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Autore: SaraRocker    31/12/2012    3 recensioni
serie DxG ^.^
Gwen è sconvolta da un passato che l'ha traumatizzata.
Un giorno incontra Duncan, un ragazzo che ha intenzione di aiutarla, ma lei avrà il coraggio di rivelarle il suo segreto?
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Duncan, Gwen | Coppie: Duncan/Gwen
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale
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Il giorno dopo era domenica. Gwen era libera ed anche Duncan lo era. Ma era la prima volta, da quando si erano messi insieme, che lei, non si sentiva di passare con lui la giornata. Il giorno prima aveva iniziato  a provare qualcosa di strano a causa di tutto ciò che le aveva detto Jake.
 
Non credeva fosse possibile, ma in quel momento, stare vicino a Duncan la disorientava terribilmente. Era presto, le 7 di mattina, ma a lei non importava. Indosso una tuta ed uscì. Avrebbe fatto una corsa al parco. Aveva bisogno di un po' di aria fresca.
Purtroppo però, quell'aria non era ciò che la fece stare bene. Anzi, le fece venire in mente troppe cose che sembravano proprio nate per confonderla.
 
Lui Aveva sempre avuto tutto. Case, soldi ... 
Lei invece faticava, per tutto. Non si era mai potuta nemmeno permettere una televisione quando era piccola. Le spese per mantenere due bambini erano troppo elevate e solo dai 10 anni la famiglia riuscì ad averla. Per il computer invece dovette aspettare i 14.
Lui invece aveva tutto.
Ma viveva in un monolocale a causa del padre, le aveva raccontato Duncan.
 
Averlo a casa portava scompiglio. E oltretutto, quel monolocale era più vicino alla scuola.
 
Ma le differenze non erano solo quelle. Le distanze tra i due erano abissali. Lui era il tipico inglese nato da una famiglia ricca che pretendeva un comportamento rispettoso e degno di nota, e probabilmente, era anche capace di mantenerlo. Lui aveva vissuto di vizi senza fine e probabilmente era così che venivano spiegate le sue infinite sicurezze verso tutto.
 
Lei invece, era cresciuta in una strada che nessuno voleva percorrere. Aveva sempre fre quentato scuole malmesse per evitere ulteriori spese alla madre, dal liceo in poi, invece aveva puntato tutto sulle borse di studio. Era proprio così che era riuscita ad arrivare in inghiltera. Grazie a una borsa di studio, seppur parziale. 
Infatti, purtroppo quella scuola non era solita a fare entrare studenti senza neanche un'entrata minima, la madre continuava dunque a lavorare arduamente per mandare avanti la sua retta. E questo imbarazzava Gwen moltissimo.
Non perchè era povera, ma perchè non poteva fare nulla per aiutarla. Non più almeno di quel lavoro part-time in quello stupido bar.
 
Sospirò.
 
Ma infondo, doveva ammettere, che aveva passato momenti molto peggiori, arrivando quasi a perdere la casa e mai una volta che il padre fosse intervenuto. Gwen, dalla sua parte, non lo aveva nemmeno mai visto. A volte si chiedeva se fosse vivo. Ma la madre continuava a dire di sì, e lei non diceva altro.
 
Oltretutto, lei in confronto a Duncan era incredibilmente incerta. Incerta su ogni passo che faceva, incerta sulla vita, sulle scelte, su se stessa.
 
Si fermò. Chissà se anche Jake, dietro quel muro che si ostinava a costruire era così ... Insicuro.
 
Ed ecco che pensava nuovamente a Jake, poi perchè? 
Lei sapeva di amare Duncan, ne era certissima, ma doveva ammettere che quando stava vicino a Jake si sentiva più ... A suo agio.
 
Sentirsi a suo agio con un ragazzo che non è il tuo fidanzato cosa voleva dire? Stava di fatto che quando gli parlava non era perennemente preoccupata o confusa ... Con lui diceva ciò che pensava. Forse perchè in fondo sapeva che lui, sotto le somigliava. Sì.
Probabilmente in passato, quando ancora lei riusciva a definirsi normale, sarebbe stata volentieri intere serate a parlare con quel ragazzo. Jake.
 
Riiniziò a correre.
Non doveva. Non doveva pensare a Jake.
Era sbagliato, lui non c'entrava con lei. Lui era solo un amico. E nemmeno il suo. Lui la odiava. Glielo aveva detto, no?
 
L'aveva definita volgare e presuntuosa ... Lei aveva fatto altrattanto. Ma avevano comuqnue continuato a parlare.
Sì, a parlare.
A predersi in giro.
A punzecchiarsi.
Ad arrabbiarsi.
A confortarsi.
A confidarsi.
A ... Scoprirsi?
 
Tutti quei pensieri, tutti sbagliati. Ma che le succedeva?
 
Avrebbe dovuto pensare solo ed unicamente a Duncan, l'unico che l'aveva accolta a casa, che l'aveva curata, che l'aveva amata con tutto se stesso. Sì, perchè ne era certa anche di questo. Che lui amasse lei come lei amava lui.
Perchè era così, no?
 
E poi tutte quelle incertezze tornavano. Ogni pensiero che formulava portava ad una fine che era la domanda per appurarne la certezza stessa. Ma purtroppo la risposta non arrivava.
 
Era ormai un'ora che correva per la città, quando suonò il cellulare. Era Duncan. "Pronto?" disse lei col fiatone.
"Gwen? Dove sei? Mi sono svegliato e non ti ho vista!"
"Oh ... T-Ti ho spaventato ... Scusa, io sono al parco! Sto facendo una corsetta"
"Non preoccuparti, solo che non vedendoti ero ..."
"Beh sto bene!" disse lei cercando di rendere la sua voce il più possibile allegra.
"Bene. Ti amo, ciao!"
"Ti amo anche io, ciao" attaccò. 
 
Era vero. Lo amava.
Ma c'era sempre quancosa che la bloccava.
 
Prese un respiro per tornare a correre, quando vide davanti a sè quel ragazzo con lo sguardo confuso, o meglio sorpreso.
Sì, perchè lo era davvero. Positivamente. Appena l'aveva visto aveva sentito qualcosa scaldarsi in lui. Ma cosa, non lo sapeva ancora ... Attrazione fisica ... Continuava a ripetersi come un ossesso mentre anche il solo vedere i suoi occhi gli illuminava la giornata.
 
Non diceva nulla. Nessuno dei due diceva nulla. Quella scossa era tornata. La sentivano entrambi, ma non lo avrebbero ammesso. Non l'uno con l'altro comunque.
 
Una voce ruppe il silenzio "Eccomi!! Jake!!" una bambina gli agguantò la mano con un sorriso enorme sulle labbra.
Era molto piccola. Sui 5 anni. Aveva i capelli lunghi e castani e dei grandi occhi verdi.
 
Il ragazzo, come risvegliatosi da un incantesimo si rivolse alla piccola sorridendo.
"Sì, brava Rose" 
 
Quel sorriso. Non lo aveva mai visto. Era diverso da sempre. Dolce, perfetto, gentile. Lei era senza parole nel vedere quanto potesse brillare quel ragazzo.
 
Accarezzò alla bambina i capelli. Mentre la piccola osservava la ragazza che aveva di fronte. Li guardava. 
Era davvero bella, si ritrovò a pensare la piccola Rose. 
Magra, con dei capelli colorati come quelli delle principesse che le piaceva guardare alla tv e gli occhi grandi e neri.
 
Anche Jake guardò Gwen. Era lì. Non sorrideva, ma aveva un'espressione dolce. La si vedeva la felicità, dietro quelle labbra, dietro i suoi occhi. Perchè poi?
Non importava. Bastava che fosse felice. Era la prima volta che faceva un pensiero simile nei confronti di una ragazza. Un pensiero oltre  la fisicità. Ormai si ritrovava in un vicolo fin troppo vile. 
 
Non era il fisico ciò che lo attirava davvero. Inutile mentire a se stessi ... Certo, a se stessi. Ma agli altri si poteva. Sì, agli altri sì.
 
Di nuovo quella scossa. Passava da uno sguardo all'altro come pura adrenalina. Comprensione. Agio. Calma. Lei era felice. Leggera. 
Jake. Grazie  a lui?
Pazza.
 
La bambina interruppe entrambi "Sei una principessa?" chiese la piccola a Gwen.
Ed ecco un colpo. Strano, bizzarro, nuovo.
Avrebbe voluto dire sì. Jake lo avrebbe urlato. Perchè in effetti la bellezza e la purezza erano quelle.
Di un principessa.
 
La ragazza sorrise alla fine allargando le sue labbra "No, piccola!" disse chinandosi per essere alla stessa altezza.
"Però lo sembri ..." disse la piccola allungando la mano libera che aveva verso il piccolo naso all'insù di Gwen.
"Ahahahaah! Anche tu lo sembri!" disse la ragazza.
"Ahahah! Io sono Rose!" disse la piccola presentandosi.
"Io Gwen"
La bambina si inchinò.
"Cosa fai? Ti inchini?" le interruppe Jake.
"Zitto! Non lo sai che le principesse si inchinano sempre?" disse la bambina severa.
Il ragazzo si posò una mano sulla fronte ridendo. "Se lo dici tu ..."
"E' vero zio!"
 
Gwen spalancò gli occhi "Z-Zio?"
Jake tornò a voltarsi verso Gwen "Sì, è la figlia di mia sorella ..."
"Oh" disse la ragazza sorridendogli.
La piccola posò gli occhi su di lei, poi su di lui, poi ripensò a quegli sguardi. Vedere Jake sorridere a quella bellissima principessa, lo rendeva diverso. Più bello, come un principe.
La piccola indicò il ragazzo "Sei un principe!"
Lui guardò la bambina non capendo.
"Se hai una principessa sei un principe anche tu!" disse Rose convinta.
"Ma di che parli?"
"Non credevo fossi un principe perchè tu non sei mai felice tanto come ora! Come ora che vedi lei! Lei è la tua principessa quindi se ti fa felice! Poi solo lei ti fa così bello!" concluse dopo avere articolato alla rinfusa quelle parole, indicando Gwen.
Jake dalla sua parte non sapeva più che dire.
Quella bambina aveva capito cose che lui stava tenendo celate come oro.
E le aveva capite al volo, solo perchè lo conosceva. Cosa avrebbe fatto ora?
 
Gwen lo guardava come alla ricerca di una conferma.
 
Quella bambina ... Diceva cose forse senza senso. Forse. 
Infondo era lei che passava la vita al fianco di quel ragazzo ... Aveva detto la verità? E perchè ora la ragazza si sentiva morire senza una risposta?
 
Si guardavano.
 
"I-Io ... Devo andare" sussurrò Jake prendendo la bambina con sè.
Si voltò per poi sparire da quella strada. Gwen non riusciva a muoversi. Perchè quel ragazzo le faceva un effetto tale?
Voleva una risposta. 
La voleva, ma ... Forse era meglio non averla. Forse.
 
"Aspetta!" urlò alla fine.
Il ragazzo si voltò sorpreso da quella voce.
Gli arrivò alle spalle.
 
Duncan ... Jake ... Una scelta.
Da quando?
Da quando doveva scegliere?
Sentì gli occhi inumidirsi.
Poi si buttò tra le sue braccia.
Lui la accolse confuso. Cosa stava facendo? Poi di nuovo quel calore. Era in trappola. Ora che la sentiva se ne rendeva conto. Lui ... Lui la amava.
Era un errore, ma ... Era possibile evitarlo?
I pensieri non andarono oltre ... Lei lo strinse di più singhiozzando. No. Non poteva evitare di amare tutto di lei.
Erano uguali.
 
Intanto il sole iniziava a spuntare e a bucare quelle macabre nubi ...
 
La bimba le prese la mano "C-Cosa hai?"
Gwen la guardò.
Quell'innocenza. La desiderava con tutta se stessa. Voleva essere certa di tutto. Come quella bambina. Invece no. Era cresciuta.
Aveva compiuto scelte. Ed incontrava ostacoli.
 
Sospirò.
"Stasera ... C'è la sera per famiglie ... CI vestiremo da principesse ... Portala" sussurrò al ragazzo, per poi staccarsi.
Lui annuì.
"Stai bene?" chiese Jake preoccupato.
"No ..." disse sincera Gwen per poi voltarsi verso casa.
 
Ma che stava facendo? 
Cosa non andava in lei?
Cosa provava, dannazione!
Si sciolse i capelli e lo sentì. Il profumo di Jake ... Un senso di te ...
Poi si strinse a se la giacca, di Duncan.


*AD
Ciaoooo! :D
Parto con il ringraziare
MatitaAppuntita per le sue recensioni sempre gradite :'')
Recensite e ditemi che ne pensare :'3
  
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