Anime & Manga > Lupin III
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Autore: MadAme_MadNess    01/01/2013    3 recensioni
"Questa è la mia banda, ora però, dicci chi sei tu!''. La ragazza era in piedi, davanti ad un tavolo di legno massello rotondo e davanti a lei aveva tre emeriti sconosciuti (...) La giovane deglutì e poi parlò:" Io... io... mi chiamo Maria... Maria Bienbella.''
Maria Bienbella, un nome che risuonerà spesso nella mia storia, un nome che incrocerà più destini e che si legherà profondamente con la banda del giovane ladro Lupin terzo, travolgendolo in una nuova avventura in compagnia dei suoi fidati amici (e nemici) di sempre.
Una fanfic incentrata sull'azione, l'umorismo ed i sentimenti, spero vi intrattenga piacevolmente (e dato che è la mia prima fanfic critiche e commenti sono ben accetti!). Buona lettura!
Genere: Avventura, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Goemon Ishikawa XIII, Jigen Daisuke, Lupin III, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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La gente che si trovava in piazza in quel momento cominciò a tapparsi le orecchie per il frastuono, ma tutti erano incuriositi e si avvicinarono al negozio.
Anche la ragazza era insospettita: chi era il pazzo che poteva rubare in quella gioielleria? Chissà quanti sistemi di sicurezza doveva prima fronteggiare per poi sgraffignare anche solo una pietra preziosa!

Le sembrava di intravedere nelle vetrate sfumate da una luce dorata e artificiale, una sagoma di un'automobile, che si aggirava e sgommava divertita, all'interno del negozio.
Strabuzzò gli occhi: "Ma allora sono proprio ubriaca stasera! Non ci può essere una Fiat Cinquecento lì dentro!''.
Si sentì dopo due secondi. "PISTAAAAAAAAAAA!!!!!!! ";

Le vetrate della gioielleria si frantumarono in mille pezzi e proprio una Cinquecento decappottabile gialla uscì fuori dal maestoso negozio, quasi sembrasse stessero girando la scena di un film.
La macchina era carica di gioielli, di sacchi stracolmi di banconote verdi e due pazzi erano a bordo: al volante c'era uno strano individuo con i capelli tirati all'indietro e bombati sulla testa, pieni di brillantina, una giacca rossa, una camicia blu e una cravatta gialla. Al suo fianco, uno smilzo vestito con un completo nero, camicia azzurra, cravatta noir e un cappello coordinato, calato sulla testa, gli nascondeva gli occhi. Aveva la barba ispida e incolta che si agitava al vento, scura e nera come i capelli sbarazzini, lunghi fino all'altezza delle spalle. Era in piedi, sbucava fuori dal tettuccio della macchina e sfoggiava un sorriso a 32 denti. Anche l'altro rideva! -"Oddio" pensò la giovane "sti qua sono evasi dal manicomio!''.

Ad un tratto si sentirono le sirene spiegate delle auto della polizia: erano accorse subito sul luogo del misfatto e la volante in testa era caratterizzata dalla figura di un uomo, con un impermeabile marrone che agitava la mano destra verso i due ladri e sbraitava certe frasi, che la ragazza e nessuno nella piazza capì, data la lontananza della vettura.
Il ladro che guidava esclamò con ironia:” Oh, guarda! Sta arrivando il paparino! Ha fatto presto stasera. By By Genteeee, grazie per aver assistito allo spettacolo!''. Così dicendo sgommò in direzione del vialone oscuro, lo stesso da cui era venuta la giovane.
 Quest'ultima realizzò troppo tardi che il viale appena imboccato dai due era a fondo cieco e l'unica cosa che fece fu urlare un ''NO!'' schietto verso i fuggitivi.
Le sirene della polizia si avvicinarono sempre più, i ladri stavano per essere catturati.

La ragazza, ad un tratto, si caricò lo zaino sulle spalle e cominciò a correre verso il vialone: non sapeva bene cosa fare, ma di sicuro voleva avvertire i fuggiaschi di una stradina poco trafficata e quasi invisibile, collegata al buio vialone, che li avrebbe portati 2 quartieri distante dalla gioielleria.
Non si accorse che le macchine della polizia le sfrecciarono accanto, non curanti della sua presenza, determinate a raggiungere i ladri sulla 500. "Maledizione! Troppo tardi!" sibilò a denti stretti.
Continuò a correre, fino a che non vide che le volanti si erano fermate e bloccavano completamente la strada alla Fiat: in trappola!

Si arrampicò silenziosamente su dei bidoni a lato della strada e saltò su un balcone soprastante.

La scena era nitida e inquietante: i ladri erano letteralmente fottuti! L'uomo dall'impermeabile marrone ridacchiava compiaciuto, facendo roteare delle manette luccicanti nella mano destra :" Ahahahah! Finalmente ti ho preso! Non ci posso credere, Non ci credo!!!''.

La ragazza notò dei lenzuoli bianchi sospesi ad asciugare su dei fili, legati all'estremità dei muri del viale.  Le balenò in testa un' idea geniale ma folle.

Il ladro che guidava sbuffò:" Dai, Zaza... ti farebbe veramente piacere catturarci così? In un vicolo cieco, senza prima aver fatto un inseguimento di almeno 5, 6 ore? Non è il massimo, devi ammetterlo... ".

"Della serie, come arrampicarsi sugli specchi'' pensò la ragazza, mentre cercava di sbrigliare i fili per tenerli saldi in mano e manovrare i due lenzuoli ancora carichi d'acqua.

 "Non me ne frega niente di queste bazzecole! Sono 20 anni che ti dò la caccia, maledetto! E oggi... Stasera... chi l'avrebbe mai detto che sarebbe stato il grande giorno! ahahahah!".
I poliziotti avevano pistole e fucili tutti puntati sui malcapitati.

Tutti guardavano tutti, ma nessuno guardava in alto.

Ad un tratto, due lenzuoli bianchi, candidi e pesanti si abbatterono con forza sui poliziotti, sbattendone a terra una quindicina più il commissario.
In un tonfo sordo, tutti quanti i topi in trappola si spaventarono e cominciarono ad agitarsi, divincolandosi e urlando frasi contorte e imprecazioni a manetta.

I due ladri furono sbigottiti davanti a quello spettacolo.
 Strabuzzarono gli occhi e restarono a bocca aperta quando videro una giovane ragazza, saltare giù da un balcone e legare i lenzuoli agitanti con una corda, facendo spazio abbastanza per far passare la 500.
"Scappate!" si limitò a esclamare.

Il conducente della macchina le si accostò dolcemente e la guardò negli occhi. Lei lo osservò meglio: aveva i tratti somatici di una scimmia, non era proprio uno splendore. La bocca dello sconosciuto si arricciò in un sorriso che chiese con tutta tranquillità:" Ciao pupa, ci conosciamo?''.

Lei era intimorita, non aveva mai parlato con un ladro prima d'ora. "Avanti, non essere timida, come ti chiami?'' replicò quello.
 La ragazza lasciò perdere la sua domanda e disse:" Vedi quella staccionata lì in fondo? Se la superi ti condurrà dritto alla super... AAAHH!".
La giovane fu agguantata alla caviglia dal poliziotto col cappotto marrone: "Maledetto bastardo! Questa volta non mi sfuggirai!".

La ragazza presa dal panico si dimenò,  ma senza successo. A quel punto il ladro conducente aprì lo sportello con violenza e lo sbattè in faccia al povero commissario che guaì di dolore" AHIIIIAAA!!" e lasciò la presa. Intanto due poliziotti erano riusciti a liberarsi dalle lenzuola e notando la macchina dei ladri ferma davanti a loro, caricarono le pistole.

"Presto, sali in macchina!"
"Ma non ci starò mai, è stracolma!"
"SALI! Vuoi che ti prendano?!" urlò il ladro.

 La ragazza salì, facendosi spazio tra i sacchi di gioielli e le banconote rubate. I poliziotti cominciarono a sparare.

Il ladro partì sgommando verso la staccionata indicata dalla giovane e, senza pensarci due volte, mise la quarta e la sfondò con una facilità e brutalità sorprendente.

Mentre derapavano pericolosamente il ladro controllò lo specchietto retrovisore:"Fiù, per un pelo. Bene pupa, ora dimmi dove devo andare perché ho capito che se stasera non seguo delle indicazioni mi faccio fare la festa da Zaza!".
"Segui la strada fino a quando non arriveremo ad un incrocio di 2 bivi: lì dovrai sterzare a sinistra e immetterti in quello che porta nel quartiere di periferia est!"
" Uao! Saremo in pieno contromano! Mi piace questa ragazza!".

La strada era rovinata e piena di buche e l'alta velocità non aiutava a stare almeno seduti su quei sedili occupati dai grossi e duri sacchi.
Ad un tratto si sentirono delle sirene spiegate che rincorrevano una certa macchina, in un certo viale....

"Caspita, hanno messo poco a riprenderci!  Ci pensi tu?" chiese il guidatore.
"Ci penserà la mia Magnum!" rispose l'altro ladro.

Così dicendo si sistemò il cappello sulla testa, si sbilanciò fuori dal finestrino e sparò due colpi netti.
La ragazza era spaventata a morte! "Ma che cosa mi è saltato in testa?! Aiutare dei ladri! Brava scema! Ora sei nel bel mezzo di un inseguimento con contorno di sparatoria! Complimenti!".

Per caso o per bravura del ladro, i tre colpi andarono a segno e colpirono rispettivamente la ruota anteriore sinistra della prima macchina a destra e l’ anteriore destra di quella dietro, facendo sì che le due macchine si incrociarono tamponandosi  il muso e bloccando la strada a tutte le altre volanti dietro.

"Si!! Grande Jigen! Sei un fenomeno!" esclamò il conducente. L'altro ridacchiò e si rimise a sedere, rinfoderando la pistola nella fondina e accendendosi una sigaretta spiegazzata.
La velocità della vettura diminuì un po’. Arrivarono al bivio descritto dalla ragazza e, seguendo le sue istruzioni, si ritrovarono, come predetto, nella periferia est del quartiere.

"Wow!!! Che figata! Erano anni che non mi divertivo così con Zaza! Però devo ammetterlo, stavolta credevo di essere proprio fottuto! Ed invece..." il ladro dalla giacca rossa si voltò verso la ragazza "... sei arrivata a salvarci! Che pensiero gentile! Però, ora ci dici perché l'hai fatto! ihihihihhi".
"Io... veramente... non lo so bene neanch'io... " bisbigliò intimorita.
"Ah, bene, ottimo! Senti, dove vuoi che ti molliamo?"
"Dovunque, non è un problema!"
"Ah, quindi abiti da queste parti"
"Ehm…veramente no..."
"Come? E di che quartiere sei?".
 "Queste risposte non mi convincono..." esclamò l'altro "Non è che sei una spia della polizia? Magari inviata persino da Zenigata..."
La ragazza, ancora spaventata dall'inseguimento, balbetto solo una frase "Ragazzi, vi giuro, non saprei proprio di cosa voi stiate parlando in questo istante!".
  
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