Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |      
Autore: Mimi18    20/07/2007    11 recensioni
«Ino avrà un grande notizia da darti, questa sera»
[Sasuke x Ino]
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Sasuke Uchiha
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sono di nuovo qui

Devo dirti una cosa importante.

 

Accarezzo Ino con lo sguardo, fissando la sua figura agitata correre qua e là per la cucina, borbottando frasi incomprensibili e maledicendo «quella dannata farina» che di saltar fuori proprio non è la minima intenzione.

Probabilmente, penso con scetticismo, guardando la sua figura accucciata di fronte ad un cassetto, avrà finito la farina il giorno prima, quando la voglia di mangiarsi una torta per sei persona l’ha colta all’improvviso.

Ringhia qualcosa, sicura di averne una confezione di scorta nascosta da qualche parte, prima di girarsi verso di me e guardarmi con occhi imploranti ed il labbro tremulo.

Deglutisco, dandomi del pappamolle.

«Voglio fare i biscotti, Saske», singhiozza come una bambina, facendomi sbuffare.

Le assicuro (a malincuore) che andrò io al supermercato – volente o nolente mi avrebbe comunque obbligato – e, con un frettoloso bacio sulle labbra in segno di ringraziamento, mi spinge fuori di casa, sbattendomi la porta direttamente in faccia.

Adorabile.

«Ehi, Uchiha», la voce allegra e rumorosa di Naruto mi arriva alle orecchie, proprio quando sono ad un passo del supermercato.

Costretto a girarmi, provo a stamparmi sul viso l’espressione più scocciata del mondo, inutilmente, perché i miei occhi si posano inevitabilmente sulla ragazza che, con un sorriso compiaciuto, lui tiene possessivamente stretta a sé.

Hinata Hyuuga mi saluta con un cenno della mano, le gote arrossate dall’imbarazzo, mentre la mano libera sfiora con delicatezza il ventre decisamente gonfio.

Spalanco gli occhi incredulo, capendo solamente in quell’istante che non li vedevo da una vita.

Naruto, con il solito fare da casinista, mi assicura che il bambino sarà un maschio, e prenderà senza dubbio il nome di suo padre, Minato.

Mi lasciano dieci minuti dopo, un sacco di cose da dire ad Ino quando tornerò a casa. Sono quasi sicuro che salterà per la cucina urlante, come una bambina piccola, per poi pregarmi con gli occhi azzurri spalancati e pieni d’amore di provarci a nostra volta.

Sorrido con una nota di malizia, mentre raggiungo la corsia dei dolci e medicinali.

Rimango impalato come un idiota, mentre di fronte a me appaiono decine e decine di marche di farine, ognuna con targhette differenti, che lasciano solamente l’imbarazzo della scelta.

Io, naturalmente, non ho idea di che pesci pigliare. Per una come Ino ci vorrebbe una farina dietetica, ma esisterà una farina dietetica?

Sto ancora rimuginando sulle caloria, quando con leggerezza una mano si posa sulla mia spalla, richiamandomi a sé.

Sakura mi sorride incerta, una piccola rughetta di scherno tra le sopracciglia sottili, mentre alterna lo sguardo da me alla farina, per un paio di volte.

Mi passo una mano tra i capelli imbarazzato, chiedendole aiuto.

«Ino ti usa come il suo schiavetto, eh?», trilla con divertimento, e già me la immagino ridersela alle mie spalle con quell’arpia di mia moglie.

Scrollando le spalle, però, si china su una confezione di farina blu, porgendomela poi con una domanda.

«Sono due giorni che ha voglia di dolci. Pare che non sia più a dieta», faccio noncurante, mentre ci dirigiamo insieme alla cassa.

Lei spalanca gli occhi con sorpresa, per poi scoppiare spudoratamente a ridere.

Scocciato, osservo un paio di teste che si girano ad osservarci.

«Che diavolo ti è preso?», sibilo al suo orecchio qualche minuto dopo, passando i soldi alla cassiera che, ammiccante, mi saluta dal basso della sua posizione.

Sakura mi fissa con occhi pieni di eccitazione, mentre usciamo, il vento che coglie entrambi di sorpresa.

«Ino avrà un grande notizia, questa sera»

Dice prima di andarsene, lasciandomi come un allocco in mezzo alla strada, la confezione di farina stretta tra le mani.

Inarco un sopracciglio, prendendo a camminare verso casa, le parole di Sakura che ancora danzano dispettose nella mia mente.

Una cosa importante. Che genere di cosa?

Ha per caso deciso di mollarmi? Nah. Sakura avrebbe di certo sorriso per soddisfazione, ma tra me ed Ino l’altra sera è andato tutto alla perfezione.

Non abbiamo nemmeno mai avuto nemmeno grandi discussioni, quindi il motivo deve essere certamente un altro.

Ci sto ancora rimuginando quando arrivo a casa, e la trovo ad accogliermi in cucina, le ciotole e i mestoli già pronti.

«Trovata», le dico con fierezza, imbarazzandomi un po’.

Me la strappa di mano, abbracciandomi poi e baciandomi con foga.

Le mie labbra si curvano leggermente all’insù, mentre le accarezzo il ventre stranamente più gonfio.

«Iniziamo?», mi chiede con un sussurro roco, ed io sento il cavallo dei pantaloni decisamente troppo stretto.

Vorrei passare il pomeriggio in un altro modo, ma Ino mi ha già passato le uova e, proprio come ha detto Sakura poco prima, inizio ad obbedirle in silenzio, godendomi la sua voce mentre canticchia e rimirando di tanto in tanto la sua figura graziosa, sporca di cioccolato e farina, mentre impasta con particolare fervore.

Prepara i miei biscotti preferiti e, dopo averli messi in forno, si gira a fissarmi.

Il suo sguardo mi percorre tutto, dai piedi fino ai capelli, per poi scoppiare a ridere come una pazza, qualcosa di esilarante a me sconosciuto.

Volto il capo verso il forno, intravedendo il mio riflesso: più scarmigliato che mai, con un baffo di farina sulla guancia, non sembro più nemmeno Sasuke Uchiha.

Quando poso lo sguardo su di lei, tiene tra le mani una parte di pasta avanzata. Un sorriso dispettoso sul volto, mentre carica il braccio.

Non oserà farlo davvero.

SPLAT.

L’ha fatto. L’ha fatto davvero. Qui ci vuole una crudele, lenta, indimenticabile vendetta.

Fisso il tavolo, afferro un po’ della marmellata che lo macchia e, senza aspettare che apra bocca, gliela lancio addosso.

Osservo la consistenza arancione scivolare dai suoi capelli, mentre la bocca è aperta in una piccola ed adorabile “o” di stupore.

Si mette a ridere di scatto, lanciandomi addosso il bicchiere di latte e bagnandomi da capo a piedi.

Iniziamo a correre e sembriamo due bambini. Ma è davvero così?

Sento che sono state poche le volte in cui il mio cuore si è sentito così leggero e spensierato, e ti ringrazio menalmente mentre ti afferro.

Lascio un segno violaceo sul tuo collo, sentendoti rabbrividire.

«Strega», sussurro roco,

Ridi ancora e poi mi baci. Una, due, milioni di volte.

Mi godo il tuo sapore di marmellata, mentre il campanello del forno annuncia che i biscotti sono pronti.

Ti divincoli un paio di volte prima di riuscire a liberarti, felice come una pasqua afferri il guantone, afferrando il piano sul quale hai riposto i biscotti.

Li guardi incantata, inebriandoti del loro profumo, prima di prenderne uno e morderlo.

«Buono?», domando allusivo, avvicinandomi a te.

Fai sfoggio del tuo sorriso più incantevole, mentre ti dirigi verso il bagno per poterti dare una sistemata.

Sto per seguirti, quando ti rivedo comparire in cucina.

«Perché mi hai sposata?», domanda d’un tratto, cogliendomi di sorpresa.

Rimango in silenzio per un secondo, prima di comprendere a fondo quella domanda.

Apro e richiudo la bocca un paio di volte, prima di riacquistare completo controllo di me stesso.

«Che domanda sciocca, Ino. È una risposta così semplice che anche un bambino ci potrebbe arrivare. Un verbo coniugato in tre tempi, no?»

Le tuo sopracciglia dal taglio sottile si arcuano in modo quasi buffo, mentre cerchi con disperazione la risposta nei miei occhi.

Quanto sei sciocca, Ino.

«Ti amavo, ti amo e ti amerò, Ino»

Faccio in tempo solamente a vedere una tua lacrima che scivola lungo la guancia, prima di sentirti tra le mie braccia, i singhiozzi rumorosi e i mille «anche io» quasi urlati.

«Ma che diavolo ti prende?»

Sollevi il capo, le labbra più rosse ed invitanti che mai.

«Presto saremo in tre, Saske»

Sussurri decisa, sorridendomi poi.

Spalanco gli occhi pieni di stupore, balbettando come un pesce lesso.

«Non parli di un cane, vero?»

 

«Forza signora, un’altra spinta!»

Il volto di Ino è scosso dal dolore, mentre urla disperata, rossa come non mai.

Sasuke si sente inevitabilmente morire, pensando che avrebbe preferito

affrontare mille volte Itachi Uchiha invece che quella situazione.

«Giuro che te lo stacco a morsi la prossima volta che provi a riavvicinarti a me, Uchiha»

Sasuke la guarda spaventato.

«Cazzo, cazzo, cazzo.»

«Ino, calmati.»

«Prova a venire qui, poi vediamo se hai ancora intenzione di dirmi che mi devo calmare!»

In quel momento, un vagito squarcia il silenzio improvviso, cogliendo i coniugi di sorpresa.

Ino si lascia cadere sfinita sul letto, la mano stretta in quella di Sasuke.

 «Ti amo da morire, Uchiha»

Sorride, Sasuke, più felice che mai.

«Sono papà, cazzo»

E prima che Ino possa a dire altro, un tonfo annuncia lo svenimento del marito.

 

Edit 13 maggio 2009:

Non è ancora un granché, visto il terribile OOC, ma sicuramente leggibile.

Mì.

   
 
Leggi le 11 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Mimi18