui con una smorfia, gonfiando le guance paffute in maniera buffa
< E questa da chi l’hai sentita? > chiedo ridendo, poi mi giro verso Niall che mi fa un sorriso di scuse < Nialler… > lo accuso divertita
< Ehi, lo sai che gli smoking non mi piacciono > si difende lui
< Dai James, dovrai portarlo solo il giorno del matrimonio > rassicuro allora mio figlio con un sorriso e una carezza sui capelli
< Okay > borbotta lui non molto convinto
< Dai, andiamo a mangiare > dico allora, Jamie torna a sorridere entusiasta, afferrando Zayn per la maglia e trascinandolo in cucina
< Tutto okay? > mi chiede Liam arrivandomi da dietro e circondandomi la pancia con le braccia, dandomi un bacio tra i capelli
< Si…Ha fatto il bravo? > gli chiedo appoggiando la testa contro la sua spalla
< Sì.. si diverte da matti quando ci sono i ragazzi > replica lui iniziando a camminare e spingendomi lentamente verso la cucina
< Lo so > replico io mentre ci sediamo a tavola, di fianco a Jamie, e Louis distribuisce le pizze che hanno appena portato.
< Mamma! Guarda cosa mi ha comprato lo zio Harry! > esclama James dopo aver mangiato un pezzo di pizza, scendendo con un salto dalla sedie e correndo in salotto
< Voi lo viziate troppo > li rimprovero sorridendo
< Non rompere Mel > replica il mio migliore amico, un attimo prima che James torni in cucina e mi mostri il suo nuovo robot
< Wow, è bellissimo! > e si mette a farmi vedere le funzioni del giocattolo < Dai, adesso mangia però > ma lui ovviamente mi ignora e andando vicino a Louis gli chiede a bassa voce, in quello che per lui deve essere un sussurro, ma che in realtà sentiamo tutti,
< Zio Louis, possiamo farlo vedere alla mamma? >
< Doveva essere il nostro saluto segreto > lo ammonisce divertito Louis < Dai, vieni qua campione > e lo prende in braccio, mentre James si arrampica sulle sue gambe. < Uno, due tre > e si scambiano un saluto, prima battendosi il cinque, poi il pugno poi di nuovo il cinque, concludendo con una smorfia buffa e una pernacchia. Alla fine del tutto James scoppia a ridere divertito e abbraccia Louis,
< Quanto ci hai messo a farglielo imparare? > gli chiedo divertita, applaudendo insieme agli altri mentre James torna a sedersi sulla sua sedia, sorridendo orgoglioso
< Guarda che al contrario di te lui è intelligente > replica Louis continuando a mangiare la pizza
< Hai trent’anni ma fai ancora delle pessime battute, lo sai? > lo prendo in giro io.
Jamie intanto sta seguendo con il dito i contorni del tatuaggio sul mio polso, cercando di leggerne la scritta
< Fe-fearlass >
< Fearless > lo correggo io lasciandogli un bacio sulla testa e sorridendo a Liam.
Il tatuaggio me l’ero fatto quasi dieci anni prima, poco dopo essere tornata insieme a Liam. Appena eravamo tornati a Londra lo avevo trascinato con me e mi ero fatta fare il tatuaggio, per ricordarmi che avrei dovuto affrontare ogni giorno senza paure; non avere timore di vivere, di lasciarmi andare e di amare.
Nel frattempo Harry rovescia il bicchiere e mi  riscuote dai miei pensieri con un’ imprecazione
< Merda >
< Lo zio non ha detto “merda” > dico a James
< Sì che lo ha detto > replica lui con un sorrisino furbo, coprendosi la bocca mentre ride. Lo guardo con una dolcezza infinita.
James ha quattro anni, e la sua nascita non era stata…programmata. Era successo e basta, ma fin da subito, non appena avevo detto a Liam di essere incinta, avevamo deciso di tenerlo, era nostro figlio, e lo amavamo già, anche se misurava ancora poco più di uno spillo. In quel periodo abitavamo già insieme da un sacco, e avevamo deciso di non fare nessun matrimonio, che sarebbe sembrato riparatore, e di aspettare quando saremmo stati pronti…
Poi, beh…Un giorno Jamie era tornato a casa dall’asilo piangendo: diceva che tutti i suoi amici avevano qualcuno con cui giocare quando tornavano a casa e lui no…Quella sera io e Liam ne avevamo parlato e…beh, avevamo concluso che eravamo pronti ad avere un altro figlio, e che ci saremmo sposati dopo la nascita del nuovo arrivato.
Vedo Louis e Zayn parlare fitti fitti, sorridendosi e con gli occhi che quasi brillano
< Perché siete così euforici voi due? > indago allora curiosa
< Perché tra poco insegneremo a giocare a calcio anche a tua figlia! Tu Jamie dovrai aiutarci eh, perché sei già un campione! > mi risponde Louis e James annuisce contento
< Non appena la signorina si deciderà ad uscire da lì > borbotta Zayn.
Come se fosse lui a dover partorire, no?
Per quanto mi riguarda, più tempo resta nella mia pancia meglio è…Anche se…No, al diavolo. Non vedo l’ora di vederla!
< Mamma… > mi chiama James corrugando le sopracciglia e arricciando le labbra, in un’espressione accigliata adorabilmente identica a quella di Liam
< Dimmi >
< Come farà lei ad uscire dalla tua pancia? > mi chiede pensieroso. Io lo fisso spiazzata mentre Niall quasi si strozza con la birra, per poi ridere con Louis. Non so cosa rispondere, ma intanto che penso a qualcosa da dire Harry mi anticipa
< Oh fidati Jamie, non lo vuoi sapere davvero >
< Harold > gli sibilo contro < E’ ancora presto per spiegartelo amore > gli dico poi dolcemente e lui si imbroncia un attimo, perché è testardo, come me, e odia quando “viene trattato come un bambino” come dice sempre.
< Ma allora almeno mi dici come ci è finito nella pancia della mamma? > piagnucola rivolto a Harry
< Oh questo sì! > esclama esaltato il mio migliore amico, felice come una pasqua, mentre io lo fisso sconvolta < Allora campione, hai presente l’ape? Ecco, quando trova un fiore che le piace, che le piace tanto, va da lui e… >
< Harold Edward Styles! > esclamo interrompendolo shockata mentre gli altri scoppiano a ridere e Niall tappa le orecchie a mio figlio < Non dire una parola di più! Non traumatizzerai mio figlio! > lo minaccio puntandogli contro il dito e facendolo scoppiare a ridere. Però anche Liam e Jamie si mettono ridere alle mie parole e così mi giro osservandoli divertita < E voi due perché state ridendo? >
< Perché fai così anche quando ti arrabbi con noi > replica James
< Dici i nostri nomi per intero > mi spiega Liam sorridendogli e scompigliandogli i capelli
< James Edward Payne! > esclama Jamie ingrossando la voce e provando a imitare la mia, facendomi ridere.
Con la coda dell’occhio vedo Harry aprirsi in un sorriso orgoglioso: il secondo nome di James ovviamente è preso da quello di Harry. Alla fine era stato grazie a lui se io e Liam ci eravamo conosciuti, grazie a lui se ci eravamo messi insieme e grazie a lui se eravamo riusciti a superare molti problemi. Quindi era giusto ringraziarlo. E anche se forse era una cosa di poca importanza, ci era sembrato giusto fargli sapere quanto gli eravamo grati per tutto.
Ricordo che dopo la nascita di James, quando i ragazzi erano venuti a trovarci in ospedale, avevo fatto prendere in braccio James a Harry, e gli avevo detto
< Ti presento James Edward Payne >. Non dimenticherò mai il suo sguardo e i suoi occhi lucidi.
 
James scende dalla sua sedia e si arrampica sulla mia, venendomi in braccio, stando attendo a non gravare sul pancione. Mi abbraccia e io gli do un bacio sulla guancia, mentre lui appoggia il viso sulla mia spalla.
< Amore, è tardi… >
< Non ho sonno > borbotta sbadigliando
< Dai, vai a lavarti i denti e a metterti il pigiama > lui sbuffa un po’ ma poi fa come gli dico.
< Come la sta prendendo? > mi chiede Zayn non appena James sale le scale
< Mmm? >
< A proposito della mia Ciambellina > chiarisce Louis
< Oh…Bene direi: qualche giorno fa ha chiesto a Liam cosa dovrà fare quando nascerà la bambina >
< Lo ha chiesto anche a me oggi > ridacchia Niall
< E cosa gli hai detto? >
< Non ho fatto in tempo a dire niente che si è risposto da solo > lo osservo incuriosita e lui aggiunge < Mi ha detto che farà il bravo e che la proteggerà da tutte le persone cattive, che le insegnerà a giocare a calcio e che non vede l’ora di vederla. Però mi ha detto anche che spera non pianga tutto il giorno come la sorellina di…Jace forse? Un suo amichetto da quello che ho capito >
< Oddio, quella bambina è una lagna continua in effetti > conferma Liam, mentre io invece ho un sorrisino da ebete stampato sul viso.
< Dio Mel, vostro figlio è davvero troppo intelligente. Sicuro di essere il padre Liam? > chiede Louis ridendo e battendo poi il cinque a Harry e a Zayn
< Dio, certo cose non cambiano mai eh? > chiedo allora ridendo.
Perché è vero: nonostante il passare degli anni, nonostante tutto il loro successo, che stanno continuando ad avere  anche adesso, nonostante i tour e le fan scatenate e nonostante i soldi, loro sono rimasti gli stessi. Gli stessi ragazzi che mi hanno fatto ridere su quelle scale a x-factor, quando erano sono degli adolescenti, ancora all’oscuro dell’enorme successo che avrebbero avuto, gli stessi che mi hanno fatto emozionare al loro primo tour, gli stessi che hanno fatto sold out al Madison Square Garden e hanno reso orgogliose e felici milioni di persone in tutto il mondo.
Ed è questo l’importante. Non sono cambiati.
E le battute tristi di Louis lo dimostrano.
 
James torna qualche minuto dopo con indosso il pigiama con delle astronavi disegnate sopra
< Ti sei lavato i denti? > gli chiedo e lui annuisce
< Dai campione, saluta tutti che andiamo a letto > gli intima allora Liam alzandosi. Jamie fa il giro del tavolo dando un bacio sulla guancia a ognuno e augurando la buonanotte a tutti, poi Liam lo afferra e se lo mette su una spalla, facendogli il solletico sui fianchi e facendolo ridere di gusto
< Ciaooo > urla facendoci ridacchiare.
< E’ stupendo > sentenzia Harry alzandosi e iniziando a sparecchiare, seguito dagli altri, e poi mi lancia un’occhiataccia quando mi alzo per aiutarli
< Lo dite ogni volta che lo vedete > ricordo loro sorridendo orgogliosa
< Perché è la verità > replica Louis. Faccio una smorfia quando la bimba scalcia
< A giudicare dai calci che mi dà, mi sa che giocare a calcio le piacerà parecchio > borbotto appoggiando la mano sulla pancia. Harry mi viene vicino e imita il mio gesto, ma non appoggia la mano sul punto giusto, così gliela afferro e la sposto. E lui sente il calcio. Mi sorride entusiasta e io ricambio.
< E’ meglio se andiamo, ti lasciamo riposare… > mormora Niall premuroso,
< Non è necessario… > provo a dire
< Mel, zitta > mi riprende Zayn
< Malik, aspetta solo che sia capace di tornare a muovermi e vedi quante botte ti do >
< Che brutto esempio che dai a tuo figlio > replica lui scuotendo la testa  divertito afferrando la giacca
< Davvero ragazzi, non è necessario che ve ne andiate >
< Tanto ci vediamo domani > mi dice Niall
< Ah si? > chiedo
< Certo, ci siamo appena auto-invitati a casa vostra > mi spiega Louis abbracciandomi
< Ah ecco, basta saperlo > replico ironica
< Salutaci Liam > mi ricorda Niall salutandomi a sua volta
< Certo >
< E digli che se diventassi troppo insopportabile e lui volesse andarsene, a casa mia c’è la camera degli ospiti che è libera > mi dice serio Zayn
< Malik… > sibilo allora
< Sto scherzando! Mamma mia quanto sei permalosa! > ride allora abbracciandomi
< Lascialo perdere, è in ansia perché vuole vedere tua figlia > mi rassicura Harry ridendo e guadagnandosi una spinta leggera dal moro. < Ciao scricciolo > mi saluta poi abbracciandomi
< Ciao scemo >. Ed escono in fila.
Raggiungo Liam nella cameretta di James. E’ seduto su una sedia e sta suonando dolcemente la chitarra, mentre canticchia il ritornello di “Small Bump”. James sta per addormentarsi, ha le palpebre socchiuse e si sta sforzando di tenere gli occhi aperti. Mi avvicino a Liam e mi siedo sulla sua sedia, dietro di lui, circondandogli la vita con la braccia e appoggiando il viso sulla sua spalla; James mi vede e mi sorride appena, prima di chiudere definitivamente gli occhi. Liam continua a cantare ancora per un po’, e quando capisce che James non si sveglierà più smette di suonare, gira il viso e mi lascia un bacio sulla guancia.
Si alza e poi mi prende una mano, aiutandomi ad tirarmi su
< Lo sai vero che “Small Bump” parla di un aborto? > gli chiedo in un sussurro, mentre appoggia la chitarra e usciamo dalla camera di Jamie-dopo avergli dato entrambi un bacio sulla guancia-
< Si, però l’ha scelta lui >
< Ha dei bei gusti vedi? Ha preso dalla mamma > scherzo allora mentre mi afferra la mano
< Veramente mi ha chiesto una canzone dello “zio Ed” > replica allora
< Gli piacciono di più le sue delle vostre > lo prendo in giro
< Zitta un po’. Sei tu che gli facevi ascoltare i nostri album quando era ancora nella pancia >
< E lo sto facendo anche con lei > replico indicandomi la pancia, ma facendogli una linguaccia aggiungo-facendolo ridere < Ma non solo…Non vorrei uscisse stupida come voi >.
< Che hai fatto oggi? > mi chiede mentre ci cambiamo per andare a letto
< Sono stata alla scuola > rispondo, riferendomi alla scuola di danza che ho aperto qualche anno fa: mi ero stufata di fare solo la casalinga o fare lavoretti che non fossero davvero quello che volevo, e anche se avevo rinunciato parecchi anni prima a diventare una ballerina famosa, la danza rimaneva la mia passione. Così mi ero decisa a trovare un modo per trasmetterla agli altri: e quale modo migliore di una scuola di danza?
< E..? > mi chiede Liam mentre si lava i denti
< Va tutto bene, Julie se la cava divinamente, però non vedo l’ora di tornare a insegnare > Julie era la mia socia diciamo, e durante gli ultimi due mesi teneva lei tutte le lezioni
< Dai, resisti un altro po’ > mi intima lui ridendo
< A proposito, ha chiamato tua madre > mi ricordo all’improvviso, sputando il dentifricio dentro il lavandino
< Prima o poi dovrai spiegarmi perché la senti più spesso di me > gli do un bacio veloce, ridacchiando e lui aggiunge < Cosa ha detto? >
< Che se la bimba non nasce, Domenica siamo invitati a pranzo da loro >
< Okay > replica lui attirandomi a sé e abbracciandomi dolcemente
< Domani avete le prove? > chiedo contro la sua spalla
< No Mel…Il tour lo riprendiamo dopo il matrimonio, lo sai… > mi rassicura lui
< Dovreste continuare a provare: ormai siete vecchi, non vorrei vi dimenticaste le parole > scherzo io. Lui mi pizzica un fiancoe
< Sfotti poco Mel > borbotta
< A proposito di fottere… > inizio io baciandolo
< Non dire quella parola, che poi mi parte l’ormone > mi rimprovera lui, ridendo contro le mie labbra
< Ti prometto che appena la bimba sarà nata e mi sarò ripresa dal parto, rimedieremo a questi mesi senza sesso > gli prometto ridendo con lui
< Non vedo l’ora > sussurra < E comunque Niall ha ragione > aggiunge,
< A proposito di? >
< Sei bellissima > e riesco ad arrossire leggermente, nonostante me lo ripeta ogni giorno da dieci anni.
 
< Liam > lo chiamo qualche minuto dopo che ci siamo sdraiati e mi ha abbracciato da dietro
< Mmm? >
< Sei felice? >
< Che intendi? > e quando mi giro verso di lui vedo l’espressione confusa che avevo già intuito dal tono di voce
< Beh, con me, la nostra famiglia e tutto il resto… > lui mi guarda ancora più confuso e cerco di spiegare < Insomma, io e te stiamo insieme da dieci anni, e abbiamo già una famiglia anche se siamo molto giovani e- >
< Mel, perchè cavolo ti vengono questi dubbi? > mi interrompe contrariato
< Non lo so, okay? Forse sono solo gli ormoni, ma ogni tanto penso che…insomma…Che tu avresti potuto avere…Di meglio. Voglio dire, eri-e sei ancora-famosissimo, potevi avere chiunque avessi voluto, e invece hai scelto me e ogni tanto mi chiedo ancora il perché… >
< Perché ti amo > sentenzia lui, e sembra quasi arrabbiato
< Liam… >
< No, ascoltami. Ho sempre voluto solo te, okay? Dalla prima volta che ti ho vista in quella palestra, con lo sguardo incazzato e i capelli sudati. Nessun’altra. Perché tu…sei tu, e io ti amo. Da morire. E okay, la nostra vita forse non sarà perfetta, ma lo hai detto anche tu che la perfezione non esiste e che la vita è meglio, giusto? > e sorrido, rendendomi conto che si ricorda ancora il “discorso” che gli avevo fatto quel giorno a Parigi < E direi che il “abbiamo già una famiglia” sia un punto a favore: mi hai dato la cosa più bella della mia vita, che ora sta dormendo nella stanza accanto, e sta per nascere anche lei e io…Non potrei essere più felice > conclude appoggiando la mano sulla pancia
< Scusa… > mormoro stringendomi a lui
< Non fa niente: sono abituato alle tue paranoie ormai, fanno parte del pacchetto >
< Ti amo > gli sussurro
< Anche io > risponde baciandomi dolcemente.
 
Un calcio della bimba mi sveglia di soprassalto. Con un sospiro sciolgo l‘abbraccio di Liam e mi alzo a fatica, andando in bagno e sciacquandomi il viso…Torno in camera, ma mi blocco di colpo.
< Oh cazzo… > mormoro,
< Mel, tutto okay? > mi chiede Liam voltandosi verso di me e osservandomi
< Credo…Credo che dovresti chiamare tua madre e disdire il pranzo: a tua figlia è appena venuta fretta di uscire > lui mi fissa spalancando gli occhi, poi sposta lo sguardo sulla mia pancia, sulla pozza ai miei piedi, dove le acque si sono rotte, e infine lo riporta su di me.
< Cazzo! > e si alza di fretta, quasi inciampando.
 

 Sono seduta sul sedile posteriore, la culla è appoggiata nel sedile centrale e James dall’altra parte, seduto sul suo seggiolino, intento a fissare con insistenza la testolina minuscola che spunta fuori dalla coperta della cesta
< James… >
< Shh > risponde lui concentrato
< Campione, possiamo dirtelo noi il colore dei suoi occhi > gli ripete Liam per l’ennesima volta, mentre guida, cercando di dissuaderlo dal voler a tutti i costi scoprire il colore degli occhi della sua sorellina-visto che l’aveva vista sempre addormentata- perché, come ha continuato a ripetere negli ultimi giorni “Io li ho verdi  come la mamma…Se anche lei li ha così poi papà resta da solo”.
< Nooo! > ribatte imbronciato < Voglio vederlo io! > io lancio uno sguardo eloquente a Liam e lui mi dice ridendo
< Non guardarmi così: la testardaggine l’ha presa da te >. Accarezzo la testa della bimba e vi lascio un bacio sopra. Sento il telefono vibrare e leggo l’sms che mi è appena arrivato
< I ragazzi hanno invaso casa nostra > informo Liam ridendo < Ricordami di non dar loro le chiavi mai più >
< La cosa non mi sorprende: quando è nato Jamie ci mancava poco che si portassero dietro il sacco a pelo per dormire da noi, ti ricordi? > ride lui
< Lo tenevano più tempo in braccio loro di me a momenti > concordo io sorridendogli. Liam lancia uno sguardo alla bambina attraverso lo specchietto retrovisore e vedo un sorriso di pura dolcezza nascergli sulle labbra
< Ti somiglia > e rivolge a me lo stesso sorriso.
Scarlett Elizabeth Payne. Suona bene vero? Elizabeth ovviamente in onore di mia madre-che si era messa a piangere quando glielo avevo detto.
 
Quando ho compiuto diciotto anni i miei migliori amici mi hanno regalato un tatuaggio, e, grazie a un sogno, avevo scelto due parole, “live life”, e me le ero tatuate dietro l’orecchio.
Ora, dieci anni dopo, posso dire di aver seguito il consiglio, o almeno di averci provato, e che continuerò a farlo.
Ho fatto errori, ho sbagliato, ho amato, ho fatto scenate, ho avuto paura, mi sono messa in gioco, ho riso e ho pianto, ma rifarei tutto allo stesso modo.  Perché tutto questo mi ha portato dove sono ora.
Ho cinque migliori amici fantastici. Conosco uno di loro da tutta la vita, praticamente, mi è stato sempre vicino- beh quasi sempre, ma ha anche saputo farsi perdonare- mi ha sempre aiutato a non fare le scelte sbagliate, mentre altre volte è stato proprio lui la causa di alcune mie pazzie, ma alla fin fine non potrei volergli più bene di così. Un altro di loro è il padre dei miei figli e il mio futuro marito, e lo amo ogni giorno di più.
Quindi sì, rifarei tutto, perché è solo grazie alle scelte e agli errori che ho fatto se ora sono qui, a osservare mio figlio che esulta
< Si sta svegliando! > proprio mentre Scarlett muove le esili braccine a scatti sotto la copertina e inizia ad aprire lentamente gli occhi
< Marroni! Come quelli di papà! > allungo una mano fino a Liam, che la afferra e la bacia dolcemente, prima di accostare davanti a casa nostra, proprio mentre Scarlett inizia a piagnucolare piano.
Liam scende e slega James, che scende dalla macchina con un salto, facendosi aiutare da lui, mentre io prendo in braccio la bambina, cercando di calmarla. James corre verso la porta di casa e salta in braccio a Harry, che insieme agli altri ci sta aspettando sulla soglia.
< Muoviti Mel! Ho voglia di coccolare la mia ciambellina! > mi urla Louis
< Scusa se ho appena partorito Boo Bear! > replico ironica raggiungendoli lentamente
< E’ ancora più bella di ieri > dice intanto Zayn, quasi sussurrando e accarezzandole dolcemente i capelli, nonostante Scarlett stia ancora singhiozzando
< Perché piange? Sta male? > mi chiede Niall preoccupato < Le hai dato da mangiare? >
< Sì, Nialler > ma non faccio in tempo a finire la frase che Louis me la ruba praticamente dalle mani. Io impreco piano e Liam mi lascia un bacio sulla testa ridendo
< Niente parolacce Mel > mi ricorda, prima di correre dietro ai ragazzi urlando di “ridargli sua figlia”. Io alzo gli occhi al cielo e Harry mi raggiunge, mettendomi un braccio intorno alle spalle
< Crescerete mai? > gli chiedo ridendo
< Non dovresti nemmeno chiederlo: lo sai che la risposta è no e che alla fine ne sei felice >
< Certo che ne sono felice, e  non voglio nemmeno che lo facciate: vi voglio tutti Peter pan anche a sessant’anni > replico ridendo
< Zio Harry! > urla James e quando entriamo in cucina lo troviamo in braccio a Louis a testa in giù, il viso sulla sua schiena mentre il moro lo tiene fermo su una spalla, mentre mi figlio scalcia ridendo
< Louis! Gli farai venire il vomito così! > lo rimprovero mentre Harry lo raggiunge ridendo e io li guardo esasperata, mentre Niall culla dolcemente Scarlett, discutendo sottovoce con Zayn, che insiste nel dire che è tocca a lui tenerla in braccio.
James mi corre incontro, per poi girarmi intorno alle gambe, cercando di scappare da Harry, che lo sta inseguendo.
Liam mi arriva da dietro e mi circonda la vita con le braccia, ridendo piano, e
< Ti amo > mi dice in un sussurro, che è solo mio,
< Ti amo > rispondo girandomi appena e baciandolo dolcemente, prima di rigirarmi a osservare divertita la scena, mentre Harry prende Scarlett dalle braccia di Niall, facendo una smorfia a Zayn, che borbotta qualcosa di incomprensibile-un insulto probabilmente. Il mio migliore amico si piega un po’, ignorandolo, per far sì che James possa darle un bacio dolce sulla guancia.
Ah sì! un altro motivo per cui rifarei tutto: sono dannatamente felice della mia vita.
 
 
 
 
 Juls' corner
Okay. Ci siamo. E' finita. Dopo due mesi sono riuscita a pubblicare questo epilogo, che è stato un parto, giuro.
Oddio non ci posso credere. La mia tastiera è appena diventata un lago. Sì,sto piangendo. 
Okay...Sinceramente non so che dire...Mi ero preparata tutto un bel discorso da scrivere ma non me lo ricordo...Io..Beh, credo che il succo fosse: GRAZIE.
Grazie a chi segue la storia dall'inizio, grazie a chi l'ha scoperta a metà, grazie a chi ha recensito ogni capitolo, grazie a chi ne a recensito solo uno, e grazie a chi non l'ha mai fatto, ma ha semplicemente letto. Grazie a chi mi ha cercato su efp, twitter, o facebook per farmi i complimenti, grazie a chi mi ha sempre sostenuta e mi ha ripetuto fino all'esaurimento che so scrivere. Grazie di cuore, perchè credo che questa sia la prima cosa che porto a termine: ho la tendenza ha iniziare le cose e poi a lasciarle a metà, questa volta non è stato così e credo di essere fiera di me stessa per questo. Grazie a chi ha insirito la storia fra le scelte/preferite/ricordate, grazie a chi l'ha consigliata ad altre lettrici, grazie a chi l'ha segnalata tra le scelte e grazie a chi lo farà-se qualcuno lo farà LOL. 
Grazie a chi continuerà a seguire le altre stoire che pubblicherò. Grazie a chi mi ha aiutato con la correzione dei capitoli. Grazie a tutte le persone magnifiche che ho conosciuto grazie a questa storia, grazie alle mie amiche che mi hanno sostenuta fin dall'inizio e a quelle nuove, che hanno fatto lo stesso. 
Grazie davvero. Non sapete quante soddisfazioni mi abbia dato questa storia, non potete nemmeno immaginare cosa significhi per me.
Mi dispiace da morire "abbandonare" questi personaggi, perchè mi ci sono affezionata davvero, ma spero che non sia un addio ma un arrivederci: forse scriverò qualche missing moment, chi lo sa..
Grazie di cuore, a TUTTE, a ogni singola persona che ha letto questa storia, vorrei ringraziarvi uno per uno, ma so che dimenticherei qualcuno e non voglio che succeda, perciò, semplicemente, grazie a TUTTE. Grazie, davvero.
Vi voglio bene,
Alla prossima.

Juls
Ps. Buon Natale, anche se
in ritardo, e un buon anno!
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

  
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