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Autore: moriartea    01/01/2013    6 recensioni
Ogni giorno apro quel sito e i messaggi sono sempre gli stessi.
La mia autostima è completamente sparita.
La mia vita non ha più un senso.
Non aspetto altro che accendere il computer per vedere cosa dice di me.
E sono arrivata al punto di essere quasi sicura che abbia ragione, e che dovrei morire.
Mi sento uno scarto, un parassita, un oggetto inutile e che non aspetta altro di essere buttato.
Non credo che riuscirò a reggere questa situazione per altro tempo.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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29 Dicembre.
Torno a casa da scuola e lancio lo zaino in qualche angolo a caso del corridoio.
Sono a casa sola, mia madre mi ha lasciato qualcosa da riscaldare nel microonde, ma non ho molta fame.
Mi fiondo subito nella mia camera, accendendo il computer.
Mia madre dice che ne sto diventando dipendente, che quel aggeggio – così lo chiama lei – si sta lentamente impadronendo di me e io, ingenua, non me ne rendo conto.
Bah, cazzate.
Il fatto è che sto spesso su internet per poter parlare con la mia migliore amica.
La mia migliore amica si chiama Amy, e abita dall'altra parte del pianeta.
Ci siamo conosciute su internet, e possiamo parlare solo tramite social network.
Lei è più grande di me, va già all'università e studia l'italiano, quindi io la aiuto con la mia lingua e lei mi aiuta con l'inglese. E' davvero una ragazza meravigliosa, e spero seriamente di poterla incontrare un giorno. Sarebbe magnifico.
Se non fosse per lei non sarei costantemente connessa, sicuramente.
Uno alla volta apro tutti i siti su cui sono iscritta: Facebook, Twitter, Youtube, Tumblr e così via.
Controllo i messaggi, rispondo a tutti e apro Ask.fm, un sito su cui puoi fare e ricevere domande di ogni genere. Io e Amy ultimamente parliamo soprattutto lì, ci facciamo domande a vicenda, è divertente.
Rispondo a un paio di domande e subito me ne arriva una nuova.
Clicco sulla scritta “1 nuova domanda” con tranquillità, convinta che sia Amy, ma resto a bocca aperta quando leggo il contenuto del messaggio.

 

Mi fai schifo, meriti di morire.”

 

Non capisco, chi può avermi detto una cosa simile?
Che io sappia non ho nemici, non conosco nessuno che possa odiarmi a tal punto.
Decido di ignorare la domanda ed eliminarla.
Probabilmente è solo qualche immaturo che si diverte a fare scherzi alla gente usando l'anonimo.

 

 

 

 

30 Dicembre, ore 15.30.
Ho appena finito gli esercizi di matematica per le vacanze, e non avendo altri impegni decido di accendere il computer per chiacchierare un po' con Amy.
Apro Ask.fm e trovo un paio di sue domande e una con l'anonimo.

 

Ce l'hai il coraggio di rispondermi almeno? Cos'è, non sai cosa dire perché sai che ho ragione? Sai che è vero che meriti di morire, no?”

 

Perché? Perché dovrei meritarmi di morire? Chi può essere a dirmi cose così brutte?
Forse devo continuare a ignorarlo.
Magari se non gli do corda si stancherà e la smetterà con queste stupide domande anonime.
Sì, forse è meglio così.

 

 

 

 

30 Dicembre, ore 22.00.
Esco dalla doccia, mi infilo il pigiama e mi butto sul letto, sbuffando.
Io e Amy stiamo parlando poco ultimamente, lei è molto impegnata con gli studi e c'è il problema del fuso orario. Mi manca molto.
Rispondo a qualche messaggio su Facebook e apro Ask.fm, sperando di trovarmi qualche sua domanda recente, perché significherebbe che è ancora connessa e che riusciremo a parlare un po'.
Sbarro gli occhi quando vedo che ho 27 domande a cui rispondere, cosa mai successa perché di solito non ne ho più di cinque o sei.
Apro la pagina delle domande ma tutto il mio entusiasmo si spegne quando inizio a leggerle.

 

Ti ho di rispondermi, brutta troia.”
Forse troia è anche troppo poco per una come te. Ti sei limitata a farti tutto il paese o sei passata anche oltre?”
Mai pensato di suicidarti? Faresti un favore a tutti, credimi.”
Fai pena. Non saresti dovuta nemmeno nascere.”

 

Sento un nodo alla gola.
Cos'ho fatto di così male? Non ho mai insultato nessuno, non ho organizzato scherzi di nessun tipo, non ho fatto niente. Come può una persona odiarmi così tanto da arrivare al punto di augurarmi la morte?
Scorro tra la lista di domande, sono tutte sue tranne tre, che sono di Amy.
Le rispondo e resto per qualche secondo – o qualche ora, non lo so – a fissare lo schermo del computer, leggendo e rileggendo quelle parole. Adesso basta, devo rispondere.

 

Posso sapere cos'hai contro di me? Perché mi dici queste cose? Prova a conoscermi prima di giudicarmi in questo modo. Ti prego, smettila.”

 

Con la mano tremante premo il tasto Invio e pubblico la risposta.
Spero che tutto questo finisca presto, perché non credo di poterlo sopportare ancora per molto.

 

 

 

 

31 Dicembre.
Oggi è l'ultimo dell'anno, il che significa giornata di riposo.
Stasera vado ad una festa a scuola, la organizzano tutti gli anni, ci si diverte un mondo.
Tra un'ora devo iniziare a prepararmi, ho l'istinto di accendere il computer per passare il tempo ma mi blocco.
E se dovessi ritrovarmi di nuovo piena di quegli insulti?
Però è l'ultimo dell'anno, Amy sarà sicuramente connessa, e muoio dalla voglia di parlare con lei.
Va bene, accendiamolo.
Apro il sito e trovo due domande. La prima è di Amy, dice che ha letto la mia risposta e che non devo ascoltare quello stupido, e che se la storia continua sarebbe meglio che ne parlassi con i miei genitori.
Ma come faccio a parlargliene? Se lo faccio mi toglieranno sicuramente da ogni social network esistente, e poi come farò a parlare con Amy? No, non se ne parla. Non lo saprà nessuno.
Leggo la seconda domanda, è anonima.

 

Finalmente ti sei degnata di rispondermi puttanella che non sei altro. Che fai stasera? Ti ubriachi e ti scopi una dozzina di ragazzi diversi? Ma stai attenta ai fuochi d'artificio, potresti ferirti o addirittura morire. Ahahaha sarebbe bello, non credi? Un mondo senza di te. Il paradiso.”

 

Solo dopo un paio di secondi mi rendo conto di star piangendo.
Io non capisco, non capisco niente.
Perché?
Perché se l'è presa così tanto con me?
Chi è questa persona?
Cosa dovrei fare in una situazione simile?
Non lo so, riesco solo a piangere. Mi sento sola, mi sento uno schifo.
E una parte di me sta iniziando a pensare che questo tizio abbia ragione, e che forse si starebbe davvero meglio senza di me.

 

 

 

 

23 Gennaio.
E' passata qualche settimana e le cose non sono cambiate.
Ogni giorno apro quel sito e i messaggi sono sempre gli stessi.
A scuola non mi sto più impegnando, non ne ho la forza.
Non parlo con nessuno, nemmeno con i miei genitori.
Mangio poco, non dormo affatto.
Non esco di casa perché ho paura che qualche sconosciuto possa iniziare ad attaccarmi.
La mia autostima è completamente sparita.
La mia vita non ha più un senso.
Non aspetto altro che accendere il computer per vedere cosa dice di me.
E sono arrivata al punto di essere quasi sicura che abbia ragione, e che dovrei morire.
Amy è preoccupata, mi ripete che dovrei dirlo a miei ma non voglio. Ho troppa paura di perderla.
Mi sento uno scarto, un parassita, un oggetto inutile e che non aspetta altro di essere buttato.
Non credo che riuscirò a reggere questa situazione per altro tempo.




 

24 Gennaio.
Apro Ask.fm col cuore in gola, immaginando già le parole che troverò scritte.
Infatti, ho quattro nuove domande, tutte anonime.

 

Ma non ti sei ancora uccisa, puttanella? Non vuoi rendermi felice e sparire dalla faccia della terra?”

 

Non faccio in tempo a leggere le altre che scoppio a piangere in maniera incontrollabile, prendo il computer e lo lancio contro il muro, sperando di romperlo e che in qualche modo tutto questo possa finire.
Mi butto a faccia in giù sul cuscino, incapace di fare qualsiasi cosa. In questo momento riesco solo a piangere.
Sento la porta della mia camera aprirsi ma non mi importa, non ho la forza di fare nulla.
Mio fratello maggiore si siede vicino a me e mi aiuta a tirarmi su con la schiena.
Che succede?”
Faccio per parlare ma appena apro bocca l'unico risultato è un pianto ancora più disperato.
Mi stringe tra le sue braccia, coccolandomi e cercando di consolarmi, senza però ottenere alcun risultato.
Basta, devo dirlo a qualcuno o finirò per esplodere.
Mi stacco leggermente da lui, raccolgo la poca forza che mi è rimasta e gli indico il computer a terra.
Lui va a prenderlo e lo appoggia sul letto.
Ha gli occhi lucidi quando ha finito di leggere tutte le domande – vecchie e nuove – che non avevo avuto il coraggio di eliminare.
Chi è stato a dirti queste cose?”
Incapace di parlare mi limito a fare segno di no con la testa, facendogli capire che non lo so.
Mi abbraccia di nuovo, più forte questa volta.
Ehi, rilassati, adesso ne parliamo a mamma e papà e vedrai che finirà tutto.”
Ma...ma...ma Amy...io non...lei è...”
Oh santo cielo, non riesco più a formulare una frase sensata.
Chi è Amy?”
Prendo un respiro profondo, asciugo le lacrime e finalmente trovo la forza di dire tutto.
E' quasi un mese che va avanti così, ogni giorno ricevo insulti su insulti, volevo dirlo a mamma e papà ma ho paura che mi facciano togliere l'iscrizione al sito. Amy è la mia migliore amica, è americana e senza internet non potremmo parlare in nessun modo. Non voglio perderla ma non voglio nemmeno continuare a essere odiata in questo modo.”
Respiro nuovamente, sentendomi un po' meglio dopo averlo detto a qualcuno.
Mio fratello mi guarda perplesso, non sapendo cosa fare.
Perché non gliene parli ma gli dici anche di questa Amy e gli dici che non vuoi perderla?”
Ma loro non capirebbero, loro mi direbbero che mi dimenticherò di lei e che l'unica soluzione è togliermi dal sito.”
Non puoi continuare così però.”
Lo so.”
Mi guarda, abbozzando un sorriso.
Vedrai che finirà tutto.”
E quando? Io non ce la faccio più...”
Non lo so, ma ce la faremo, te lo prometto.”
Mi da un leggero bacio sulla guancia e mi abbraccia un'altra volta.
Adesso mi sento più sicura.
Ho capito che non sono sola.
Infondo lui ha ragione, posso dirlo a mamma e papà spiegandogli anche perché non voglio togliermi dal sito.
Posso farcela.
Sono più forte di quelle parole.
Troverò una soluzione, finirà tutto.
Non sono sola.


 

hola.
la mia prima storia originale, che emozione *prende i fazzoletti*
in questo caso non ho parlato di un caso proprio estremo di cyberbullismo, ma insomma anche se la cosa dura poco fa male lo stesso.
ci sono troppe persone vittime di cyberbullismo, e personalmente credo che questa cosa dovrebbe finire.
spesso le parole fanno più male di uno schiaffo, ve lo assicuro.
vabbè non voglio dilungarmi troppo che già la storia è molto lunga.
spero solo che vi piaccia e che ci penserete due volte prima di scrivere un insulto a qualcuno.
alla prossima, love you all.♥

   
 
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