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Autore: Yu_    01/01/2013    4 recensioni
Questa è la storia di una ragazza qualunque che un giorno torna a casa e la sua vita cambia completamente: Caspian e i re di Narnia la trascinano in questo meraviglioso mondo scoprendo, successivamente, di avere anche un fratello. Tuttavia le cose si complicano: la guerra contro Miraz è imminente e le forze per contrastarlo sono poche, ma fortunatamente alla fine arriverà un aiuto da più lontano.
Dal quinto capitolo:
"Io sono tua sorella"dissi titubante.
"E cosa te lo fa pensare?"mi chiese Caspian.
"Te l'ho già detto!"gli urlai.
"Tutto questo è impossibile! Io non ti credo"
Genere: Commedia, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caspian, Edmund Pevensie, Lucy Pevensie, Peter Pevensie, Susan Pevensie
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“Benvenuti!”esordì Aslan. “Siamo tutti riuniti qui oggi per celebrare i nostri nuovi re!”.

Ci fu un attimo di silenzio.

“Per un lungo periodo questa terra ha conosciuto solamente la guerra ed è giusto che ora ci sia un periodo di prosperità.”.

Mentre Aslan continuava a parlare ci chiamò una voce: era Trumpkin.

“Vostre Maestà.”sussurrò. Lui e altri quattro nani avevano in mano ognuno un cuscino con due corone su ciascuno.

“Dovete portarli su e il più piccolo tra di voi porrà le corone sui capi dei nuovi re.”disse.

“Sei tu!”mi disse Caspian.

“Ma come?”chiese Peter. “Non è Lucy?”.

“Io ho un anno in più!”esclamò lei.

“Sei scandaloso!”sbottò Susan. “Non sai nemmeno l’età di tua sorella!”.

“E tu sei noiosa!”ribattè lui. “Ti metti a discutere anche il giorno dell’incoronazione!”.

“Ma smettetela!”esclamò Edmund. “A volte sembro più maturo io di voi!”.

Susan e Peter trattennero la risata. Fortunatamente il diretto interessato non se ne accorse, altrimenti sarebbero iniziati nuovi battibecchi.

Passando nei corridoi laterali arrivammo in cima alla sala. Aslan stava per chiamare i membri dell’Ordine uno ad uno. Il silenzio era sceso nella sala.

“Ecco a voi la duchessa Cho Chang, la Grintosa, primo membro interno del Consiglio e spadaccina di Narnia.”esordì il leone.

Lei venne avanti per il corridoio centrale. Avanzava lentamente ed era molto titubante. Sfoggiava un lungo vestito bianco che contrastava con i suoi capelli corvini che ricadevano dolcemente sulle sue spalle. Quando arrivò in cima, salì i tre scalini e fece un piccolo inchino quando arrivò davanti ad Aslan. Poi andò davanti ad un trono. A quel punto presi la corona d’oro che era sul cuscino di Lucy e gliela posi sul capo. Accennò un sorriso.

“Ecco a voi il duca Ron Weasley, il Rosso, secondo membro interno del Consiglio e spadaccino di Narnia.”.

Anche lui attraversò il corridoio centrale. Aveva un’aria leggermente contrariata, ma forse era una conseguenza del suo portamento fiero e sicuro. Anche lui fece un inchino e andò davanti al trono opposto rispetto a quello di Cho. Posi una corona d’oro anche sulla sua testa e poi me ne tornai al mio posto.

“Ecco a voi la duchessa Luna Lovegood, la Sognatrice, terzo membro interno del Consiglio e arciere di Narnia.”.

Camminò sul corridoio con la sua solita aria sognante. Il suo vestito era color argento e svolazzava di qua e di là e i capelli erano raccolti in un delizioso chignon. Si inchinò e poi andò vicino a Cho. Presi la corona d’argento dal cuscino di Edmund e gliela posai sul capo.

“Ecco a voi il duca Fred Weasley, il Burlone, quarto membro interno del Consiglio e arciere di Narnia.”.

Lui sfoggiava un completo rosso scuro intonato con i suoi capelli. Quando arrivò sul trono vicino a quello di Ron gli andai davanti lasciando la corona d’argento sopra la sua testa.

“Ecco a voi il duca George Weasley, il Buontempone, quinto membro interno del Consiglio e cavaliere di Narnia.”.

Lui era vestito esattamente come suo fratello e con fare compiaciuto arrivò vicino a Luna. Presi la corona d’oro dal cuscino di Susan e gliela posai sulla testa. Mi fece l’occhiolino.

“Ecco a voi il duca Draco Malfoy, il Testardo, sesto membro interno del Consiglio e cavaliere di Narnia.”.

Venne avanti con la sua veste verde e la sua solita aria strafottente e arrogante. Non era contento di essere seduto vicino a Ron e quando gli misi la corona d’oro mi rivolse un sorriso che era quasi una smorfia.

“Ecco a voi la regina Ginny Weasley, la Cacciatrice, membro esterno del Consiglio e sovrana di Telmar.”.

Si fece avanti con la sua veste blu sorpresa di essere una delle due regine. Era indescrivibile l’emozione sulla sua faccia. Presi la corona d’argento dal cuscino di Caspian e gliela posi in capo.

“Ecco a voi re Neville Paciock, il Coraggioso, membro esterno del Consiglio e sovrano di Telmar.”.

Venne avanti titubante e incerto, come il suo solito. Cercai di rassicurarlo con lo sguardo quando gli posai la corona in testa.

“Ecco a voi la regina Hermione Granger, la Brillante, membro esterno del Consiglio e gran sovrana di Telmar.”.

Rossa in faccia come il suo vestito avanzò velocemente, i capelli castani raccolti ai lati della nuca. Quando le posai la corona d’oro dal cuscino di Peter mi sembrò come se tremasse.

“E infine ecco a voi re Harry Potter, il Prescelto, membro esterno del consiglio e gran sovrano di Telmar.”.

Mentre avanzava verso il suo trono, quello centrale, il mantello marrone gli andava di qua e di là. Gli misi la corona in testa: aveva il sorriso stampato in faccia.

I dieci si misero tutti a sedere.

“Possa la vostra saggezza e la vostra lealtà illuminarci finchè vivrete. Sono certo che governerete questa terra con giustizia.”disse Aslan sorridendo.

La folla esultò e cominciarono applausi e grida di acclamazione.

“Sei stata brava.”commentò Edmund.

“Grazie.”risposi.

Mi abbracciò di colpo.

“Ehi!”esclamai. “Come mai?”.

“Perché sì.”rispose. “Perché per me sei unica, stupenda e rara. Perché io…”.

“Vostre Maestà…”ci chiamò Ripicì.

Mi sciolsi dall’abbraccio e vidi Caspian che mi faceva il pollice all’insù. Edmund sbuffò, ma poi ascoltò il topo.

“Tra poco dobbiamo andare fuori perché dovete chiudere il corteo.”disse.

“Adesso ci sarà un corteo fino a Cair Paravel, dove avrà luogo l’incoronazione dei re di Narnia.”disse Aslan rivolto alla gente.

La gente cominciò ad uscire dalla sala e a disporsi ai lati della strada per farci passare.

“Sono regina, ti rendi conto?”trillò Hermione.

“E’ un bene, no?”le dissi. Era davvero felice in confronto a qualche minuto in cui tremava di paura a causa dell’agitazione.

“E ora che facciamo?”chiese Harry.

“Disponetevi a coppie come siete nei troni.”ordinò Peter. “Si va a Cair Paravel.”.

Harry e Hermione che aprivano il corteo reggevano lo stendardo con lo stemma. Ci facemmo largo tra la folla che ci seguiva. Io ero in coppia con mio fratello. Oggi era più bello del solito: sembrava cambiato, era diventato un uomo dal portamento fiero e sicuro, pronto a governare su Narnia. Durante il corteo tenne sempre un atteggiamento fiero e quasi non batté ciglio. Susan lo venerava con lo sguardo e lui ne era consapevole. I fauni dietro di noi cominciarono a suonare e a ballare. Impiegammo circa un’ora e mezza per arrivare, ma nessuno sembrava essere stanco. Il nostro lungo cammino finì dentro la sala dei quattro troni.

“Caspian…”bisbigliai, ma lui non mi sentì.

“Caspian!”esclamai con più forza e lui si girò.

“Dimmi.”disse.

“Ma ora si pranza, vero?”gli chiesi. Mi era venuta una fame da lupi.

“Veramente ora ci incoroneranno…”disse.

Rimasi sbigottita. Io avevo capito che dopo la prima incoronazione ci sarebbe stato il pranzo. Uffa, avrei dovuto aspettare un’altra ora come minimo.

“Ehi, sembra che hai visto un fantasma.”mi canzonò.

“Ho fame!”mi lamentai.

“Dai, non pensarci!”mi rassicurò.

“State zitti!”sussurrò Susan.

Ci zittimmo, ma Caspian mi fece l’occhiolino. Poi avanzammo ancora in mezzo alla folla e alla fine io, lui, Edmund e Lucy ci ritrovammo davanti ai quattro troni. I membri dell’Ordine erano seduti su delle sedie laterali, cinque a destra e cinque a sinistra. Con la coda dell’occhio sbirciai all’indietro e vidi che dietro di noi non c’erano più né Susan né Peter. Era giunto il grande momento. I fauni smisero immediatamente di suonare e si spostarono per far passare il grande leone.

“Benvenuto popolo di Narnia!”cominciò. “In questo palazzo oggi celebreremo i nuovi re di Narnia come mille anni fa.”.

Breve pausa. Quasi nessuno respirava da quanto silenzio c’era. Era davvero un momento magico.

“In nome dell’Ordine del Leone ecco a voi la regina Miriam, la Virtuosa.”.

Peter, che faceva la stessa cosa che avevo fatto io nel palazzo di Telmar, prese una coroncina d’argento dal cuscinetto di Susan e me la posò sulla testa. Mi sorrise, ma non era uno dei suoi soliti sorrisi. Il suo voleva dire “Sono fiero di te”. Ricambiai il sorriso.

“In nome delle Isole Solitarie, ecco a voi re Caspian, il Navigatore.”.

Quando Peter arrivò per posargli sulla testa la corona d’argento, mio fratello dovette abbassarsi perché era un pochino più alto di lui.

“In nome dello sfavillante Mare dell’Est ecco a voi la regina Lucy, la Valorosa.”.

La sua corona era uguale a quella che la sorella aveva portato in passato. Quasi cadde all’indietro dall’emozione quando il fratello gliela posò sulla testa.

“E in nome del grande Bosco dell’Ovest ecco a voi re Edmund, il Giusto!”.

Lui, il nuovo re, risplendeva nella sua veste color argento come nessuno aveva mai fatto. Peter non sembrava dispiaciuto, anzi, era orgoglioso e felice per fratello.

Ci sedemmo tutti sui troni.

“Quando si è re o regine di Narnia si è sempre re o regine!”ripetè Aslan la frase tanto amata. “Possa la vostra grandezza illuminarci finchè resterete in vita.”.

La folla acclamò.

“Lunga vita a re Edmund! Lunga vita alla regina Lucy! Lunga vita a re Caspian! Lunga vita alla regina Miriam!”.

Sorrisi e quasi mi venne da piangere per la felicità.

“E ora, che inizi il banchetto!”finì Aslan.

Tutte le persone cominciarono a dirigersi verso la sala da pranzo. Lacrime di gioia solcarono davvero il mio viso. I gemelli se ne accorsero.

“Eh no bella mia!”esclamò Fred.

“Così ti va via il trucco…”disse George.

“E poi mica vorrai dare spettacolo, vero?”aggiunse Fred.

“Insomma, sei la nuova regina!”disse George guardandosi intorno. “Un pochino di contegno!”.

“Ma voi due zitti mai, eh?”li rimproverai smettendo di piangere.

“Ecco, lo vedi?”strepitò Fred. “Hai il trucco colato!”.

“Dove? Dove?”dissi correndo in cerca di uno specchio.

“Ce l’abbiamo fatta a farla smettere!”bisbigliò George.

Io li adoravo. Tra tutte le persone che avevo conosciuto loro erano davvero le migliori. Iniziai subito a ridere.

“Visto?”disse Fred.

“Però hai veramente il trucco scolato…”osservarono insieme.

“Non ci credo!”esclamai.

Fred alzò le spalle. Non gli credevo, ma dovevo avere una conferma. Mi girai verso Edmund.

“Ed, ho il trucco sbaffato?”gli chiesi.

“Ma dai pure retta a quei cretini laggiù che ora si stanno sbellicando dalle risate?”disse lui indicando i gemelli. “Sei magnifica come sempre!”.

Sentii le guance avvampare e anche le sue si erano leggermente tinte di rosso.

Nel frattempo Fred e George se l’erano svignata e erano spariti nella sala da pranzo.

“E se andassimo anche noi a mangiare?”proposi.

Lui annuì e ci indirizzammo anche noi verso il banchetto.

La sala era tutta addobbata con gli stemmi reali ed era piena di cose da mangiare. Credo che in quel giorno presi almeno un chilo. Feci a gara con i gemelli a chi mangiava di più. Naturalmente vinsero loro e per questo mi presero in giro tutto il giorno. Dopo pranzo ci spostammo sulla terrazza che dava sulla spiaggia. Lì Edmund, da nuovo re, fece un discorso parlando delle nuove leggi, del nuovo governo, delle tradizioni, di ciò che sarebbe successo. Un discorso da vero re supremo che durò circa mezz’ora. Poi ci furono dei giochi sportivi in nostro onore, come lotta, incontri di spade e gare di tiro con l’arco (erano pacifici, non moriva nessuno). Poi ci fu uno spettacolo di danza e un concerto con flauti e liuti organizzato dai fauni. Le driadi intonarono vari canti e fu tutto molto bello ed entusiasmante.

Dopo questo pomeriggio intenso arrivò l’ora di cena.

“Vuoi continuare con la gara?”mi chiese George.

“No, grazie!”risposi. “Mi fate ingrassare e dopo non mi entrano più i vestiti!”.

Entrambi scoppiarono a ridere.

“Ma smettetela! Dopo come posso mantenere la mia linea e rimanere bella e magra?”.

Risero ancora più forte.

“Allora andate a quel paese!”esclamai facendo per andarmene. “Accidenti a me che mi confondo con voi!”.

“Aspetta!”mi chiamò Fred. “Perché non vai da Edmund?”.

Continuarono a ridere.

“Perché se non sparite dal mio raggio visivo vi picchi entrambi!”esclamai e loro scapparono a gambe levate.

Ora la sala era tutta illuminata con un lampadario gigante ed era piena di gente. C’erano altri re e principi venuti da altre terre. Non mancavano satiri, fauni, centauri, nani e driadi venuti per acclamarci. Le cose da mangiare erano buonissime e c’era ogni ben di dio, come piatti tipici narniani che nel mio mondo non esistevano. Conobbi tantissime persone.

Dopo il banchetto cominciarono i balli. A noi re venne chiesto di aprire le danze. Ballai con mio fratello e le musiche erano simili a quelle rinascimentali del mio mondo.

Dopo il primo ballo lasciai andare mio fratello e ballai con Peter.

“Secondo me è la serata buona.”mi disse.

“Per cosa?”chiesi ingenuamente.

“Dai, che hai capito…”disse.

Svoltai gli occhi e continuai a ballare.

“Ehi, se vuoi ti lascio andare…”continuò.

“Vuoi pensare a ballare e chiudere quella bocca?”lo rimproverai.

Mi sorrise malizioso, ma poi non osò dire altro. Dopo la seconda danza ballai con Fred.

“Lo sai che è carina?”mi disse.

“Ma chi?”gli chiesi.

“Lucy!”esclamò a bassa voce. Spalancai la bocca.

“Che c’è?”disse.

“Vai a ballare con lei immediatamente!”esclamai.

“Ma perchè?”.

“Tu fallo e basta!”esclamai accompagnandolo, anzi, spingendolo da lei che stava ballando con Malfoy. Ci scambiammo e lui ballò con me.

“Felice?”mi chiese.

“Certo!”esclamai. “Perché tu non lo sei?”.

“Sì…”biascicò.

Sapevo che non lo era. Si limitava ad avere quella solita aria da superiore che lo caratterizzava.

“Che hai?”gli chiesi.

“Niente, stai tranquilla…”rispose, ma non fu affatto convincente. Fece un sorrisetto forzato per rassicurarmi. Risposi al sorriso, ma non ero affatto convinta. Qualcosa non gli andava bene e si vedeva tanto!

Ad un certo punto Edmund venne verso di noi.

“Mi fai questo onore?”disse con voce profonda e offrendomi la mano.

Draco nemmeno ci guardò e subito si staccò in cerca di qualcun’altra con cui ballare. Era proprio insopportabile quando faceva così.

“Certo che vi faccio questo onore, mio re!”risposi facendo un inchino.

Il ballo che feci con lui fu il più bello. Sapeva trasportarmi e coinvolgermi come nessun altro.

“Senti…”mi disse lui alzando lo sguardo verso di me.

“Ehi Miriam!”mi chiamò George. “Posso ballare con te?”.

Edmund svoltò gli occhi al cielo.

“Mi dovevi dire qualcosa?”gli chiesi.

“No, tranquilla!”esclamò sarcastico. “Tanto c’è ancora tutta la sera, no?”.

Mi sembrò guardasse male George. Infatti anche lui quando gli passò accanto fece una faccia strana, a mo’ di scusa.

Dopo di lui ballai anche con estranei, come altri principi o re che erano stati invitati. Tante persone mi consigliarono di cominciare a mettere gli occhi su qualcuno, ma nessuno di loro mi aveva colpito particolarmente. E poi a me piaceva Edmund, di certo non me ne andavo con il primo principe che passava.

Alla fine ero stanchissima e in quella stanza era talmente caldo che non riuscivo a respirare. Decisi quindi di uscire fuori in terrazza. Mi sedetti sulle scalette che portavano in giardino e tolsi le scarpe. Anche quelle avevano cominciato a farmi veramente male.

In un certo senso ero uscita anche per osservare le stelle e in modo particolare la luna. Era enorme, del colore dell’oro e si specchiava perfettamente nell’acqua del mare formando un cerchio quasi perfetto. Potevo stare lì ore a guardarla senza mai stancarmi. Infatti non so quanto stetti lì fino a quando una voce mi distolse dai miei pensieri.

“Ehilà!”esclamò Edmund. “Come mai qui tutta sola?”.

“Non ne potevo più!”risposi. “Dentro quella stanza non si respira, quindi sono uscita a prendere una boccata d’aria.”.

Si sedette accanto a me.

“E scommetto che non sei uscita solo per la troppa afa, ma anche per osservare le stelle.”constatò.

“Sì!”esclamai. “Da Cair Paravel si vedono molto meglio rispetto alla Tavola di Pietra.”.

Lui sorrise mostrando i suoi denti perfetti.

“Sembra giorno.”osservò.

“Davvero!”dissi. “Stasera la luna è speciale, emana una luce particolare. La trovo stupenda.”.

“Tu sei stupenda!”esclamò deciso.

Rimasi spiazzata. Avevo forse sentito male? Ero completamente rincoglionita?

Mi voltai verso di lui per chiedere spiegazioni, ma vidi che piano piano la sua faccia si stava avvicinando alla mia. Sapevo cosa stava per succedere, quindi non osai dire niente. Abbassai lo sguardo e i miei occhi incontrarono i suoi. E accadde tutto velocemente. Posò delicatamente le sue labbra sulle mie e risposi al bacio senza esitare. Mi mise una mano sulla guancia e io nei suoi capelli. La sua lingua entrò nella mia bocca e incontrò la mia. Cominciarono a muoversi insieme, l’una che seguiva il movimento dell’altra. Ad un certo punto ci staccammo.

“Non sai quanto ho aspettato questo momento.”gli dissi.

“Anche io!”esclamò.

Stavolta fui io a baciarlo, però con molta più foga e più intensamente. Mise le mani sui miei fianchi e mi strinse forte a sé. Poi sentii degli schiamazzi misti a risate e urletti. Poi un applauso.

Edmund si staccò e ci girammo: una folla capitanata dai gemelli ci aveva appena visti baciare. Sentii le guance avvampare. Sorrisi e mi rimisi le scarpe pronta per tornare dentro.

“Re e regina, cosa avete da dirci?”disse Fred a mo’ di intervista.

“Dico, Fred, che ho imparato il mestiere e che non ci metto niente a farvi uno scherzo.”disse Edmund.

La folla (in cui c’erano anche i suoi fratelli, l’Ordine e Caspian) rise.

“Va bene ragazzi, qui non c’è niente da vedere!”esclamò George. “Circolare!”.

Presi la mano di Edmund e posai di nuovo le mie labbra sulle sue e andammo dentro. I fauni stavano ancora suonando. Sbirciai e vidi che tutti ci guardavano sorridendo. Scorsi poi una testa bionda che sbaciucchiava una driade.

“Ma è Draco!”esclamai indicandolo.

“Che ipocrita!”esclamò Edmund incredulo. “Che ipocrita! Ti prego, posso ucciderlo?”.

“Perché?”esclamai. “Ora che ha combinato? Sta sbaciucchiando una driade, non credo sia un crimine, no?”.

“Come ben sai l’occhio nero me l’ha fatto lui!”urlò. “Ma non ti ho mai detto il vero motivo. Mi ero messo d’accordo con i miei fratelli e i ragazzi dell’Ordine che se ti si avvicinava loro dovevano distrarre o te o lui con una qualunque stronzata. Tu gli piacevi e secondo quelli dell’Ordine non aveva mai provato un sentimento del genere per qualcuno.”.

Rimasi di stucco.

“Lo so, sono stato proprio un egoista. Ho messo davanti solamente i miei sentimenti, non pensando che stavo facendo del male a lui e pensando che tu potessi ricambiare i miei.”disse. “Mi dispiace.”.

Ero incredula. Aveva fatto tutto questo per me. Non nascondo che quella era stata davvero una cosa egoista, ma l’aveva fatto per me. Lo baciai senza pensarci due volte. Qualunque cosa avesse fatto per allontanarmi da casa non importava in quel momento.

“Non importa!”esclamai e lui sorrise.

Lo portai in mezzo alla sala e continuammo a ballare per tutta la sera. Non ero mai stata così felice come in quel momento. Mi piaceva e sapevo che lui provava la stessa per me.

Poi ci mettemmo a sedere poiché eravamo esausti.

“Posso chiederti una cosa?”gli domandai.

“Ma certo!”esclamò.

“Un po’ di tempo fa ho visto che parlavi fitto fitto con Fred e George.”cominciai. “Che avevate da dirvi?”.

Esitò un attimo.

“Mi hanno chiesto se volevo andare a lavorare con loro nel negozio di scherzi che hanno a Diagon Alley.”disse infine. “Mi insegnavano i segreti del mestiere.”.

Avevo paura di chiederglielo, ma lo feci comunque.

“E tu cosa hai risposto?”.

“Che ci avrei pensato…”disse. “Ma ora che ci sei tu credo che dirò di no…”.

“No, non puoi dire di no!”esclamai. “Avete lavorato insieme fino ad ora, non puoi buttare tutto all’aria!”.

“Non avevo dato una risposta sicura!”insistette.

“Ma puoi fare un po’ di qua e un po’ di là!”esclamai. “Potete lavorare anche a distanza!”.

“Secondo te è possibile?”chiese.

“Sì!”esclamai. “E non voglio che rinunci a ciò che ti piace fare per me! Qualunque decisione prenderai sappi che ti sosterrò.”.

Mi baciò delicatamente mordicchiandomi le labbra.

Facemmo l’ultimo ballo e dopo circa mezz’ora la serata finì con degli stupendi spettacoli pirotecnici e tutti cominciarono ad andare via. La sala era una confusione paurosa, ma avremmo messo a posto il giorno dopo. Cominciai con il dare la buonanotte a tutti.

“Sarai contenta spero!”esclamò Malfoy sprezzante.

“Spero pure tu!”ribattei.

Mi guardò malissimo, poi girò i tacchi e andò dritto in camera sua senza nemmeno salutare gli altri.

Salutai Edmund baciandolo appassionatamente.

“Ehm…”esclamò Caspian.

“Arrivo.”gli dissi. “Tu nel frattempo puoi salutare Susan.”.

“Grazie del permesso, mia regina, ma l’ho già fatto!”disse.

Sbuffai. Diedi un ultimo bacetto a Edmund e poi mi diressi con mio fratello in camera.

Entrai e subito mi buttai sopra il suo letto.

“Ehi, avevamo deciso che quello stasera era mio!”esclamò, ma non mi alzai. “Hai capito?”.

Rimasi lì ad osservare il soffitto.

“Forse non mi sono spiegato bene!”.

Piombò sopra di me e cominciò a farmi il solletico. Cominciai a ridere e a urlare.

“Smettilaaaaaa!”esclamai.

“Ma certo che no signora Pevensie!”mi schernì.

Continuò fino a quando non lo implorai di smettere.

Il fermaglio, le forcine e le perline erano in terra e i miei capelli erano tutti scompigliati.

“Dovresti vederti!”esclamò.
“Pensa per te!”ribattei.

Mi alzai dal letto e mi diressi in bagno per togliermi il vestito e struccarmi.

“Ma veniamo alle cose serie.”mi urlò dalla camera. “Stai con Edmund?”.

“Così pare!”risposi provando un pizzico di imbarazzo.

Misi la camicia di Caspian, mi tolsi il trucco velocemente e tornai in camera.

“Sono contento per te!”esclamò abbracciandomi. “Finalmente ce l’hai fatta, anche se devo ammettere che un pochino sono geloso.”.

Alzai lo sguardo e lo strinsi ancora più forte a me.

“Ed è per questo che ti voglio un bene dell’anima!”esclamai. “Sei unico e mai ti sostituirò. Sarai per sempre il mio fratello, il mio consigliere e il mio migliore amico.”.

“Ti prego, dormi qui con me!”esclamò.

“Con molto piacere!”concordai.

Mi sdraiai accanto a lui. Anche se era davvero molto tardi non avevo sonno. Lo guardai addormentarsi mentre gli carezzavo i capelli. Era incredibile come un persona come lui poteva essere dura e forte e allo stesso tempo così fragile. Tutto ciò non importava. Era mio fratello e gli volevo bene così com’era. Andava tutto bene.

 

 

 

 

Buon anno miei cari :DDDDD

Avete che visto che bel regalino che vi sto facendo? Vi ho postato il capitolo il primo dell’anno. Però non è un capitolo come un altro! Eh, già, finalmente l’avete avuto il vostro bacio :DD
Siete contente? Così almeno non continuerete a mandarmi minacce di morte o roba varia xD

Mi dispiace solo che la prima parte del capitolo sia un pochino noiosa, però ammettetelo, la fine è bella :D

È stato proprio bello scrivere questo capitolo! Mi ci sono proprio divertita.

Poi ho svelato un po’ di cose: perché Edmund, Fred e George parlavano fitto fitto e perché Draco ha dato un pugno a Edmund J

Bene, con questo vi saluto, vi auguro ancora buon anno e al prossimo capitolo!

Miriam

PS: mancano solo 2 capitoli D:

   
 
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