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Autore: TheSlayer    02/01/2013    2 recensioni
Sophie Campbell ha ventidue anni e pensava di avere tutto dalla vita: un magnifico lavoro a Parigi e un fidanzato che le aveva chiesto di sposarla sulla Tour Eiffel. Ma quando la ragazza scopre che il suo fidanzamento è solo una menzogna decide di tornare a Londra, nell'appartamento che condivide con la sua migliore amica Katherine.
Un incontro casuale con un ragazzo che ha fatto parte del suo passato la aiuterà a superare quella brutta esperienza o servirà solo a peggiorare le cose?
Dalla storia:
Parigi, la città romantica per eccellenza. La città dell’amore.
Un paio di palle, pensai appoggiando la testa al finestrino dell’Heathrow Express, mentre cominciavo a vedere i familiari palazzi della periferia di Londra.
Parigi, la città puzzolente. La città dove i sogni si infrangono. La città dove gli amori finiscono.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 13 - Empire State of Mind

L’America era bellissima. E, soprattutto, era enorme rispetto all’Europa. I grattacieli ti facevano sentire minuscola mentre camminavi per strada. Le strade a decine di corsie erano larghissime.
Erano passate tre settimane da quando ero partita con i ragazzi per quella nuova avventura. Tutti i giorni la routine era la solita. Si svegliavano, facevano colazione mentre gli sistemavo i capelli e li truccavo e poi cominciava la giornata promozionale. Interviste, servizi fotografici, incontri con i fan e qualche ritocco al fondotinta tra un impegno e l’altro. Un po’ di cipria quando i ragazzi cominciavano a diventare lucidi per il caldo delle lampade, un boccone tra l’uscita di un intervistatore e l’arrivo di un altro. Le nostre giornate erano pienissime e avevamo raramente tempo di respirare.
Però, ogni tanto, trovavamo il tempo per fare i turisti e visitare le città. Certo, loro erano già stati praticamente ovunque, ma si divertivano a portarmi fuori e a farmi vedere i loro posti preferiti.
Avevo legato molto con tutti i ragazzi, soprattutto con Harry e Louis. Eravamo praticamente sempre insieme e mi facevano divertire tantissimo.
“Abbiamo un’intera giornata libera. Cosa vuoi fare?” Mi chiese Harry a New York, prendendomi alla sprovvista.
“Oddio, non lo so.” Risposi. “Venire a New York è sempre stato il mio sogno e ora che sono qui… vorrei fare così tante cose! Non so da dove iniziare.” Dissi.
“Allora facciamo una cosa.” Replicò il ragazzo. “Comincio io a portarti in un posto.” Aggiunse, alzandosi. Eravamo da Starbucks su Madison Avenue e non riuscivo ancora a credere di essere davvero a New York.
Faceva davvero freddo. Gennaio a New York era, se possibile, ancora più freddo di Londra. Seguii Harry, fidandomi completamente, e mi portò a fare shopping sulla Fifth Avenue. Poi andammo a fare una passeggiata a Central Park che, con la neve, era qualcosa di magico.
Scattai tantissime foto e ne inviai qualcuna a Kate, che era entusiasta.
“C’è una cosa che vorrei fare.” Dissi improvvisamente.
“Cosa?” Mi chiese Harry, guardandomi con interesse. Durante tutta la mattina eravamo stati disturbati solo da un paio di fan che l’avevano riconosciuto e volevano una foto.
“Voglio andare nel Garment District a prendere un regalo per Kate.” Dissi. Come avevo potuto non pensarci prima? Kate era una stilista e non potevo non andare nel negozio di stoffe che facevano sempre vedere da Project Runway!
“Prendiamo un taxi.” Mi rispose Harry
 
Dopo aver comprato innumerevoli regali per Kate, Harry ed io avevamo camminato fino a Bryant Park, dove una volta organizzavano tutti gli eventi per la New York Fashion Week e pranzammo lì.
“Ti piace?” Mi chiese il ragazzo improvvisamente.
“La amo.” Risposi, guardandomi intorno. “New York è…”
“Magica, vero?”
“Mi hai tolto le parole di bocca.” Dissi. “E’ bellissima.”
“Già, piace tanto anche a me.” Rispose. “Hey, so che fa freddo, ma ti va di salire sull’Empire State Building?” Mi propose dopo qualche minuto.
“Sì, volentieri.” Dissi. “E’ una delle tante cose che volevo fare a New York.” Aggiunsi, prendendo il mio iPhone ed eliminando le cose già fatte dalla mia “To Do List”.
“Però guarda che ti avviso, fa freddissimo.”
“Non preoccuparti.” Risposi, mostrandogli la sciarpa e il cappello che stavo indossando.
“Prima dobbiamo fare un’altra cosa.” Disse Harry improvvisamente. “Non so perché non ci ho pensato prima.”
“Cosa?” Domandai.
“Times Square!” Esclamò lui. “E’ qui dietro.” Aggiunse poi, indicando un punto alle sue spalle. Era così ovvio che mi stupii di non averci pensato nemmeno io.
Finimmo di mangiare in fretta e ci incamminammo verso la famosissima piazza.
“Wow.” Mormorai quando arrivammo. I grattacieli, i cartelloni pubblicitari enormi, il traffico, i turisti… era tutto esattamente come me l’ero sempre immaginato, se non addirittura meglio.
“Vieni!” Esclamò Harry, prendendomi per mano e portandomi in mezzo alla piazza, di front al New York Times Building. Quello che ospitava la Times Square Ball, che, ogni Capodanno, segnava l’inizio di un nuovo anno e attirava milioni di turisti. Mi guardai intorno, sentendomi come se fossi in un film.
Gli occhi mi stavano diventando lucidi. Essere nel bel mezzo di Times Square insieme a Harry era bellissimo e mi sentivo davvero fortunata. Soprattutto perché, come mi aveva promesso a Capodanno, mi stava aiutando a creare tantissimi nuovi ricordi belli per contrastare quelli brutti.
“Grazie, Harry.” Gli dissi semplicemente, voltandomi verso di lui.
“Ma figurati.” Mi rispose sorridendomi. “Sei pronta ad andare all’Empire State Building?”
“No, prima devo fare una cosa.” Dissi.
“Foto?” Mi chiese.
“No.” Risposi e lo abbracciai stretto.
 
“Sei stanca?” Mi chiese Harry quella sera a cena. Eravamo insieme al resto della band e della crew e stavamo provando la famosa New York Pizza.
“Un po’.” Risposi. “Ma ne è decisamente valsa la pena!” Aggiunsi.
“New York è sempre bellissima.” Disse il ragazzo. “Stasera vuoi fare qualcosa?”
“No, figurati, domani dobbiamo alzarci presto per prendere l’aereo per Londra.” Risposi, scuotendo la testa. Era già stato dolcissimo a passare tutto il suo giorno libero con me senza che lo portassi ulteriormente in giro.
“Allora possiamo vederci un film in camera, ti va?” Mi propose.
“Volentieri.”
“Non ho voglia di stare da solo.” Mormorò dopo qualche minuto. L’aveva detto a voce talmente bassa che pensavo di averlo sognato.
“Va tutto bene?” Domandai. Harry si voltò verso di me e scosse la testa, come per dirmi che non voleva parlarne davanti a tutti.
 
Dopo cena tornammo in hotel e ci salutammo tutti. Seguii Harry nella sua stanza e mi sedetti sul letto mentre lui accendeva la TV e decideva che film guardare.
“Hai preferenze?” Mi chiese.
Non avevo ancora osato chiedergli cosa non andasse perché lo conoscevo. Sapevo che aveva bisogno di tempo per aprirsi e non volevo mettergli pressione. Mi avrebbe detto quello che voleva dirmi con i suoi tempi.
“No, vediamo quello che vuoi.” Risposi.
“Okay, allora vada per qualcosa di romantico.” Disse e abbozzò un mezzo sorriso. Fortunatamente Harry non era uno di quei ragazzi a cui piacevano solo i film di azione o quelli in cui c’erano solo auto da corsa e donne mezze nude. A lui piacevano anche quelli romantici e non si vergognava ad ammetterlo.
Nella lista dei titoli da scegliere c’erano due dei suoi preferiti.
“Titanic è un po’ lunghetto.” Commentai. “Però possiamo vedere ‘Le Pagine Della Nostra Vita’, se vuoi.” Proposi.
“Ti va?”
“Certo.”
Mi sistemai meglio sul letto, mettendo un paio di cuscini dietro alla schiena e aspettai che Harry si unisse a me. Poi premette il tasto Play e cominciammo a guardare il film, che era anche uno dei miei preferiti di sempre. Non riuscivo a non pensare che la storia d’amore tra Noah ed Allie fosse bellissima.
 
Finito il film mi asciugai un paio di lacrime – ero tremenda, mi commuovevo per tutto! – e mi voltai verso Harry, aspettando che cominciasse a parlare. Sapevo che dopo un film romantico si sentiva vulnerabile e tendeva ad aprirsi. Harry accettava di avere un lato sensibile. Ne era consapevole e non gli dispiaceva.
“Grazie per aver passato la serata con me.” Mi disse.
“Figurati. Grazie a te.” Risposi, mettendogli una mano sul braccio e stringendolo lievemente.
“Non so cosa mi è preso prima.” Cominciò a spiegarmi. “A cena, quando ti ho detto che non volevo stare solo.”
“Ti manca un po’ casa?”
“No, non è quello. Cioè, un po’ sì. Forse è il peso di queste tre settimane di lavoro costante che mi hanno stancato un po’.” Rispose.
“Dai che domani si torna a casa.” Dissi con un sorriso incoraggiante.
“Sophie?” Mi chiamò improvvisamente, con una nota di urgenza nella voce.
“Sì?”
“Dormi con me, stasera?” Mi chiese. Lo guardai un po’ sorpresa e poi annuii lentamente.
“Sì, volentieri.” Risposi.

***

La prima volta che Harry ed io avevamo passato la notte insieme era stata pochi mesi dopo Capodanno. Era Febbraio e sua madre era andata a passare un weekend romantico con il suo nuovo marito, Des, lasciando Harry e Gemma in casa da soli. La ragazza ne aveva ovviamente approfittato per andare a dormire a casa di una sua amica, lasciando così la casa libera al fratello.
Avevo mentito ai miei genitori, d’accordo con Kate, e avevo detto loro che avrei passato la notte dalla mia amica, quando invece ero andata a casa di Harry.
Avevamo mangiato insieme, poi avevamo guardato un film – o meglio, avevamo cercato di guardare un film, quando in realtà avevamo passato tutto il tempo a baciarci sul divano – e poi eravamo saliti in camera sua. Ci eravamo guardati, un po’ in imbarazzo entrambi perché nessuno dei due era mai stato a letto con qualcuno, e poi avevamo deciso di sistemarci sotto le coperte.
“Non voglio che tu ti senta obbligata a farlo solo perché c’è la casa libera.” Mi aveva detto prima di sdraiarsi e mettermi un braccio intorno alle spalle per tenermi stretta a lui.
Non avevo detto nulla, gli avevo solo dato un bacio. E da quello eravamo andati oltre e poi ci eravamo addormentati abbracciati e con il sorriso sulle labbra.

***

“Ogni tanto mi sento solo.” Mi confessò Harry mentre eravamo sdraiati sul letto della sua stanza di hotel al buio. “Non mi sto lamentando, ma ogni tanto è difficile avere una vita privata quando si fa questo lavoro.”
“Perché non hai tempo di vedere nessuno?”
“No, non è quello. E’ che non sai mai di chi fidarti. Certe ragazze vogliono stare con te solo perché sei famoso e non trovi mai quella giusta. Cioè, è chiaro che ci sono tantissime ragazze che vogliono stare con te, però non c’è quella con cui vorresti stare per il resto della tua vita. Non riesci mai a creare un rapporto vero.” Disse. “Uno come il nostro.” Aggiunse poi, abbassando la voce.
Aprii gli occhi nel buio, non sapevo cosa avrei potuto dire in una situazione del genere. Il mio cuore cominciò a battere più forte e il mio stomaco a fare strane capriole.
“Harry…” Sussurrai. Lo sentii girarsi verso di me. Sapevo che stava puntando i suoi occhi su di me, ma non potevo vederlo perché c’era buio. La consapevolezza di avere il suo sguardo addosso, però, faceva accelerare ulteriormente il battito del mio cuore.
Sentii la sua mano tastare il mio corpo per poi trovare il fianco e stringerlo leggermente per farmi avvicinare a lui.
Senza più pensare a nulla mi abbandonai completamente a lui e lo baciai al buio. Sentivo il suo cuore battere contro il mio. Le sensazioni che provavo mentre ci baciavamo, facendo scorrere le mani sui nostri corpi, erano così familiari che decisi di non combatterle.

 



Spero che il capitolo vi sia piaciuto :)
Grazie a tutte le persone che leggono e commentano!
A sabato per il seguito! :)
<3
   
 
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