Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: ehidrewsswag    01/01/2013    0 recensioni
Kate è una belieber come tutte le altre.
Justin continua come al solito la sua magnifica carriera da artista.
Justin rimarrà affascinato da Kate e dalla sua personalità nascosta, riuscirà a realizzare il sogno della ragazza e riuscirà a trovare un posto per il suo cuore. Leggete per saperne di più e soprattutto scrivetemi su twitter per dirmi cosa ne pensate (@ehiwizard)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Secondo Capitolo:

 

La mattina dopo Justin si alzò disturbato dalla luce del sole che entrava dalla finestra, si stiracchiò e andò in bagno. Si lavò e si vestì, poi scese al piano inferiore.

“Justin!” due ragazzi gli si fiondarono addosso senza lasciarlo aprir bocca o realizzare che erano Chaz Somers e Ryan Butler, i suoi migliori amici.

“Come va, amico?” chiese Chaz, quello alto e moro.

“Bene, ragazzi. Voi?” chiese Justin ancora un po’ assonnato.

“Bene dai, ci sei mancato, bro.” Disse Ryan, quello alto con i capelli castani corti.

“Anche voi a me, credetemi.” Disse Justin sorridendo di sbiego.

“Lasciatelo mangiare ora, ragazzi.”

Diana si diresse verso Justin e lo tirò per un braccio fino alla cucina.

“Ce la faccio anche da solo, nonna.” 

Justin ridacchiò e Diana sorrise.

Justin si sedette vicino al nonno Bruce che gli scompigliò i capelli.

“Bentornato a casa, Justin.” Disse Bruce mentre Justin si fiondò sui pancakes caldi immersi dalla nutella.

“Oh si, bentornato, Bieber.” Pensò lui tra se e se.

 

Un po’ dopo…

 

 

 

http://www.youtube.com/watch?v=8aG2mbDYQNo

(dovreste ascoltare la canzone mentre leggete)

 

I tre amici fecero un giro per la piccola cittadina tra gelato, skateboard, musica e basket proprio come ai vecchi tempi.

“Canada, oh Canada.” Urlò Justin correndo per il parco.

Sembrava un bambino, i suoi occhi s’illuminavano dalla felicità, i due amici erano così sorpresi dal vederlo così contento e pieno di energie, incominciarono a correre anche loro, si rotolarono sull’erba piena di neve e cominciarono a lanciarsi palle di neve dando il via ad una vera e propria battaglia tra le risate. 

“Che ne dite di un bel giro nella mia nuova macchina?” 

chiese Justin.

“Fatta.” Dissero Chaz e Ryan.

Salirono in macchina e si diressero verso Toronto ascoltando la radio che dava una canzone di Ne-Yo cantando a squarcia gola. 

 

 

 

 

 

Kate 

 

Era passata una settimana da quella vigilia di Natale, Kate era appena uscita dalla doccia, si avvolse un asciugamano attorno al corpo e raccolse i capelli bagnati con una molletta. 

 

Si avvicinò allo specchio e osservo il suo viso, notava un difetto dopo l'altro e più stava davanti a quello specchio più si sentiva insultata. La realtà era che si sentiva brutta, non come quelle ragazze che dicono continuamente di esserlo solo per attirare l'attenzione, ma lei ne era davvero convinta. 

 

Era una ragazza comune: occhi marroncini, capelli castano chiaro, pelle chiara e non era ne magra ne grassa, era normale. Kate non faceva altro che sentirsi diversa invece, non sopportava il suo corpo, la sua timidezza, e neanche la sua vita. Ma la musica la faceva sorridere, aveva un sorriso bellissimo, talmente bello da illuminare la stanza, ma questo lei non lo sapeva. 

Dopo essersi asciugata i capelli ed essersi vestita, Kate scese le scale della casa nella quale viveva con la madre Jessica, si diresse in cucina e trovò il solito post it con su scritto che sua madre era uscita prima. Si preparò la colazione, era brava ai fornelli. 

Quel giorno doveva vedersi con un'amica, Riley, era una delle poche amiche che era riuscita a rompere la sua corazza, Riley la conosceva bene ormai, riusciva ad apprezzare la sua timidezza, come Kate apprezzava il carattere strano dell'amica. 

Kate prese il cellulare e uscì di casa dirigendosi verso il bar dove le due usavano incontrarsi. Riley non era mai puntuale, quella mattina di certo non avrebbe cambiato le sue abitudini, quindi Kate si sedette sul muretto difronte al bar appoggiandovi la sua borsa blu. 

"Katherin?" 

A Kate vennero i brividi, avrebbe riconosciuto quella voce dovunque, alzò lo sguardo lentamente e si trovò davanti Brendon con il suo solito sorrisetto compiaciuto. 

"Brendon." Kate fece un respiro profondo e si alzò con l'intento di andarsene. 

"Ehi, non te ne andare, Kate." Brendon prese la ragazza per il polso, e questa si fermò, un velo di terrore la colpì e le lacrime le salirono agli occhi.

"Brendon, lasciami." disse sottovoce sperando di potersene andare da quel ragazzo. "Perché? Non vuoi stare qui con me?" Brendon l'abbracciò e lei si dimenò cercando di liberarsi dalla sua presa.

"Lasciami stare, Brendon, cazzo." disse più forte, ma lui non la stava a sentire. "Cazzo, lasciami ho detto." urlò lei ormai con le lacrime che le scivolavano sulle guance.

A quel punto due braccia forti la separarono da Brendon, lei indietreggiò di un paio di passi e guardò la scena. 

Un ragazzo di media statura dai capelli castani alquanto familiari era occupato a spingere via Brendon.

"Non si trattano così le ragazze, capito?" disse il ragazzo.

"Aw, Kate, guarda chi è venuto a salvarti. Il tuo grande amore, ricordi? Che dolce, peccato che non ti cagherà di striscio perché tu non se-" Brendon venne interrotto da un pugno sul viso, si sbilanciò e cadde all'indietro. Il ragazzo si girò e a Kate sembrò quasi che le si fermasse il cuore quando il suo sguardo incontrò quello del giovane. Lo shock non era tanto per la scena alla quale aveva assistito, ma per la persona che stava proprio davanti ai suoi occhi. Le aveva di nuovo salato la vita.

  
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